Vite spezzate e condannate a un destino di perenne lotta, una disputa generazionale interminabile che è al contempo motore e freno di una società fondata su un codice morale draconiano e spietato. Crescere, in una città simile, significa perdere la propria anima, fortificarsi attraverso la rinuncia alla propria anima per esser sempre più un proficuo ingranaggio di questo immenso macchinario sociale. Questa è l’essenza di Blackbox, miniserie steampunk made in Italy pubblicata da Hyppostyle.
- Cos'è lo steampunk?
- Blackbox: lo steampunk allo stato puro
- Vivere e morire a Ecronia
- Segnali di stile
- Come leggere Blackbox
Cos'è lo steampunk?
Definire lo steampunk non è semplice. Ci si potrebbe limitare a identificarlo come una versione distopica della nostra realtà in cui l’elettricità non ha avuto un ruolo essenziale all’interno dell’evoluzione sociale, lasciando che l’evoluzione tecnologica si fondi sulla potenza del vapore.
Una necessità che ha portato ad uno stile preciso dal punto di vista tecnico, accompagnato da una visione sociale che si appoggia a concetti come il Victorian Compromise e la sua rigida morale, ereditando da questo periodo anche il design del mondo in cui si svolgono le avventure, che tradisce un’evidente matrie vittoriana nella realizzazione di macchinari, abiti e ambientazioni.
Graficamente questa è l’impostazione, ma lo steampunk di alto spessore si concentra anche su un’analisi sociale profonda. Forte di questa personalità, lo steampunk viene utilizzato anche come strumento di critica alla società, come accade in BlackBox. D’altronre, le tensioni sociali dell’epoca ispiratrice sono le medesime che condussero in seguito alla nascita del violento Novecento.
Nel panorama fumettistico nostrano, lo steampunk ha avuto poca rappresentanza. Pur essendo un filone narrativo intrigante, spesso di è visto come declinazione di altre serie, quasi un what if…? puramente estetico che si è premurato di offrire variazioni sul tema, come accaduto in celebri collane fantascientifiche del calibro di Nathan Never. A invertire questa tendenza, oltre al citato Blackbox, si sono succeduti produzioni che hanno colto gran parte delle suggestioni del genere, come The Steams di Noise Press o il Romanzo a Fumetti Bonelliano I Pionieri dell’ignoto.
Blackbox: lo steampunk allo stato puro
Leggendo Blackbox, però, si ha una visione precisa e autentica della connotazione più violenta dei tratti essenziali dello steampunk. La serie creata da Giuseppe Grossi, infatti, non si limita ad appoggiarsi al semplice impatto grafico offerto da questa ambientazione, ma ne accoglie pienamente le caratteristiche strutturali per renderle l’ossatura di una vicenda umana profonda e spietata.
Ecronia è una città-stato caratterizzata da una rigida disciplina, spiccatamente utilitaristica e in cui ogni cittadino ha un ruolo. Non esiste il libero arbitrio, tutto viene deciso a priori, tramite una selezione di mestieri e ruoli che inizia dall’infanzia, quando tramite un’opera di ingegneria sociale i bambini e gli adolescenti vengono testati all’interno di una dinamica che, pur avendo un’apparenza ludica, nasconde una precisa mira: creare cittadini produttivi e forti.
Una necessità per Ecronia, che periodicamente affronta una sorta di ricambio generazionale, nella forma di uno spietato scontro tra adulti e adolescenti, in cui maestri e allievi si confrontano per dimostrare chi sia degno di esser un figlio prediletto di Ecronia. Una visione della società decisamente cinica e spietata, che però trova un suo fondamento nell’ambientazione di Blackbox, una struttura che ci riporta all’essenza dello steampunk.
Non è sufficiente, dicevamo, inserire la presenza di ingranaggi giganti e sbuffi di fumo a caso per definire un progetto steampunk, serve una caratterizzazione morale e sociale che riceva le suggestioni del genere e le rielabori, sotto ogni aspetto.
In Blackbox, a ben vedere, la tecnologia a vapore è presente, ma con una certa parsimonia. Il concept meccanico tipico dell’ambientazione non viene trattato come un elemento ingombrante sulla pagina, bensì adattandolo alle esigenze della trama, trasformandolo da orpello di arricchimento visivo a ingranaggio essenziale ma non univoco per dare concretezza a questo universo.
Vivere e morire a Ecronia
Nei cinque volumi che compongono Blackbox (i quattro albi Futura Memoria, Innocenza Meccanica, Eterna Ribellione e Eredità Furiosa, più lo spin off L’Alleggeritore) è il tono complessivo dell’opera che conferisce al titolo la liceità di definirsi un buon fumetto steampunk. Le vite cupe e astiose dei personaggi, caratterizzate da perdite e sofferenza, trovano un’eco in una colorazione altrettanto oscuro, caratterizzata da sfumature acide e a tratti violente che fanno da eco a questa vicenda familiare complessa e struggente.
Giuseppe Grossi, da buon conoscitore di cinema, sa bene come un ottimo modo di trasmettere il fascino di un’ambientazione è il mostrare l’influenza che questa esercita in un microcosmo come l’ambito familiare, e non a caso ci rende partecipi del dramma di una realtà domestica ingabbiata da queste rigide regole sociali, in cui viene sacrificata l’essenza stessa dell’emotività umana, avvilita ma non sopita, in cerca di una scintilla di calore e umanità che consenta ai protagonisti di ritrovare la voglia di alzare la testa e dire un semplice basta.
Questa rinascita dei protagonisti passa attraverso i rituali che animano Ecronia, che sono raccontati all’interno dei quattro volumi principali di Blackbox con una sensibilità e un rispetto dei tempi narrativi esemplari. L’onnipresente Progetto E.L.I.A., la ciclica lotta tra allievi e maestri e lo struggente Giorno della Leggerezza sono elementi narrativi potenti, veicolano e al contempo motivano in modo egregio l’intenso tessuto emotivo della serie, rendendo i personaggi al contempo vittime e artefici della storia narrata.
Il merito di Grossi è di aver saputo trovare una chiave di lettura dello steampunk che vada oltre un aspetto puramente estetico, appellandosi invece alla sua anima narrativa. Imbastire una struttura sociale così complessa e articolata non è semplice, riuscire a concepire un evento così dissonante come il Giorno della Leggerezza è un tocco di classe: una ricorrenza che pare inneggiare ad una delle caratteristiche più iconiche dell’infanzia mentre in realtà ne celebra la fine con una cerimonia brutale.
In questa apparente dissonanza si concentra l’essenza di Blackbox. L’ambientazione creata da Grossi non si sottrare alla responsabilità di offrire ai lettori una storia adulta, narrata senza artifici ma con una stratificazione emotiva viva e facilmente interpretabile. Una costruzione che ha spinto gli autori ad andare oltre i previsti tre volumi, perché come accade ai grandi racconti alla fine la storia si impone, spinge in altre direzioni ed è giusto assecondarla, dandole il giusto spazio. Che si tratti di un altro capitolo o un albo spin-off come L’alleggeritore, in cui la presenza marginale dei protagonisti principali viene bilanciata da un ritratto di questa città inquieta visto da un diverso punto di vista, ma comunque perfettamente in continuità con quanto precedentemente delineato.
A mostrare la solidità del contesto narrativo di Blackbox è il citato L’Alleggeritore, spin off in chiave thriller inserito all’interno del corpo narrativo principale, idealmente tra Eterna ribellione e Eredità funesta. Spostare l’attenzione verso una figura essenziale del funzionamento dell’ordine sociale di Eucronia, gli alleggeritori appunto, consente di poter approfondire certi aspetti di questo mondo, oltre a rivelare come l’ampio respiro di questa ambientazione e l’accurata attenzione ai dettagli del suo funzionamento possano offrire diversi spunti su cui espandere il racconto della saga.
Segnali di stile
Senza nulla togliere all’ottimo lavoro di Grossi in fase di world building, Blackbox ha potuto imporsi come uno steampunk di buon livello grazie a un team artistico che ha saputo cogliere le sfumature del mondo di Grossi dando loro un’ottima rappresentazione su carta. Monno, Scipioni e Tallarico si sono alternati sulle pagine di Blackbox, ognuno portando il proprio talento rimanendo comunque fedeli a un’impostazione di narrazione visiva che non perde mai la propria unicità.
Se Monno inaugura la serie con un tratto dotato di una compostezza e staticità perfetta per trasmettere l’oppressiva dimensione urbana di Ecronia, tocca a Scipioni dare corpo alle tensioni violente e represse di questa società, impostando i due albi centrali di Blackbox in modo da mostrare una dinamicità rabbiosa ed esalata da primi piani intensi dei personaggi, spesso ispirati a grandi attori di cui Scipioni riproduce con incredibile accuratezza le inconfondibili mimiche. Tallarico conclude la saga con Eredità furiosa, titolo che trova perfetta interpretazione visiva nelle sue tavole, al contempo frenetiche e capaci di trasmettere un’emotività complessa.
Parte integrante di questo cast artistico è Gaetano Longo. Autore delle belle copertine di Blackbox, che compongono un unico affresco di questo mondo, Longo è anche colorista della serie, una funzione essenziale di questo lungo racconto, che viene svolta con un certosino lavoro di sfumature e tonalità che siano un’eco della realtà opprimente e acida di Ecronia. Non pago, Longo è anche autore dell’albo spin-off, L’Alleggeritore, dove offre un’ottima prova con un emozionate disegno in bianco e nero.
La perfetta interazione tra Grossi e il team artistico consente di realizzare una narrazione che non punta a un racconto visivo ipercinetico, ma valorizza invece una lenta, accorta evoluzione fondata sui dialoghi e i punti di vista dei diversi attori di questo dramma umano. Inizialmente spiazzante, complice la presenza nei primi due volumi di diversi sbalzi temporali legati al passato dei protagonisti principali, questa scelta stilistica diventa rapidamente la vera cifra emotiva di Blackbox.
Come leggere Blackbox
Volume 1 - Futura memoria
Futura memoria è il primo volume di una trilogia distopica con tonalità steampunk, ambientata ad Ecrònia, una sconfinata città dove vige l'ordine e ognuno degli abitanti ambisce a far progredire la società. In questa megalopoli che funziona come un perfetto ingranaggio, ripetere il passato è l'unico modo per affrontare il futuro. Riti, vincoli e anniversari spingono la gente a rispettare una memoria quasi sempre crudele e cinica. Perché ad Ecrònia nessuno gioca più, ma tutti conoscono le regole. All'interno di questa società abitudinaria e ordinata, si muove Isaac, un cinico addetto del Progetto E.L.I.A. che non vede l'ora di combattere e dimostrare il suo valore. Un figlio che non ama la vita e odia sua madre Judith, una vecchia giostraia che ancora contribuisce alla periodica Guerra tra giovani e vecchi costruendo ibromi, esseri antropomorfi destinati al combattimento. Questo fumetto mostra una distopia che non è felice di esserlo e per questo si serve del sentimento, del rimorso e dell'amore, per reagire al mondo impostato di Ecrònia. Questi forse saranno gli unici modi per non essere controllati e assoggettati diventando però così soggetti pericolosi.
Volume 2 - Innocenza meccanica.
Il secondo atto di una trilogia steampunk, Innocenza Meccanica vi porta nel cuore di Ecrònia, una megalopoli crudele e pragmatica, dove ogni 25 anni una guerra tra maestri e allievi decide chi governerà la città. Tra cinismo e sentimento, cattiveria e altruismo, questo albo mostra il punto di vista di ogni generazione. La curiosità dei bambini, le speranze dei giovani, l’apatia degli adulti, la consapevolezza degli anziani. Ad Ecrònia bisogna capire chi sarà il padrone del futuro.
Volume 3 - Eterna ribellione
La cruda realtà distopica di Blackbox giunge al suo penultimo e fondamentale capitolo. La Guerra tra Allievi e Maestri ha inzio! Due generazioni si confrontano e scontrano per decidere quale delle due sarà più degna a continuare a governare una città che ha già forgiato e deciso il destino di ogni suo abitante, di ogni suo ingranaggio. In un luogo come Ecrònia sembra non esserci spazio per i sentimenti, eppure il germe di una umanità ormai apparentemente persa si fa strada proprio nelle macchine di morte scelte come espressione della raffinata e perversa devozione al progresso: gli Ibromi, fusione di tecnologia e scarti umani. Saranno forse proprio loro a incrinare il destino già scritto di una città congelata nel suo continuo progredire e a segnare la vita di Isaac e di tutti gli altri protagonisti di questa saga.
L'alleggeritore
Figura sinistra e misteriosa, l’Alleggeritore è una via di mezzo tra un intrattenitore e un clown, il cui scopo è quello di deliziare i bambini di Ecrònia con la loro rassicurante presenza. Ogni Alleggeritore è un ingranaggio nel grande meccanismo di Ecrònia, città che vive nel mito del proprio progresso. Una città tremenda, che vincola le esistenze dei propri abitanti con riti cinici e disumani. Tra questi svetta la guerra tra allievi e maestri, costretti a combattere ogni 25 anni per ottenere le redini di Ecrònia. Ma questa città che si crede perfetta, nasconde tanto malessere. Un malumore che viene a galla poco per volta quando un’epidemia di suicidi colpisce la città. E allora, anche i clown dovranno togliersi la maschera per guardare in faccia la tremenda Ecrònia per quella che è davvero.
Volume 4 - Eredità furiosa
La Guerra di Ecrònia, che ogni 25 anni mette contro maestri e allievi, è giunta. I vincitori controlleranno la città per gli anni a seguire. Il cinico e spietato scontro generazionale giunge al termine con il quarto e ultimo albo di Blackbox, la saga steampunk che ha stupito il fumetto italiano con un immaginario distopico dalle tinte dark.
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