Leviathan, recensione: uno splendido thriller tra drammi spaziali e follia umana

Autore: Giovanni Arestia ,

Siamo abituati a credere che tutti i manga che ci troviamo a leggere in Italia provengano dal Giappone, ma non sempre è così. A partire da metà degli anni '90 la cultura dei manga è diventata talmente internazionale che in alcuni paesi come Francia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti alcune case editrici hanno iniziato a produrre i propri manga ispirandosi alla cultura nipponica. È nata, quindi, una sottocategoria denominata global manga di cui fa parte il protagonista di questa recensione, frutto di una collaborazione tra Francia, paese in cui è stato pubblicato per la prima volta nel 2022 dall'editore Ki-oon, e Giappone. Leviathan, questo il suo nome, è una miniserie seinen thriller-horror in tre volumi realizzata da Shiro Kuroi che arriva in Italia grazie a Star Comics (a proposito, ecco a voi tutte le nuove uscite di Edizioni Star Comics) e che ha già riscosso un grandissimo successo in Giappone dopo essere stato serializzato su Shonen Jump+.

Leviathan: “Lasciate ogni speranza, o voi ch'entrate”

La storia di Leviathan, ambientata in un periodo imprecisato in un spunto sperduto nello spazio nei pressi di Proxima Centauri, inizia con tre tombaroli spaziali che si avvicinano curiosi e allo stesso tempo spaventati a una grossa nave spaziale totalmente distrutta. Il suo nome è, appunto, Leviathan, una sorta di traghetto interstellare tra Terra e Proxima Centauri, dato per scomparso da diverso tempo. 

I tre sono alla ricerca di tesori perduti, tuttavia trovano uno strano diario di bordo in cui è scritta la testimonianza di un'avventura tragica e misteriosa fatta di intrighi, misteri e morti. A scrivere la storia è Kazuma Ichinose, un giovane studente incaricato di documentare ogni istante del suo viaggio scolastico verso la Terra. Il destino, tuttavia, ha in serbo un'esperienza molto diversa da quella che avevano immaginato poiché un'esplosione improvvisa scuote la nave, gettando il panico tra gli occupanti. Le conseguenze sono ancora più preoccupanti poiché l'ossigeno inizia a scarseggiare e non c'è alcuna possibilità di chiedere aiuto. 

Tuttavia, c'è una flebile speranza: una capsula per il sonno criogenico, un'ancora di salvezza ma solo per una persona. La scelta è inevitabile, ma le conseguenze sono sconosciute. La Leviathan porta con sé non solo segreti sepolti nel suo ventre oscuro, ma anche una storia di coraggio, sacrificio e speranza. Per Kazuma Ichinose e i suoi compagni, il viaggio verso la Terra è diventato una lotta per la sopravvivenza, una prova di resilienza di fronte alla morte imminente nello spazio infinito. Una prova che si trovano a vivere anche i tre tombaroli perché il dramma non è mai realmente terminato. 

Tanti spunti che rafforzano la storia

Fin dalle prime pagine, Leviathan riesce a catturare il lettore con una storia intrigante, coinvolgente e avvincente. Questa non spicca per originalità, ci sono diversi esempi di storie simili come Il Signore delle Mosche di William Golding, Battle Royale di Koushun Takami, Le Transperceneige di Jacques Lob e Jean-Marc Rochette (più conosciuto come Snowpiercer) o il più vecchio Aula alla Deriva di Kazuo Umezu di cui lo stesso Kuroi, in un'intervista inserita alla fine dell'ultimo volume, ha dichiarato aver preso spunto. 

Tuttavia in Leviathan l'autore dimostra una padronanza narrativa impressionante, rendendo l'opera una delle più interessanti del momento riuscendo a offrire un nuovo spaccato avvincente e spaziale sulla natura umana in condizioni estreme. Fin dalla trama il lettore può comprendere come sarà immerso in un thriller avvincente, carico di tensione e moralmente ambiguo. Gli equilibri si rompono del tutto, la fiducia inizia a vacillare. Tra i numerosi personaggi si creano nuove divisioni sociali in base a ciò che più accomuna la maggioranza. Non esiste l'amicizia, l'amore fa fatica a emergere e il bullismo, classica piaga scolastica, diventa un pretesto per la vendetta. Kazuma, in tutto questo, svolge il compito di telecronista, anch'egli con i suoi scheletri nell'armadio. 

Fotorealismo e ambientazioni ricche di dettagli

A rafforzare la già terribile storia, ci pensa lo stile artistico. Questo risulta altrettanto cinematografico grazie al suo dinamismo e al fotorealismo. Il tratto marcato e ricco di chiaroscuri si adatta perfettamente a ogni ritmo della narrazione, prediligendo le scene di azione e più concitate. I personaggi, nonché il vero fulcro della storia, sono resi in modo vivido in ogni contesto e in loro emergono, quasi sempre in modo coerente, tutte le emozioni rappresentate dall'espressività facciale. Quest'ultima è a volte eccessivamente accentuata e presenta un sorta di illuminazione soprannaturale e innaturale, ma allo stesso tempo dà un senso di palpabile movimento. 

Le tavole, nel complesso, sono visivamente incredibili, con esempi a tutta pagina che lasciano a bocca aperta per la quantità di dettagli anche crudi sia dei personaggi che dell'ambientazione. Di pregio la scelta di inserire, all'inizio di ogni volume, le prime pagine a colori e in digitale, così da dare la possibilità al lettore di capire dove si svolge la storia con la giusta palette cromatica.

Anche artisticamente non mancano gli omaggi, dichiarati dallo stesso Kuroi nella suddetta intervista, come ad esempio il compianto Jean Giraud conosciuto con lo pseudonimo di Moebius o Gir. Tuttavia il background artistico di Kuroi, la sua passione per la pittura ad olio che si riflette anche in Leviathan e il mescolamento di tratti orientali con elementi occidentali, permettono di godere di un'opera di grande versatilità e con in un'inusuale capacità di catturare l'immaginazione del pubblico. 

Conclusioni

In conclusione Leviathan è una meravigliosa opera prima di un promettente autore. Narrativamente, pur non partendo da una base di originalità, riesce a creare una storia unica raccogliendo gli stilemi di grandi classici transmediali. Il risultato è un viaggio che va ben oltre il dramma spaziale, perché si insinua all'interno della psiche umana facendo emergere le paure, la fragilità, la forza e la cattiveria dell'essere umano quando si trova nel limbo tra la vita e la morte.

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Lo stile artistico realistico e dettagliato rafforza il pathos e trasforma il lettore in un testimone diretto del dramma come se fosse all'interno dell'inferno spaziale. Siete pronti a iniziare questo viaggio? Non dovete fare altro che iniziare una lettura assolutamente consigliata

Commento

cpop.it

90

Leviathan segna l'esordio mondiale di Shiro Kuroi e lo fa con un'ottima e intrigante storia coadiuvata da una brillante caratterizzazione dei personaggi e da una qualità artistica di alto livello. Sebbene il concept narrativo non sia originale, l'autore ha saputo gestire sapientemente tutti gli stilemi inserendoli in un contesto innovativo andando ben oltre il semplice compitino. Un seinen di alto livello che mostra un inferno spaziale e racconta la psiche umana.

Pro

  • Storia coinvolgente, dinamica e ricca di colpi di scena
  • Splendida caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti
  • Lo stile artistico sfiora il fotorealismo e dimostra una grande cura estetica...

Contro

  • ...l'espressività facciale a volte è esagerata e con una strana patina surreale
  • Il concept narrativo potrebbe darvi la sensazione di "già visto"
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