Crazy Food Truck, recensione: cibo e intrighi militari in una miniserie unica

Autore: Giovanni Arestia ,

Se doveste vivere in un mondo post-apocalittico, cosa scegliereste di mangiare tra un Bacon Lettuce Sand o un sashimi di calamaro della sabbia? No, non siamo impazziti e non stiamo parlando nemmeno dell'amato Dungeon Food (a proposito, ecco tutti i piatti della prima stagione) bensì dell'ultima singolare e coinvolgente miniserie manga seinen in tre volumi del famoso mangaka Rokurou Ōgaki, celebre per l'adattamento manga della serie anime Akudama Drive. Il titolo è Crazy Food Truck, arriva in Italia edito da J-POP Manga e fonde l'universo dello street food con quello dei polizieschi e delle trame intricate, il tutto all'interno di un'ambientazione che, come sicuramente avrete compreso dai nomi dei cibi, ha un sapore molto desertico.

Crazy Food Truck: tra amore per il cibo e misteriosi soldati

La storia ruota attorno a Gordon, un uomo di mezza età dalla personalità schiva e una onnipresente vena di sarcasmo, intento a percorrere il deserto a bordo del suo food truck alla ricerca di clienti affamati. Durante il suo viaggio, si imbatte per puro caso in Alisa, una giovane, affascinante e misteriosa ragazza che dorme placidamente in mezzo alla strada, avvolta in un sacco a pelo.

Gordon le offre soccorso e cerca di fornirle il cibo necessario a saziare la sua incontenibile fame, ma presto i due si trovano nel mirino di un misterioso gruppo armato determinato a catturare la ragazza. Così ha inizio un'avventura avvincente nel deserto, dove i protagonisti dovranno affrontare non solo pericolosi scontri a fuoco, risse e macchinosi intrighi, ma anche preparare deliziosi piatti con ogni tipologia di ingrediente che nemmeno potete immaginare.

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Crazy Food Truck è un frullato di tutte le passioni di Ōgaki e il risultato finale è, appunto, unico e folle. Il protagonista è un autista di un camion di cibo, appassionato di ogni elemento culinario, ex militare, che viaggia insieme a una ragazza molto affascinante, sexy e misteriosa. I due si trovano a viaggiare per un mondo post-apocalittico al ritmo di heavy metal mentre sono inseguiti da un gruppo di soldati. Già questo fa capire come la carne al fuoco, scusate il gioco di parole, sia tantissima. 

Un inizio spumeggiante, una conclusione amara

Il primo volume ha solo quattro capitoli, ma sono abbastanza lunghi da riempire un volume standard di manga. Ognuno di essi si concentra su un singolo argomento, che sia la caccia ai calamari o la liberazione di una città birraria dai banditi. Nonostante la lunghezza dei capitoli permetta una buona analisi della storia, l'attenzione dedicata alle atmosfere e alle azioni momento per momento durante i combattimenti rende la lettura complessiva estremamente veloce e coinvolgente. 

Il secondo volume, che vede invece una suddivisione in sei capitoli, Crazy Food Truck assume uno stile di narrazione più rilassato ed esplorativo. Non abbandona le sparatorie, le esplosioni e gli intrighi politici post-apocalittici, tuttavia offre molte più rivelazioni sul mondo e nuovi sviluppi sia dei personaggi che della trama. Questo continua fino alla conclusione della storia con il terzo volume, che purtroppo dimostra di avere il problema di alcune miniserie: a causa della brevità, nonostante i sei capitoli, e della necessità di chiudere alcune maglie, si prendono delle decisioni narrative poco coerenti con il resto della storia.

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Ciò che purtroppo non funziona della storia, infatti, è proprio gran parte del filone conclusivo. Ōgaki decide di prendere una direzione che non funziona granché, sicuramente forzato dal trovare una necessaria conclusione alla storia e farlo nel più breve tempo possibile. Questo orologio "biologico" si nota prepotentemente nella narrazione, in netto contrasto con le vibrazioni rilassate e esplorative del viaggio dei primi due volumi.

Vengono fatte rivelazioni assurde abbastanza anticlimatiche, si osservano delle decisioni poco attente e incoerenti, si interrompono di netto e senza apparenti ragioni delle azioni e tutto è accompagnato dall'intervento di altri personaggi con l'unico scopo di riempire ulteriori vuoti. Come se non bastasse cambia anche il rapporto tra i protagonisti che passa dall'essere un bellissimo esempio di relazione simil padre e figlia, a seguire i classici cliché del genere sfociando in un velato ed evitabile romanticismo.

Non è dato sapere come e quando è stata presa la decisione di concludere l'opera, tuttavia è abbastanza evidente come il mangaka volesse ancora cuocere la suddetta carne, magari alzando naturalmente il fuoco del climax senza rischiare di bruciare tutto come invece è accaduto.

Il cibo come simbolo di vita

Crazy Food Truck, comunque, riesce a coinvolgere fin da subito lasciando i lettori con il desiderio di avere sempre più contenuti. Grazie al suo stile episodico, dove ogni capitolo permette di analizzare un aspetto narrativo ben preciso, si propone al pubblico come un manga semplice e con tante cose interessanti al suo interno e numerosi spunti di intrattenimento e divertimento. I personaggi principali, ovvero Gordon e Alisa, vengono approfonditi con minuziosità, fornendo anche spunti per eventuali sviluppi futuri. 

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Il collante di tutto ciò è il cibo, un elemento costante che lega i vari capitoli e tutto ruota attorno alla sua preparazione e al suo consumo. Anche quando viene introdotta una nuova antagonista Kyle e la sua collega sovraumana Myna, la storia si concentra sulle interazioni e sulla passione di Gordon e Kyle per la cucina.

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Dopotutto l'amore per il cibo è il nucleo vitale, una rappresentazione concreta dell'amore per la vita che permette di godere della più basilare necessità di sopravvivenza con il giusto sapore. Il cibo è anche ciò che permette di superare i dolori e di vivere consapevolmente le gioie.

Stile artistico altalenante e cura editoriale

Non è esente da problemi anche dal punto di vista artistico. Le tavole sono ben dettagliate e i disegni sono molto curati. I personaggi e i cibi presentano un tratto deciso e una buona cura, delineandone anche le forme nella loro durezza o sensualità. Tuttavia la resa grafica non è sempre uniforme e alcune proporzioni dei personaggi potevano essere riviste anche al netto degli stilemi dell'ironia chibi

Le ambientazioni sono, invece, stupende e riescono a sostenere egregiamente tutte le scene sia di azione che di tranquillità anche con l'utilizzo di tavole a tutta pagina o a doppia pagina. Per esempio, nel terzo volume, c'è una parte in cui Gordon e Alisa arrivano per la prima volta a Miyajima che è spettacolare sia per il climax visivo che per la capacità di descrivere la tempesta dopo la pace senza l'uso di particolari balloon.

I volumi, invece, presentano una buona manifattura classica delle opere J-POP. In questo caso sono conservati all'interno di un collection box cartonato e ognuno presenta una sovraccoperta lucida. Curiosa, per non dire discutibile, la scelta di inserire solo nel primo volume le prime pagine a colori, sempre utili per introdurre il lettore all'ambiente e far conoscere meglio visivamente i personaggi principali e soprattutto le curiose e interessanti ricette con i commenti di Gordon alla fine del volume. 

Conclusioni

In definitiva, Crazy Food Truck è una serie che sorprende e diverte grazie al suo mix di azione, avventura e cucina post-apocalittica. Si tratta sicuramente di un'opera unica nel suo genere donando un'esperienza di lettura veloce e coinvolgente.

La rapidità, purtroppo, è anche ciò che ha influenzato negativamente la direzione della storia con una conclusione nettamente diversa nella narrazione rispetto a quanto si era invece positivamente osservato precedentemente. Alla fine la sensazione è quella di aver partecipato a un banchetto prelibato, ma al momento del dolce, ci si ritrova con un rapido e aspro sorbetto.

Commento

cpop.it

77

Crazy Food Truck offre un'avventura coinvolgente e divertente attraverso tre volumi che catturano l'essenza di un viaggio ricco di colpi di scena. Questa serie equilibra abilmente momenti esilaranti con scene d'azione adrenaliniche, offrendo una varietà di toni che spaziano dal comico al cupo. Tuttavia la sua brevità non è sempre un punto di forza e lo dimostra un filone conclusivo che poteva essere gestito decisamente meglio.

Pro

  • La suddivisione episodica rende la lettura molto schematica, precisa e coinvolgente
  • Storia originale e intrigante
  • Comparto artistico che presenta delle chicche di altissimo livello...

Contro

  • ...anche se purtroppo sono presenti dei piccoli problemi di proporzioni soprattutto dei personaggi
  • Il filone conclusivo stravolge alcuni aspetti fondamentali della trama a causa della brevità della serie
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