Come in Terminator 2, creato il primo metallo liquido modificabile della storia

Autore: Giovanni Rispo ,

Agli inizi degli anni ‘90 del secolo scorso si affacciava nelle sale cinematografiche un film destinato a diventare cult della fantascienza. A dire la verità si tratta del secondo capitolo di una saga che trae spunto dalla psicosi verso la tecnologia futura, manovrata da un’intelligenza artificiale che pianifica l'estinzione del genere umano. La saga in questione è quella di Terminator.

Nel secondo episodio il villain era un certo T-1000, un robot il cui corpo, interamente realizzato in metallo liquido, era in grado di mutare e assumere forme o sembianze diverse.

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Oggi, a quasi trent’anni di distanza dall'uscita del film, il robot liquido - meglio noto come soft robot - potrebbe diventare una prossima realtà.

Puntando a obiettivi più nobili dell’apocalisse, a riuscire nell’impresa di creare una sorta di metallo liquido malleabile "a comando" è stato un team di ricerca della Beihang University in Cina che ha pubblicato lo straordinario studio sulla rivista Applied Materials & Interfaces, edita dall’American chemical society.

La miscela utilizzata contiene Gallio, Indio e lega di Stagno, elementi accomunati dall'alta conduttività e deformità, ma con basso punto di fusione. Elementi questi che sono già stati protagonisti di esperimenti del genere. In passato, infatti, si era arrivati a creare una particolare lega deformabile solo orizzontalmente, a patto che la stessa fosse contenuta in un liquido speciale che ne impediva l'addensamento.

L’esperimento portato avanti dagli scienziati cinesi, invece, ha permesso di superare questi limiti. Al Gallio, all’Indio e alla lega di Stagno sono state aggiunte particelle di Ferro e Nichel, dopo di che il tutto è stato immerso in una soluzione di acido cloridrico. A questo punto si è potuto manipolare il metallo attraverso due magneti, sia seguendo un asse orizzontale che uno verticale, come si può vedere dal video qui sotto.

Il metallo liquido ha mantenuto le proprietà di conduzione e attraverso elettrodi gli scienziati lo hanno usato per accendere o spegnere un led. Il nuovo materiale risulta estremamente elastico e in grado di allungarsi 4 volte la sua lunghezza a riposo.

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Apocalisse a parte, le proprietà di questo nuovo materiale potrebbero aprire diverse strade di utilizzo: da una parte la possibilità di accesso ad aree ristrette e poco agevoli (come ad esempio un tubo ostruito) e dall’altra la possibilità di sfruttare le sue capacità conduttive per la creazione di materiali elettronici flessibili.

In ogni caso il prossimo passo sarà quello di rendere autonomo questo nuovo materiale e utilizzarlo senza l’ausilio di braccia umane.

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