Fate: The Winx Saga, la serie live-action che ha debuttato su Netflix il 22 gennaio 2021, è ispirata al nostrano Winx Club, cartone animato creato da Iginio Straffi nel 2004.
Come sempre accade quando un'opera viene riadattata in forma diversa, è inevitabile che alcuni dettagli vadano perduti e che particolari elementi vengano modificati per riflettere una visione alternativa dell'universo dell'opera originale.
In particolare, Fate: The Winx Saga si discosta dalla narrazione tipica del cartoon, principalmente indirizzato a un target di bambini, per raccontare una storia coming of age in piena regola, quella di Bloom e delle sue amiche fate nel collegio di Alfea.
Se ci pensiamo, era naturale che accadesse: il pubblico che ha amato Winx Club è oggi cresciuto e non avrebbe potuto apprezzare pienamente un telefilm tween come invece può fare con una serie a tinte più dark, indirizzata ad adolescenti e giovani adulti.
Ma quali sono le differenze principali tra la serie d'animazione e quella live-action prodotta da Netflix? Eccole tutte!
L'incipit della storia
Una prima, minuscola, differenza rispetto alla serie originale sta già nell'incipit. Se nel cartone animato assistiamo al momento in cui Bloom, un po' come Harry Potter, scopre di avere dei poteri magici dopo l'incontro con un personaggio appartenente al mondo della magia, nello show di Brian Young la troviamo già ad Alfea, consapevole di essere una fata. Il momento della rivelazione della sua identità magica non ci viene mai mostrato, ma solo raccontato attraverso le parole della protagonista interpretata da Abigail Cowen.
Bloom è una changeling
Come nel cartone animato, la trama orizzontale di Fate: The Winx Saga ruota attorno alla scoperta della discendenza di Bloom. Cresciuta sulla Terra con genitori umani, Bloom scopre di essere in possesso di straordinari poteri legati a uno dei quattro elementi, il fuoco.
A differenza di quanto accade nel cartone, però, Bloom non è stata adottata appena nata, ma scambiata con una bambina umana. Bloom è infatti una changeling, una creatura che non sarà certo estranea agli appassionati di leggende appartenenti al folklore europeo e i cui racconti ruotano attorno a tristi storie di bambini scambiati alla nascita.
Le fate del Winx Club
Fin da quando le prime notizie sulla serie sono state divulgate dai media, abbiamo notato un cambiamento decisamente importante: l'assenza di Tecna e Flora e, di contro, la presenza di Aisha ad Alfea fin dal momento in cui Bloom mette piede nel collegio.
Nel cartone animato made in Italy, Aisha non appare fino alla seconda stagione. In un primo momento, infatti, il Winx Club è composto da Bloom, Stella, Flora, Tecna e Musa. La serie Netflix ha mescolato le carte in tavola, incluso Aisha fin dall'episodio pilota della serie ed escluso Flora e Tecna. Se la prima è però stata nominata già in una delle prime scene del telefilm (ci viene detto che è la cugina di Terra, il personaggio che, a tutti gli effetti, la sostituisce), non c'è menzione alcuna della fata della tecnologia.
Flora, Musa e le accuse di whitewashing
La sostituzione di Flora con Terra ha suscitato diverse critiche fin dall'annuncio dei casting. L'attrice che interpreta Terra, Eliot Salt, è bianca, mentre Flora, il cui design è ispirato a Jennifer Lopez, è latina. Sui social, il pubblico ha fatto notare che l'eliminazione di un personaggio appartenente a un'etnia diversa da quella caucasica non gioca a favore della serie, soprattutto se consideriamo il fatto che un altro personaggio, quello di Musa, ha subito un cambiamento importante nell'adattamento in live-action.
La Musa del cartone animato è ispirata a Lucy Liu, ha tratti tipicamente orientali, mentre l'attrice che la interpreta in Fate: The Winx Saga, Elisha Applebaum, è bianca. Secondo quanto riportato da ScreenRant, l'attrice sarebbe solo per un quarto singaporiana, ma ciò non è stato sufficiente a placare gli animi. Lo show è stato subito accusato di whitewashing, la pratica per cui ruoli di personaggi di colore vengono affidati ad attori dalla pelle bianca.
Abigail Cowen, interprete di Bloom, ha risposto alle accuse di whitewashing e, in un'intervista a The Wrap ha detto:
Posso dire che Elisha è fantastica nei panni Musa. E Flora in realtà non è nella nostra serie. So che c'è un po' di confusione a riguardo. Eliot è Terra, un personaggio creato appositamente per lo show. […] Se saremo abbastanza fortunati da ottenere una seconda stagione, penso che Flora potrebbe essere introdotta nella serie. Non mi occupo del processo di casting, ma penso che, se la serie avrà una seconda stagione, questi problemi potrebbero essere affrontati, perché la diversità sia davanti che dietro camera da presa è vitale e necessaria nel settore dell'intrattenimento a livello internazionale.
I poteri di Musa
Nella serie animata, Musa è la fata della musica. Nella serie di Netflix possiede invece un potere molto più intimo e personale. È una fata della mente, un'empatica, che riesce a percepire le emozioni degli altri come se fossero le proprie. Ciò significa che la fata non ha un potere attivo su cui fare affidamento se messa di fronte a nemici da sconfiggere. Sarà interessante scoprire di più in un'ipotetica seconda stagione di Fare: The Winx Saga.
La magia deriva dalle emozioni
Era il mantra dell'angelo bianco Leo in Streghe: i poteri magici derivano dalle emozioni di chi li possiede. È lo stesso nella serie Netflix dedicata alle Winx. Contrariamente al cartone animato, i poteri della protagonista e delle sue compagne sono guidati dai loro stati d'animo. Non a caso, il fuoco di Bloom si sprigiona per la prima volta quando la ragazza è in collera con la madre.
Specialisti e fate ad Alfea
In Winx Club, Alfea è un collegio femminile che addestra fate, gli specialisti, cavalieri combattenti, frequentano invece la scuola di Fonterossa.
Nella serie Netflix esiste solo Alfea, un'unica scuola che include due indirizzi. L'appartenenza a uno dei due non è determinata dal sesso biologico degli studenti, così ci sono ragazzi tra le fate e ragazze tra gli specialisti.
L'assenza di Brandon e degli altri specialisti
Ogni fata di Alfea è innamorata, nel cartone animato, di uno specialista di Fonterossa. Così, accanto a Sky e Riven ci sono anche Brandon, Timmy, Helia, Nabu e Roy. Nella serie Netflix, accanto a Sky e Riven, spicca invece solamente Dane, un personaggio creato appositamente per lo show.
Il triangolo amoroso
Come ogni teen drama degno di questo nome, anche Fate: The Winx Saga ci propone il classico triangolo amoroso. All'inizio della storia, Sky ha un'altalenante relazione con Stella e solo più tardi manifesta un certo interesse per Bloom. Nella serie animata, basata innanzitutto sull'amicizia tra le Winx, non assistiamo a niente del genere.
La caratterizzazione di Stella
Non appena Stella fa la conoscenza di Bloom a Gardenia, sulla Terra, si dimostra un'amica preziosa e generosa per la protagonista. Nella serie televisiva, invece, Stella è inizialmente rappresentata come una rivale per Bloom e una sorta di antagonista per il resto del gruppo. Da classica mean girl si rivela però, col procedere degli episodi, una ragazza dal cuore d'oro.
La relazione tra Riven e Musa
Una delle coppie più amate dai fan dei cartone animato è quella formata dal ribelle Riven e dalla creativa Musa. Nel live-action Netflix, tuttavia, assistiamo a una sola scena tra i due personaggi nel quinto episodio della serie. Mentre Riven ha una relazione con Beatrix, Musa è impegnata con Sam, fratello di Terra.
Le streghe di Torrenuvola
Grandi assenti di Fate: The Winx Saga sono le streghe di Torrenuvola. Nella prima stagione dello show, Bloom non si scontra infatti con le malvagie Icy, Darcy e Stormy come nel cartone animato.
Tuttavia, è presente il personaggio della fata vendicativa Beatrix (il cui nome ricorda immediatamente il trio delle Trix), che risulta essere un mix tra le rivali delle Winx. Come Icy Beatrix è forte e determinata, possiede i poteri di Stormy e come Darcy intesse una relazione con Riven.
Le atmosfere dark
Brian Young, creatore della serie, ha lavorato alla sceneggiatura di alcuni episodi di The Vampire Diaries e The Originals in passato. L'influenza di queste serie su Fate: The Winx Saga si vede tutta, soprattutto nella scelta di rende lo show più cupo e violento del cartone animato.
Dimenticate i colori vivaci e le trasformazioni brillanti delle Winx, perché Fate: The Winx Saga vi trasporterà in un universo completamente diverso, con forti richiami a teen drama quali The Vampire Diaries e Shadowhunter.
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