The Aviator: la storia vera di Howard Hughes che ha ispirato il film

Howard Hughes è stato un famoso regista, imprenditore e aviatore americano, considerato negli anni '30 e '40 l'uomo più ricco e potente degli Stati Uniti. Ecco la storia vera che ha ispirato il film The Aviator.

Autore: Giacinta Carnevale ,

The Aviator è una pellicola del 2004 diretta dal regista Martin Scorsese che vede protagonista il premio Oscar Leonardo DiCaprio ed è ispirata all'incredibile storia vera del noto imprenditore, aviatore e produttore cinematografico americano Howard Hughes.

Prodotto da Michael Mann, Sandy Climan, Graham King, e Charles Evans, Jr., il film racconta la vita di Hughes dalla fine degli anni '20 fino al 1947. Durante questo periodo, riuscì a crearsi un vero e proprio impero a Hollywood, diventando un importante produttore cinematografico e un aviatore di successo. Tuttavia, Hughes iniziò anche a sviluppare un grave disturbo ossessivo-compulsivo che divenne ancora più critico dopo alcuni incidenti aerei in cui rimase coinvolto.

#The Aviator ha ottenuto ben 11 nomination agli Oscar e si è portato a casa 5 statuette tra cui quella di miglior attrice non protagonista per Cate Blanchett, miglior fotografia, miglior montaggio, migliori costumi e miglior scenografia.

Nel cast, oltre a Leonardo DiCaprio e Cate Blanchett, troviamo anche Alec Baldwin, Jude Law, Kate Beckinsale, Gwen Stefani, Adam Scott, Alan Alda, Kelly Garner, Willem Dafoe e Iam Holm. La sceneggiatura è stata firmata da John Logan. Realizzato con un budget di ben 110 milioni di dollari, la pellicola è riuscita ad ottenere un buon successo incassando oltre 213 milioni in tutto il mondo.

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La trama del film

Nel 1927, il giovane Howard Hughes (Leonardo DiCaprio) eredita l'immensa fortuna della sua famiglia e decide di investire gran parte del denaro in un progetto molto ambizioso in grado di unire la sua passione per il cinema a quella dell'aviazione. Assume così Noah Dietrich e inizia la sua carriera da regista all'età di 22 anni, dirigendo il film muto Gli angeli dell'inferno. 

Tuttavia, Hughes ha una vera e propria ossessione, quella di rendere il suo lungometraggio il più realistico possibile e per questo lo corregge più volte. Alla fine, la pellicola ottiene un enorme successo, nonostante lo scetticismo iniziale da parte della critica. Ad aiutarlo a contenere il suo disturbo ossessivo-compulsivo è la sua fidanzata, l'attrice Katharine Hepburn (Cate Blanchett) e Hughes decide così di dedicarsi all'aviazione.

Warner Bros. Pictures
Il poster di The Aviator

L'uomo acquista così la quota di maggioranza di Transcontinental e nel 1935 batte il record di velocità a bordo di un H-1 Racer. I suoi trionfi però iniziano a dar fastidio al suo rivale Juan Trippe (Alec Baldwin), deciso ad avere il monopolio dell'intero trasporto aereo internazionale con la sua compagnia aerea. Per questo l'uomo prova a convincere il senatore, e suo grande amico, Owen Brewster (Alan Alda) ad appoggiarlo. 

Le cose iniziano però a peggiorare per Hughes quando Katharine lo lascia, tanto che le sue ossessioni si aggraveranno...

La storia vera di Howard Hughes

Nato a Humble, in Texas, il 14 dicembre del 1905, Howard Robard Hughes Jr. è il figlio di un noto magnate e imprenditore a capo della Hughes Tool Company, che è riuscito ad arricchirsi brevettando alcuni macchinari legati all'estrazione del petrolio. Sua madre invece, Alene Hughes, soffre di microfobia, un disturbo che la spinge ad isolare suo figlio per salvarlo da ogni contaminazione. Ed è forse per questo motivo che da adulto, Howard sviluppa un disturbo ossessivo-compulsivo che lo porta spesso a non uscire di casa. 

Hughes possiede però anche una vena artistica, forse ereditata da suo zio Rupert, scrittore e regista di film muti. A soli 11 anni, fabbrica una radiotrasmittente grazie alla quale comunica con le navi che attraversano il Golfo del Messico e a 12 anni costruisce una bicicletta motorizzata. Nel 1924 suo padre muore e Howard finisce per ereditare gran parte della sua fortuna e in seguito si iscrive al Rice Institute of Tecnology di Houston.

Ben presto però decide di lasciare l'università per convolare a nozze con Ella Rice e insieme a lei si trasferisce ad Hollywood. Nel 1929 i due si lasciano e dopo aver divorziato da Ella, Hughes inizia ad uscire con diverse star del cinema come Bette Davis, Katharine Hepburn, Ava Gardner, Ginger Rogers e molte altre ancora per le quali spende ingenti somme di denaro in gioielli e altri regali costosi. 

Una delle più grandi passioni di Hughes è l'aviazione, di cui ha un'ottima conoscenza che lo porta a progettare e brevettare diverse tipologie di velivoli. Nel 1931 fonda la Hughes Aircraft e poi rileva le quote di maggioranza della compagnia Trans World Airlines (TWA). Grazie a quest'ultima ottiene molti record con i suoi aerei e nel 1938 riesce a volare intorno al mondo in soli tre giorni, 19 ore e 17 minuti. Il velivolo più importante che Hughes ha progettato è l'H-1 Racer, a cui si sono poi ispirati altri aerei costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Oltre all'aviazione, nel corso della sua vita Hughes si è occupato anche di cinema, dove ha lavorato prima da regista e poi da produttore cinematografico. La sua prima pellicola è stata Gli angeli dell'inferno, la cui produzione è iniziata nel 1927 ed ha avuto diverse problematiche, dovute principalmente all'ossessione di Hughes di perfezionarlo e correggerlo più volte.

Dopo l'avvento del primo film con sonoro Il cantante di jazz, Howard ha trasformato il suo film muto in una pellicola con sonoro. Gli angeli dell'inferno ha avuto un grandissimo successo, diventando un vero e proprio kolossal. Successivamente Hughes ha prodotto film importanti come Notte d'Arabia e il primo Scarface - Lo sfregiato, che ha ispirato poi il celebre remake del 1983 con Al Pacino.

Howard Hughes ha poi trascorso l'ultimo periodo della sua vita in giro per il mondo tra alberghi e cliniche lussuose dove veniva ricoverato a causa del suo disturbo ossessivo e dell'ipersensibilità. È morto nel 1976, all'età di 70 anni, mentre veniva trasferito dal Messico all'ospedale di Houston. Ha lasciato un'eredità di circa 5 miliardi di dollari, ma non ha mai stilato alcun testamento. 

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