Scritto e diretto da Frank Darabont (Il miglio verde, The Mist, #The Walking Dead), Le ali della libertà è senza dubbio uno di quei film che piacciono a tutti, e che rendono l’adattamento del racconto di Stephen King: Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, inserito nella raccolta Stagioni diverse, uno dei migliori fra i molti realizzati a partire dalle opere del Re.
Inserito da prestigiose riviste e dall’American Film Institute nella top 100 dei migliori film di sempre, Le ali della libertà (The Shawshank Redemption) uscì nelle sale cinematografiche statunitensi 25 anni fa, il 14 ottobre 1994.
7 nomination agli Oscar, 2 ai Golden Globes e una lunga lista di premi vinti, il film è entrato di diritto nella storia del cinema, offrendo al suo protagonista Tim Robbins - indimenticabile insieme a Morgan Freeman, che lo affiancava - l’occasione di riflettere sull’eredità lasciata dalla pellicola a distanza di tanti anni.
In un’intervista a Entertainment Weekly , l’attore ha ricordato l’iniziale flop ai botteghini (costato circa 25 milioni di dollari, Le ali della libertà ne ha incassati appena 28 in tutto il mondo, ripagandosi giusto dei costi) attribuendolo in parte al titolo (in originale) difficile da ricordare e identificare, e parlando poi del grandissimo successo grazie al passaparola una volta che venne distribuito in home video.
Sulle ragioni del suo legame indissolubile con il pubblico, Tim Robbins ha detto:
Ci sono pochissimi film sull’amicizia fra due uomini che non comprendano inseguimenti in auto o l’essere affascinanti per le donne e film su amici di questo genere. Questo film parla di una vera, profonda amicizia che dura nel tempo. E una parte di me pensa che la gente voglia, o abbia bisogno, di quel tipo di storia.
In una prospettiva più ampia, penso che sia un film che parla di speranza e di superare qualsiasi sfida od ostacolo della tua vita per diventare una persona migliore. Per superare quelli ostacoli e sapere che da qualche parte, se hai pazienza e fede, e vivi la tua vita con generosità, ci potrebbe essere un posto sulla spiaggia di Zihuatanejo per tutti noi.
E ancora, sul significato profondo del film e sul suo legame con gli spettatori:
Tutti noi abbiamo varie cose che ci imprigionano, nella nostra vita. A volte è un lavoro che odi, ma devi andare avanti. A volte è una relazione che stai cercando di far funzionare ma ti fa soffrire in qualche modo. A volte sono semplicemente le circostanze in cui sei nato.
Superare il trauma, superare le esperienze traumatiche del passato, sono fattori che determinano ciò che alla fine è una mancanza di libertà nelle nostre stesse vite. E qualcosa in questo film parla della libertà come qualcosa che si trova dentro di noi e dice che con il giusto approccio alla vita, indipendentemente dalle circostanze, la libertà è possibile.
Parole perfette per descrivere il legame fra Le ali della libertà e le persone alle quali parla da 25 anni.
L’intervista prosegue con una domanda sul nuovo documentario di Robbins, 45 Seconds of Laughter, legato all’Actor’s Gang Prison Project, in cui Tim Robbins è fortemente coinvolto.
Cresciuto a New York, ha visto alcuni fra i suoi amici venire arrestati e finire in prigione. Fin da allora, la vita carceraria in qualche modo è entrata a far parte della sua vita e l’ha portato a ritenersi molto fortunato di non essere caduto in quel sistema.
Perché, come raccontano anche i personaggi de Le ali della libertà, chiunque può ritrovarsi all’improvviso dietro le sbarre, indipendentemente dalla sua colpevolezza o innocenza.
Le cronache di tutto il mondo sono piene di storie simili e forse anche per questo, con quel dubbio costante sulle azioni di Andy Dufresne (il personaggio di Robbins nel film), Le ali della libertà è diventato così universale.
Ma il nodo centrale, come ha ricordato lo stesso Robbins nell’intervista, è l’amicizia fra Andy e Red, il personaggio di Morgan Freeman.
Indipendentemente dalle circostanze in cui s’incontrano, con storie e background completamente diversi, due uomini possono dare vita alla più leale delle amicizie. L’unica cosa che, quando le tue giornate sono scandite dalla mancanza di libertà, può farti riassaporare per un istante il dono di essere libero.
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