The Gentlemen, recensione: alti e bassi per l'esperimento seriale di Guy Ritchie

Autore: Giovanni Arestia ,

Tra i registi più influenti del genere crime drama spicca indubbiamente il nome di Guy Ritchie. Grazie al suo stile unico e complesso di raccontare le storie, molte produzioni sono diventate dei veri e propri cult del cinema e nonostante numerose imitazioni, nessuno è riuscito a eguagliare la sua finezza e alta qualità. Purtroppo negli ultimi tempi sono stati più i passi falsi che i successi, tuttavia tra quest'ultimi spicca la pellicola del 2019 The Gentlemen che in qualche modo riprendeva lo stile dei suoi primi e memorabili successi. Su Netflix arriva l'omonima serie spin-off che possiamo brevemente descrivere, al netto degli oggettivi problemi, come una delle migliori serie crime drama con elementi comici prodotte dal colosso dello streaming finora. 

The Gentlemen: c'è la marijuana, ma non si collega al film

La serie racconta le vicende di Eddie Horniman, figlio minore del Duca di Halstead e di Lady Sabrina. Il fratello maggiore è Freddy ed è sposato con Tammy e poi vi è una sorella di nome Charlotte. Tutti vivono nel Castello di Halstead, tranne Eddie che si vede felicemente impegnato come capitano nell'esercito britannico. Ma quando il Duca muore, Eddie torna a casa per stare con la famiglia.

Le cose prendono una brutta piega quando si scopre che Eddie ha ereditato la parte più grande della tenuta di Halstead invece di Freddy. Per rendere la situazione ancora più complicata, Freddy rivela di essere sommerso dai debiti e di aver pianificato di utilizzare i soldi dell'eredità per pagare alcuni pericolosi creditori. Eddie è pronto ad aiutare, ma la richiesta economica del fratello è troppo alta. È qui che arriva una soluzione sotto forma di Susie Glass e l'impero della marijuana di Bobby Glass, che trascina Eddie in un mondo di crimine.

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Prima di proseguire vogliamo tranquillizzarvi (o deludervi) dicendovi che, nonostante si tratti di uno spin-off del film del 2019, non serve averlo guardato perché non ci sono collegamenti tra la pellicola e la serie Netflix. Gli unici legami sono estetici, artistici e narrativi. Dopotutto, come accennato, le trame dei film di Ritchie sono intrigate e arzigogolate, e in The Gentlemen non poteva essere diversamente. Tutte le vicende si svolgono tra diverse linee temporali che si espandono parecchio fino a raggiungere un magico legame conclusivo. Vi sono alcune sottotrame pazzesche ed elementi che vengono lasciati intenzionalmente irrisolti usando la chiave geniale della mancanza di comunicazione o dell'errata interpretazione. 

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Nello stile tipico di Guy Ritchie, The Gentlemen si muove sempre verso avanti affrontando un dilemma dopo l'altro con l'introduzione di personaggi sempre nuovi che vanno dal pescivendolo criminale (Peter Serafinowicz) a un ricco investitore (Giancarlo Esposito). È chiaro fin dal primo episodio che Ritchie non ha perso nulla del suo smalto per questo tipo di trama, anzi la natura episodica gli ha permesso di inserire potenziali problemi per gli episodi futuri e di espandere costantemente l'elenco dei personaggi per adattarsi al contesto dello scenario delle serie in streaming.  

Un cast azzeccato, dagli attori principali ai secondari

Un altro aspetto fondamentale dei film di Ritchie è che sono frenetici, ma in questo caso The Gentlemen inizia con un piacevole stravolgimento di una sua classica formula: invece di prendere un criminale e metterlo alla prova, prende un non-criminale, lo introduce nel mondo criminale e si osserva se affonda o galleggia. È un bel cambiamento e per farlo si affida a un cast stupendo. Theo James è affascinante e incredibilmente capace nel ruolo principale con un senso dell'umorismo pacato e una presenza incredibile sullo schermo, tuttavia la serie non gli dà mai molto tempo per darci davvero un'idea di chi sia o cosa lo guidi. È un personaggio difficile da definire e man mano che lo spettacolo va avanti, non possiamo fare a meno di desiderare qualcosa di più e di vedere un po' più di sostanza.

Netflix
The Gentlemen

La vera icona della serie è la co-protagonista Kaya Scodelario. È tagliente, inquietante e divora ogni scena in cui appare. Si inserisce perfettamente in questo mondo e fa funzionare le scene anche quando lo spettacolo inizia a cadere nei peggiori stilemi di Ritchie, ovvero il bisogno di spiegare dettagliatamente gli intrighi criminali facendogli perdere l'alone di mistero. Daniel Ings, poi, è perfetto nell'interpretare il suo personaggio molto triste. Chanel Cresswell, Joely Richardson e Jasmine Blackborow sono meravigliose, Vinnie Jones si riunisce con Guy Ritchie dopo più di 20 anni offrendo la sua interpretazione più tenera di sempre.

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Netflix
The Gentlemen

Giancarlo Esposito riesce a interpretare in maniera impeccabile un altro antagonista della sua carriera, Peter Serafinowicz è eccezionale in quello che può essere chiamato un cameo esteso e Ray Winstone non ha molto tempo sullo schermo, ma riesce brevemente a sovrastare tutti i personaggi dello spettacolo. La lista sarebbe ancora lunga, ma concludiamo con l'interpretazione da fumatore di marijuana di Michael Vu che è così perfetta che anche se Guy Ritchie in persona dicesse pubblicamente che non stava consumando erba durante le riprese, sarebbe impossibile crederci. Insomma, ognuno eleva le proprie piccole o grandi scene in modi così unici che solo per loro The Gentlemen merita di essere vista.

Quando il troppo stroppia 

Come gran parte della filmografia di Ritchie, anche la serie The Gentlemen è molto parlata e poco viene lasciato all'interpretazione dello spettatore. Tuttavia, le inquadrature, i primi piani intenzionali, i costumi, le location, il montaggio, l'uso di note in sovrimpressione, la colonna sonora e, naturalmente, le interpretazioni uniche di ogni membro del cast rendono ogni scena densa di dialoghi un vero piacere da guardare. Inoltre, tutti gli episodi sono ben ritmati e i cambiamenti tonali tra le situazioni esilaranti e quelle più profonde sono davvero affascinanti.

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Netflix
The Gentlemen

Allo stesso tempo The Gentlemen, mette tanta carne al fuoco, forse troppa. La trama è intrigata e si riempie di sottotrame che spariscono all'improvviso per ritornare tiepidamente così come i personaggi che ne sono i momentanei protagonisti. Tutto questo rende alcuni episodi esageratamente lunghi, come dei riempitivi per portare necessariamente a otto il numero di episodi complessivi. Noterete per esempio come ci siano almeno tre episodi in cui i protagonisti finiscono esattamente dove hanno iniziato, nonostante mille peripezie e rocamboleschi piani. Il finale, poi, potrebbe farvi storcere il naso riguardo alle decisioni prese da alcuni personaggi e si comprende come siano state prese unicamente per collegarsi a una seconda (sperando nel buon cuore di Netflix) stagione. 

Conclusioni

In ogni caso The Gentlemen è una serie che consigliamo assolutamente di vedere. Il cast e lo stile sempre unico di Ritchie sono sufficienti per rendere questa produzione intrigante e coinvolgente. Ogni tanto potrebbe capitare di iniziare a perdere interesse e chiedervi se abbia senso continuare a vedere gli episodi. Voi continuate, perché ci sono alcune chicche che meritano assolutamente di essere viste. Sicuramente si è trattato di un esperimento di espansione dell'universo di Ritchie anche in chiave seriale, e sebbene non riesca del tutto, sono più gli aspetti positivi che quelli negativi. 

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Commento

cpop.it

78

Divertente, ricco di trame, colpi di scena e azione, The Gentlemen rimane fedele allo stile distintivo di Ritchie. A volte la serie esagera inserendo troppi elementi che fanno perdere il filo della concretezza e causando delusione e frustrazione, tuttavia il tutto è confezionato talmente bene che è impossibile non rimanere incollati allo schermo. Il cast stupendo che popola ogni singolo frame è solo la ciliegina sulla torta che vi spingerà a ricercare con urgenza una seconda stagione.

Pro

  • Cast stupendo, dai personaggi principali a quelli secondari
  • Divertente, ricco di azione e ben ritmato
  • La storia è intrigante e ricca di sottotrame...

Contro

  • ...questo provoca anche una certa confusione durante la visione
  • Alcune vicende accadono senza soluzioni concrete solo come riempitivi
  • Il protagonista meriterebbe una caratterizzazione migliore
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