G.I. Joe: la storia della celebre serie animata

Autore: Giovanni Arestia ,

Il 12 settembre 1983 segnò un momento epocale in Italia con l'arrivo della serie televisiva d'animazione G.I. Joe, nota anche come G.I. Joe: A Real American Hero. Basata sulla rinomata linea di giocattoli della Hasbro e sulle serie a fumetti della Marvel Comics, la serie vide immediatamente un'incredibile accoglienza da parte del pubblico. Il fenomeno G.I. Joe, in poco tempo, ha conquistato il mondo intero, Italia inclusa, grazie alla fervente passione per i giocattoli e alla produzione giapponese della Toei Animation, che sottolineò l'importanza di questo marchio.

La serie animata, ideata da Ron Friedman, debuttò con due mini-serie in cinque parti nel 1983 e nel 1984, per poi trasformarsi in una serie regolare dal 1985 al 1986, totalizzando 95 episodi (in Italia furono trasmessi 92 episodi nel 1987). Anche a quasi quattro decenni di distanza, G.I. Joe rimane un franchise amato, che continua a catturare l'immaginazione, inclusa quella delle nuove generazioni. Un segno tangibile di questa perenne popolarità è il film live-action del 2021, intitolato Snake Eyes: G.I. Joe - Le origini. Esaminiamo insieme cosa rende questo franchise così straordinario e i motivi dietro il suo immenso successo.

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Cosa significa G.I. Joe?

Prima di addentrarci nella storia della serie d'animazione e delle altre produzioni televisive e cinematografiche, è importante comprendere cosa si intende esattamente con G.I. Joe e come è nato il franchise. Si tratta, infatti, di un longevo e importante brand mediatico statunitense nato inizialmente come una linea di action figure i cui diritti di produzione appartenevano (e appartengono ancora) alla società di giocattoli Hasbro. L'offerta iniziale di prodotti rappresentava quattro dei principali rami delle forze armate statunitensi con Action Soldier (US Army), Action Sailor (US Navy), Action Pilot (US Air Force), Action Marine (US Marine Corps) e, successivamente, venne inserito anche Action Nurse per celebrare i medici e i paramedici. 

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g.i. joe

Il nome deriva dall'uso di G.I. Joe per indicare il generico soldato americano, a sua volta derivante dal termine più generale di G.I. Quest'ultimo è stato utilizzato a lungo come acronimo di Government Issue o General Issue, ma originalmente si riferiva al galvanized iron, un processo utilizzato dai servizi logistici delle Forze Armate statunitensi. Le lettere "G.I." erano infatti usate per definire pezzi di equipaggiamento realizzati con ferro zincato presenti nelle scorte di magazzino e nelle registrazioni delle forniture. 

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Durante la seconda guerra mondiale i soldati americani si riferivano sarcasticamente alle granate tedesche in arrivo come G.I. cans (barattoli G.I.) e sempre durante la guerra "G.I." iniziò ad essere interpretato, appunto, come Government Issue o General Issue per gli articoli che in generale costituivano l'equipaggiamento dei soldati. L'acronimo acquistò così tanta popolarità da essere usato anche per indicare i soldati e gli avieri, dato che essi stessi si auto-indicavano con la sigla "G.I.".

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Lo sviluppo di G.I. Joe ha portato a un primato davvero curioso, ovvero alla coniazione del termine "action figure" per indicare quella categoria di bambole giocattolo che comprende riproduzioni snodabili di personaggi di film o serie televisive. Trattandosi di giocattoli orientati a un pubblico di bambini di sesso maschile, la Hasbro preferì evitare il termine più convenzionale di doll (bambola) per descrivere il proprio prodotto. Da quel momento, il marchio è stato utilizzato da Hasbro per diverse linee di giocattoli, sebbene solo due abbiano avuto davvero un grande successo.

La linea originale da 30 cm introdotta il 2 febbraio 1964, incentrata interamente su action figure realistiche che ha portato alla nascita di Action Man quando la linea fu data in licenza all'inglese Palitoy e il successivo rilancio del 1982 nella scala da 9,5 cm con tanto di veicoli, set di gioco e una complessa storia di fondo che coinvolgeva una lotta tra il G.I. Joe Team e la malvagia organizzazione Cobra sempre alla ricerca di conquistare il mondo libero attraverso l'uso del terrorismo. Recentemente la Hasbro ha rimesso in vendita la versione vintage di alcune tra le principali action figure uscite negli anni.

G.I. Joe: l'accesa rivalità con i Cobra

Tornando alla serie animata G.I. Joe, va detto che la sua produzione avvenne in collaborazione con la Marvel Productions su incarico della Hasbro. Quest'ultima voleva realizzare spot televisivi animati di 30 secondi per promuovere la serie di fumetti Marvel Comics G.I. Joe: A Real American Hero. In quel periodo, i regolamenti pubblicitari per i fumetti erano più permissivi rispetto ai giocattoli, consentendo una maggiore libertà e successo. Gli spot, dunque, ebbero grande popolarità, portando alla produzione di una miniserie in cinque parti che debuttò negli Stati Uniti nel 1983.

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La storia era interamente incentrata sul M.A.S.S. Device, un potente trasportatore di materia, e vedeva sia i G.I. Joe che i Cobra scontrarsi in giro per il mondo per acquisire i tre elementi catalitici necessari per alimentare il macchinario. Una seconda miniserie, sempre divisa in cinque parti, venne messa in onda nel 1984 con il titolo di G.I. Joe: Revenge of COBRA. La trama era molto simile alla prima miniserie, solo che questa volta i Joe e i Cobra erano alla ricerca di alcuni elementi per usare la nuova arma di controllo del tempo (conosciuta come Dominatore del Tempo) posseduta proprio dai Cobra.

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G.i. joe

Nel 1985, G.I. Joe divenne una serie regolare, con la prima stagione di 55 episodi. Qui, Friedman scrisse una terza avventura chiamata The Pyramid of Darkness, con molti dei personaggi tenuti prigionieri dai Cobra. Furono introdotti nuovi personaggi, corrispondenti alla nuova linea di giocattoli del 1985, essenziali per contrastare i piani dei Cobra. Successivamente, la serie proseguì con episodi autonomi e occasionali storie divise in due parti. Questi episodi vennero curati da Steve Gerber, uno dei più prolifici scrittori della Marvel Comics negli anni settanta noto per essere stato il co-creatore (insieme a Val Mayerik) del personaggio satirico Howard il papero, oltre a Foolkiller, Omega the Unknown, Lilith (figlia di Dracula), il supercriminale Dottor Bong e tanti altri.

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Una seconda stagione di 30 episodi fu realizzata nel 1986, iniziando con una quarta storia divisa in cinque parti dal titolo Arise, Serpentor, Arise!. Qui, il dottor Mindbender di Cobra, ispirato da un sogno, creò Serpentor, utilizzando il DNA di conquistatori storici per sostituire il Comandante Cobra. Questa stagione introdusse la nuova linea di giocattoli del 1986 e presentò il personaggio di Sgt. Slaughter, interpretato da Robert Rudolph Remus, ex wrestler della WWE e AWA. La scrittura passò da Steve Gerber a Buzz Dixon per questa stagione, divenuto famoso anche per altri progetti legati tra cui i Transformers e Teen Wolf.

Curiosità e dettagli sulla produzione

Dal punto di vista produttivo, in realtà, il concept di questa serie venne originariamente creato per un fumetto Marvel dal titolo di Fury Force che avrebbe dovuto basarsi su un'idea di Larry Hama. In questa storia il figlio di Nick Fury, il direttore esecutivo dello S.H.I.E.L.D., avrebbe dovuto organizzare e guidare una speciale unità di comando per combattere la malvagia organizzazione segreta denominata HYDRA. Anche se quella proposta non andò avanti, la società di giocattoli Hasbro decise comunque di chiedere una collaborazione alla Marvel per creare un fumetto della loro linea di giocattoli G.I. Joe.

Per tale ragione, il progetto Fury Force venne ridisegnato per adattarsi alla linea di giocattoli e il progetto fu affidato allo scrittore Archie Goodwin che suggerì di rielaborare HYDRA come Cobra per rappresentare il gruppo di cattivi. Quell'idea venne accettata con una certa riluttanza da Hasbro poiché non sapevano quanto avrebbero potuto guadagnare se avessero messo in vendita dei giocattoli con quel nome. Tuttavia, le vendite di action figure e accessori Cobra raggiunsero in breve tempo il 40% delle vendite della linea di giocattoli e quindi il nome divenne ufficiale. Per rendere, comunque, per realistica la storia vennero introdotti dei veicoli militari che erano l'esatta riproduzione di quelli in dotazione all'esercito degli Stati Uniti.

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La serie televisiva condivideva alcuni elementi presenti nei fumetti, mentre ne aggiungeva degli altri impossibili da ritrovare nei giocattoli come la città di Springfield, la Guardia dell'Oktober e il personaggio di The Baroness (che è stato introdotto nella linea di giocattoli solo nel 1984). Tuttavia, i fumetti e i vari episodi della serie d'animazione non condividevano la stessa continuity e, di conseguenza, differivano significativamente in termini di scrittura dei personaggi e di evoluzione delle storie (in particolare per quanto riguarda la natura della vera identità del Cobra Commander).

Un'altra curiosa differenza rispetto ai fumetti (in cui personaggi non facenti parte della linea di giocattoli come l'ufficiale comandante dei G.I. Joe, il generale Flagg e lo scienziato Cobra Dr. Venom, sono stati uccisi), la serie TV dovette aderire ai regolamenti di programmazione per bambini e, di conseguenza, a nessuno dei personaggi venne permesso di usare armi da fuoco reali e nessuno venne mai ucciso durante la messa in onda. Per ovviare a questo limite, i produttori decisero di far usare ai vari personaggi delle pistole laser durante i vari scontri. Queste presentavano dei colori ben definiti, ovvero rosso per i Joe e blu per Cobra. Inoltre ogni volta che un veicolo veniva distrutto durante i vari episodi, si vedeva sempre il pilota o l'autista che usciva sano e salvo dalla carcassa del mezzo o si paracadutava prima della distruzione.

Essendo, inoltre, una serie guardata, appunto, da un pubblico prevalentemente di ragazzini, alla fine di ogni episodio era presente una lezione di pubblica sicurezza affidata agli amati personaggi del G.I. Joe. Questi venivano spostati in scenari spesso differenti rispetto a quelli mostrati nell'episodio e impartivano consigli sulla sicurezza. Per tale ragione divenne famosa la battuta "Sapere è metà della battaglia" ogni volta che una voce fuoricampo rispondeva "Ora lo sappiamo" dopo la spiegazione di una determinata lezione.

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Alla serie televisiva venne comunque permesso di fare dei riferimenti alle vittime, ma attraverso elementi non espliciti e sfruttando la bivalenza del termine "vittima" che si poteva riferire sia ai feriti che ai morti. Un esempio di ciò è presente nell'episodio diviso in due parti e facente parte della prima stagione, intitolato Mondi senza fine, in cui i Joe vengono trasportati in un universo alternativo dove i protagonisti sono stati sconfitti dai Cobra. La puntata presenta una scena in cui tre membri del Joe Team (Steeler, Grunt e Clutch) trovano i resti scheletrici delle loro controparti di quel mondo, tanto che la seconda parte dell'episodio si conclude con i suddetti personaggi che decidono di rimanere nell'universo alternativo e sostituire le loro controparti decedute.

Altra curiosità della produzione riguarda proprio i personaggi. Poiché la serie venne prodotta con lo scopo di vendere i giocattoli, la maggior parte degli episodi si sarebbe concentrata sui personaggi presentati più recentemente e venduti nei negozi in quel momento, mentre quelli più vecchi sarebbero caduti nel dimenticatoio mentre venivano gradualmente eliminati sia dalla linea di giocattoli che dalla serie. Questo portò a non poca confusione come con il personaggio di Hawk, il quale venne presentato nel 1982 come il leader della squadra dei G.I. Joe nei fumetti della Marvel, ma poi all'arrivo della prima stagione della serie nel 1983 venne sostituito con Duke. Nel 1986, però, Hawk venne reintrodotto nella linea di giocattoli con una nuova action figure rivisitata rispetto all'originale e da questo momento il personaggio divenne improvvisamente parte della squadra nella seconda stagione come superiore di Duke, senza alcuna spiegazione per la sua assenza nella stagione precedente.

Il film, la cancellazione della serie e altri progetti televisivi

Nel 1987 sarebbe dovuto uscire al cinema G.I. Joe: The Movie, il primo passo di una strategia crossmediale per portare al grande schermo alcuni dei franchise più amati. Tuttavia, a causa di ritardi di produzione e prestazioni al botteghino al di sotto delle aspettative di altri film come The Transformers: The Movie, il film di G.I. Joe venne infine distribuito direttamente per il mercato home video. Fu diviso in una miniserie televisiva in 5 parti per la trasmissione in televisione.

Il film seguiva gli eventi della seconda stagione della serie animata, svelando che il Comandante Cobra era un agente di Cobra-La, una civiltà segreta guidata da un essere metà uomo e metà serpente chiamato Golobulus. Questa rivelazione portò alla luce anche il coinvolgimento di Cobra-La nella creazione di Serpentor attraverso il suggerimento impiantato nella mente del Dottor Mindbender. Il film introdusse inoltre due nuove sottosquadre all'interno del Joe Team, i Rawhides e i Renegades, composte da personaggi presentati nella linea di giocattoli del 1987.

La Marvel Productions continuò per diverso tempo a produrre spot animati per la linea di giocatori e per i fumetti anche dopo l'uscita di G.I. Joe: The Movie. Il film infatti doveva servire per preparare il pubblico alla terza stagione della serie d'animazione. Tuttavia, la società di produzione non riuscì mai a realizzare una terza stagione, perché finì per perdere la licenza a favore della società di animazione concorrente DiC Entertainment durante la pre-produzione. Michael Charles Hill, che in quel momento aveva già scritto diversi episodi dello show, aveva anche proposto uno schema per la terza stagione che avrebbe seguito gli eventi descritti in G.I. Joe: The Movie.

In questa terza stagione mai andata in onda, un'organizzazione criminale chiamata The Coil, composta da un gruppo di ex élite Cobra guidati da Tomax e Xamot, avrebbe servito come nuova fazione nemica, mentre un Comandante Cobra mutato avrebbe provato a ricostruire segretamente la sua organizzazione dopo la distruzione di Cobra-La, facendo una sorta di doppio gioco tra i Coil e i Joe per favorire le proprie ambizioni.

In realtà proprio DiC Entertainment realizzò un'altra serie intitolata G.I. Joe: A Real American Hero e prodotta dal 1989 al 1991. Debuttò inizialmente come una miniserie divisa in cinque parti intitolata Operation: Dragonfire, ma poi durò ben due stagioni per un totale di 44 episodi. La serie della DiC fu una continuazione di quella originale prodotta dalla Sunbow, ma non utilizzò la storia di Michael Charles Hill. La Sunbow, tuttavia, sarebbe poi tornata co-producendo il pilot animato direct-to-video del 1994 Sgt. Savage and his Screaming Eagles e la serie televisiva G.I. Joe Extreme trasmessa dal 1995 al 1996 che presentava alcuni personaggi della serie originale A Real American Hero, ma in ruoli secondari poiché l'obiettivo principale era quello di introdurre nuovi eroi e cattivi.

La messa in onda italiana e la piccola parentesi videoludica

In Italia, la serie G.I. Joe debuttò su Odeon TV nell'ottobre del 1987 con la sigla originale e l'introduzione doppiata in italiano, prima di essere sostituita dall'iconica L'inno dei G.I. Joe di Massimo Dorati. Successivamente, la serie fu replicata su Italia 7, coincidendo con l'arrivo della seconda linea di giocattoli legata alla serie prodotta dalla DiC Entertainment. Tra gli anni '80 e la metà degli anni '90, G.I. Joe fu trasmesso anche su numerosi canali regionali, e la Stardust pubblicò quattro VHS con titoli come G.I. Joe - Computer spiaG.I. Joe - Trappola nella giunglaG.I. Joe - Assalto alla base Cobra e G.I. Joe - Missione aurora boreale.

Nel periodo 2003-2004, Rhino Entertainment pubblicò le mini-serie, limitandosi tuttavia alla prima stagione e alla prima parte della seconda, poiché perse i diritti di pubblicazione. Questi furono successivamente riacquistati nel marzo 2009 da Shout! Factory, che pubblicò in DVD tutti e 95 gli episodi.

Immagine di G.I. Joe: A Real American Hero

G.I. Joe: A Real American Hero (1983)

12/09/1983 (en)
Animazione, Action & Adventure,

G.I. Joe è il nome in codice dell'audace squadra americana per le missioni speciali altamente addestrata. Il suo scopo: difendere la libertà umana contro Cobra,...

Immagine di G.I. Joe: A Real American Hero

Nel 1991, G.I. Joe: A Real American Hero ottenne una trasposizione videoludica per il Nintendo Entertainment System. Il gioco, un titolo run and gun sviluppato da Taxan, riscosse un notevole successo sia di pubblico che di critica, tanto da generare un sequel intitolato G.I. Joe: The Atlantis Factor, pubblicato dalla Capcom dopo il fallimento di Taxan.

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