Watch Dogs Tokyo 1, recensione: uno spin-off non solo per i fan del videogioco Ubisoft

Dalla famosa serie videoludica di Ubisoft, arriva Watch Dogs Tokyo: uno spin-off ambientato in Giappone, adatto proprio a tutti!

Autore: Livia Soreca ,

Una storia nata per essere raccontata attraverso un videogioco può funzionare altrettanto se si trasferisce su pagine? Questo è quello che ci siamo chiesti nell'approccio a Watch Dogs Tokyo 1, il primo volume del manga spin-off della serie videoludica Watch Dogs, nata nel 2014, sviluppata da Ubisoft Bucharest e pubblicata nel da Ubisoft per Microsoft Windows, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One e Wii U.

Pubblicato in Giappone dal 2022 al 2024 in soli 3 volumi, Watch Dogs Tokyo arriva in Italia da ottobre 2024 grazie a Star Comics. Scritto da Seiichi Shirato e disegnato da Syuhey Kamo, si tratta di un prodotto Ubisoft Originals: un manga seinen ricco di tensione, mistero e azione, ideale anche per chi non conosce bene la serie videoludica. Sarà, però, all'altezza delle nostre aspettative?

Di cosa parla Watch Dogs Tokyo 1?

Tokyo non è più come la conosciamo: il J-ctOS (Japanese central Operating System) sorveglia ogni angolo della metropoli ed è stato introdotto dalla prefettura della città per il controllo di tutte le infrastrutture, dalla sorveglianza ai dispositivi di emergenza, dai semafori alle comunicazioni e non solo. Si tratta di una rete informatica che collega tutti i dispositivi in un unico sistema, sviluppato dalla società tecnologica Blume, azienda americana che, per la prima volta, ha operato nella città di Chicago nel 2012.

Così come accaduto a Chicago con i DedSec, anche a Tokyo, nell'ombra, si muovono alcuni hacker, con lo scopo di contrastare la Blume e tenere sotto controllo il potere come fossero dei cani da guardia (Watch Dogs).

Ambientato dunque in Giappone, Watch Dogs Tokyo 1 è da considerarsi uno spin-off ben inserito nell'universo narrativo della serie videoludica Ubisoft. Il riflessivo Goda entra in scena con passo silenzioso, al fianco dell'energica SSB. Verrebbe da considerarli come la semplice controparte nipponica di Aiden Pearce e Clara Lille, celebri protagonisti del gioco, e il rischio per i nuovi hacker è quello di non riuscire ad emergere senza subire confronti e paragoni.

Certamente non basta inserire elementi "orientaleggianti" nella loro caratterizzazione estetica per differenziarli, come le maschere Oni per coprire i volti, ma è anche vero che l'intento del nuovo duo di protagonisti non è certo quello di eguagliare o sostituire le figure iconiche che il pubblico già conosce.

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La linea temporale di Watch Dogs Tokyo 1 compie prima un salto in avanti e poi uno indietro, con una lente puntata sul passato di Goda, un agente di polizia fermamente legato al senso di giustizia, intento a indagare su un insolito omicidio. L'incontro con SSB, membro del Tyo DedSec, è decisivo.

Watch Dogs Tokyo 1 non è un mero volume introduttivo, e di fatto non avrebbe mai potuto visto che la serie si completa in appena 3 numeri. Sicuramente il lunghissimo flashback svolge la funzione di contestualizzare l'opera al meglio, senza ridondanze per chi conosce la serie originaria, ma, al tempo stesso, in maniera chiara per chi si avvicina alla lettura senza aver mai giocato Watch Dogs.

Proprio l'attenzione nel porre solide basi per la narrazione fa sì che questi primi 6 capitoli dello spin-off siano sufficienti a garantire al lettore una porzione del racconto che sia consistente ed esaustiva. Non solo: è ricca di mistero grazie al suo carattere investigativo, così come di momenti di azione più pura. Di fatto, Watch Dogs è un gioco action-adventure e, anche se sfruttando un media diverso e rinunciando alla partecipazione attiva del fruitore, Watch Dogs Tokyo non è da meno.

The dark side of Watch Dogs Tokyo 1

Si è detto che il carattere action di Watch Dogs Tokyo non è ostacolato dal media scelto: le tavole di Syuhey Kamo, infatti, sprigionano grande dinamismo e mantengono alta la tensione. In un contesto in cui si mescolano azione, investigazione, crime e spionaggio, è fondamentale equilibrare "il rumore e il silenzio", prediligendo, di volta in volta, scene corali e propulsive oppure attimi fatti di sguardi, in cui l'espressività del volto diventa essenziale per trasmettere al lettore sorpresa, pericolo, paura.

Kamo-sensei, infatti, si focalizza molto spesso sugli occhi dei singoli personaggi. Non di rado utilizza due vignette continue per trasmettere uno scambio fulmineo, rendendo la comunicazione - sia tra i personaggi, sia con il lettore - veloce e pregnante.

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La mancanza di giochi di chiaroscuro, purtroppo, tende spesso ad appiattire le immagini, compromettendo il senso di profondità. Le tavole appaiono scure e distolgono il lettore dall'indugiare su dettagli interessanti. Particolare, invece, è l'inserimento di alcune vignette in pixel art, funzionali al racconto ma, contemporaneamente, un esperimento intrigante su carta. Complessivamente, però, Watch Dogs Tokyo 1 pecca di un comparto artistico non pienamente soddisfacente.

Commento

Voto di Cpop

68
Partendo dal presupposto che sia poco utile per l'opera paragonarla e contrapporla in toto alla serie videoludica di provenienza, complici la natura di spin-off e la diversità del media, Watch Dogs Tokyo 1 è un primo volume esaustivo e accattivante, fruibile anche da chi non si è mai approcciato al videogioco di Ubisoft, a dispetto, invece, di un comparto artistico che non lo valorizza in pieno.

Pro

  • Primo volume narrativamente esaustivo
  • Fruibile anche da chi non conosce il videogioco
  • Ottima resa del dinamismo nelle scene action

Contro

  • Immagini piuttosto piatte
  • Tavole scure distolgono dall'indugiare sui disegni
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