Bob Marley: One Love, recensione: l'icona, l'uomo e la storia

Autore: Nicholas Massa ,

Quando si parla di Bob Marley ci si interfaccia inequivocabilmente con la storia della musica e, in un certo qual modo, coi messaggi che questa può e riesce a veicolare. Il timbro vocale iconico, i testi leggendari e la lettura del proprio presente, hanno reso la voce di questo artista indelebile e immortale non a caso, traslando un vero e proprio approccio alla creatività canora, e riflettendo attentamente sui significati profondi fra le note. Bob Marley: One Love, il nuovo film diretto da Reinaldo Marcus Green e disponibile nei cinema italiani dal 22 febbraio 2024, si sviluppa dallo stesso cantautore che gli fa da titolo, tratteggiando un percorso autobiografico ritmato e iconografico.

La potenza di Bob Marley: One Love risiede tutta nella realtà del suo stesso protagonista, e nella storia che lo ha portato ad essere l’icona indelebile che conosciamo, svelando fin da subito l’importante intento celebrativo alla base di questo progetto cinematografico. Nel cercare di riportare in vita il volto, le movenze e la visione di un artista ancora oggi ascoltato in tutto il mondo, la pellicola tenta di rivolgersi sia al pubblico degli appassionati, che a quello più generalista, intavolando in sala una discussione che coinvolge non soltanto la musica, ma anche la politica e la storia.

Bob Marley: One Love, ricostruire una leggenda

L’obiettivo principale di Bob Marley: One Love è quello di ricostruire la vita di Bob Marley, appunto, partendo da alcuni momenti salienti sia nella carriera che nella vita personale. Così assaporiamo fugacemente la sua infanzia per poi venire catapultati nell’età più adulta e matura, quando come cantante era già famosissimo in tutta la Jamaica, presentandoci pure il contesto socio-culturale in cui il mito musicale ha preso vita e forma. Nei panni del protagonista troviamo Kingsley Ben-Adir, a lui l’arduo compito di portare sullo schermo una star mondiale e un pilastro della storia musicale di sempre.

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Bob Marley: One Love, quindi, scorre senza soffermarsi troppo sui dettagli minimali, mettendo in scena il percorso dell’artista e uomo che ha contribuito a rivoluzionare lo stesso concetto di musica reggae, in funzione di una realtà difficile da gestire e digerire. La lotta all’oppressione pervade l’intera durata di una pellicola che tenta di abbracciare l’essenza di un artista apparentemente inafferrabile, mostrandocelo mentre crea, compone e viaggia per il mondo, lottando con quello che si trascina dentro fin dalla più tenera età.

Ufficio stampa Paramount
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Attenzione al mito e alla figura, in Bob Marley: One Love

Una delle primissime cose che salta all’occhio durante la visione di Bob Marley: One Love è senza dubbio l’attenzione nell’interpretazione di Kingsley Ben-Adir, capace di immergersi in tutto e per tutto nel protagonista della vicenda. La sua trasformazione e il lavoro a livello linguistico sono sicuramente due punti a favore della resa generale (abbiamo visto il film in lingua originale), capaci di affascinare fin dai primissimi istanti. Di pari passo troviamo un’attenta selezione musicale nella colonna sonora, e un cast di contorno che convince e ispira interesse.

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Potremmo quasi scindere Bob Marley: One Love in due facce che si sviluppano in modo parallelo e alla stessa identica velocità. Da una parte abbiamo il chiarissimo intento documentaristico e biografico alla base del progetto cinematografico, fonte di tutta l’attrattiva, dall’altra, invece, una particolare riflessione politico-musicale che si riallaccia perfettamente alla stessa voce che da sempre ha distinto Bob Marley stesso dagli altri cantautori suoi coetanei. La lotta all’oppressione razziale e il raggiungimento dell’uguaglianza e dell’indipendenza mettendo da parte le differenze fra le persone, restano una costante dell’intero racconto per immagini, che non si fa soltanto testimonianza di un personaggio realmente esistito, ma rinnovato mezzo della sua stessa visione e voce.

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In questo senso, affascinati dalla leggenda ci si ritrova coinvolti in uno spaccato storico-musicale interessante, in cui Bob Marley: One Love si muove impegnandosi a raccontare una storia che in moltissimi conoscono, alternandola anche a momenti di profonda riflessione personale e intimo approfondimento. Di pari passo, ovviamente, troviamo la potenza ammaliante di una musica ricordata da tutti e ancora oggi citata in lungo e in largo, capace di trasportare in un posto e momento preciso, senza mettere mai da parte le possibilità più umane del racconto per immagini. Il Bob Marley interpretato e costruito da Kingsley Ben-Adir è determinato e apparentemente coerente con l’immaginario conosciuto di questo personaggio. Allo stesso tempo, però, l’attore offre una performance tormentata e imperfetta, smussando la potenza indiscutibile di un nome che riecheggia nelle ere.

Troppa carne al fuoco

Se nella rappresentazione di un’icona Bob Marley: One Love risulta convincente e trainante, è nel resto che lascia purtroppo l’amaro in bocca. L’esposizione dei fatti si affida interamente alla narrazione di un protagonista che non riusciamo mai, veramente, a inquadrare fino in fondo. I dettagli da raccontare sono tantissimi e questa dinamica si percepisce durante l’intero scorrere degli eventi principali, con una scrittura che butta tantissima carne al fuoco senza riuscire mai, del tutto, a focalizzare il proprio potenziale.

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L’ascesa canora di Bob Marley è sicuramente affascinante, come anche le sue origini e problematiche familiari ma... l’importante e continuativa presenza della politica nella sua vita non viene mai veramente esplicata fino in fondo, privando gli spettatori meno avvezzi coi dettagli reali di una comprensione più generale. Tutto scorre velocemente sul grande schermo, cercando di inserire quanto più possibile in un’esperienza che avrebbe forse meritato un’attenzione maggiore in questo senso.

Resta comunque importante sottolineare come Bob Marley: One Love riesca comunque a rendersi interessante ed emozionante, specialmente grazie alla costruzione specifica di un personaggio principale diviso fra il geniale e irripetibile talento musicale, e un’umanità che dà modo di andare oltre anche lo stesso mito (fondamentale è pure l’interpretazione di Lashana Lynch nei panni della moglie Rita).

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Commento

cpop.it

70

Bob Marley: One Love è un film dall'appeal indiscutibile, complice l'enorme potenza storica e iconica dello stesso protagonista che fa da titolo. L'immortale essenza di Bob Marley pervade l'intera pellicola, traslando la sua voce nelle interpretazioni del cast, nella scelta dei fatti da narrare e soprattutto nell'identità concettuale dell'intero racconto per immagini. La chiarezza iconografica, però, si scontra con una velocità di fondo che invece di valorizzare potrebbe confondere.

Pro

  • L'interpretazione di Kingsley Ben-Adir.
  • La colonna sonora immortale.
  • L'identità concettuale di fondo.

Contro

  • Una frettolosità che non aiuta ad esplicare tutti i dettagli a schermo.
  • La voglia di raccontare tutto potrebbe inficiare sul percorso principale del film.
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