Thor: Ragnarok, il cameo di Matt Damon, Luke Hemsworth e Sam Neill

Autore: Emanuele Zambon ,

Qual è quel film Marvel in cui ci sono più star hollywoodiane che nemmeno alla cerimonia degli Oscar? Sì, so a quale film state pensando. E di certo Avengers: Infinity War vanta un numero record di attori (leggi, supereroi e affini), seguito a breve distanza da Civil War, praticamente il quarto capitolo dei Vendicatori nascosto dietro lo scudo di Captain America.

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Due kolossal zeppi di dialoghi, con montatori e sceneggiatori chiamati agli straordinari, visti i cast decisamente xxl (di tanto in tanto, potremmo addirittura scorgere i documenti d'identità di chi è stato impossibile far partecipare ma che desiderava comunque essere menzionato nei titoli finali, giusto per dire: "C'ero anch'io").

Dietro le guerre civili e dell'infinito, però, esiste un titolo dei Marvel Studios che vanta un discreto numero di celebrity del grande schermo. Si tratta di Thor: Ragnarok, il terzo capitolo dedicato al Dio - ribattezzato per l'occasione "zio" - del Tuono impersonato dal divo australiano Chris Hemsworth.

Il film diretto da Taika Waititi, infatti, può contare su un nutrito gruppo di star, che siano i premio Oscar Anthony Hopkins (il re degli dei norreno Odino) e Cate Blanchett (la new entry Hela, villain dal potere oscuro) oppure splendidi virtuosi come Jeff Goldblum, chiamato a prestare volto e modi sofisticati al Gran Maestro. In più, Thor: Ragnarok richiama volti noti della saga (da Idris Elba a Tom Hiddleston), pesca Avengers smarriti nello spazio interstellare - l'Hulk di Mark Ruffalo - oppure importuna potenti Stregoni (il Doctor Strange di Benedict Cumberbatch, protagonista di una deliziosa parentesi), fino a reclutare nuove guerriere - la Valchiria di Tessa Thompson - e a far registrare l'immancabile partecipazione del mito dei fumetti Stan Lee, nei panni di un barbiere da strapazzo del pianeta spazzatura Sakaar.

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Come se non bastasse il cameo di Lee, il terzo capitolo sul semidio di Asgard si toglie il lusso di reclutare altre tre star mondiali per una partecipazione straordinaria davvero spassosa: si tratta di Matt Damon (The Bourne Identity; Ocean's Eleven), Sam Neill (volto noto del cinema anni '80 e '90, tra i suoi lavori figurano Jurassic Park, Caccia a Ottobre Rosso e Ore 10: calma piatta) e Luke Hemsworth, fratello del protagonista Chris.

Vi mostriamo i loro cameo all'interno del film:

Nell'incipit della pellicola, dopo aver combattuto contro il demone infuocato Surtur, Thor fa ritorno ad Asgard e trova Odino e alcuni sudditi che assistono ad uno spettacolo teatrale che ricostruisce gli accadimenti di Thor: The Dark World, in particolare il sacrificio di Loki.

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Addirittura una statua celebra il dio degli inganni, e l'opera che sta andando in scena, intitolata "la tragedia di Loki di Asgard" omaggia proprio il fratellastro di Thor, definito da Odino come "il salvatore del regno".

Assistiamo, in verità, ad una duplice farsa: mentre la prima si compie su un palcoscenico di un teatrino improvvisato, l'altro inganno è articolato e gestito da Loki in persona, che nel frattempo ha assunto le sembianze di Odino, scomparso sulla Terra diverso tempo prima. Smascherato dal fratellastro, il personaggio cui presta il volto Tom Hiddleston è costretto a rivelarsi, dietro minaccia del Mjolnir.

Tornando allo spettacolo teatrale, osserviamo in scena due attori di una compagnia che impersonano rispettivamente Loki e Thor. Si tratta di un inguardabile Matt Damon, nei panni di un bolso dio degli inganni, e di Luke Hemsworth, fratello maggiore di Chris. Alle loro spalle si trova invece Sam Neill, che ricopre il ruolo di Odino (sarà per la barba e per l'outfit asgardiano, ma la somiglianza tra l'attore e il collega Hopkins è impressionante)

Ma perché Damon, Hemsworth e Neill hanno scelto di apparire in un cameo in Thor: Ragnarok? Per il primo, ha spiegato durante il tour promozionale del film il regista Waititi, si è trattato di un coinvolgimento abbastanza semplice, vista l'amicizia di lungo corso tra il divo di Ocean's eleven e Chris Hemsworth; convincere Luke Hemsworth, vista la parentela col protagonista, è stato ancora più semplice, mentre Sam Neill aveva già avuto modo di collaborare con Waititi in occasione di Selvaggi in fuga, pellicola diretta dal cineasta neozelandese nel 2016.

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