Star Wars Visions 2: la nostra intervista ai produttori della serie [ESCLUSIVA]

Autore: Nicholas Massa ,

Come anticipato nella nostra recensione di Star Wars Visions Volume 2, la serie targata Disney Plus riesce a prendere il meglio degli spunti visti nella prima parte e a trasformarli, rielaborarli in una serie di nuovi “spaccati narrativi” pronti ad ampliare ulteriormente la narrazione di questo universo, trovando sempre nuovi elementi su cui lavorare, molti di più rispetto al passato.

Con un maggior coinvolgimento animato (dato che questa volta gli studi di animazione in gioco erano molti di più e da più parti del mondo), inoltre, il secondo volume di Star Wars Visions si muove pure lungo una sperimentazione tutta nuova in cui la creatività s’incontra sia con tecniche più tradizionali, che con scelte del tutto inaspettate. Con l’obiettivo di approfondire il percorso che ha condotto a Star Wars Visions Volume 2 abbiamo avuto la possibilità di parlarne in esclusiva con i produttori esecutivi della serie animata di Guerre Stellari James Waugh, Jacqui Lopez e Josh Rimes.

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Insieme a loro abbiamo cercato di comprendere alcune delle cose che abbiamo percepito durante la visione della serie antologica, e al tempo stesso di arricchire ulteriormente il resto, fino a toccare alcuni punti cardine che negli anni hanno contraddistinto anche l'intera saga (se interessati a recuperare tutti i film li trovate sia su Disney Plus che su Amazon).

Una delle prime cose di cui abbiamo parlato coi produttori esecutivi di Star Wars Visions Volume 2 è stato l’elemento umano presente non solamente in questo lavoro nello specifico, ma nell’intera saga di Guerre Stellari.

Andando oltre i momenti più epici che tutti conoscono (gli scontri con le spade laser e la Forza), si tratta pur sempre di una galassia piena zeppa di storie e di esseri viventi che si ritrovano a fare i conti con una vita che può metterli a dura prova, sia a contatto con la luce che con l’oscurità di un Impero che non guarda in faccia nessuno pur di raggiungere i propri scopi. Da tutto ciò affiora un particolare tipo di sensibilità tutta umana che pervade, sia in modo diretto che indiretto, ogni cosa e che James Waugh stesso reputa centrale nella comprensione del mondo di cui si parla:

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Penso che si tratti di uno dei tratti fondamentali, dal punto di vista narrativo, quando si parla di Star Wars. Scrivere delle buone storie significa anche raccontare qualcosa che riflette sull’esperienza umana toccandone l’anima, ragionando sul concetto di giusto e sbagliato e così via… Questo genere di cose sono state fondamentali per noi quando abbiamo approcciato il progetto Visions che alla fine, volente o nolente, parla delle persone e delle loro scelte.

Questo aspetto è stato approfondito anche da Josh Rimes:

Tutto quello che raccontiamo comincia con i personaggi e con le connessioni che costruiscono gli uni con gli altri. E nelle storie offerte da Star Wars Visions Volume 2, oltre ai momenti più epici, puoi intravedere anche elementi e tematiche più comuni provenienti dalle diverse culture in gioco, ed è così meraviglioso vedere l’insieme di queste cose. I vari episodi parlano, in maniera anche profonda, di amicizia, di famiglia, delle scelte giuste e sbagliate lungo il nostro cammino e delle loro conseguenze… Quindi sì, Star Wars è incentrato tantissimo sulla condizione umana.

E anche da Jacqui Lopez (a cui Lucasfilm ha anche dedicato un video):

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Penso che nel formato dei cortometraggi le storie connesse con l’umanità possano risplendere ancora di più, dato che l’impegno che ci metti nel costruirle avrà un impatto molto diverso sulle persone che si soffermano a guardare, e penso che questo tipo di connessione con il pubblico sia uno degli obiettivi di questa serie televisiva.

Lucasfilm
Star Wars Visions: Jedi con due spade laser blu

Restando per un secondo legati alla dimensione tematica e profonda di Star Wars Visions Volume 2, abbiamo chiesto ai produttori di raccontarci quanto peso ha l’oscurità (intesa come tale) all’interno di questi nuovi episodi, e del suo particolarissimo legame con alcune critiche sociali e morali che la serie tende inevitabilmente ad assumere durante i vari episodi, rompendo i limiti della propria dimensione fittizia fino a toccare le ingiustizie del mondo reale.

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Jacqui Lopez ha risposto così:

Io penso che lo storytelling sia e sarà sempre un riflesso di quello che accade anche nel mondo reale della persona che sta raccontando, sia dal punto di vista personale (quindi le proprie paure ed ansie e le sfide che si cerca di superare durante la scrittura) che esterno alla propria quotidianità. Quindi sono d’accordo con te, ci troviamo davanti a una serie di storie che, nel loro modo di narrarsi, possono diventare anche un vero e proprio riflesso del mondo reale. Penso, comunque, che sia grandioso avere anche storie divertenti da raccontare, dato che abbiamo bisogno anche di ridere. Penso che l'obiettivo più importante sia quello di trasmettere sempre e comunque un certo tipo di speranza, fondamentale per tutti quanti, lanciando quindi un messaggio principalmente positivo che incita al non mollare mai e al restare nella luce, dov’è possibile trovare anche la speranza detta prima.

Una caratteristica che sicuramente differisce Star Wars Visions Volume 2 dal Volume 1 risiede nel coinvolgimento di più studi d’animazione provenienti da tutto il mondo. Così ci siamo messi a riflettere con i produttori su questa scelta e sul fatto che in questa seconda stagione le maestranze artistiche sono state più variegate rispetto al passato, con approcci tecnici, artistici e creativi sia sperimentali che inaspettati. Com’è stato, quindi, lavorare con tutti loro e cercare di trovare una quadra al nuovo approccio progettuale?

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Josh Rimes ha risposto:

Uno degli obiettivi principali di questo secondo capitolo era proprio quello di coinvolgere più studi da tutto il mondo e il poter avere fra le mani le prospettive e le animazioni uniche dei vari artisti coinvolti. È stato un sogno coinvolgere alcuni di loro come Aardman (del Regno Unito) per fare un esempio, o Cartoon Saloon (Irlandese), parlando di professionisti affermati nel settore. Per noi è stata una vera e propria gioia vedere questa sorta di matrimonio/incontro artistico.

Lucasfilm
Star Wars Visions 2: mamma e figlia abbraciati

Nel parlare, quindi, di stile e di animazione in generale, abbiamo concluso la nostra intervista con i produttori esecutivi di Star Wars Visions Volume 2 con una domanda molto più ampia: qual è secondo voi il ruolo, il peso e l’impatto che l’animazione ha e può avere nell’intrattenimento contemporaneo?

James Waugh ha detto:

Quando si parla di animazione si indica un approccio artistico che è strettamente legato con il film making. Noi amiamo i film e lo storytelling ma nel lavorare a stretto contatto con gli artisti dell’animazione c’è qualcosa di unico e indescrivibile. Stiamo vivendo in un momento storico in cui l’animazione continua a fiorire, a modo suo, portando sul piatto tanti modi diversi di lavorare e tecniche inedite con cui sperimentare, e amando la cosa vogliamo celebrare un evento come questo il più possibile.

Parlare di animazione e di tematiche così profonde e la riprova palese del valore di Star Wars Visions Volume 2, una serie TV che ha imparato dai suoi primi passi cercando di ampliare nuovamente la propria portata artistica, narrativa e tematica. La trovate tra le nuove uscite Disney Plus dal 4 maggio 2023 ossia per lo Star Wars Day!

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Foto di copertina gentilmente concessa da The Walt Disney Company Italia

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