Stillwater: l'immortalità è una maledizione

Autore: Manuel Enrico ,

E se l’immortalità non fosse un dono ma una maledizione? Nella narrativa questo interrogativo è stato affrontato da centinaia di differenti prospettive, lasciando sempre trapelare un tono malinconico. Sogno o chimera dell’animo umano, la vita eterna viene spesso utilizzata come allegoria di una condanna imperitura, che spinge chi ne viene colpito a lasciare emergere una natura non sempre cordiale. Su questo principio si è sviluppato Stillwater, fumetto di Skybound pubblicato in Italia da saldaPress. 

Partorito dalla mente di Chip Zdarsky, Stillwater in tre volumi mira a rendere la vita eterna uno strumento di spietata analisi dell’animo umano. La consapevolezza dell’immortalità come può cambiare una persona? Sembra essere questo l’interrogativo da cui Zdarsky ha iniziato a costruire il suo mondo, che non pago di alimentarsi di questo quesito viscerale ha voluto andare a toccare un altro elemento caro all’autore: la vera, autentica società americana. 

Stillwater: Zdarsy racconta l'immortalità dell'America rurale

La trama di Stillwater

Daniel, giovane dalla vita tutt’altro che ideale, Incapace di trovare un proprio posto nel mondo, si ritrova improvvisamente senza lavoro, quando il suo carattere fumantino lo porta ad aggredire fisicamente un collega al lavoro. Poco importa che intendesse intervenire a protezione di una collega infastidita, la sua azione lo porta a essere licenziato. 

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Condizione che lo mette in una posizione tutt’altro che ideale, ma che viene vista dal suo amico Tony come un’occasione per fare festa. Facile parlare per Tony, proprietario di SpellGram, uno dei social più in voga del momento e che si offre di assumere Daniel nel suo team. Mentre i due parlano di questa eventualità, Daniel riceve da un notaio di uno sperduto paesino la notizia di avere appena ricevuto un’eredità da una lontana parente, miracoloso aiuto che richiede però al giovane di recarsi nella cittadina natale del parente defunto, Stillwater.

Un viaggio che Daniel affronta con l’amico, arrivando nella cittadina e percependo subito un’atmosfera particolare, irreale. Accolti malamente da un tutore della legge, che dimostra uno spirito d’accoglienza poco caloroso, i due amici intendono sbrigare il più rapidamente possibile le formalità e andarsene, ma mentre sono in cerca dell’avvocato assistono a una tragedia: due ragazzini giocano pericolosamente sul bordo del tetto di un palazzo. 

A poco servono le urla di pericolo di Tony, la tragedia è già scritta: uno dei due ragazzi cade, andando incontro alla morte. I due forestieri accorrono inorriditi, sicuri di assistere a una scena straziante, ma incredibilmente il ragazzino riapre gli occhi.

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Rapidamente, Daniel scopre come Stillwater non sia una cittadina qualsiasi, ma un lungo in cui la morte è stata ingannata. Rimanendo all’interno dei confini di Stillwater, infatti, a prescindere dalla causa del decesso, la resurrezione è pressoché immediata. Questa possibilità ha portato a creare un clima di sfiducia verso l’esterno, spingendo a creare una sorta di forzosa omertà che coinvolge ogni livello della società locale.

Ma quella che sembra un’incredibile fortuna, ha come contropartita un isolamento che impedisce di conoscere il mondo esterno. Non c’è modo di avere un contatto con amicizie o affetti al di fuori di Steelwater, un vincolo che viene infranto proprio da Daniel, che nato a Stillwater è stato portato lontano dal paese dalla madre, nella speranza di consentirgli una vita migliore. 

Partendo da questo evento scatenate, Daniel si ritrova presto coinvolto in una lotta per il potere, che vede nel miracoloso dono di Stillwater un premio velenoso. Tra coloro che vorrebbero godere di questa meraviglia e persone che al contrario attendono l’occasione di una fuga, Stillwater si sviluppa in una dinamica che valorizza le tensioni emotive dei protagonisti, lasciando per gran parte del racconto sullo sfondo l’elemento scatenante, ossia l’immortalità. 

A dominare la scena è la reazione umana a questo venefico dono, che prende la forma di una volontà dominatrice folle che si fa sempre più evidente. Sino alla rivelazione finale dell’ultimo arco narrativo, contenuto in Varcare il confine, Zdarsky preferisce dare voce alle conseguenze sulla popolazione che non svelare le origini dell’immutabilità, come viene definita l’immortalità dai locali. 

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Il vero fulcro emotivo di Stillwater è questa forte correlazione tra elemento paranormale e la più concreta mentalità da piccolo centro. Una scelta accorta da parte di Zdarsky, che ci colloca all’interno di un filone narrativo che, negli ultimi anni, si sta espandendo in diversi media. 

Stillwater racconta l’altra America

Oltre le metropoli sfavillanti, oltre i luoghi da film, l’America nasconde nel suo intimo luoghi che esulano dalla visione spesso edulcorata con cui viene presentata all’estero. Dopo averla resa la Terra Promessa per decenni, scrittori, registi e fumettisti stanno avviando un’intensa opera di demolizione della facciata di perfezione con cui siamo stati a identificare gli States, specialmente sul finire del secolo scorso. Se nel comparto cinematografico questo slancio al ritratto veritiero della società americana ha trovato corpo in opere come Elegia Americana, Nomadland o Monster, in ambito fumettistico l’America sconosciuta è divenuta perfetto teatro di storie disilluse e concrete come Torna, ma anche di dimensioni più sovrannaturali e fantastiche come  Redneck

Scelta che consente non solo di godere di tesori del calibro di Undiscovered Country o Manifest Destiny, ma anche di assorbire tramite il medium fumetto una conoscenza più autentica e meno ipocrita della vera identità americana. Stillwater, sotto questo aspetto, è una gradevole riconferma di questa nuova tendenza narrativa, che a partire dai Southern Bastards di Aaron sembra avere deciso di togliere una maschera di artificiosa bellezza, per altro già sufficiente incrinata, a Miss America, lasciandone emergere senza filtri brutture e fragilità che ancora attraversano l’anima di questa nazione.

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Zdarsky, con il suo Stillwater, intende inserirsi in questa vena narrativa, lasciandosi sostenere da un concept che mostra una certa affinità con il mistery moderno, in cui elementi thriller e paranormali divengono colonne di storie che, pur mostrando tratti irreali, hanno un sapore fastidiosamente quotidiano. 

Non è un caso, quindi, che il primo volume di Stillwater, La Rabbia, sia un radicale taglio tra il lettore e l’America patinata, caratterizzata da metropoli vitale e sfavillante, una separazione netta e volutamente brutale che ci porta ad addentrarci in una realtà ignota.

Poco importa se l’idea e le dinamiche di base di Stillwater non sembrano brillare per originalità, anzi in questo caso la loro sensazione di familiarità è parte integrante dell’empatia che l’autore vuole creare tra personaggi e lettori, è la sua arma più affilata per colpirci spietatamente e portarci nel suo mondo facendocelo percepire come possibile, da qualche parte, magari tra le sperdute cittadine nascoste nelle foreste degli Appalachi.

Perché leggere Stillwater

Zdarsky costruisce una sequenza inziale di eventi abbastanza tradizionale, non innovativa, ma che si rivela un promettente pilastro su cui edificare una trama più profonda. 

L’apparente miracolo a cui assistono Daniel e Tony è l’innesco di una trama esplosiva, con cui Zdarsky si diverte a ammaliarci, accogliendoci in una cittadina che, costretta a tacere un segreto inconfessabile, è pronta a tutto pur di preservarlo. L’idea alla base di Stillwater non è tanto l’aspetto paranormale, ma l’impatto che questo ha avuto sulla crescita sociale della cittadina. 

Il paese creato da Zdarsky ha un’eco di Twin Peaks, quel sentore di mistero serpeggiante e precluso agli estranei, che con l’arrivo di Daniel viene stravolto ed esasperato, portando una vera rivoluzione all’interno di un microcosmo sociale radicato sulle proprie convinzioni e animata da una tradizione quasi religiosa.

Una condizione che viene perfettamente interpretata dalle figure simbolo di questo mondo cristallizzato nel tempo, una gerarchia che ha trovato in questo contesto anomalo una nuova possibilità di realizzarsi, trovando uno scopo che, col tempo, ha lasciato spazio alla sin troppo umana propensione al comando, alla sete di potere.

Apprezzabile anche l’ottimo lavoro di adattamento di Stefano Menchetti, che ci consegna dei dialoghi spontanei e non artificiosi, coerenti al momento e capaci di ribadire il tessuto narrativo della storia di Zdarsky. Un racconto che già nel suo titolo, Stillwater, nasconde parte della sua aura di mistero, leggibile come una contrapposizione al corretto ordine naturale (o come una volontà di mantenere inalterato l’ordine sociale della cittadina (still si può intendere come immobile, fermo). 

Zdarsky trova una felice sinergia tra queste componenti, dando vita a una saga intrigante, con una scansione dei tempi impeccabile, sferzando con particolare sagacia l’emotività dei lettori.

Un appassionante inganno in cui Zdarsky è aiutato da Ramòn Perez, co creatore di Stillwater e suo disegnatore. Perez non si perde in dettagli superflui, condensa il ritmo visivo in tavole che catturano lo sguardo del lettore sui giusti dettagli, con una valorizzazione del momento splendida, grazie a una gabbia libera e che sfrutta al meglio lo spazio della pagina per enfatizzare il dinamismo dei suoi disegni.

Centrale per apprezzare questa sua verve artistica le tavole, comprese quelle prive di dialoghi ma che Perez rende vive, trasmette il senso di disperazione e sembra di sentire realmente urlare i protagonisti. 

Un tratto moderno, rapido e con qualche piccola imperfezione che si perdona volentieri all’interno di una grammatica visiva convincente e mai banale. Da lodare anche la colorazione di Mike Spicer, che sorprende in alcuni frangenti con giochi cromatici sottili e appassionanti.

I volumi di Stillwater

saldaPress pubblica  Stillwater con tre brossurati che confermano come questo sia il formato di riferimento della casa editrice. Curato sotto ogni aspetto, il tipico brossurato con alette di saldaPress ci ha abituati a una lettura agevole, grazie a una corretta rifilatura che premia che consente di leggere in modo ottimo le tavole.

Ogni volume è arricchito da una gallery di extra, ma considerato il tono dell’opera sarebbe stato di grande aiuto inserire dei redazionali che collochino in modo più preciso le intenzioni degli autori e i più marcati riferimenti alla società americana.  Nonostante questa considerazione la casa editrice va elogiata per aver nuovamente selezionato una produzione ricca di fascino.

Stillwater: La rabbia 

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Stillwater. La rabbia (Vol. 1)

La Rabbia - primo volume di Stillwater

Un luogo misterioso in cui nessuno muore e tutti hanno un segreto. Stillwater si presenta come la tipica, sonnolenta e monotona cittadina americana di provincia. In realtà, è ben altro: da Stillwater nessuno può andarsene. E nessuno lì può morire. Ed è proprio dove si trasferisce Daniel, un ragazzo che non sa gestire la propria rabbia e che deve ancora trovare il suo posto nel mondo. Ben presto Daniel scoprirà che forse quel posto è proprio Stillwater ma che questo non è affatto un bene. Con "La rabbia" ha inizio così Stillwater, serie rigorosamente horror prodotta dalla Skybound di Robert Kirkman e firmata da Chip Zdarsky e Ramòn K. Pérez, entrambi vincitori nella loro carriera del prestigioso Premio Eisner. L'orrore e l'inquietudine della provincia americana raccontati attraverso le vite delle persone che la abitano. Un mistero che si svela man mano, trasportando il lettore in una realtà fatta di violenza e in un incubo sempre più profondo.

Stillwater: Sempre fedeli

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Stillwater. Sempre fedeli (Vol. 2)

Sempre Fedeli - Secondo volume di Stillwater

Dopo aver ricevuto una strana lettera che lo invitava a raggiungere una misteriosa cittadina per incassare un'eredità, la vita di Daniel è cambiata per sempre. E anche la sua morte. Perché, da quando è entrato a Stillwater, si è reso conto che, come tutti gli altri abitanti, non può morire. Ma quella che sembrerebbe una fortuna è in realtà la peggiore delle maledizioni: nessuno, infatti, può entrare o uscire dalla cittadina... pena, appunto, la morte. Ma Daniel è una testa calda (e dura), e farà di tutto per sfuggire all'orrore quotidiano di quell'assurda realtà, alleandosi con alcuni cittadini che, come lui, vogliono andarsene da quell'incubo. Prosegue Stillwater, la serie sospesa tra horror e mistery, prodotta dalla Skybound di Robert Kirkman e firmata da Chip Zdarsky e Ramòn K. Pérez, entrambi vincitori nella loro carriera del prestigioso Premio Eisner

Stillwater: Pace e Amore

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Stillwater. Varcare il confine

Varcare il confine - il terzo volume di Stillwater

Da quando Daniel è tornato nella sua cittadina natale, la sua vita è cambiata per sempre. A Stillwater, infatti, niente e nessuno può morire, ma questa si è rivelata essere una mostruosa maledizione più che un dono divino: quando la morte cessa di esistere, la vita non ha più alcun valore e tutto ciò che conta è la salvaguardia dei confini. Perché chi detiene il potere è disposto a macchiarsi dei crimini più crudeli pur di mantenerlo. Ma ora è giunto il momento di porre fine a questa raccapricciante realtà e di riportare le cose al loro ordine naturale. Ci sarà prezzo da pagare? Con "Pace e amore", lo sceneggiatore Chip Zdarsky e il disegnatore Ramon K Perez portano a conclusione Stillwater, l’inquietante serie thriller soprannaturale prodotta da Skybound e ambientata in una provincia americana inquietante e oscura. Completa il volume di lunghezza extra, una storia speciale scritta e disegnata da un team di autori di prim’ordine che svela i retroscena e i terrificanti segreti di Stillwater.

Commento

cpop.it

75

Un luogo misterioso in cui nessuno muore e tutti hanno un segreto. Stillwater si presenta come la tipica, sonnolenta e monotona cittadina americana di provincia. In realtà, è ben altro: da Stillwater nessuno può andarsene. E nessuno lì può morire. Ed è proprio dove si trasferisce Daniel, un ragazzo che non sa gestire la propria rabbia e che deve ancora trovare il suo posto nel mondo

Pro

  • Ritratto di un'America poco nota
  • Ritmo narrativo ben scandito
  • Elemento mistico ben gestito
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