Da una fotografa e artista visiva come Autumn de Wilde, che in passato a lavorato con icone della musica come Florence Welch e della moda come la griffe Rodarte, non è una sorpresa che arrivi un film visivamente sublime come Emma. Come raccontato nell'approfondimento dedicato, la pellicola in costume tratta dall'omonimo romanzo di Jane Austen è un tripudio visivo e produttivo di rara ricchezza, tra costumi e set ricchissimi di dettagli. D'altronde è quasi una scelta obbligata per gli adattamenti televisivi e filmici che puntano ad entrare nel canone austenita, con orde di fan agguerriti pronti a contestare il più piccolo errore storico o cambiamento rispetto alla fonte letteraria.
Dal primo trailer Emma. sembrava un film dal piglio molto moderno, quasi dissacrante, invece ha convinto molti appassionati lettori dell'opera austeniana. Il merito è anche dei suoi bellissimi costumi, così ricchi e memorabili da sviare spesso l'attenzione dai dialoghi del film. A firmarli è una costumista statunitense molto apprezzata e richiestissima sui set degli studios. Alexandra Byrne vanta quattro candidature all'Oscar e una statuetta vinta (con Elizabeth: The Golden Age) nel corso di una carriera che ha saputo spaziare dalle monarchie inglesi ai film di supereroi.
Per Emma Autumn de Wilde le ha dato carta bianca, a condizione che il risultato finale fosse il più simile possibile ai veri abiti dell'epoca Regency, senza però rinunciare alla qualità narrativa che un costume regala a un personaggio. Attraverso i colori e le scelte di guardaroba di Emma, George, Harriet e degli altri protagonisti della commedia capiamo molti aspetti del loro carattere e della loro evoluzione nel corso della pellicola, spesso ancor prima che li mettano in parole. Come hanno sottolineato alcuni critici, i costumi di Emma sono fedeli alla moda dell'epoca Regency, ma con un gusto così contemporaneo che Anya Taylor-Joy non avrebbe sfigurato indossandoli sul tappeto rosso di qualche anteprima.
Per lo spettatore appassionato di costume drama ma poco avvezzo alla moda della Reggenza, alcune scelte del film possono sembrare dissacranti o non in linea con l'epoca, mentre invece si rivelano incredibilmente fedeli a cosa indossavano le donne coeve alle protagoniste di Jane Austen. Ecco 5 dettagli tutti da scoprire dei costumi di Emma., tra stereotipi da sfatare e chicche per veri intenditori.
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1 - I colori audaci
Sulla locandina e in alcune scene del film l'attrice Anya Taylor-Joy indossa un cappottino di lana di un giallo intenso, tonalità ripresa non a caso anche dal cappotto di Mr. Knightley in una delle prime scene del film. Al fianco dei classici bianchi e dei toni pastello del rosa e dell'arancione, Emma è un tripudio di toni vividi: rosso brillante, blu inchiostro, verde scuro, rosso corallo. Non si tratta di un tocco moderno: questa palette cromatica sintetizza i colori più alla moda negli anni in cui è ambientato il film.
Il falso mito dei colori tenui è stato rafforzato dalle palette scelte da molti costume drama negli anni '90 e ad inizio millennio, che hanno abitato lo spettatore ad aspettarsi bianchi, delicatissimi rosa e tutta la gamma di colori che va dal tortora al beige. Questa credenza erronea è rafforzata dal fatto che molti abiti di quell'epoca esposti nei musei siano sbiaditi nel corso dei decenni. Se è vero che all'epoca le tinture realizzate rigorosamente a mano e con metodi naturali non potevano replicare alcune tonalità, questo non significa che non fosse possibile realizzare abiti dai toni vividi, amatissimi dalle signorine dell'alta società come Emma.
2- Gli outfit "copiati" di Emma
La costumista Alexandra Byrne ha raccontato di aver lavorato per settimane con il suo team, tingendo pezze di prova e consultando centinaia di immagini d'epoca, visitando collezioni che esponevano abiti dell'epoca. Il team creativo voleva essere certo non solo di azzeccare le giuste tonalità per i vestiti dei protagonisti, ma anche di abbinarle correttamente, ottenendo il risultato migliore anche in termini cinematografici. Per essere sicuri che il risultato fosse visivamente perfetto, la costumista ha lavorato gomito a gomito con quanti hanno costruito i set, affinché arredi e carte da parati fossero abbinati agli abiti stessi o creassero contrasti visivi gradevoli.
Per questo motivo, anche quando vestiti con colori vivaci, i personaggi di Emma si fondono sempre alla perfezione con il set alle loro spalle. Per alcuni abiti però ci si è spinti un po' più in là, realizzando copie molto simili a capi d'abbigliamenti visti in musei o in celebri tele dell'epoca. Il vestito nero che Emma indossa durante la visita a casa della sorella è quasi identico a quello di un celebre ritratto di una nobildonna austriaca dipinto nel 1810, mentre l'abito rosso corallo che indossa durante una delle cene con la società bene di Highbury è fortemente ispirato da un modello nella collezione del V&A museum di Londra.
Sembra incredibile, ma anche il capospalla rosa confetto dagli intricatissimi ricami e giochi di sovrapposizione sulle maniche a sbuffo (dal taglio modernissimo) è ispirato ad alcuni pezzi molto simili dello stesso periodo.
3- Emma e George senza veli
Tra le scene più inconsuete per un costume drama che rafforzano la verosimiglianza di Emma c'è quella della svestizione di George e di Emma. Le scene sono molto accurate nella ricostruzione, sia per la presenza di valletti e cameriere sia per il fatto che i due attori sono mostrati nudi, senza biancheria intima. Anche se ai nostri occhi può sembrare incredibile, all'epoca reggiseni e mutande erano ancora di là da venire. La moda dei "mutandoni" sarebbe esplosa poco più tardi e si sarebbe diffusa a tutte le donne gradualmente, anno dopo anno.
A fungere da capo intimo per le donne erano le sottovesti, per gli uomini una sorta di lunga camicia che veniva infilata nei pantaloni. Dovendo indossare così tanti strati, spesso realizzati con materiali delicati, i membri della nobiltà e i ceti abbienti avevano bisogno di un aiuto a vestirsi (e svestirsi), per ottenere la silhouette perfetta per l'epoca. Vestirsi era un'opera lunga, quasi una cerimonia, non priva di complessità. Per questo quando torna dalla sua cavalcata George viene aiutato da un valletto a svestirsi e sotto i pantaloni e la camicia è completamente nudo.
La bizzarra scena di Emma che si scalda le terga al fuoco del camino mentre la cameriera se ne va ha la stessa origine: sotto le numerose sottogonne, le donne non avevano biancheria intima a scaldarle, per cui è molto probabile che soffrissero il freddo. Questa bizzarra scena è confermata da una famosa vignetta dell'epoca in cui vediamo ruzzolare giù da una scala alcune signore, che rimangono esposte nelle loro parti intime proprio per il sollevarsi degli abiti.
4- Basette e boccoli
Dimenticate i capelli sciolti o le morbide onde scelte da alcuni adattamenti degli scorsi decenni. L'esperta di acconciature storiche che si è occupa delle capigliature in Emma ha voluto essere il più fedele possibile alla moda dell'epoca in fatto di acconciature, quindi ecco il ritorno dei boccoli da bambola, quasi immancabili ai lati del volto di ogni gentildonna dell'epoca. In questo caso però il film si prende qualche libertà: i boccoli strettissimi di Emma sono stati realizzati con un ferro per capelli moderno e sono molto più definiti e diritti rispetto a quelli realizzati con i metodi dell'epoca.
Verso la fine del film Emma si corica con alcune striscioline di pezza annodate nei capelli: era uno dei metodi per ottenere i boccoli usati dalle donne all'epoca, ma l'attrice con così pochi fiocchetti in testa mai potrebbe ottenere i boccoli che presenta nelle scene successive.
Ancora più raro è trovare un film che sia fedele anche alla moda maschile dell'epoca, per cui Emma è tanto prezioso quanto encomiabile. Sfidando i gusti dello spettatore, de Wilde e il suo team non esitano a fornire George e ai maschi del film basette e favoriti ai lati del viso!
5- Il buffo accessorio di Mrs Elton
Alle volte i dettagli più bizzarri di un film si rivelano i più autentici. L'attrice di Sex Education Tanya Reynolds interpreta nel film la ridicola e superba Mrs. Elton, la vistosa moglie del parroco locale dalle scelte di moda molto elaborate e in contrasto con la studiata semplicità di quelle di Emma.
In una scena, mentre prende il tè dai Woodhouse, la vediamo esibire una pettinatura davvero sopra le righe. Non è un'invenzione del film, anche se il suo utilizzo in questa epoca risulta anacronistico. Si tratta di un Nodo di Apollo (Apollo Knot), una vistosa pettinatura in cui i capelli vengono "annodati" in foggia di fiocco sopra la testa. In realtà nella moda europea comparirà qualche anno più tardi, intorno al 1825, ma si tratta di un'altra scelta ardita del film, che non inseguire i gusti di oggi alla ricerca di un immaginario romantico o sexy, ma tenta di ricreare con gusto ed estro scelte estetiche ai nostri occhi davvero inconsuete.
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