Suburbicon: trama e spiegazione del finale del film di George Clooney

Una cittadina americana modello si scopre non essere poi così perfetta nel film diretto da George Clooney, che propone un finale ricco di significati.

Autore: Francesco Ursino ,

Uscito nel 2017, Suburbicon è un thriller dallo humor nero che esplora la parte più nascosta degli Stati Uniti degli anni ’50. La parte che, sotto a una facciata di apparente perfezione, nasconde segreti inconfessabili e pregiudizi mai sopiti.

Il film coinvolgeva nomi particolarmente noti al grande pubblico. La regia era di George Clooney, chiamato a far brillare una sceneggiatura alla quale avevano lavorato anche i fratelli Coen. Il cast, invece, vedeva la presenza di Matt Damon e Julianne Moore, insieme a Oscar Isaac e Noah Jupe.

La pellicola incontrò parzialmente il favore della critica, visti i riconoscimenti ricevuti durante il Festival di Venezia 74. Al botteghino, invece, le cose non andarono proprio per il verso giusto. A un budget di 25 milioni di dollari, dato segnalato da Variety, corrisposero incassi nel mondo pari a 12 milioni di dollari, stando alle rivelazioni Box Office Mojo.

Dopo questa breve introduzione, è possibile dunque approfondire la trama di Suburbicon, concentrandosi in particolar modo sulle sue sequenze finali.

La trama di Suburbicon

Nel 1959 la tranquilla cittadina di Suburbicon è l’emblema della benestante borghesia americana, tra case tinteggiate con colori pastello e torte di mele messe a raffreddare sulle finestre. La sua popolazione, composta esclusivamente da famiglie bianche, viene sconvolta quando la famiglia Mayers, formata da afroamericani, si trasferisce nel quartiere.

Con i primi malumori che iniziano a serpeggiare, viene presentato il personaggio di Gardner Lodge (Matt Damon), un tranquillo padre di famiglia che vive insieme alla moglie paraplegica Rose (Julianne Moore) e al figlio Nicky (Noah Jupe). Ai tre si aggiunge anche Margaret (Julianne Moore), sorella di Rose.

Una notte, la tranquilla famigliola viene sconvolta dall’assalto di due malviventi, Sloan (Glenn Fleshler) e Louis (Alex Hassel). I due entrano in casa, immobilizzano i componenti della famiglia e uccidono Rose con una overdose di cloroformio, prima di addormentare anche il piccolo Nicky. Al risveglio, la realtà del bambino è totalmente capovolta. Ora è Margaret a occuparsi di lui. La donna inizia così a sostituirsi in tutto e per tutto a Rose, prendendo il posto della sorella scomparsa anche al fianco di Gardner.

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Margaret, personaggio di Suburbicon

Nicky, però, inizia a capire che le cose non sono come sembrano. Durante un confronto all’americana, volto a identificare i responsabili dell'uccisione di Rose, Gardner e Margaret fingono di non riconoscere i colpevoli. La verità viene svelata poco dopo, quando Sloan si presenta da Gardner per riscuotere il compenso dovuto per l’uccisione di Rose. Gardner rifiuta di pagare. I due malviventi, così, pianificano la loro vendetta, e l’omicidio di Nicky e Margaret.

Come se non bastasse, l’agente assicurativo Bud Cooper (Oscar Isaac) inizia a interessarsi alla vicenda. Si scopre infatti che Rose, poco prima di morire, aveva stipulato una polizza sulla vita, con beneficiario Gardner. Bud riesce a scambiare qualche parola con Margaret, che reagisce sdegnata alle insinuazioni dell’uomo.

Il finale

Poche ore dopo l’incontro tra Margaret e Cooper, il malumore degli abitanti di Suburbicon nei confronti dei Meyers scoppia in una vera e propria rivolta. Nella confusione generale, Bud riesce a parlare con Gardner e lo ricatta senza tanti giri di parole. In cambio del suo silenzio, Lodge dovrà dargli tutti i soldi incassati dalla polizza. Margaret, che ascolta il dialogo, decide di passare all’azione, e avvelena il caffè dell’agente con la soda caustica. Bud, sopraffatto dal dolore, fugge di casa, ma viene definitivamente fermato da Gardner, che lo uccide.

Per Margaret, invece, la preoccupazione maggiore riguarda Nicky. Il bambino, infatti, ha ascoltato e visto la scena della colluttazione con Cooper, e si è chiuso in camera sua. La donna, per cercare di correre ai ripari, prepara un sandwich e un bicchiere di latte per il bambino, e li avvelena entrambi.

Nicky, però, è al sicuro nella sua stanza, e chiama suo zio Mitch (Gary Basaraba). Nel frattempo, Louis arriva a casa Lodge e, mantenendo fede ai suoi propositi di vendetta, uccide Margaret, strangolandola. Il suo prossimo obiettivo è proprio Nicky, ma viene fermato da Mitch, appena arrivato, che lo uccide con un colpo di pistola. Lo stesso Mitch riesce a parlare a Nicky, gli consegna una pistola e gli ordina di nascondersi in un armadio. Lo zio del bambino, però, muore poco dopo per le ferite riportate nello scontro con Louis.

L’azione si sposta nuovamente su Gardner, che dopo essersi sbarazzato del corpo di Cooper torna a casa in bicicletta. L’uomo viene raggiunto da Sloan, che già pregusta vendetta. Il malvivente, però, viene centrato in pieno da un camion dei pompieri, diretto a tutta velocità verso Suburbicon.

Arrivato a casa, Lodge ha davanti a sé un vero e proprio massacro. A uno a uno, scopre i corpi di Margaret, Mitch e Louis, fino ad arrivare all’armadio dove si nasconde Nicky. Una volta trovato, l’uomo si confronta col figlio. Mentre mangia un sandwich e beve un bicchiere di latte, Lodge offre al bambino una scelta. Non dire niente, e scappare con lui ad Aruba, oppure rifiutarsi. In questo secondo caso, Gardner non si farebbe scrupoli a ucciderlo.

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Gardner Lodge, personaggio di Suburbicon

La mattina dopo, la polizia è impegnata a ricostruire i disordini occorsi a Suburbicon quella notte. Nicky è a casa, a guardare il telegiornale che riporta le dichiarazioni degli abitanti della cittadina. L’inquadratura si allarga fino a svelare la presenza di Gardner, chino sul tavolo, ucciso dal sandwich e dal latte avvelenati da Margaret ore prima.

Nell’ultima scena del film, il bambino esce in cortile e inizia a giocare con Andy (Tony Espinosa), il figlio dei Mayers.

La spiegazione del finale

La presenza della famiglia Mayers porta a stravolgere la quotidianità degli abitanti di Suburbicon. Questa, però, è solo la facciata superficiale di un fenomeno che pare più ampio e complesso. La volontà di apparire perfetti porta gli abitanti della cittadina a nascondere i propri difetti e le proprie malefatte, concentrando l’attenzione su bersagli più facili e indifesi.

Durante il film, questa dinamica viene interrotta dall’amicizia che nasce tra Nicky e Andy. Fin da subito, i due bambini iniziano a parlare e ad avvicinarsi, grazie anche alla passione per il baseball. Anche dopo il funerale di Rose, Andy si rivolge a Nicky per cercare di consolarlo e stargli vicino.

L’altro tema da considerare è il modo in cui Nicky guarda al mondo degli adulti. Fuori dalla sua cameretta, nascosto nell’ombra delle scale che portano al salotto, il bambino osserva tutti gli avvenimenti più importanti della trama, e arriva ben presto a capire il piano criminale di Gardner e Margaret. Si arriva così alla scena finale, nella quale il personaggio interpretato da Matt Damon ingurgita il sandwich avvelenato. Sandwich che, per un crudele gioco del destino, Margaret aveva preparato per uccidere proprio Nicky, in un vortice di cinismo e crudeltà che raggiunge le sue vette più alte nella parte finale della pellicola.

Durante il confronto finale tra padre e figlio, il primo pensiero di Gardner è cercare di far credere al piccolo che siano stati i Meyers, o più in generale le persone di colore, a causare la distruzione della famiglia Lodge. Dopo aver ordinato a Nicky di non incontrarsi più con Andy, però, il bambino sbotta. Il piccolo dice chiaramente al padre di sapere che è stato lui a causare tutto. Sempre più nervoso, Lodge addenta il sandwich avvelenato, e propone al bambino un tremendo ultimatum.

Sorprende fino a un certo punto, quindi, che la mattina dopo Nicky sia attento a guardare le notizie del telegiornale, con il padre morto a pochi metri di distanza. Il bambino aveva ben capito che era Gardner il colpevole, e che i Meyers non avevano alcun ruolo in quella storia.

E perciò il piccolo esce di casa, va in cortile e ritrova Andy, il suo amico, con il quale inizia a giocare. Le ultime sequenze del film sembrano suggerire che l’amicizia e la naturalezza di un gesto come il lancio di una pallina da baseball possono sconfiggere i pregiudizi e la cattiveria degli adulti.

Paramount/01 Distribution
Il poster di Suburbicon

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