L'apocalisse è accaduta. Il nodo è stato sciolto. E #Dark è arrivata alla fine. Ma anche se Baran bo Odar e Jantje Friese hanno dato una conclusione compiuta alla serie, molte cose rimangono oscure (del resto...). Il dibattito è iniziato e la sensazione è che andrà avanti a lungo. Perché le spiegazioni si moltiplicano e si rincorrono e tutte sono potenzialmente valide. Almeno fino a quando i creatori del mondo di Winden (anzi, dei mondi) daranno la loro versione. Ma lo faranno?
Nell'attesa di scoprirlo (se mai accadrà), qui trovate alcune riflessioni sul significato e il finale dell'ultima stagione. Con la doverosa avvertenza che si tratta di interpretazioni e teorie e che non c'è nulla di ufficiale o definitivo.
- Il motore metafisico di Dark
- L'origine del nodo e del ciclo infinito
- Come viene sciolto il nodo e le conseguenze
- Il finale di Dark
- Il paradosso del paradosso
Il motore metafisico di Dark
Nella terza e ultima stagione di Dark viene svelato l'evento (il momento) che dà materialmente origine al ciclo infinito vissuto da Jonas, Martha e tutti gli altri. Ma oltre la catena fisica di causa ed effetto, la serie ha un motore metafisico. Ad annodare i fili nel groviglio inestricabile della storia di Winden e dei suoi abitanti è il dualismo (eterno) tra amore e morte. Tutti i personaggi di Dark agiscono nel suo nome e le azioni di coloro che possono essere considerati i tre protagonisti principali sono (di fatto) ciò che stringono il nodo e lo sciolgono.
Jonas inizia a viaggiare nel tempo per salvare Mikkel/Michael e poi Martha. Le sue esperienze lo portano a diventare Adam e a scegliere di distruggere il suo mondo e quello altro per preservare dal dolore le persone che ama (anche se in maniera distorta). La Martha alternativa e il suo io più vecchio, Eva, agiscono per salvare il proprio figlio (Lo Sconosciuto), che è stato concepito con Jonas ed è il collegamento tra le due realtà (e in quanto tale, può esistere solo se esse esistono). Claudia si muove tra epoche e mondi diversi per fare sì che Regina non solo sopravviva, ma viva davvero. La loro motivazione è uguale, però le conseguenze a un certo punto divergono.
Jonas/Adam e Martha alternativa/Eva stringono e preservano il nodo. Il primo agisce per fermare il ciclo, ma non fa altro che perpetuarlo. Mentre la seconda lavora incessantemente per fare sì che tutto continui ad accadere come è sempre accaduto. Invece, Claudia lo scioglie. L'amore della donna per la figlia e la volontà di impedire che muoia la portano a capire che esiste una terza realtà, a rompere lo schema e a fermare il ciclo. E in ultima istanza, a distruggere i mondi di Jonas e Martha alternativa e la sé stessa che in essi esiste.
L'origine del nodo e del ciclo infinito
Adam crede che l'origine del nodo sia il figlio che ha generato con la Martha alternativa, in quanto Lo Sconosciuto è (di fatto) il ponte tra i due mondi e colui da cui prende forma l'intricato albero genealogico di Winden in una realtà e nell'altra. Per questa ragione, l'io anziano di Jonas muove le pedine sulla scacchiera in modo che tutto si ripeta sempre uguale e porti al momento in cui ucciderà con la Particella di Dio Martha alternativa e il bambino che porta in grembo (nella convinzione erronea che ponga fine al ciclo).
Da parte sua, Eva non è tanto focalizzata sulla questione dell'origine in sé, quanto sulla volontà di salvare suo figlio e fare sì che viva a ogni costo. E perché sia così, anche l'io anziano di Martha alternativa fa in modo che ogni cosa accada come è sempre accaduta. Il risultato è che - in un mo(n)do e nell'altro - il ciclo si ripete all'infinito e non esiste possibilità di uscire dal loop (almeno, se si considerano come uniche realtà quelle di Jonas/Adam e Martha alternativa/Eva).
Ma come spiega Claudia ad Adam, l'origine del nodo e del ciclo infinito non è il figlio di Jonas e Martha alternativa. Bensì un evento accaduto in un ulteriore mondo, che è quello per così dire "originale". A dare inizio a tutto è stato H.G. Tannhaus. In seguito alla tragica morte del figlio, della nuora e della nipotina in un incidente d'auto alle porte di Winden nel 1971, l'orologiaio inizia a lavorare al progetto di una macchina del tempo (forse) per "resuscitare prima che muoiano" le persone che ama. Dopo avere finalmente finito di assemblare il dispositivo, Tannhaus lo accende il 21 giugno 1986 (il momento in cui si apre per la prima volta il passaggio nelle grotte di Winden) e crea le realtà di Jonas/Adam e Martha alternativa/Eva.
A tutti gli effetti, l'avvio della macchina è l'origine del nodo e del ciclo infinito. E per sciogliere l'uno e porre fine all'altro, non deve verificarsi la catena di causa ed effetto che ha portato all'accensione del dispositivo. Ovvero, il figlio di Tannhaus e la sua famiglia non devono morire nell'incidente e l'orologiaio non deve progettare e costruire la macchina.
Il finale di Dark dimostra che questa teoria è corretta. Ma rimane una zona d'ombra. Ovvero, cosa accade nel mondo di Tannhaus quando l'uomo accende il dispositivo? Se l'orologiaio va indietro nel tempo e salva il figlio, il suo io del presente dovrebbe esistere in maniera diversa. In altre parole, non dovrebbe costruire la macchina e di conseguenza non dovrebbe creare i mondi di Jonas/Adam e Martha alternativa/Eva. D'altra parte, il dispositivo può non funzionare per lo scopo di Tannhaus, ma dare origine comunque alle altre due realtà all'insaputa dell'orologiaio.
Tuttavia, chi può dire che quella di Tannhaus sia davvero una macchina del tempo? E se invece l'orologiaio avesse creato consapevolmente un dispositivo per moltiplicare i mondi? In questo caso, come nel paradosso del gatto di Schrödinger (di cui Tannhaus parla diffusamente), il figlio dell'orologiaio e la sua famiglia sarebbero morti nella realtà "originale", ma vivi in almeno un'altra. E tale consapevolezza sarebbe consolatoria per la mente matematica di Tannhaus.
Come viene sciolto il nodo e le conseguenze
Il meccanismo che porta a sciogliere il nodo e a porre fine al ciclo infinito degli eventi viene innescato da Claudia. Nell'immediato futuro dopo l'apocalisse, l'ex responsabile della centrale nucleare decide di combattere contro Adam al fianco di Eva perché l'io più anziano di Martha le ha promesso che salverà sua figlia e tutti gli abitati di Winden. Claudia inizia la propria missione per preservare il nodo, tuttavia questo non impedisce che Regina continui a morire (in un mondo e nell'altro). Ma a un certo punto, la donna si ricorda di alcune parole che la ha detto il suo più anziano: "Se tutto andrà bene, Regina vivrà".
In quel momento, Claudia non solo capisce che Eva le ha (sempre) mentito, ma che deve esistere una terza via oltre a quella percorsa dalla donna e da Adam all'infinito. L'ex responsabile della centrale uccide la sé stessa della realtà alternativa, prende il suo posto e inizia a muoversi tra epoche e mondi in cerca del bandolo della matassa. E alla fine lo trova.
Claudia scopre che l'origine del nodo e del ciclo infinito è la morte del figlio di H.G. Tannhaus e della sua famiglia. E capisce che è necessario evitare che accada per fare sì che l'orologiaio non costruisca il dispositivo che causa la comparsa dei mondi di Jonas/Adam e Martha alternativa/Eva. Ma come?
La chiave è in una (infinitesimale) sospensione del tempo che si verifica quando avviene l'apocalisse, durante la quale la catena di causa ed effetto si interrompe. Claudia ne scopre l'esistenza da Eva, che utilizza la scappatoia nel mondo di Adam per mandare la sé stessa più giovane (Martha alternativa) "nell'una e nell'altra direzione per salvaguardare il ciclo". E lei stessa utilizza la breccia per fare compiere a una versione intermedia di sé due viaggi diversi: uno la conduce a essere uccisa da Noah e l'altro la porta da Adam nel 2053.
L'incontro con il fondatore dei Sic Mundus, che non è mai avvenuto prima, rompe lo schema e dà il via al nuovo corso degli eventi che conduce Jonas e Martha alternativa a impedire la morte del figlio di Tannhaus e della sua famiglia. E poiché l'orologiaio non perde le persone che ama, non costruisce la macchina che crea i mondi di Adam ed Eva. In un ultimo paradosso temporale, Jonas, Martha alternativa, tutte le loro incarnazioni e gli abitanti di Winden che sono stati generati dal nodo e lo hanno perpetuato nella loro progenie (in entrambe le realtà) svaniscono perché non sono mai esistiti.
Il finale di Dark
Il finale di Dark riavvolge il tempo fino all'evento che dà inizio a tutto e impedisce che accada. Di conseguenza, i mondi di Jonas/Adam e Martha alternativa/Eva non vengono creati e con loro le due Winden e i rispettivi abitanti. In tal senso, non smettono di esistere, ma non sono mai esistiti. Come spiega Claudia, l'unica realtà è quella originale. E in essa vivono coloro che non fanno parte del nodo nelle due alternative. Questo perché il nodo (Lo Sconosciuto) è stato generato da due anomalie, ovvero Jonas e Martha alternativa.
La scena della cena dimostra proprio questa teoria. A tavola siedono Peter Doppler, i fratelli Benni e Torben Wöller, Hannah Krüger, Katharina Albers e Regina Tiedemann. L'albero genealogico che compare nella terza stagione (qui sotto) rivela che nessuno di loro discende da Lo Sconosciuto (rappresentato dal simbolo dell'infinito) e in definitiva da Adam ed Eva.
In particolare, Regina è presente perché non è figlia di Tronte (nato da Lo Sconosciuto e Agnes) e i Tiedemann sono fuori dal nodo. Ma chi è suo padre? Un indizio lo dà una foto che nella realtà originale sostituisce quelle di famiglia (strappate) dei Nielsen e dei Kahnwald e la conferma arriva dall'albero genealogico ufficiale sul sito di Dark. Regina è figlia di Bernd Doppler (la cui famiglia, di nuovo, non ha collegamenti con Adam ed Eva) e a quanto pare l'uomo e Claudia sono (erano) una coppia felice.
Per la stessa logica, Ulrich non c'è perché è figlio di Tronte e Mikkel/Michael perché è figlio di Ulrich. All'appello manca anche Charlotte, che non solo è figlia di sua figlia Elizabeth, ma ha per padre Noah/Hanno Tauber, la cui madre è Silja, ovvero la sorellastra di Jonas/Adam. A cascata, nel mondo originale non esistono tutti i loro discendenti diretti e indiretti.
Invece, rimane misteriosa l'assenza di Aleksander Tiedemann/Boris Niewald. Il successore di Claudia alla guida della centrale non è di Winden e non fa parte del nodo e dunque è lecito pensare che esista nella realtà originale. D'altra parte, il suo io più giovane conosce Regina e si innamora di lei perché almeno in un mondo alternativo la difende da Ulrich (e Katharina). E poiché Ulrich nella realtà originale non esiste, l'incontro tra Regina e Aleksander non è avvenuto. Almeno, in quel modo.
In un certo senso, i mondi di Jonas/Adam e Martha alternativa/Eva possono essere considerati uno specchio distorto di quello originale. In quest'ultimo, il nodo e tutto ciò che vi appartiene non esiste. Ma il finale di Dark suggerisce che in esso le realtà alternative possano riverberare come un'eco... o un déjà-vu. La reazione di Hannah alla vista di una giacca gialla e il suo sogno (che è anche metafora dell'essenza stessa della serie) ne sono un esempio:
So che vi potrà sembrare una cosa assurda, ma la notte scorsa ho sognato quello che è successo qui. La luce è saltata. C'è stato un forte tuono e all'improvviso è calata l'oscurità. E io sapevo che il mondo era finito. Era buio e la luce non sarebbe tornata. Avevo questa strana sensazione. Come se fosse un bene che fosse tutto finito. Come se all'improvviso fossi libera. Né volontà, né doveri. Un'oscurità sconfinata. Nessun ieri. Nessun oggi. Nessun domani. Niente.
Così come lo sono le parole che pronuncia quando le viene chiesto se sa già come chiamare il bambino che aspetta da Torben:
Credo che Jonas sia un bel nome.
Il paradosso del paradosso
Il finale di Dark ha una indiscutibile logica e compiutezza. Ed è senza dubbio potente, toccante e commovente. Ma tutto davvero finisce con la distruzione dei due mondi alternativi e la scomparsa di Jonas, Martha e degli altri personaggi che fanno parte del nodo? Un utente di Reddit, pavish73, suggerisce che potrebbe esserci un'altra lettura.
Secondo il Redditor, è possibile pensare al tempo della realtà originale come una linea dritta con una triquetra che si sviluppa in coincidenza dell'incidente del figlio di H.G. Tannhaus e della sua famiglia (nel disegno qui sotto). Il diagramma presenta due punti di convergenza, uno nel centro e l'altro alla base del nodo a tre punte. Il primo (nodo 1) viene creato quando Martha alternativa salva/non salva Jonas. Il secondo (nodo 2) quando Magnus e Franziska prendono Martha alternativa/Jonas prende Martha alternativa.
Questi due punti portano a una divisione della linea temporale all'interno del loop. Dal nodo 1 si genera una linea temporale in cui Jonas si salva da solo dall'apocalisse e diventa Adam e un'altra in cui viene salvato da Martha alternativa e con lei dà vita a Lo Sconosciuto. Dal nodo 2 si genera una linea temporale in cui vengono creati i due mondi alternativi e il mondo originale viene distrutto e un'altra in cui non vengono creati i due mondi alternativi e il mondo originale continua a esistere.
[tv id="70523"]
Come spiega l'utente di Reddit pavish73, il nodo 1 e il nodo 2 portano all'esistenza di due componenti diverse. Una ha la forma di un paradosso circolare in cui gli eventi procedono nel mondo originale, avviene l'incidente, Tannhaus crea i mondi alternativi, Jonas e Martha alternativa impediscono l'incidente, Jonas e Martha non esistono e l'incidente avviene. L'altra è lineare e in essa gli eventi procedono nel mondo originale, Jonas e Martha alternativa impediscono l'incidente e gli eventi continua a procedere nel mondo originale.
Queste due componenti non solo esistono e si verificano nello stesso momento, ma originano entrambe dal nodo 2 che è anche dove prendono forma i mondi alternativi che continuano a esistere in loop e il mondo originale che procede lungo una linea dritta.
Dunque, ogni volta che Jonas e Martha alternativa distruggono i mondi alternativi e permettono a quello originale di continuare a esistere, finiscono anche per creare i mondi alternativi e distruggere quello originale. Di conseguenza, il mondo originale esiste e non esiste allo stesso tempo. E come i mondi alternativi continuano a ripetere il loro loop, quello originale viene salvato più e più volte. In un eterno, insolubile paradosso del paradosso.
Fonti: The Wrap, TV Guide, Digital Spy, Reddit
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!