Jurassic World - Il dominio, che delusione: 5 difetti che affossano il film

Un grande potenziale in buona parte sprecato: 5 motivi per cui Jurassic World - Il dominio è davvero un'occasione mancata.

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Autore: Elisa Giudici ,

Jurassic World - Il dominio, che delusione! Il sesto film della saga sembrava davvero avere le carte giuste per dare una svolta precisa e decisa al franchise estivo e "cretaceo" per antonomasia. Nonostante la sua durata infinita e il ritorno di alcuni volti storici della saga, duole constatare come Il dominio di dominante abbia davvero poco. Anzi. 

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In uno scenario cinematografico sempre più dominato da saghe e universi cinematografici molto carismatici e con una direzione davvero precisa, in cui ogni film dà l'impressione di far parte di un universo molto più grande, il mondo giurassico si riduce sempre più. Dalla fine dello scorso film sappiano che i dinosauri hanno riconquistato il pianeta, eppure il canovaccio della storia rimane sempre lo stesso e mancano personaggi davvero carismatici che diano una zampata alla storia. I dinosauri fanno sempre la loro figura, ma l'allure di evento speciale che un tempo circondava questi titoli sembra ormai svanita. 

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Cerchiamo di capire perché.

I cinque difetti di Jurassic World - Il dominio: 

  1. Non esplora a fondo la convivenza tra umani e dinosauri
  2. Ripropone sempre la stessa trama
  3. Non dà niente da fare a Laura Dern e Sam Neill
  4. Sfrutta solo in parte i dinosauri
  5. Ha villain poco interessanti

Non esplora a fondo la convivenza tra umani e dinosauri 

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Nel finale del precedente film Jurassic World – Il regno distrutto, la saga aveva preso una scelta coraggiosa: smettere di confinare i dinosauri sull'isola o nel parco di turno, lasciando che dilagassero per tutto il pianeta. La mano umana ha cancellato l'estinzione dei dinosauri...ora chi sarà il predatore apicale? Questa è l'affascinante domanda con cui si apre Jurassic World - Il dominio, con un breve reportage giornalistico di Now This che mostra il ventaglio di novità e problematiche che il ritorno dei dinosauri sulla Terra e la difficile convivenza con l'uomo comporta. Il dominio è figlio di una spiccata sensibilità ambientale sviluppatasi nell'ultimo quinquennio e rivede profondamente i rapporti di forza tra esseri umani e creature che vivono sul pianeta (dinosauri e non).

Tuttavia purtroppo quella che poteva essere una svolta davvero eccitante per il franchise, che poteva renderlo unico e aiutarlo a differenziarsi dai precedenti film di Jurassic Park, non si rivela tale. Il dominio sin dal titolo suggerisce un sostanziale punto di non ritorno da cui immaginare un futuro ricolmo di dinosauri e con sostanziali cambiamenti, magari anche con un rischio d'estinzione per il genere umano. Invece questo filone narrativo rimane poco più di un riempitivo. I dinosauri popolano la terra, causano incidenti, ma tutto sommato cosa è cambiato davvero? Poco o nulla. Di domini non se ne sono visti, purtroppo.

Ripropone sempre la stessa trama

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Il salto da Jurassic Park a Jurassic World dovrebbe proprio demarcare una visione più globale della "piaga dei dinosauri", un cambiamento di magnitudo. Purtroppo non è così, ancora una volta. 

È vero che Jurassic World - il Dominio si muove tra varie location (Texas, Nevada, Malta, le Dolomiti italiane) ma alla fine trascorriamo ancora una volta gran parte del tempo entro i confini di un luogo difficile da raggiungere dove una serie di scienziati e militari tentano di tenere confinati i dinosauri, assicurando che non ci saranno problemi, salvo poi venire catastroficamente smentiti. 

Ancora una volta ritroviamo i nuovi protagonisti - Claire e Owen, che nel frattempo sono diventati genitori putativi di Maisie - alle prese con il tentativo di lasciare la zona popolata dai dinosauri senza rimetterci la pelle, schivando dinosauri carnivori e malvagi magnati d'industria. Non ci sono evoluzioni sostanziali dei tre personaggi che compongono la famiglia protagonista, né svolte di trama a livello globale che promettano qualcosa di diverso per il futuro. La promettente storyline della piaga dell locuste giganti rimane poco più che un espediente narrativo per coinvolgere altri personaggi nella storia.

Alla fine c'è solo un tenue filo narrativo che connette le scene più attese: gli incontri/scontri tra dinosauri e umani. Il dominio ripropone perfino la grande battaglia tra carnivori all'apice della catena alimentare...sa veramente troppo di già visto. 

Non dà niente da fare a Laura Dern e Sam Neill

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Questa è la colpa peggiore del film, l'occasione sprecata che più fa arrabbiare. Come si fa a reintrodurre due personaggi iconici come Ellie Sattler e Alan Grant direttamente dal primo film diretto da Steven Spielberg, e poi dargli poco o niente da fare? Il dominio non riesce a trovare granché da far fare a due star di razza, che hanno tanto carisma personale e caratteriale, ancor prima di calarsi nei panni di due dei personaggi più amati delle rispettive carriere. Laura Dern in particolare di recente ha provato di essere in ottima forma e capace di accattivare il pubblico, penso al suo ruolo memorabile nei panni di un'avvocatessa pragmatica in Storia di un matrimonio (2019). 

Vedere Ellie e Alan tornare e interagire con Malcolm (Jeff Goldblum) in maniera banale e prevedibile fa davvero male al cuore. Soprattutto considerando che la cosa più rilevante che il film fa succedere ai due personaggi è una cotta adolescenziale. Non che non faccia piacere vedere Ellie e Alan finalmente avvicinarsi, ma ci volevano più iterazioni con i dinosauri, più momenti in cui potessero dare prova della loro bravura di esperti. Invece vengono chiamati a fare poco più che i baby sitter a Maisie. 

Sfrutta solo in parte i dinosauri

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Il punto forte di Jurassic World - Il dominio sono i dinosauri: tantissimi ritorni di pregio, alcune new entry interessanti (trovate un elenco qui). Quando il film si dedica a sequenze adrenaliniche in cui i protagonisti o semplici comparse si trovano faccia a faccia con dinosauri più o meno grandi e più o meno feroci, dà il meglio di sé. Siamo comunque lontani dai picchi raggiunti da Steven Spielberg. Un po' perché Colin Trevorrow non è di certo il regista di Lo squalo (e si vede), un po' perché questo Jurassic World ha una conta insolitamente bassa di morti e scene memorabili nella loro crudezza. 

Ci sono un paio di sequenze davvero elettrizzanti, ma manca quella sottile inquietudine derivata dalla consapevolezza che alcuni dinosauri sono delle macchine per uccidere, di fronte a cui la carne umana è debole o inerme. Anzi: in Il dominio c'è persino una scena in cui viene affrontato un dinosauro pericoloso a mani nude! È sempre bello ritrovare il personaggio di Blue (una delle poche new entry memorabili di questa nuova saga), però mancano gli spunti e le idee per fare qualcosa di nuovo. Nonostante questo film sia incentrato sulla convivenza tra dinosauri e umani, si parlava molto di più di questo tema in Jurassic World, spiegando il lavoro di Owen come addestratore. 

Ha villain ridicoli e poco interessanti

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La grande eredità di Michael Crichton - fortissima nel primo film della saga - è una visione critica della società capitalista e del lato oscuro del "grande sogno di progresso e scienza" di certi magnati il cui portafoglio può tutto. Se possibile questo tema è ancora più attuale oggi che all'uscita di Jurassic Park. Un tempo c'era Bill Gates, ora abbiamo Elon Musk e Jeff Bezos. Non mancavano quindi modelli per creare un personaggio come quello di Lewis Dodgson, il fondatore della Byosin Genetic che ha creato il santuario sulle Dolomiti per ospitare i dinosauri e studiare il loro DNA. 

Invece il personaggio interpretato da Campbell Scott è una macchietta, una caricatura che riesce a fotografare solo un certo astio generalizzato verso questo tipo di super ricchi, già visto per esempio in Don't Look Up. Dodgson è un uomo incapace di finire una frase o un pensiero senza lasciarlo in sospeso, prevedibilmente avido e crudele, ma totalmente privo di quel carisma che questo genere di figure hanno e che invece era perfettamente catturato nel primo Jurassic Park. 

Anche altre figure di contorno sono parimenti usate e messe da parte senza sapere come sfruttarle al meglio: penso per esempio a Dichen Lachman nel ruolo di Soyona Santos, che sparisce non appena la trama non ha più bisogno di lei per preseguire nei suoi sviluppi. Peccato non dare a un'attrice così nota per i suoi ruoli fantascientifici (Scissione, Altered Carbon, Agents of S.H.I.E.L.D.) un personaggio più interessante e sviluppato. 

Commento

Voto di Cpop

50
Tanto potenziale (i dinosauri diffusi globalmente, il ritorno di Elle e Alan) assolutamente non sfruttato. Il dominio ripiega sulla solita vecchia trama, non apportando alcun passo in avanti. Peccato.

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