Revenant - Redivivo, la spiegazione del finale del film con DiCaprio

Alla fine di Revenant cosa succede? Glass sopravvive o soccombe? La spiegazione di questo intenso finale porta a riflettere su qualcosa di diverso.

Immagine di Revenant - Redivivo, la spiegazione del finale del film con DiCaprio
Autore: Alice Grisa ,

L’intensa, sofferente e indimenticabile interpretazione di Leonardo DiCaprio in Revenant – Redivivo ha fruttato il Premio Oscar all’attore americano, coadiuvato dalla direzione cruda e nervosa di Alejandro González Iñárritu.

Revenant è ispirato al romanzo Revenant - La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta, tratto dalla vicenda dell’avventuriero Hugh Glass, vissuto nel Missouri nei primi decenni del 1800. La leggenda narra che, gravemente ferito e abbandonato dai compagni, riuscì a sopravvivere, forse grazie all’aiuto di un indiano Pawnee.

Ma come finisce Revenant? E come ne esce Glass, alla fine della storia?

Le scene finali del film

In questo film la storia della straordinaria sopravvivenza di Hugh Glass, scampato miracolosamente alla morte più volte, s’incrocia con la guerra tra il cacciatore e il compagno Fitzgerald, meschino e senza scrupoli.

Hugh Glass viene attaccato da una femmina di orso grizzly e scampa miracolosamente all’aggressione, ma le ferite riportate sono così grave che il comandante della missione (una battuta di caccia alla ricerca di pelli e pellicce) decide di proseguire il viaggio e lasciare Fitzgerald a vegliarlo, insieme al figlio di Glass, Hawk, e a un altro membro della spedizione, Bridger, per assisterlo negli ultimi momenti e dargli una degna sepoltura (dietro un compenso di 300 dollari). Fitzgerald non solo non ubbidisce agli ordini, ma tenta di uccidere Glass e uccide (davanti ai suoi occhi impotenti) il figlio Hawk. Da quel momento la sopravvivenza, per l’avventuriero scampato alla morte, sarà un imperativo categorico anche e soprattutto per vendicare l’innocente Hawk.

Il finale vede contrapporsi Glass e Fitzgerald, interpretati da DiCaprio e Tom Hardy, per una brutale resa dei conti.

Glass è stato ritrovato, dopo mille peripezie, vivo e ferito.

È Bridger a svelare al capitano della spedizione la colpa di Fitzgerald, che ha tradito il compagno per prendere la ricompensa e non rischiare la propria vita.

Il finale è dominato dallo scontro tra i due uomini, che lottano lungo il fiume presidiato dagli attacchi degli Indiani. Glass con uno stratagemma attira Fitzgerald e lo spinge a valle, dove i due hanno un momento di violento combattimento.

Fitzgerald sta prevalendo su un già ferito Glass, che però gli tende un'imboscata e lo indirizza verso gli Arikara, che lo catturano e lo uccidono: gli fanno lo scalpo, come avviene di consueto, e gli tagliano la gola.

Questo cruento destino è risparmiato a Glass, di cui gli indigeni hanno rispetto, forse per il suo rapporto d'amore con una donna Pawnee, forse per il figlio e per la serie di legami che ha instaurato con gli Indiani nel corso della storia.

Tuttavia, Glass è provato dalle gravi ferite e si lascia cadere per terra, confortato e cullato dall’immagine della moglie uccisa tempo prima, prima che iniziasse la sua storia di miracolosa sopravvivenza nel Missouri.

Ottenuta la propria vendetta, il redivivo crolla per terra, cullato da una visione della donna che amava.

Glass muore alla fine? Le possibili interpretazioni

Glass vive o muore?

Questo è l’interrogativo più gettonato sul finale di Revenant. Glass sopravvive, dopo aver portato alla morte il suo nemico?
Stando alle immagini, sembrerebbe proprio che Glass soccomba al momento. Lo spirito di sua moglie lo guida nel passaggio da un mondo all’altro, verso un’oasi di pace.

In realtà, nel cinema, quando siamo di fronte a un finale come questo, non è sempre fondamentale capire se il personaggio vive o muore. Anche una morte può essere un “happy ending” (tra virgolette, s’intende) che ricostruisce un ordine, un equilibrio nelle cose, o riporta un mood di giustizia e pace. La storia di Glass va letta e interpretata da un punto di vista simbolico e non puramente fattuale: il cacciatore sopravvive ad attacchi mortali e gravi ferite più volte, per la forza che ha trovato nell’amore e di conseguenza ha individuato aprendosi al diverso, al popolo considerato di default nemico.

L’amore per il figlio (per tutelarlo o vendicarlo, indifferentemente) è un'entità potente che guida Glass attraverso le insidie e i pericoli, per riportare una "giustizia ordinata" dopo i misfatti di Fitzgerald. Sembra che la natura (una natura di cui fanno parte anche le tribù di Indiani, popoli “naturalmente” annessi a territori da depredare ed esplorare) sia dalla parte di questo cacciatore coraggioso e appassionato, che ha fede nei propri affetti più cari e fa del suo meglio in questo mondo per ritrovare la moglie e il figlio in un altro.

In ogni caso, il finale è volutamente aperto. Un’altra interpretazione, non meno emozionante, potrebbe vedere Glass come “incline a sopravvivere”: un vero survivor contro gli attacchi del mondo, in grado di scampare a ogni insidia, forse perché anche lui ha davvero 7 vite (e se le merita per il suo coraggio e la nobiltà d’animo). Questo può chiamarci a un "atto di fede", e farci pensare che il protagonista supererà anche questa.

Alejandro González Iñárritu ha raccontato un’antica storia, ma la vita e la morte sono due facce della stessa medaglia. Glass ha compiuto il proprio destino e quindi che sia vivo o morto, ai fini della storia, non è così importante.

Si può anche entrare in contatto con la forza di questo film, interiorizzarlo, e decidere, in base al proprio sentire, qual è l’epilogo della storia oltre i titoli di coda.

Che ne pensate? Qual è la vostra interpretazione?

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!