Creazione e storia dei Transformers, dalla serie anni 80 ai film di oggi

Era il 17 settembre 1984 quando per la prima volta il pubblico poté osservare e conoscere i Transformers. Scopriamo la loro storia.

Autore: Giovanni Arestia ,

More than meets the eye. Per degli esseri robotici che vivono nascosti tra noi non potrebbe esserci migliore presentazione, ed è proprio con questo motto che i Transformers invasero le case americane con la loro prima serie animata, uscita il 17 settembre 1984. Una saga prolifica, capace di abbandonare il pubblico televisivo per conquistare quello cinematografico, mostrando come la guerra che ha devastato Cybertron si è spostato sul nostro mondo.

Nati come manifestazione del merchandise anni ’80, in cui la vendita di giocattoli andava di pari passo con un’intensa azione di promozione su canali non tradizionali, i Transformers sono riusciti, con alterne fortune, ad attraversare quattro decenni, imponendosi come una delle icone della pop culture più amate.

In principio c'era Diaclone

Come accaduto per altri celebri nomi della cultura pop anni ’80, anche la nascita dei Transformers è legata a una rielaborazione di un’idea nata inizialmente nel Sol Levante. Per comprendere come i guerrieri di Cybertron siano divenuti un’icona, dobbiamo infatti fare un salto in Giappone, e assistere alla nascita di  due linee di giocattoli divenuta un cult: Diaclone, o Daiakrun (ダイアクロン)e Microman, o Mikuroman (ミクロマン)

Microman era una serie di action figure di ridotte dimensioni, lanciata sul mercato nel 1974 dalla Takara Co, che oltre ai personaggi consentiva di acquistare anche veicoli e accessori. La prima serie di questi giocattoli venne prodotta dal 1974 al 1984, venendo presto affiancata da un’evoluzione che avrebbe rappresentato un punto di svolta nella nascita dei Transformers: l’uscita di Diaclone.

I personaggi di Diaclone, arrivato nei negozi nipponici nel 1980,  furono progettati da Shoji Kawamori e Kazutaka Miyatake, che disegnarono rispettivamente i mecha e le figure. Le figure di questa linea rappresentavano piloti umani a grandezza naturale, così come i nemici alieni Waruder, che avevano una scala approssimativa di 1/60.

Nel 1982, vennero introdotti i Car-Robots, creati da Ōno Kōjin con alcuni disegni iniziali di Kawamori e altri. Mentre la serie originale presentava robot e veicoli fantasiosi, i Car-Robots aggiunsero la caratteristica di robot in grado di camuffarsi da veicoli contemporanei del tardo XX secolo.

Mentre questa linea si diffondeva in Giappone, l’americana Hasbro, dopo aver partecipato alla Fiera dei Giocattoli di Tokyo del 1983, vide in questi giocattoli delle potenzialità tali da spingerla ad acquisire la licenza per commercializzarli negli States, decidendo non solo di importare i Car-Robots, ma anche la linea Micro-Change di Microman. Anziché dare vita a due diverse linee di giocattoli, Hasbro vide nell’affinità dei due brand una sinergia, decidendo di fondere i due mondi in un’unica soluzione.

Da questa intuizione, scaturirono i Transformers.

I Transformers conquistano l'America

Pur essendo nati dalla fusione di due diverse linee di giocattoli, va riconosciuto che i Transformers hanno una forte parentela con i Car-Robots di Diaclone. Da questa linea arrivano, infatti, la maggior parte degli Autobots, i Dinobots e grand parte dei primi personaggi dei Transformers, compresi i Decepticons. La versione americana di questi robot trasformabili fu un successo epocale, tanto che in Giappone, alla fine del 1985, venne presa una decisione sorprendente: smettere la produzione di nuovi personaggi in favore del totale rebranding come Transformers.

A caratterizzare la versione a stelle e strisce dei robot trasformabili era l’assenza di un pilota, elemento cardine di Diaclone e Micro-Man. Nella cultura nipponica, dai manga agli anime, i robot come Mazinga e Goldrake erano da sempre pilotati da esseri umani, e nel creare le due linee di giocattoli la Takara aveva mantenuto questo tradizione. Il passaggio alla Hasbro aveva comportato la rinuncia a questo tratto culturale specifico, portando alla nascita di veri e propri robot senzienti.

Hasbro non si limitò a questa radicale modifica dell’opera originale, ma coinvolse i Transformers in quella che era diventata una fiorente industria del giocattolo, caratterizzata da una natura crossmediale. Dopo che Star Wars era diventato un cult cinematografico capace di alimentare un florido mercato di giocattoli con le celebri action figure della Kenner, i produttori di giocattoli avevano iniziato a cercare una sempre maggior interconnessione tra la vendita e la promozione tramite nuovi canali.

Il primo approdo furono inizialmente i fumetti, dove Marvel Comics si impose come un partner affidabile. Dopo aver dato fiducia a Star Wars con una serie a fumetti ora cult, la Casa delle Idee si era subito interessata a questo nuovo mercato, tanto da accettare la richiesta di Mattel e, nel 1984, dare vita al suo primo maxi-evento, Secret Wars, nato sostanzialmente per un motivo: vendere pupazzetti.

Una volontà che in passato aveva legato Marvel proprio alla Hasbro, che basandosi sul fumetto G.I. Joe – A Real American Hero, aveva creato sia una linea di giocattoli che una miniserie animata in cinque puntate. Cartone animato che ebbe inizialmente poco successo, sconfitto dal più apprezzato He-Man, ma che ebbe una seconda vita in seguito.

Transformers: Generation 1

Forti di questa esperienza, Hasbro e Marvel Comics unirono le forze nuovamente per spingere al meglio la vendita dei Transformers, grazie a una doppia promozione con fumetti e serie animata.

Il concetto principale della Generazione 1 è che l'eroico Optimus Prime, il malvagio Megatron e i loro migliori soldati precipitano sulla Terra preistorica a bordo dell'Ark e della Nemesis, per poi risvegliarsi nel 1985, mentre Cybertron attraversa la zona neutrale come effetto della guerra. Il fumetto Marvel faceva originariamente parte dell'universo principale Marvel, con apparizioni di Spider-Man e Nick Fury, oltre a qualche cameo e una visita alla Terra Selvaggia.

A cambiare tutto questo fu l’uscita della serie animata di Transformers, che non tenne conto di quanto raccontato nei comics Marvel dando vita a una nuova narrazione, divenuta quella con cui sono oggi universalmente noti i Transformers.

Sul lontano pianeta Cybertron vive una razza di essere robotici, divida in due fazioni: Autobot e Decepticon. Questo conflitto ha portato al collasso il pianeta, costringendo alcuni Autobot, guidati Optimus Prime, a lanciarsi in una missione disperata: cercare nuove fonti di energia nello spazio, A bordo dell’astronave Ark, gli Autobot cercando di lasciare il pianeta, ma vengono attaccati da un gruppo di Decepticon guidati da Megatron, e durante lo scontro l’astronave perde il controllo e finisce per schiantarsi sulla Terra.

Qui i robot si ritrovano in un ambiente ignoto, e il computer della nave, sfruttando le loro abilità di trasformazione, decide di inserire nel loro programma la capacità di assumere le sembianze di veicoli del nostro mondo. Ovviamente, i loro dissapori non sono terminati e la Terra diventa diventa il loro nuovo terreno di scontro.

Da questo incipit, prende vita la saga dei Transformers, che nel corso degli anni ha mostrato di aver un concetto di continuity piuttosto elastico. Muovendosi in diversi ambiti, dall’animazione al fumetto, la saga ha spesso raccontato in modi l’origine di questo universo, rendendo complesso stabilire un’unica direttrice narrativa.

Da dove arrivano i Transformers?

Le origini dei Transformers sono state oggetto di numerose narrazioni e hanno attraversato diverse continuità nel loro multiverso. Ci sono tre origini principali che emergono in queste storie: i Quintessenziali, Primus e il Cubo (o Allspark). Tuttavia, va sottolineato che molte di queste storie sono contraddittorie tra loro e offrono differenti interpretazioni delle origini dei Transformers. 

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I Quintessenziali, rappresentano una delle origini più significative della razza dei Transformers, misteriosi esseri sono visti come gli antichi custodi dell'universo e dei suoi segreti. Attraverso di loro, si racconta l'evoluzione dei Transformers e le loro interazioni con altre razze aliene. Primus, un'entità primordiale legata a Cybertron, è invece spesso presentato come il dio creatore dei Transformers, da cui sarebbero scaturiti i primi membri della razza, portando con sé una storia intrisa di mito e leggenda.

Infine, il Cubo, noto anche come Allspark, è una delle fonti di potere più importanti dell'universo, dotatodel potere di dare vita e di conferire la capacità di trasformazione. La sua ricerca e il suo controllo sono spesso al centro delle trame delle storie dei Transformers soprattutto dal punto di vista cinematografico.

Le origini dei Transformers: fra serie animate e fumetti

Nel lontano 1986, i Quintessenziali, o "The Quintessons" nella loro denominazione originale, fecero la loro prima apparizione nel film d'animazione dei Transformers. Tuttavia, per scoprire le vere origini di questi alieni, bisognò attendere la terza stagione della serie animata Transformers (G1), quando finalmente si svelò il loro ruolo nella storia di Cybertron. Fu l'episodio Five Faces of Darkness, Part 4, andato in onda esattamente il 18 settembre 1986, che fornì un'interessante prospettiva sul passato di Cybertron.

In questa visione del passato, Rodimus Prime fu testimone della verità dietro le origini dei Transformers. Scoprì che Cybertron, un tempo, era una gigantesca fabbrica, dove gli alieni Quintessenziali supervisionavano la produzione. Gli Autobot, i discendenti di quegli antichi robot, erano stati originariamente concepiti come semplici "beni di consumo", mentre i Decepticon erano stati creati come "hardware militare".

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Tuttavia, le creature robotiche dei Quintessenziali, nel corso del tempo, svilupparono una sensibilità propria, ribellandosi ai loro creatori e scacciandoli da Cybertron. Fu in seguito che inventarono la trasformazione, e quei robot militari diventarono mercenari impegnati in una guerra contro i loro fratelli Autobot.

Nonostante l'importanza del fumetto nella diffusione delle storie dei Quintessenziali, questi hanno ricevuto relativamente poca attenzione nei media successivi. Le trame successive, focalizzandosi maggiormente sulle origini di Primus, hanno ridotto i Quintessenziali a un ruolo di semplice interferenza con lo sviluppo naturale dei Transformers. Ciò è evidente nei fumetti della 3H Productions Transformers: The Wreckers e nella serie canonica Aligned del 2010.

Un'interessante variante sulla storia delle origini dei Quintessenziali è stata offerta dalla serie Transformers vs G.I. Joe, pubblicata tra maggio 2014 e giugno 2016. In questa versione, gli alieni sono descritti come esseri della quinta dimensione che hanno creato un pianeta vivente chiamato Daiakuron, da cui sarebbe poi emerso Primus e la razza dei Transformers.

Più recentemente, nel quarto episodio del film live-action Transformers 4 - L'era dell'estinzione, è stato rivelato che i Transformers di quell'universo sono stati creati da un'altra razza aliena misteriosa. Non è chiaro se questi misteriosi alieni organici, conosciuti come Creatori, siano una versione alternativa dei Quintessenziali o se vi sia una connessione con l'enigmatica figura meccanica chiamata Quintessa.

Quintessa è una enigmatica e potente maga spaziale che sostiene di essere la creatrice della specie Cybertroniana e di detenere il controllo assoluto su Cybertron. Tuttavia, bisogna prendere le sue parole con una buona dose di scetticismo, poiché è nota anche come la Grande Ingannatrice (in lingua originale è The Great Deceiver). Quindi, non si può essere certi di ciò che dice, dato il suo talento nel distorcere la verità.

Fin dalla sua prima apparizione, Quintessa si è sempre contraddistinta per la sua personalità psicopatica, spietata e genocida, accompagnata da un'immensa megalomania. Le sue ambizioni di grandezza la avvicinano più al tirannico Megatron che a Optimus Prime, pertanto viene ampiamente riconosciuta come una figura che aggiunge un'atmosfera di mistero e ambiguità alla storia dei Transformers, alimentando i dibattiti e le teorie tra i fan di questa affascinante saga.

Atecnogenesi, biomeccanica e Gobots

Tra le tante teorie sulle origini dei Transformers, abbiamo l'eccezionale atecnogenesi, la migrante evoluzione biomeccanica e naturalmente i famigerati GoBots.

La prima e più incredibile teoria mai proposta sostiene che i robot umanoidi si siano evoluti attraverso un processo chiamato atecnogenesi, una sorta di evoluzione meccanica ispirata alla teoria darwiniana della vita sulla Terra. Pare che "ingranaggi, leve e pulegge presenti in natura" abbiano giocato un ruolo fondamentale nel plasmare i Transformer sul pianeta Cybertron.

Questa audace teoria è stata presentata nel primissimo fumetto dei Transformers datato 8 maggio 1984, ma è stata rapidamente dimenticata, sebbene salti occasionalmente fuori come un punto di vista "ateo" per contrastare le interpretazioni più spirituali legate a Primus. Un approccio più serio al concetto è stato proposto in un esclusivo manga giapponese del 1985 chiamato A Birth of Planet Saybertron.

In diverse occasioni, soprattutto in Beast Machines e Kiss Players, è stato rivelato che Cybertron, un tempo, era un meraviglioso pianeta verde simile alla Terra. Secondo una celebre frase di Optimus Primal nell'episodio iniziale di Beast Machines, i primi Transformers giunsero su Cybertron quando il pianeta era ancora rigoglioso di vita naturale.

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Ma si sa com'è, dopo il loro arrivo, dovettero imparare a trasformarsi poiché sembrava che la biosfera del pianeta stesse inesorabilmente scomparendo. La continuity giapponese ha tentato di conciliare questa premessa con le origini dei Quintessenza presentate nel cartone animato, ma purtroppo le parole di Primal non sono mai state riprese né spiegate in nessun media statunitense.

Nella continuity di IDW del 2005, invece, viene presentata la storia affascinante di Gorlam Prime, un pianeta dove gli esseri umanoidi hanno sviluppato una cultura basata sugli impianti cibernetici. In breve tempo, si trovano costretti a perdere le loro forme biologiche per diventare una razza simile ai Transformers e hanno completamente ricostruito il loro pianeta trasformandolo in un mondo metallico noto come Cybertron.

Finora, nessuna delle continuità ha confermato questa evoluzione biomeccanica come un'origine verificata per i Transformers, anche se un processo simile ha dato vita ai GoBots di Gobotron, le affascinanti controparti dei celebri robottoni.

I GoBots sono nati come rivali dei Transformers e, dopo un lungo periodo di inattività, sono stati inaspettatamente ripresi nel 2018 dal talentuoso scrittore e artista Tom Scioli, in una miniserie di 5 numeri. Sebbene la miniserie fosse principalmente un affettuoso mix di vari concetti di fantascienza non correlati ai Transformers, si è conclusa con un pacifico Gobotron a spasso per lo spazio, mentre il leader dei GoBot, Road Ranger, annunciava la sua intenzione di seminare il multiverso con tanti mondi meccanici.

Nel frattempo, Road Ranger stesso ha lavorato per creare una versione "ottimizzata" di sé stesso, un "erede" meccanico che, sebbene non sia stato mostrato, presumibilmente assomiglia a Optimus Prime nella sua natura. Sfortunatamente, sembra che non avremo mai una vera approfondita spiegazione di queste affascinanti origini.

Autobots e Decepticons: quanti Transformers ci sono?

Indipendentemente dalle molteplici versioni delle origini dei Transformers presentate nei cartoni animati, tra le origini più amate ci sono quelle realizzate dallo stimato scrittore Simon Furman. Nel suo fumetto Transformers (G1), ha introdotto una storia affascinante che racconta come i Cybertroniani siano stati creati dal loro dio benevolo, il potente Primus, con un proposito specifico: combattere contro l'incarnazione del caos, l'implacabile Unicron.

Questa narrazione delle origini è diventata una parte canonica del mondo dei Transformers quando Furman ha preso il testimone dall'autore statunitense Bob Budiansky, superando la precedente teoria dell'atecnogenesi. Addio, spiegazioni scientifiche noiose: adesso il fulcro è un universo affascinante in cui i robot hanno un legame divino.

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Nel corso delle avventure, si è scoperto che sia Primus che Unicron avevano la straordinaria abilità di trasformarsi da robot a pianeti. Ma c'è una differenza fondamentale: mentre Unicron ha scelto la carriera di "pianeta divoratore", Primus ha abbracciato il ruolo del pianeta su cui si trovavano i Transformers, ovvero Cybertron.

Il primo dei Transformers creati da Primus è stato chiamato affettuosamente Prima. Questo valoroso robot ha ricevuto il compito di custodire la preziosa Matrice di Comando, anche nota come Matrice della Creazione o Matrix of Leadership. Questo concetto è stato ripreso in altre storie ambientate in vari universi dei Transformers, confermando l'importanza di Prima e della Matrice nel corso del tempo.

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Le opere successive hanno ampliato ulteriormente il mito dei Transformers, rivelando il primo vero gruppo di robot creati da Primus, in cui faceva parte anche Prima: questo gruppo era di solito conosciuto come i Tredici. Queste figure semidee possedevano un'enorme potenza e hanno continuato a svolgere un ruolo fondamentale nel mito complessivo dei Transformers.

Quindi, grazie all'immaginazione di Simon Furman, le origini dei Transformers sono state arricchite da una trama epica che coinvolge divinità, pianeti trasformabili e un gruppo eroico di robot. Il suo contributo ha lasciato un'impronta indelebile nella mitologia dei Transformers e ha offerto ai fan un'esperienza ancora più coinvolgente e appassionante del loro amato universo robotico.

Optimus Prime e il dio benevelo Primus

Nella vasta galassia dei Transformers, le origini di Primus e Unicron sono state oggetto di varie interpretazioni nel corso degli anni. La trilogia Unicron, promossa con grande entusiasmo da Hasbro, è stata la pioniera nel raccontare queste origini nell'ambito di una serie d'animazione.

Queste unite alle storie esclusive pubblicate da Fun Publications hanno contribuito ad arricchire ulteriormente il mito dei Transformers, tanto che per lungo tempo sono state considerate la verità assoluta sulle loro origini. Tuttavia, come in ogni avventura transmediale, non tutte le continuità moderne si conformano rigidamente a questa interpretazione.

In particolare, la continuità pubblicata da IDW nel 2005 ha proposto una visione completamente diversa di Primus, separandola da Unicron. Secondo questa versione, il robot destinato a diventare Primus sarebbe stato il primo Transformer ad essere mai stato creato, con il numero di serie unico 000000001

In molti aspetti, Primus non differiva molto dagli altri membri della razza cybertroniana che avrebbero popolato il pianeta in seguito. Tuttavia, era dotato di tratti unici che nessun altro possedeva: una resistenza sovrumana che gli consentiva di riprendersi da ferite anche gravi e la capacità di produrre cristalli fotonici, capaci di conservare indefinitamente l'energia di uno spark vitale.

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Ben presto, Primus fu raggiunto da un quartetto di robot simili a lui, insieme noti come la Mano Guida. Ognuno di essi rappresentava un aspetto essenziale della razza cybertroniana: Mortilus la morte, Epistemus la saggezza, Solomus la conoscenza e Adaptus il cambiamento.

Nel corso della storia, Primus ebbe l'illuminazione di unire i cristalli fotonici usando la sua modalità alternativa unica. Questo atto portò alla creazione dell'oggetto divinizzato chiamato Matrice della Creazione, che in seguito sarebbe stata affidata ai leggendari Cavalieri di Cybertron.

 La Mano Guida governò con saggezza per un periodo, trasformando Cybertron in un'utopia. Tuttavia, le tensioni crebbero quando Adaptus, preoccupato che il loro stile di vita avrebbe portato solo stagnazione, decise di condurre una guerra contro le razze dell'universo, per stimolare l'evoluzione della sua specie.

Primus e gli altri membri della Mano Guida rifiutarono questa idea, e così il malvagio Adaptus si rivoltò contro i suoi ex compagni nell'evento noto come la Guerra di Dio. Da una base situata sulla prima luna di Cybertron, Adaptus radunò una legione di orrori sperimentali. Questo tragico evento fu responsabile dell'insidiosa malattia conosciuta come "information creep", che corrompeva le menti dei cybertroniani, costringendoli a fuggire dal loro pianeta natale, e alcuni di loro arrivarono persino sulla Terra.

Che cos'è l'Allspark?

Nel tumultuoso mondo dei Transformers, le origini dell'AllSpark hanno subito un'evoluzione tanto travagliata quanto lo erano le battaglie degli eroici robot. Inizialmente, le prime bozze del film del 2007 vedevano gli Autobot e i Decepticon sbarcare sulla Terra alla ricerca della leggendaria Matrice della Creazione.

Ma, per qualche strana ragione, questa reliquia è stata in seguito ripensata e trasformata in un nuovo artefatto: un cubo vivificante che è stato dapprima chiamato Cubo Energon e poi ribattezzato The AllSpark. Pare che abbiano deciso di unire il nome originale proveniente da Beast Machines con la descrizione di un aldilà dei Transformers, che vede un ammasso di scintille di vita come l'origine e la fine di tutti i robot.

Nel primo film dei Transformers, l'AllSpark è stato raffigurato come l'unico creatore. Si tratta di un potente oggetto semi-senziente di origine misteriosa, responsabile dell'energizzazione del metallo vivente di Cybertron tramite le scintille di vita e della creazione della prima generazione di Transformers. Quando è giunto sulla Terra, l'energia del Cubo è stata in grado di infondere spontaneamente le macchine umane con la vita, creando mutazioni a partire da veicoli e apparecchi comuni.

Per promuovere questo evento e i relativi giocattoli, Hasbro ha inserito l'AllSpark nella serie animata Transformers Animated, fornendo più o meno la stessa trama classica che considera questo oggetto misterioso come il creatore della specie cybertroniana.

In altre parole, i frammenti singoli dell'AllSpark contenevano un potere tale da trasformare qualsiasi oggetto inanimato nelle vicinanze in nuovi Transformers. Questo concetto è stato poi ripreso nell'origine di Primus, stabilendo il Cubo come il meccanismo divino creato dal dio robotico stesso per generare nuove scintille di vita.

Quasi un decennio dopo, la serie animata Cyberverse del 2018 ha riaffermato il Cubo come il misterioso e apparentemente unico progenitore della vita cybertroniana. Anche il fumetto War for Cybertron Trilogy ha seguito una strada simile, sostenendo che Cybertron non sarebbe in grado di sopravvivere senza l'AllSpark. Gli sviluppi recenti presentati nella serie live-action, in particolare l'introduzione dell'enigmatico Creatore, hanno offerto una possibile visione dell'originale dell'AllSpark, ma finora le informazioni concrete sono rimaste elusive.

Transformers: breve guida alle serie animate

È interessante notare come i Transformers abbiano fatto la loro prima comparsa attraverso i cartoni animati, e quindi è giusto approfondire come questa forma di intrattenimento si sia evoluta nel corso del tempo. In particolare, analizziamo il ruolo fondamentale del doppiaggio nello sviluppo della storia. Inizialmente, quando i Transformers arrivarono in Italia nella metà degli anni '80, i Decepticons erano chiamati Distructor, Optimus Prime era noto come Commander, gli Autobot erano conosciuti come Autorobot, i Dinobot erano chiamati Dinorobot e persino Grimlock era chiamato Tiran.

Tali cambiamenti erano dovuti ai nomi dei giocattoli distribuiti da GiG. Solo nel 2008, con la distribuzione dei DVD, venne realizzato un nuovo doppiaggio che reintrodusse i nomi originali e un adattamento più fedele alla serie. 

Da Transformers: Headmasters a Transformers: Car Robots

La serie originale si concluse il 25 febbraio 1987, ma successivamente furono prodotti nuovi show come Transformers: Headmasters e Transformers: Zone. Nel 1996, fece il suo ingresso la prima serie completamente in 3D, nota come Beast Wars, seguita da Beast Machines nel 1999.

La prima serie venne trasmessa in Italia poco dopo la sua uscita negli Stati Uniti, mentre la seconda arrivò solo 10 anni dopo, ma unicamente in versione Home Video. Beast Wars presentava ancora alcuni problemi di doppiaggio come la serie Generation 1, mentre Beast Machines manteneva i nomi originali dei personaggi. Tra le due serie, va menzionata anche Beast Wars Neo, un anime giapponese disegnato in modo tradizionale che non è ancora arrivato in Italia.

Solo quattro anni dopo, nel 2000, arrivò una nuova serie legata esclusivamente alla narrativa giapponese chiamata Transformers: Car Robots. Questa venne importata negli Stati Uniti con il nome di Transformers: Robots in Disguise (che, a proposito, è lo stesso nome di un'altra serie originale statunitense senza alcuna connessione con quella giapponese) e il doppiaggio presentava solo alcuni problemi di pronuncia, ma i nomi dei personaggi rimasero quelli originali.

La Trilogia Unicron e il passaggio all'animazione statunitense

Nel 2002, iniziò la prima vera trilogia chiamata Trilogia Unicron, composta da Transformers: Armada, Transformers: Energon e Transformers: Cybertron. Nonostante fossero prodotte in Giappone, le prime due avevano un'impronta americana, mentre la terza non aveva alcun collegamento con le prime due. Per cercare un punto di congiunzione, il doppiaggio americano modificò i dialoghi e quello italiano fece lo stesso adattandosi.

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Le serie più recenti sono completamente statunitensi e includono Transformers Animated (2007), Transformers: Prime (2010), Transformers: Rescue Bots (2012), Transformers: Robots in Disguise (2015) e Transformers: Cyberverse (2018). Robots in Disguise è il sequel di Prime, e quest'ultimo viene considerato da Hasbro come il seguito del videogioco Transformers: La battaglia per Cybertron. Rescue Bots, invece, è un'opera destinata principalmente a un pubblico infantile.

Tra le produzioni più recenti, invece, spiccano Transformers: War for Cybertron Trilogy, conosciuto anche come Transformers - La battaglia per Cybertron: La trilogia, una serie Netflix basata sulla linea di giocattoli Hasbro. Si tratta comunque di una co-produzione tra Stati Uniti e Giappone.

I Transfomers al cinema

I Transformers hanno sicuramente lasciato il loro segno anche nel mondo del cinema. La prima pellicola ad uscire, nel 1986, fu Transformers - The Movie, un film d'animazione che si collocava cronologicamente 20 anni dopo la seconda stagione della serie The Transformers e un anno prima della terza. Questo film, come vedremo in seguito, ebbe anche due adattamenti a fumetti.

La saga di Michael Bay

Nel 2007, il franchise approdò sul grande schermo con Transformers, un film live-action che vantava la presenza di icone come Shia LaBeouf e Megan Fox nei ruoli di Sam Witwicky e Mikhaela Banes. Diretto da Michael Bay, il film fu un vero trionfo al botteghino, raggiungendo un incasso internazionale di incredibili 709.709.780 dollari. Ricevette anche tre candidature agli Oscar, ma segnò anche l'inizio delle candidature ai Razzie Award, tra cui una per Jon Voight come peggiore attore non protagonista.

Il successo del primo film diede il via alla realizzazione di altri due sequel: Transformers - La vendetta del caduto nel 2009 e Transformers 3 nel 2011. Il secondo film fu ampiamente criticato, tanto da ottenere sette candidature ai Razzie Award e vincere come peggior film, peggior regista a Michael Bay e peggior sceneggiatura a Ehren Kruger, Alex Kurtzman e Roberto Orci.

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Furono nominate anche Megan Fox come peggiore attrice protagonista, Julie White come peggiore attrice non protagonista, Shia LaBeouf e Megan Fox come peggiore coppia e il film come peggiore prequel, remake, rip-off o sequel. Curiosamente, fu anche candidato agli Oscar come miglior sonoro.

Il terzo film venne considerato un miglioramento rispetto al secondo, ma non all'altezza del primo. Nonostante ciò, Transformers 3 incassò più di qualsiasi altro film della trilogia, raggiungendo la cifra stratosferica di 1.123.794.079 dollari. Tuttavia, continuò a ricevere otto candidature ai Razzie Award e tre agli Oscar, senza vincerne alcuno.

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Dopo la trilogia, Michael Bay tornò a dirigere un quarto film: Transformers 4 - L'era dell'estinzione, un semi-reboot con un cast completamente nuovo e l'introduzione dei Dinobot, robot capaci di trasformarsi in dinosauri. Anche questa volta il film ottenne un grande successo al botteghino, raggiungendo un incasso di 1.104.039.076 dollari, ma fu stroncato dalla critica e ottenne sette candidature ai Razzie Award, vincendo due premi, tra cui quello per peggior regista.

Nel 2017 è stato rilasciato Transformers: l'Ultimo Cavaliere, un film che si avventura in una trama complessa e oscura che coinvolge il passato, il presente e il futuro dei Transformers, il pianeta Cybertron e persino la Terra. Con i suoi 12 Cavalieri di Cybertron, il mago Merlino e i Cavalieri della Tavola Rotonda, il film ha subito un calo significativo degli incassi, portando alla cancellazione del sequel previsto per il 28 giugno 2019 e all'annuncio di uno spin-off incentrato su Bumblebee.

La saga dopo Michael Bay

Ed è così che nel 2018 è arrivato Bumblebee, diretto da Travis Knight. La storia è ambientata negli anni '80 e vede Bumblebee, uno degli scout Autobot più amati, come protagonista. Il regista ha adattato il look dei robot per avvicinarli maggiormente alle loro versioni originali. Sebbene il film non abbia raggiunto un grande successo economico, è stato molto apprezzato dalla critica.

Nel 2023, invece, è arrivato Transformers - Il risveglio diretto da Steven Caple Jr. e primo film del cosiddetto Hasbro Cinematic Universe, ovvero pellicole basate interamente sulla linea di giocattoli Transformers. Vi lasciamo a un nostro articolo che vi spiega in che ordine guardare tutti i film dei Transformers

I fumetti e i manga dei Transformers

Passiamo ora a un aspetto meno noto dei Transformers: i fumetti. Marvel Comics, dopo il successo del cartone animato, decise di produrre una serie di 80 numeri dedicati a questa affascinante saga. Nel 1992, venne realizzata una miniserie di 12 numeri intitolata Generation 2, in cui i Transformers si uniscono per combattere una battaglia epica contro i Decepticon. Marvel realizzò anche un adattamento fumettistico di Transformers - The Movie nel 1986.

I fumetti americani ebbero un successo incredibile, ma i giapponesi cercarono di seguire la tendenza producendo, tra il 1990 e il 2000, dei manga ispirati a G1 e a Beast Wars. Tuttavia, questi volumi non riuscirono a raggiungere lo stesso livello di successo e rimasero confinati al territorio giapponese.

Dalla Dreamwave Productions alla IDW Publishing

Dopo un periodo di silenzio, i Transformers tornarono in edicola e nelle fumetterie grazie alla Dreamwave Productions di Pat Lee. Venne realizzata una miniserie di sette numeri intitolata Transformers Generation 1. Nonostante il grande successo di vendite e di critica, Dreamwave dichiarò inaspettatamente bancarotta e nel 2004 furono pubblicati solo gli ultimi capitoli conclusivi. Tuttavia, l'azienda si riprese dopo un solo anno grazie a finanziamenti esterni, ma nel frattempo i diritti del marchio erano passati alla Hasbro e alla IDW Publishing.

Nel 2006 iniziò la miniserie Infiltration, seguita da Escalation e Devastation, insieme a una serie parallela chiamata Stormbringer e alla serie Spotlight. Queste pubblicazioni hanno consentito all'azienda di comprendere l'interesse del pubblico e di stabilire le direzioni future per le pubblicazioni. Da quel momento, la trama si è espansa fino a creare un unico universo con uscite mensili.

Come accennato in precedenza, IDW ha anche realizzato adattamenti dei film cinematografici, prequel e sequel degli stessi, nonché opere in continuità con i videogiochi. Il primo di questi fu Transformers: The Animated Movie nel 2006, realizzato in occasione del 25° anniversario del film Transformers - The Movie.

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Transformers: Unicron

Optimus Prime, Bumblebee e i loro amici si ritrovano a unire ogni cybertroniano, terrestre e alleati vari per affrontare una nuova gigante mianccia. Ma perché Unicron è determinato a distruggere Cybertron? Quale peccato originale hanno commesso gli antenati di Optimus Prime per guadagnarsi questa ira?

Successivamente, ci furono Transformers: La battaglia di Cybertron e Transformers: La caduta di Cybertron. Un'altra pubblicazione di rilievo fu una breve serie chiamata Transformers: Robots in Disguise, dedicata alla linea di giocattoli omonima uscita nel 2016, ma che, a partire dal numero 35, cambiò semplicemente nome in Transformers, poiché il titolo precedente fu utilizzato per un'altra serie pubblicata contemporaneamente.

Recentemente, nel 2018, IDW ha avviato l'ultima fase delle serie con il crossover Transformers: Unicron. Questo arco narrativo si è concluso nel novembre 2018 con la chiusura delle serie Optimus Prime e Transformers: Lost Light. Tuttavia, l'editore, in collaborazione con Hasbro, ha ripreso Transformers: Unicron nel marzo 2019, dando vita a una nuova fase delle pubblicazioni.

Energon Universe

Forti del successo ottenuto al cinema sia dai Transformers che dai G.I Joe, Image Comics ha deciso di rimettere mano alla dimensione fumettistica dei due franchise dando vita all'Energon Universe, uno spazio narrativo condiviso in cui le avventure dei Transformers e dei celebri militari si intrecciano. 

Affidato all'estro artistico di personalità come Robert Kirkman (Invincible, The Walking Dead) e Daniel Warren Johnson, l'Energon Universe arriva dopo la conferma in Transformers - Il Risveglio che anche sul grande schermo i due universi siano un tutt'uno. 

In Italia, l'Energon Universe è pubblicato da saldaPress, che dopo aver presentato con tre spillati Void Rivals #1, serie originale dei questo contesto narrativo, e Transformers #1 e Road to G.I. Joe: Duke, si prefigge di pubblicare integralmente questa nuova avventura. 

Transformers: i videogiochi

Infine, i Transformers hanno dimostrato di essere molto importanti anche nel mondo dei videogiochi. Nel corso degli anni, sono stati sviluppati infatti ben 24 titoli legati a questo franchise, che comprendono giochi originali, crossover e adattamenti come Angry Birds Transformers. Tra i titoli più celebri troviamo Transformers del 1986, Transformers: The Headmasters del 1987, Beast Wars: Transformers del 1997, Transformers: The Game del 2007 e Transformers: Rise of the Dark Spark del 2014. Nel 2020 è uscito Transformers: Battlegrounds, il primo gioco sui Transformers prodotto per una console domestica da quando è scaduta la licenza di sviluppo con Activision. 

Prodotto Consigliato
Transformers Battlegrounds

Transformers Battlegrounds

Mettetevi al comando di BUMBLEBEE, WINDBLADE, OPTIMUS PRIME e altri eroi in emozionanti battaglie strategiche. Distruggete e fate saltare in aria città, foreste, deserti e oltre in missioni esplosive. Avrete ben 3 modalità di difficoltà così da accogliere i principianti e mettere alla prova i più tattici. Infine potrete fare squadra con un amico o affrontare le missioni in solitaria in giochi stile arcade.

È innegabile, quindi, che i Transformers abbiano affascinato intere generazioni, catturando l'attenzione di milioni di spettatori curiosi di esplorare le spettacolari trasformazioni di questi robot colorati, capaci di assumere sembianze variegate e incredibilmente realistiche. È impossibile negare che almeno una volta non sia nata la speranza di vedere una macchina parcheggiata sotto casa trasformarsi magicamente in un grande robottone. Eppure, la speranza è sempre l'ultima a morire, così come quella di vedere finalmente un buon film dedicato a questo affascinante franchise.

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