I cartoni animati Made in Italy vengono messi in crisi da una decisione del Governo, che ha deciso di tagliarne i finanziamenti. Lo ha dichiarato l'associazione italiana di produttori di animazione, CartoonItalia. Il provvedimento ha cancellato l'obbligo d'inserimento da parte di reti private e piattaforme di inserire delle sottoquote per produrre cartoni animati. D'ora in poi se ne occuperanno solo gli enti pubblici, e ciò, secondo i più esperti, favorirà l'importazione di produzioni straniere.
Maria Carolina Terzi, presidente di Cartoon Italia, ha dichiarato:
Questa decisione condanna al soffocamento il comparto dell’animazione italiana, e priva le nuove generazioni di bambini e ragazzi dell’immaginario italiano, aprendo ad un’offerta quasi esclusivamente americana. Si tratta di una decisione apparentemente inspiegabile, dal momento che a favore della sottoquota animazione si erano già espressi il ministero della Cultura e la commissione Cultura della Camera.
Ed ha continuato:
Non comprendo la scelta di questo Governo di mettere in ginocchio un comparto industriale che conta oltre 50 aziende, e che dà lavoro a 6.000 giovani con un’età media tra i 20 e i 30 anni. Il nostro settore crea contenuti per bambini veicolando i valori che appartengono alla nostra tradizione culturale. La decisione del Governo dimostra una miopia che impedisce la crescita naturale e necessaria per un comparto industriale e creativo, eccellenza del made in Italy.
Quale futuro per i cartoni animati italiani?
Cartoon Italia aveva già proposto l'esenzione delle televisioni generaliste dall'obbligo della sottoquota, ma tutto ciò non è bastato a trovare una nuova strada da percorrere. Le parole della presidente Maria Carolina Terzi fanno intendere tutta la delusione del settore, e sembrano aprire a prospettive dure per il futuro dei cartoni animati prodotti in Italia.
Da ricordare che negli ultimi anni è stata lanciata una produzione nostrana capace di ottenere grande successo a livello internazionale, quali sono state le due serie di Zerocalcare per Netflix.
Immagine tratta da Twitter: Zerocalcare.
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