Bodies, recensione della nuova serie sci-fi di Netflix

Autore: Giovanni Arestia ,

Arriva l'autunno che si porta via la spensieratezza e l'allegria dell'estate. Sicuramente questo aspetto viene tenuto in considerazione anche dai dirigenti di Netflix considerando i nuovi progetti in uscita a partire da ottobre. Tra questi spicca Bodies, una miniserie di 8 episodi, della durata di circa un'ora, basata sull'omonimo graphic novel di Si Spencer.

La serie, creata da Paul Tomalin e diretta da Marco Kreuzpaintner e Haolu Wang, unisce un mix di fantascienza con viaggi nel tempo, procedurali polizieschi, misteri, omicidi e dramma storico. Una classica storia intrigante, cruenta e ricca di colpi di scena che va seguita attentamente mentre si sorseggia una tazza di tè e si sta al calduccio con una coperta. Noi abbiamo avuto modo di vedere in anteprima i primi 4 episodi, perché la serie completa è arrivata il 19 ottobre, ma dopo avervi dato un parere in anteprima adesso è giunto il momento della recensione completa.  

Bodies: trama intrigante e cast stellare

Ciò che rende Bodies così interessante, oltre alla presenza di un cast di grande talento che include Amaka Okafor, la candidata agli Emmy Shira Haas, il vincitore dell'Olivier Award Kyle Soller e il vincitore del SAG Award Stephen Graham, è che la parte procedurale poliziesca, con l'indagine su un misterioso omicidio avvenuto a Londra, viene raccontata in quattro diverse linee temporali: 1890, 1941, 2023 e addirittura 2053. Ognuna di queste mette in mostra quattro sensazioni visive completamente diverse e quattro differenti, ma eccellenti performance principali. 150 anni di distanza non sono pochi, ma i protagonisti cercano di unire pezzi che a poco a poco si incastrano perfettamente, creando una gratificante e funzionale curiosità allo spettatore.

Si inizia nel 2023: DS Shahara Hasan, interpretata Amaka Okafor, si ritrova a inseguire un ragazzo adolescente con una pistola in un vicolo dove trova un corpo nudo con un tatuaggio misterioso che è stato colpito nell'occhio da un apparente colpo di pistola. Si passa al 1941, dove Jacob Fortune-Lloyd nei panni di Karl Whiteman invischiato nella corruzione della polizia, mentre cerca di scappare dal bombardamento aereo da parte dei tedeschi, trova un corpo nudo con un tatuaggio misterioso che è stato colpito nell'occhio sempre da un misterioso colpo di pistola.

Advertisement

Poi nel 1890, Edmond Hillinghead, ottimamente interpretato da Kyle Soller, è impegnato a essere un detective intellettuale vittoriano quando trova un corpo nudo con un tatuaggio misterioso che è stato colpito nell'occhio. Infine potete immaginare cosa succede a Iris Maplewood, nonché la splendida Shira Haas, nel 2053 mentre visita un luogo interdetto al pubblico. Il vero mistero, in tutto ciò, è che il corpo nudo è della stessa persona e c'è un solo uomo dietro a tutto questo. 

Una premessa di forte impatto complessivo

Nell'anteprima vi avevamo accennato al fatto che i primi 4 episodi facevano presagire una natura conclusiva della serie e dopo aver visto tutti e otto gli episodi, con l'ultimo che ha una durata superiore a tutti gli altri, possiamo confermare che si tratta di una miniserie. Il prodotto, dopotutto, deve raccontare, nel numero predefinito di episodi, una storia già conclusa tramite il graphic novel, pertanto non ha bisogno di una seconda stagione e il finale, per quanto possa risultare molto rapido rispetto al climax narrativo degli altri episodi, dona un'ottima conclusione all'opera, anche se non perfetta, ma lo vedremo più avanti.

Advertisement

Il mistero si svolge in un modo piuttosto drammatico e intrigante, ma è la forza dei quattro investigatori, e del misterioso Elias Mannix (interpretato da Stephen Graham), che coinvolge davvero lo spettatore e fa apprezzare l'intera serie. Ognuna di queste persone è un pesce fuor d'acqua, che conduce una vita in cui il loro status di emarginati ha un impatto fondamentale sulla loro vita, nel bene e nel male.

I romanzi grafici, inoltre, ci hanno già fatto comprendere diverse volte come riescano a fornire basi molti interessanti per le trasposizioni televisive in quanto sono capaci di raccontare storie da punti di vista completamente nuovi e affascinanti. In questo caso è facile osservare proprio queste qualità già a partire dai protagonisti. Tutti e quattro sono detective e sono tutt'altro che stereotipati dato che mostrano delle caratteristiche uniche, autentiche e distinte rispetto a quanto siamo abituati a vedere solitamente in altre produzioni poliziesche. 

Advertisement

Prodotto Consigliato

Bodies

Quattro detective. Quattro linee temporali. Un cadavere. Per salvaguardare il futuro della Gran Bretagna, dovranno prima risolvere l'omicidio che ha cambiato il corso della storia.

L'estetica visiva di ogni epoca è solida, completa e perfettamente distintiva. Spiccano maggiormente il 1890 e il futuristico 2053 sia perché sono i più distanti temporalmente, sia perché presentano una cura nei dettagli talmente alta tra ambientazione e costumi, da ipotizzare che tutto sia stato realizzato usando modelli reali e non frutto di un'eccessiva computer grafica. Altro aspetto da non sottovalutare è l'ottima connessione degli indizi tra un'epoca e un'altra, risultando molto fluida e priva di forzature narrative per far coincidere gli eventi. La recitazione, poi, è sublime e rende l'intera vicenda estremamente realistica. 

Non mancano le ombre

È tutto oro quello che luccica? Nell'anteprima avevamo sottolineato la presenza di alcuni cliché narrativi fin troppo predominanti e un motore misterioso centrale a volte eccessivamente forzoso. Questi difetti restano anche negli altri episodi, tranne ovviamente nell'episodio finale, quando il vaso di Pandora si rompe e tutto straripa in un susseguirsi repentino di eventi che chiudono il ciclo narrativo, ma con una velocità eccessiva rispetto a quanto eravamo abituati. 

Advertisement

Fino a quel momento, infatti, lo spettatore si trova a osservare un continuo susseguirsi di silenzi e risatine malefiche che lo tengono in un perpetuo limbo tra la curiosità e la confusione. Al minimo indizio, magari presente per puro caso in una fotografia, si apre un portone narrativo che va avanti per gran parte degli episodi fino a quando un superiore dei protagonisti non decide di mettere i bastoni fra le ruote. Qui tocca fare una correzione, perché nell'anteprima avevamo inserito questo aspetto tra i difetti.

Advertisement

Nei primi quattro episodi, infatti, ogni superiore dei quattro detective lavora contro di loro senza alcun apparente motivo. Di alcuni si può immaginare la ragione fin da subito, tuttavia di altri la logica si fa più complessa e fa spazio all'idea che sia stata inserita qualche forzatura narrativa per portare la storia verso dei binari ben definiti. Sebbene le forzature siano comunque presenti, negli ultimi episodi si comprendono i veri motivi che portano i superiori a essere aggressivi e scontrosi verso i detective.

La sopracitata rapidità, tuttavia, aggiunge fa emergere un nuovo difetto e alcuni problemi non di poco conto se si considerano attentamente i dettagli. Non vogliamo spoilerare nulla della storia, ma purtroppo tante piccole vicende non trovano una risposta e alcuni tasselli non combaciano perfettamente. Questo succede quando si gioca con diversi archi temporali, un unico intreccio narrativo e si cerca di racchiudere in poco tempo una mole di contenuti che per sviscerarli tutti servirebbe il doppio del tempo. Alla fine si rimane colpiti da un finale a lieto fine ricco di emozioni, ma anche pieno di domande a cui sicuramente non riceveranno alcuna risposta e che riguardano perlopiù il personaggio di Mannix.

Conclusioni

In conclusione, Bodies è un prodotto di indubbia alta qualità tecnica ed estetica. La storia di fondo, con la componente di salti temporali in diverse epoche, non è originalissima, ma lo è nel panorama poliziesco e l'anello di congiunzione, ovvero lo stesso uomo in quattro differenti periodi storici, è intrigante e curioso. Nell'anteprima vi avevamo consigliato di intraprendere questo viaggio visivo senza perdere nemmeno un dettaglio, immaginando una serie tortuosa e complessa come Dark, ma considerando i nodi che permangono fino alla fine allora il consiglio è quello di non pensare troppo ai dettagli e di godervi lo spettacolo per i colpi di scena e i personaggi ben caratterizzati e coinvolgenti. 

Commento

cpop.it

75

Bodies è una miniserie sci-fi poliziesca che unisce un singolo drammatico evento in 4 differenti periodi storici. La trama, seppur non originalissima, funziona ed è intrigante. Tutto è curato nei minimi dettagli, dalle ambientazioni ai costumi e il cast è di ottimo livello. Peccato che l'ottimo finale arriva troppo velocemente, dimenticandosi di sbrogliare alcuni nodi e lasciando troppe domande che sicuramente non riceveranno alcuna risposta. Inoltre, ponendo molta attenzione ai dettagli, non è raro osservare come alcuni tasselli, in realtà, non combacino perfettamente.

Pro

  • Trama coinvolgente e narrazione ritmata
  • Ambientazioni curate nei minimi dettagli
  • Il mistero, suddiviso in salti temporali molto ampi, è intrigante...

Contro

  • ...tuttavia più avanti si va, più alcuni tasselli narrativi non combaciano perfettamente
  • Non mancano alcune forzature narrative
  • Il finale arriva troppo velocemente e non risponde a molte domande
Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...