I migliori film sul Basket per prepararsi all’inizio dell'NBA

Autore: Giovanni Arestia ,

Il 25 ottobre prossimo inizierà la tanto attesa NBA, il campionato di basket più famoso e seguito del mondo. Se però non riuscite ad attendere pochi giorni, eccoci qui a proporvi una lista di dieci titoli tra i migliori film sul basket, alcuni dei quali potreste già conoscere e aver visto, ma che meritano di essere visti almeno una volta nella vita o rivisti più volte anche se non siete dei fan sfegatati della palla a spicchi. Prima di passare al listone, dove vi diremo anche qualche curiosità sulle varie pellicole, è giusto avvisarvi che l'ordine di inserimento è puramente casuale e non segue assolutamente una classifica di gradimento.

I migliori film sul basket

Colpo vincente

Il film in questione, intitolato Colpo Vincente e diretto nel 1986 da David Anspaugh, si basa interamente su una storia vera relativa alla Milan High School nel 1954, che trionfò nel campionato di pallacanestro IHSAA (Indiana High School Athletic Association) dello Stato dell'Indiana. La sceneggiatura originale fu redatta da Angelo Pizzo, che era compagno di studi del regista presso l'Indiana University.

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Il film è ambientato nella stagione 1951-52 e vede Gene Hackman nel ruolo di Norman Dale, un ex allenatore di pallacanestro sospeso per dieci anni a seguito di una rissa con uno dei suoi giocatori durante una discussione accesa. Un vecchio amico gli offre l'opportunità di allenare gli Huskers, la squadra di una piccola città di provincia dell'Indiana, offrendogli così una seconda possibilità di riscatto. La trama riflette il mito biblico di Davide contro Golia ed è uno dei migliori film sportivi mai realizzati.

Il successo del film è stato così notevole che, in occasione del 30º anniversario della sua uscita nei cinema americani, la squadra NBA degli Indiana Pacers ha deciso di onorare la squadra di Hickory, la squadra fittizia del film. Durante la stagione 2015-16, i giocatori degli Indiana Pacers hanno indossato repliche delle divise degli Huskers in sei partite casalinghe e quattro in trasferta.

Colpo Vincente ha ricevuto numerose nomination in prestigiose cerimonie di premiazione come gli Oscar del 1987 e i Golden Globe dello stesso anno. Tra le candidature, spiccano quella di miglior attore non protagonista per Dennis Hopper e quella per la migliore colonna sonora. La produzione è stata particolarmente accurata, poiché le riprese si sono svolte interamente nello stato dell'Indiana, anche se in luoghi differenti rispetto alla vera storia. Ad esempio, la città di New Richmond, situata a circa 100 km a nord di Indianapolis, è stata utilizzata per le riprese esterne di Hickory, compreso il granaio rosso con la scritta "GO HUSKERS."

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Durante la visione del film, è interessante prestare attenzione ad alcuni dettagli curiosi. Per esempio, è possibile notare un uomo che accoglie la squadra di Hickory per la finale e li invita a scendere in campo quando sono nello spogliatoio. Quest'uomo è Ray Craft, un membro della squadra originale del Milan High School che ha vinto il campionato nel 1954, ed è anche stato il miglior realizzatore della finale. Nello stesso spogliatoio, c'è una lavagna in cui il coach Dale descrive i giocatori della squadra avversaria, ma i cognomi sono in realtà quelli degli attori che interpretano i giocatori di Hickory.

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Colpo Vincente

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Inoltre, è possibile notare una discrepanza storica: nella finale del film, giocata contro South Bend Central, il punteggio è di 42-40, mentre nella realtà la finale contro Muncie Centrale è stata vinta con il punteggio di 32-30. L'annunciatore della finale nel film è Hilliard Gates, lo stesso che ha annunciato la vera finale del 1954.

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Infine, una curiosità unica riguarda Steve Hollar, che interpreta il personaggio di Rade Butcher nel film. Hollar era un giocatore della DePaw University, il che ha suscitato l'interesse della NCAA quando il film è uscito. Anche se è stato chiarito che Hollar è stato ingaggiato come attore e non come giocatore di basket, la NCAA ha comminato una sospensione di tre giorni e richiesto la restituzione del 5% del compenso che Hollar aveva ricevuto dalla produzione del film.

Chi non salta bianco è

Si tratta di un insolito film del 1992, che si discosta dai tradizionali film sportivi e porta la firma del regista Ron Shelton. Un aspetto curioso da menzionare è che Shelton citò con successo la Twentieth Century Fox in giudizio per 10 milioni di dollari a causa di problemi interni, e da allora non ha più lavorato con lo studio.

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La trama ruota attorno a Billy Hoyle, interpretato da Woody Harrelson, un giovane e talentuoso giocatore di basket che sogna di entrare nella NBA ma si trova costretto a dedicarsi alle truffe dopo un fallito tentativo. Sulla spiaggia di Venice Beach in California, incontra Sidney Deane, interpretato da Wesley Snipes, un giocatore che si ritiene di essere incredibile.

I due decidono di unire le forze e avviare un business di scommesse, sfidando chiunque sia disposto a pagare cifre ingenti per partecipare ai tornei. Sfruttando il pregiudizio che circonda Billy, considerato un pessimo giocatore solo perché è bianco, il duo inizia a guadagnare somme considerevoli. Tuttavia, devono fare i conti con la vivace ragazza di Billy, Gloria, interpretata da Rosie Perez.

Un aneddoto interessante riguarda il coinvolgimento di Woody Harrelson nel film. Durante le riprese, i produttori decisero di assumere Bob Lanier, un noto centro in pensione dei Detroit Pistons, come allenatore di basket e preparatore atletico di Harrelson. L'attore, che aveva giocato a basket al college, si vantò delle sue abilità davanti a Lanier, che decise di sfidarlo in una partita uno contro uno.

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Harrelson descrisse quella partita come "i quindici minuti più imbarazzanti della mia vita". Tuttavia, gli istruttori di basket assunti dalla produzione, compreso Lanier, affermarono che Wesley Snipes e Woody Harrelson avevano raggiunto un livello di abilità nel gioco tale da poter giocare in una squadra di terza divisione della NCAA.

È interessante notare che la prima scelta per il ruolo di Billy Hoyle era Charlie Sheen, ma quest'ultimo rifiutò dichiarando:

"Non pensavo che sarebbe stato divertente. Non mi sento connesso al basket. Almeno, quando faccio un film sul baseball, so che mi divertirò."

Tra le curiosità più sorprendenti, si evidenziano tre dettagli notevoli. In primo luogo, il titolo originale del film, White Men Can't Jump, era uno dei film preferiti del leggendario regista Stanley Kubrick. In secondo luogo, il personaggio interpretato da Woody Harrelson fa riferimento al sospetto assassino di John F. Kennedy, Lee Harvey Oswald. La vita reale di Harrelson include un collegamento, poiché il padre dell'attore fu sospettato come possibile complice nell'omicidio di JFK.

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Chi non salta bianco è

Billy Hoyle (Woody Harrelson) e Sidney Deane (Wesley Snipes) sono un'improbabile coppia di imbroglioni di basket. Si alleano per farsi strada nei campi di Los Angeles, giocando a un gioco che è pericoloso e divertente.

Infine, nel film appare anche la leggenda del basket di Venice Beach, Ron Beals, nei panni di un giocatore con la barba grigia e pantaloncini di spandex viola nella partita di apertura, e in seguito come spettatore sullo sfondo. Ron Beals è considerato il pioniere del tiro in sospensione e viene celebrato ogni anno a Venice Beach con un evento chiamato Ron Beals Day. Beals continuò a giocare ogni giorno fino alla sua morte all'età di 78 anni a causa di un ictus.

Basta vincere

Basta vincere è un film del 1994 diretto da William Friedkin che vede tra gli interpreti anche le leggende dell'NBA Shaquille O'Neal e Penny Hardaway. Nella pellicola spicca un tormentato e deluso Nick Nolte nel ruolo del coach Pete Bell, allenatore dei Dolphins, squadra della Western University di Los Angeles. Bell è un allenatore estremamente ligio alle regole e con un suo personale e rigido codice etico, ma quando scopre che le altre università pagano segretamente i giocatori per garantirsi i migliori talenti, si trova a corto di campioni e in forte difficoltà.

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Basta Vincere

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Senza una squadra competitiva per andare avanti nel campionato, il coach scende a compromessi, ma il rimorso lo logora dall'interno. Come se non bastasse, a peggiorare la situazione vi sono anche i limiti delle severe regole dell'NCAA.

I produttori del film hanno chiesto agli attori e al regista di rendere le riprese quanto più realistiche possibili. Quindi, per le riprese della squadra di Pete contro quella di Bobby Knight, Friedkin fece giocare due partite alle squadre, da cui presero frammenti per assemblare ciò che si vede nel film. A differenza della versione cinematografica, la squadra di Knight prevalse in entrambe le partite, poiché aveva incaricato i suoi giocatori di trattare le partite come reali e di giocare il più duramente possibile.

Knight ha anche rifiutato di truccarsi mentre era davanti alla telecamera per rendere ancora più realistico il tutto. Nella scena in cui Bob Cousy tira a canestro, inoltre, gli venne chiesto di continuare a tirare per il tutto il tempo mentre parla con Nick Nolte, indipendentemente dal fatto che i canestri entrassero o meno. Cousy, però, non sbagliò un tiro, spingendo Nolte a improvvisare la sua reazione. Tuttavia, spicca anche una curiosità riguardo proprio a O'Neal e alla sua riconosciuta altezza (2,16 metri).

Il regista non voleva che il giocatore sembrasse troppo "insolitamente alto" rispetto agli altri giocatori del college, quindi gli diedero delle scarpe speciali con suole spesse solo 6 millimetri. Tutti gli altri attori e giocatori, invece, indossarono speciali plantari rialzati per farli sembrare un po' più alti accanto a O'Neal.

Per quanto riguarda, invece, O'Neal e Hardaway, durante la produzione del film accadde un evento molto particolare. Dopo aver visto il talento di Hardaway sul set, O'Neal, che era stato scelto dagli Orlando Magic come prima scelta assoluta nel Draft del 1992, convinse i Magic a scegliere Hardaway nel Draft del 1993. Il giorno dell'atteso evento, i Magic scambiarono con successo la prima scelta assoluta Chris Webber con i Golden State Warriors per Hardaway, che era stato selezionato terzo dagli stessi.

Con O'Neal e Hardaway nel loro roster, i Magic registrarono il miglior record in una stagione regolare nella Eastern Conference nel 1994-95 superando perfino i Bulls di Michael Jordan e Scottie Pippen e i Pacers con Reggie Miller raggiungendo le finali NBA per la prima volta nella storia della franchigia. Sarebbero stati travolti dagli Houston Rockets di Hakeem Olajuwon e Clyde Drexler.

Space Jam

Space Jam è un iconico film del 1996, diretto da Joe Pytka e realizzato con una tecnica mista, che vede come protagonisti il leggendario campione dell'NBA Michael Jordan e gli adorati personaggi dei Looney Tunes. La storia si svolge negli anni '90 e segue un Michael Jordan provato dalla morte del padre, il quale decide di ritirarsi dalla pallacanestro per intraprendere una carriera nel baseball.

Nel frattempo, sul pianeta alieno di Mr. Swackhammer, il crudele proprietario di un luna park in gravi difficoltà finanziarie, si imbatte nei Looney Tunes sulla Terra e vede in loro la soluzione ai suoi problemi economici. Decide, quindi, di inviare un gruppo di alieni chiamati Nerdlucks per costringere i Looney Tunes a esibirsi nel suo parco divertimenti.

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Tuttavia, quando i Looney Tunes scoprono le vere intenzioni dei Nerdlucks, decidono di sfidarli in una partita di basket, sfruttando la loro bassa statura. I Nerdlucks, rendendosi conto che nell'NBA militano i migliori giocatori del mondo, rubano il talento di cinque di essi e si trasformano nei temibili Monstars. Per vincere la sfida, i Looney Tunes non hanno altra scelta se non reclutare Michael Jordan nella loro squadra.

Un aspetto degno di nota è che il film Space Jam è nato grazie a una collaborazione con il noto marchio di abbigliamento sportivo Nike. Nel 1993, l'azienda aveva realizzato uno spot con Michael Jordan e Bugs Bunny come protagonisti, il quale aveva riscosso un grande successo negli Stati Uniti. Questo spot ispirò i produttori di Space Jam, tra cui l'acclamato Ivan Reitman, creatore di Ghostbusters, a realizzare un lungometraggio con Jordan e i Looney Tunes come protagonisti.

Reitman svolse un ruolo fondamentale nel superare lo scetticismo iniziale riguardo al film. Tuttavia, ingaggiare Michael Jordan si rivelò una sfida, poiché l'atleta era impegnato negli allenamenti durante tutto l'anno. La Warner Bros. allestì una zona speciale per consentire a Jordan di continuare il suo programma di allenamento, comprensivo di un campo da basket.

Questo campo divenne un luogo di sfide tra gli attori del cast e altri celebri cestisti professionisti coinvolti nel film, come Charles Barkley e Patrick Ewing. Persino altre star di Hollywood, tra cui Arnold Schwarzenegger, Antonio Banderas, Steven Seagal e i cast di ER – Medici in prima linea e Friends parteciparono a partite di basket su questo campo.

Space Jam inizialmente non ebbe successo al botteghino, incassando solo 90 milioni di dollari nel Nord America, in contrasto con i 306 milioni guadagnati dal film di maggior incasso del 1996, Independence Day. Inoltre, ricevette recensioni negative e alcune critiche molto forti. Tuttavia, il film ha raggiunto il suo status di cult negli anni successivi quando è stato trasmesso in televisione, diventando un classico per grandi e piccini. La colonna sonora, in particolare, ebbe successo sin da subito grazie alla canzone I Believe I Can Fly di R. Kelly, appositamente composta per Space Jam, che vinse due Grammy Awards.

He got game

He Got Game è un film del 1998 scritto e diretto da Spike Lee presentato, per la prima volta, fuori concorso alla Mostra di Venezia dello stesso anno. La pellicola racconta la storia di Jake Shuttleworth (interpretato da Denzel Washington) che si ritrova in carcere per aver accidentalmente ucciso sua moglie. Il governatore di stato gli offre la possibilità di uscire dal carcere se riesce a convincere suo figlio (interpretato dal campione dell'NBA Ray Allen), promessa del basket, a giocare per una squadra da lui scelta. Oltre ad Allen vi sono molti camei di veri cestisti professionisti statunitensi, tra cui Michael Jordan e Shaquille O'Neal.

Spike Lee realizzò questo film dopo dieci anni di progetti e sogni e dopo aver rimandato più volte il suo iniziale progetto su Jackie Robinson, il primo giocatore professionista afroamericano di baseball. Il nome He got game deriva dal primo titolo scelto per il copione e si riferisce a un'espressione classica dei tifosi di Brooklyn con la quale descrivono un giocatore di talento. Durante la fase della stesura della storia, il regista fece in modo di distanziarsi da tutti gli altri film sportivi realizzati fino a quel momento, pertanto prese spunto da Toro scatenato di Martin Scorsese realizzato quasi 20 anni prima.

La volontà di Lee era quella di mettere in luce l'ipocrisia della NCAA e lo sfruttamento degli studenti atleti soprattutto afroamericani. Per quanto riguarda il cast, il primo attore a cui Lee mandò il copione fu proprio Denzel Washington, ma con l'idea che non avrebbe accettato perché sarebbe stata la sua prima interpretazione in un film di questo genere. Washington, invece, accettò immediatamente e il regista passò alla scelta di un interprete del figlio che doveva essere un cestista professionista.

Spike Lee inizialmente voleva che Kobe Bryant interpretasse la parte di Jesus Shuttlesworth, ma, sebbene a Kobe piacesse la sceneggiatura e l'idea di lavorare con Spike, aveva appena terminato il suo anno da rookie nella NBA e il 1997 sarebbe stato un anno troppo importante per allenarsi in vista della successiva stagione di NBA che lo avrebbe visto protagonista assoluto. Spike, quindi, decise di ripiegare su Ray Allen che accetto prontamente il ruolo.

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Jake Shuttleworth è in prigione per aver accidentalmente ucciso sua moglie. Il governatore di stato gli offre la possibilità di uscire dal carcere se riesce a convincere suo figlio, promessa del basket, a giocare per una squadra da lui scel...

Dopo il grande successo del film (fu la prima pellicola del regista a finire primo nella classifica dei box office americani), Ray Allen e Spike Lee ebbero diversi incontri riguardanti un eventuale sequel. A tal proposito, Allen, prima di ritirarsi dall'NBA nel 2014, quando ai giocatori dei Miami Heat fu concesso di indossare maglie speciali con soprannomi o iniziali per una promozione dell'NBA, indossò una maglia con il nome di "J. Shuttlesworth" sul retro. L'immagine venne immediatamente pubblicata su Instagram da Spike Lee.

Coach Carter

Coach Carter è un film del 2005 diretto da Thomas Carter, ispirato alla vita reale dell'allenatore di basket Ken Carter. Il protagonista della pellicola è appunto Ken Carter, interpretato da Samuel L. Jackson, un ex giocatore professionista di basket che diventa allenatore degli Oilers presso la Richmond High School, la stessa scuola in cui ha iniziato la sua carriera.

La scuola è conosciuta per avere molti studenti provenienti da famiglie povere, alcuni dei quali coinvolti in attività criminali. Tuttavia, Carter diventa un mentore e un ispiratore, spingendo gli studenti a studiare e migliorare le loro abilità nel basket. Li motiva a ottenere borse di studio per l'università, aprendo così la strada a un futuro migliore.

Prima di iniziare il film, il regista Thomas Carter chiese a Ken Carter chi avrebbe dovuto interpretare il suo ruolo, e il coach indicò Samuel L. Jackson. Durante le riprese, Ken Carter fu presente come consulente e affermò che l'interpretazione di Samuel L. Jackson era accurata al 98,5%.

La produzione del film non fu semplice, poiché le scene di gioco vennero girate molte volte da diverse angolazioni. Gli attori dovettero eseguire una singola scena più di cento volte per ottenere le migliori riprese. Inoltre, gli attori hanno dovuto imparare una settantina di movimenti di basket e strategie di gioco per enfatizzare il tema del lavoro di squadra. Questo ha richiesto un rigoroso allenamento di tre settimane per il cast, con giornate di lavoro lunghe fino a dodici ore.

Coach Carter è stato il primo film sportivo a utilizzare la tecnologia di mappatura digitale 3D per coreografare i movimenti degli attori e posizionare le telecamere. Ken Carter ha definito le scene di basket "estremamente realistiche". Ogni scena è stata adattata alle abilità e alle caratteristiche degli attori. Ad esempio, Robert Ri'chard (Damien) era veloce, mentre Channing Tatum (Lyle) era bravo in difesa grazie alla sua altezza.

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Coach Carter

Ken Carter è un allenatore di pallacanestro che ritiene siano più importanti i voti alti a scuola che la vittoria della squadra.

Una curiosità riguarda le location del film: l'unico luogo effettivamente girato alla Richmond High School è l'interno della palestra. Le scene esterne sono state girate a Los Angeles per evitare potenziali atti di violenza da parte delle gang di Richmond.

Glory Road

Glory Road è un film del 2006 diretto da James Gartner che narra la storia di Don Haskins, un allenatore di pallacanestro che inizia la sua carriera allenando squadre femminili in un liceo. La sua vita prende una svolta quando viene chiamato ad allenare i Texas Western Miners, la squadra maschile del college di El Paso, in Texas. La squadra si trova in una situazione difficile su molti fronti, e Haskins decide di investire di tasca propria per cercare giovani talenti in giro per gli Stati Uniti. Inizialmente composta solo da giocatori bianchi, la squadra viene rinforzata da sette afroamericani. Nonostante ottengano risultati eccezionali, devono affrontare il razzismo prevalente in quegli anni.

La produzione del film è stata caratterizzata da alcune difficoltà sin dalla fase di casting. Inizialmente, Ben Affleck era stato considerato per il ruolo di Don Haskins, ma si ritirò a causa di problemi con i produttori. Il suo posto fu poi preso da Josh Lucas, che dovette aumentare il suo peso di quasi 20 chili per adattarsi al ruolo in tutti i sensi.

Kirk Hinrich, una guardia dei Chicago Bulls, fu contattato per un ruolo nel film ma rifiutò anch'egli a causa di dispute con i produttori. Inoltre, il direttore della fotografia, John Toon, ebbe problemi di salute a metà delle riprese e dovette tornare in Nuova Zelanda per ricevere cure mediche. Le riprese furono sospese per alcune settimane e Jeffrey L. Kimball prese il suo posto come direttore della fotografia.

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Glory Road

Stati Uniti, 1966: la storia vera di come, per la prima volta, l'allenatore Don Haskins portò una squadra di basket a maggioranza afroamericana nella finale nazionale di lega.

Nonostante il successo sia al botteghino che tra la critica, Glory Road è stato l'unico lungometraggio diretto da James Gartner. Dopo l'uscita del film, la Disney, una delle case di produzione, è stata coinvolta in una controversia legale con la Texas A&M University-Commerce per la rappresentazione inaccurata della scuola nel film. All'epoca della produzione, l'università era nota come East Texas State University e non Texas Western. La controversia legale è stata risolta in via extragiudiziale.

Love & Basketball

Love & Basketball è un film del 2000 diretto da Gina Prince-Bythewood e prodotto da Spike Lee. La storia è ambientata a Los Angeles nel 1981 e vede come protagonisti due amici di nome Monica e Quincy. Entrambi sognano un futuro nell'NBA così come il papà di Quincy e tra i due inizia a nascere un amore subito dopo il liceo. Purtroppo, però, a causa di un rapporto molto turbolento tra Quincy e il padre, la relazione tra i due finisce. Dopo un po' di tempo i due si ri-incontreranno nei panni di giocatori di basket professionisti ed ecco che il rapporto di amore e odio si farà sempre più forte.

Il produttore Spike Lee voleva che la protagonista femminile dovesse avere abilità cestistiche credibili. Gina Prince-Bythewood, nel corso di un'intervista postuma all'uscita del film, dichiarò:

"Ho visto oltre 700 persone per la parte: attori, giocatori di basketball, persone che non avevano mai recitato prima in vita loro. Alla fine ho scelto Sanaa Lathan e Niesha Butler (una star della Georgia Tech e debuttante dell'anno alla Atlantic Coast Conference 1999). Ho fatto lavorare Sanaa con un allenatore di basket per due mesi e Niesha con un maestro di recitazione".

In un'intervista al Los Angeles Times, Sanaa Lathan ha detto che la sua prova di basket è stata terribile perché non aveva mai giocato prima:

"È stato davvero imbarazzante perché letteralmente non sapevo come dribblare e come tenere la palla. Ma sono orgogliosa di come appaio nel film. Non avevo idea che sarei stata in grado di fare certe cose".

Nel corso del visione del film vi consigliamo di stare attenti ad alcuni dettagli perché hanno dei retroscena molto curiosi. Ad esempio la scena in cui il personaggio Monica viene spinto e si procura una brutta cicatrice in viso è stata aggiunta perché Sanaa Lathan ha realmente una cicatrice sulla guancia oppure quando si vede Monica mentre vive in Spagna, è possibile notarla intenta a guardare un episodio di Family Matters.

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Los Angeles, 1981, Monica e Quincy diventano amici ed entrambi sognano un futuro nell'NBA, come il papà di Quincy. Il loro rapporto di affetto continua fin oltre il liceo, quando tra i due scatta la scintilla dell'amore. In seguito al rappo...

 L'attrice Sanaa Lathan ha recitato proprio in quello show nel 1997 esattamente nell'episodio Revenge Of The Nerds. È anche possibile notare Kobe Bryant in piedi sulla linea laterale in una scena con Quincy ai Lakers mentre sbaglio un tiro da tre punti.

High Flying Bird

High Flying Bird è un film del 2019 diretto da Steven Soderbergh e distribuito in tutto il mondo su Netflix nello stesso anno. La trama ruota attorno a Ray Burke, un dipendente di un'agenzia sportiva di New York che si trova in una situazione critica. Dopo che la sua carta di credito viene rifiutata in un ristorante, il suo capo David Starr gli rivela che l'azienda sta perdendo clienti e che potrebbe essere licenziato insieme ad altri colleghi.

Questo costringe Ray a cercare un piano per salvare l'azienda e creare nuove opportunità per il suo cliente Erick Scott. Nel contesto di uno sciopero nel basket professionistico, l'agente sportivo si trova coinvolto nello scontro tra la lega e i giocatori. La sua carriera è in bilico, ma Ray deve rischiare il tutto per tutto. Con soli 72 ore a disposizione, mette in atto un piano audace, sfidando il potere esistente e scoprendo una scappatoia che potrebbe rivoluzionare il gioco per sempre.

Steven Soderbergh ha girato il film utilizzando un iPhone 8, seguendo l'esperienza di Unsane del 2018. Tra gli interpreti, nel ruolo di se stessi, figurano i cestisti Reggie Jackson, Karl-Anthony Towns e Donovan Mitchell. Il film è stato concepito per la distribuzione esclusiva su Netflix, senza l'intenzione di presentarlo nei cinema per le candidature ai premi cinematografici tradizionali.

Tuttavia, quando Soderbergh è stato incaricato di dirigere The Laundromat un altro film di Netflix destinato anche alle sale cinematografiche, ha dovuto negoziare con la piattaforma di streaming per garantire un trattamento paritario ai due film, evitando polemiche riguardo alla promozione di un film con un cast prevalentemente afroamericano.

High Flying Bird è stato presentato in anteprima al Slamdance Film Festival il 27 gennaio 2019 e ha ricevuto quattro candidature a premi tra Gotham Independent Film Awards, Slamdance Film Festival e Independent Spirit Awards.

Tornare a vincere

Chiudiamo la nostra lista dei migliori film sul basket con Tornare a vincere, un film del 2020 diretto da Gavin O'Connor che potete trovare su Amazon Prime Video. Questa emozionante pellicola ha come protagonista Ben Affleck nel ruolo di Jack Cunningham, un alcolizzato separato dalla moglie e un carpentiere che trova una possibilità di redenzione quando gli viene offerto il ruolo di allenatore della squadra di basket della Bishop Hayes, la scuola cattolica dove in gioventù era un campione indiscusso.

Partendo da un gruppo di giocatori dotati ma indisciplinati, Jack trasforma la squadra in una forza coesa, sicura di sé e li guida verso la vetta della classifica, portandoli ai playoff dei campionati scolastici nazionali per la prima volta in venticinque anni. Tuttavia, il passato tormentato di Jack e la sua lotta contro l'alcolismo rischiano di minacciare il suo nuovo inizio.

In un parallelismo con Glory Road, in cui Josh Lucas aveva aumentato il suo peso per il ruolo, in Tornare a vincere è stato Ben Affleck ad aumentare il suo peso di circa 14 chili per interpretare Jack Cunningham. Questo era necessario per rappresentare realisticamente i problemi di alcolismo del personaggio e le conseguenze fisiche correlate.

Coincidenza straordinaria, l'attore ha affrontato problemi di alcolismo anche nella sua vita reale e aveva appena completato un programma di riabilitazione prima di iniziare le riprese. Gavin O'Connor, il regista, ha sottolineato in un'intervista che Ben era letteralmente uscito dalla riabilitazione il giorno in cui hanno iniziato a girare il film.

Va notato che Gavin O'Connor era inizialmente stato scelto per dirigere The Suicide Squad - Missione suicida, ma ha abbandonato il progetto per completare la produzione di Tornare a vincere. È interessante notare che questo film è stato rilasciato in un momento storico particolarmente turbolento, durante la pandemia di COVID-19. Come molti film in quel periodo, ha subito una significativa diminuzione degli spettatori nel secondo fine settimana, con una diminuzione superiore al 70%, rispetto alla media generale che si attestava intorno al 60%.

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