Air Jordan: quando le scarpe diventano simbolo di cultura e stile

Autore: Nicholas Massa ,

Negli anni ’80 e ’90 tutti “volevano essere come Mike”, citando la celebre pubblicità del periodo. Michael Jordan stava cominciando a costruire la propria leggenda, e i risultati che portava in campo in ogni singola partita, diventavano il riflesso di un’ombra che a poco a poco si faceva sempre più ampia e complessa, arrivando a toccare a anche corde culturali. La storia di questo sportivo è molto speciale proprio perché in breve tempo è riuscita ad alimentare il culto di una personalità specifica, proiettandola al di fuori del suo, fino a farla diventare un vero e proprio modello irraggiungibile. In tutto questo troviamo le famosissime Air Jordan; non solamente delle scarpe, ma un vero e proprio simbolo oltre il simbolo.

Il marchio Air Jordan, in particolare, si è diffuso immediatamente e con facilità anche nella cultura popolare dell'epoca e di oggi. Basti pensare alle prime pubblicità registrate con Michael Jordan e Spike Lee insieme, o a tutti i personaggi dei film e delle serie televisive che le hanno indossate. La Nike ha realizzato un progetto che all'inizio era accolto con scetticismo da pochi: trattare un giocatore di basket come se fosse un tennista, creando una linea di abbigliamento e accessori che non solo sponsorizzasse le sue imprese, ma che fosse anche una diretta e sfaccettata estensione della sua personalità.

La storia delle Air Jordan: le scarpe simbolo della cultura pop

Il primo contatto fra Nike e Michael Jordan

Storia vuole che nei primi anni ’80 Michael Jordan fosse alla ricerca di uno sponsor insieme al suo agente di allora. Pur essendo un rookie (un novellino alle prime armi nel campionato NBA), era consuetudine per i giocatori cercare sponsor al di fuori del campo di gioco. All’epoca il marchio più celebre nell’ambito del Basket era Converse, che purtroppo aveva sotto contratto altri campioni e non poteva dedicare le giuste attenzioni all’astro nascente, di cui ancora non conosceva nessuno le reali potenzialità sotto canestro. Michael aveva occhi solo per Adidas, avrebbe voluto firmare con loro ma la compagnia mise in chiaro di non avere i mezzi necessari per realizzare il progetto richiesto dal suo agente, così la Nike cominciò a corteggiarlo.

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È importante sottolineare che, in quegli anni, la Nike non era ancora il colosso sportivo che conosciamo oggi, ma piuttosto una piccola azienda emergente nel panorama sportivo. Inizialmente, si focalizzava principalmente sulla produzione di scarpe per l'atletica leggera, con una presenza limitata in altri settori.

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Inizialmente, Michael Jordan era categoricamente contrario a firmare con la Nike e non aveva intenzione di incontrarli. Si oppose fermamente fino a quando i suoi genitori non lo convinsero a dare una possibilità all'azienda, incoraggiandolo a partecipare a un incontro per ascoltare la loro offerta. Fu proprio questa offerta che convinse il futuro campione e la sua famiglia a fidarsi della Nike. Accettarono un contratto di ben 250.000 dollari, una cifra senza precedenti per un giocatore NBA all'epoca, poiché le offerte degli sponsor solitamente non superavano i 100.000 dollari. Questa somma straordinaria segnò l'inizio di una nuova era nello sport e negli accordi di sponsorizzazione.

Andai alla riunione contro la mia volontà, e Nike fece questa grande offerta. Mio padre mi disse: ‘Devi essere un pazzo se non accetti: è l’offerta migliore’. E così feci, ha raccontato Mike in The Last Dance, la serie Netflix.

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È interessante notare che il contratto di Michael Jordan con la Nike per le future Air Jordan includeva clausole decisive, che se non fossero state rispettate, avrebbero potuto comportare la rescissione del contratto stesso. Queste clausole richiedevano che Jordan fosse nominato Rookie dell'anno vincendo il premio nel campionato, dimostrasse le sue capacità in campo diventando un All-Star o avesse una media di almeno 20 punti a partita, e che le vendite delle scarpe raggiungessero i 4 milioni di dollari nei primi tre anni. Michael riuscì a superare ampiamente queste aspettative: terminò la stagione con una media di punti di 28,2, venne convocato per l'All-Star Game e fu nominato Rookie dell'anno. Inoltre, le vendite delle Air Jordan raggiunsero i 70 milioni di dollari nei primi due mesi, superando di gran lunga gli obiettivi stabiliti. Questi risultati straordinari confermarono l'incredibile successo delle Air Jordan e il loro impatto nella cultura popolare.

 

L'esordio sul campo delle nuove scarpe di Michael Jordan, le Air Ship, avvenne nel 1984 e destarono notevole scalpore nella loro versione Bred (con una colorazione rossa e nera, in omaggio ai colori dei Chicago Bulls). Tuttavia, questa scelta cromatica violava le norme della lega riguardo alle sponsorizzazioni, e le scarpe furono immediatamente bandite (banned). Di conseguenza, ogni volta che Jordan scendeva in campo con le Air Jordan, riceveva una multa di circa 5000 dollari. Nonostante ciò, Nike aveva una fiducia incondizionata nel fenomeno Michael Jordan e si assunse tutte le spese, pagando regolarmente le sanzioni e cercando anche di contrastare la situazione attraverso pubblicità mirate.

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Il 1985 segna un punto di svolta importante per le Air Jordan con l'uscita delle leggendarie Air Jordan 1. Queste scarpe fecero letteralmente impazzire gli amanti delle sneaker, coinvolgendo sia gli appassionati di basket che le persone comuni. Il modello originale delle Air Jordan mise subito in luce la sua rilevanza: non erano solo scarpe attraenti dal punto di vista estetico, ma rappresentavano un accessorio con un significato molto più ampio. Le Air Jordan 1 riuscirono a conquistare immediatamente l'immaginario popolare dell'epoca, diventando un simbolo che si è evoluto nel corso degli anni fino ai giorni nostri.

Un evoluzione alimentata da sport, televisione, cinema e cultura musicale

Uno dei punti di forza delle Air Jordan fu la loro campagna pubblicitaria iniziale, che le presentò al grande pubblico in combinazione con gli straordinari risultati che Michael Jordan continuava a ottenere in campo. Gli spot pubblicitari delle scarpe rappresentavano veri e propri video motivazionali ante-litteram, mettendo in risalto le gesta di Jordan come un catalizzatore di una narrazione continua che ispirava le persone a non arrendersi mai e a superare i propri limiti.

Il fascino iniziale e successivo delle Air Jordan era basato sulla concezione dell'atleta come protagonista principale di un linguaggio che spingeva all'acquisto non solo di semplici scarpe, ma di "scarpe di Michael Jordan", come se acquistandole si ottenesse un piccolo frammento del suo talento. Questo approccio al consumatore ha alimentato un'ossessione nei confronti del prodotto offerto, che si è manifestata attraverso episodi di violenza eccessiva, come risse nelle scuole e rapine connesse alle scarpe. D'altra parte, il marchio Air Jordan è diventato una fonte di citazioni e riferimenti nella cultura popolare, contribuendo a far esplodere il marchio a livello mondiale.

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Le Air Jordan sono diventate un'icona riconosciuta da tutti, desiderata da molti, compresi i protagonisti dei film e dei cartoni animati. Le scarpe hanno fatto la loro comparsa in film come Space Jam con Bugs Bunny, Spider-Man: Into the Spider-Verse, Lola Darling di Spike Lee e nel manga/anime Slam Dunk. Nel corso degli anni, le Air Jordan sono diventate un vero e proprio status symbol, associato non solo al giocatore stesso, ma anche agli anni '80 e '90. Si sono legate strettamente alla cultura pop e all'hip hop, apparendo in video musicali e sfilate di moda importanti.

Le Air Jordan non sono più solo un prolungamento culturale di un'icona sportiva, ma sono diventate un accessorio che definisce la persona che le indossa, trasmettendo un messaggio specifico in termini di stile e cultura. Le abbiamo viste indossate in video musicali come Jam di Michael Jackson, in cui Michael Jordan stesso le indossava, e le abbiamo viste ai piedi di personaggi come Billie Eilish. Le Air Jordan hanno anche collaborato con marchi di alta moda come Travis Scott, Levi's, Comme des Garçons e Dior. Celebrità come Robert Pattinson, Justin Timberlake e Travis Scott hanno indossato le Air Jordan x Dior.

Molte persone potrebbero non saperlo, ma esistono anche un paio di Air Jordan chiamate Zion 1, ispirate al manga di Naruto. Queste scarpe sono nate da una collaborazione tra Jordan e il cestista Zion Williamson, con l'obiettivo di rendere omaggio al celebre personaggio. Ciò dimostra ancora una volta la versatilità del marchio Air Jordan, che si presta a molteplici possibilità culturali oltre che di consumo.

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In conclusione vi ricordiamo che il 6 aprile 2023 è uscito nei cinema Air – La storia del grande salto (recuperate la nostra recensione). Girato da Ben Affleck e interpretato da Matt Damon ed Affleck stesso, il film racconta la storia di come Nike è riuscita a convincere Michael Jordan a firmare con loro, arrivando a creare la leggendaria sneaker che tutti conosciamo. Il film è ora disponibile su Amazon Prime Video .

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