Le piattaforme dello streaming online hanno ormai preso piede nelle case degli italiani, ma quanto spendono gli americani per gli abbonamenti? Ebbene negli Stati Uniti la media di spesa per i servizi di streaming è di 48 dollari al mese. Questo è ciò che ha riportato il 17esimo rapporto annuale sulle tendenze dei media digitali effettuato da Deloitte, azienda che si occupa di servizi di consulenza e revisione.
Secondo quest'ultimo sondaggio di Deloitte, per le piattaforme di streaming è ormai difficile mantenere attivi i propri clienti. La concorrenza in questo settore, infatti, continua a farsi sempre più importante. Mentre i tassi di abbandono risultano aumentati, i tassi di crescita degli abbonamenti nell'intero settore dello streaming hanno subito un rallentamento.
Circa la metà degli intervistati in questo nuovo sondaggio di Deloitte crede di pagare un po' troppo per i servizi dello streaming online. Per questo motivo, circa un terzo degli intervistati ha ammesso di voler ridurre il numero dei propri abbonamenti.
In generale, i consumatori stanno cercando di ridurre i propri abbonamenti ai servizi di streaming per via degli aumenti del costo della vita. Ecco cosa ha dichiarato Kevin Westcott, il leader statunitense di Deloitte, al riguardo: "Quando il prezzo del carburante, del cibo e delle abitazioni aumenta, le persone hanno dei ripensamenti sulle loro spese".
Per tale motivo, circa la metà degli intervistati ha dichiarato di aver eliminato una serie di abbonamenti legati allo streaming online a causa della loro attuale situazione economica, per risparmiare. C'è anche chi ha preferito passare a una versione gratuita di una piattaforma di streaming supportata dalla pubblicità.
Per aiutare i propri abbonati a mantenere il proprio abbonamento mensile, ad esempio Netflix ha lanciato un nuovo piano con pubblicità. I servizi di streaming devono necessariamente adottare nuove strategie. Secondo Kevin Westcott non basta commissionare e acquisire contenuti di alta qualità per raggiungere nuovi clienti.
Inoltre, Westcott è convinto che le piattaforme di streaming dovrebbero diversificare i propri contenuti, considerando la presenza di video, musica e giochi. Anche in questo Netflix è un passo avanti, visto che ha già avviato la strategia legata ai giochi nel suo abbonamento principale.
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