I migliori giochi da tavolo per bambini dai 6 agli 8 anni

Quali giochi regalare a bambini dai 6 agli 8 anni? Quali sono quelli più adatti? Vi proponiamo una selezione di titoli adatti e giusti per farli divertire

Autore: Mauro Longo ,
Gioco
13' 4''

Quali giochi regalare a bambini dai 6 agli 8 anni? Quali quelli adatti a questa fascia di età? Vi proponiamo una selezione di titoli adatti e giusti per farli divertire

Nella mia esperienza di genitore e facilitatore, questa fascia d'età è già quasi sempre pronta a regolamenti complessi, esperienze di gioco lunghe e compositesperimentazione e idee originali.Non c'è ovviamente ancora la capacità avanzata di ragionamento di un adulto o di un giovane adulto, ma se ne vedono già i primi semi.

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Diamo quindi un'occhiata ai giochi in scatola che a nostro avviso sono i migliori “degli ultimi anni” per questa fascia d'età, saltando come sempre i super-classici riadattati, le scatole tascabili e le ultimissime novità sullo scaffale. Teniamo fuori anche giocattoli, librigioco e titoli basati su meccanismi universali come memoria, domino, narrazione, differenze e analogie, nonché la riproposizione di giochi storici in versione “scatola”. Non esiste una suddivisione dei giochi per bambini e bambine, né in questo articolo né nella realtà.

Prima di passare alla nostra selezione giochi in scatola per bambini, vi segnaliamo quali sono stati i criteri di giudizio usati per la valutazione dei prodotti.

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Criteri di giudizio

  • Rapidità di comprensione: Per gli adulti pressati dai più piccoli, ma anche per i bambini stessi, le regole devono essere veloci e intuitive. Quando i giochi presentano un regolamento base molto semplice e immediato, con aggiunte modulari e facoltative, l'esperienza di apprendimento e approfondimento del gioco diventa migliore per tutti.
  • Entusiasmo del bambino: E' la cosa più importante quanto la più aleatoria da definire, ma cercheremo di essere obiettivi nel confrontare e riportare le reazioni di tanti bambini diversi.
  • Parere del genitore: I grandi sono attenti non solo al divertimento dei bambini, ma anche se questo divertimento sia costruttivo. Molti giochi sono educativi e stimolanti solo nelle tematiche, ma quelli fatti bene lo sono anche nelle dinamiche stesse del gioco.
  • Illustrazioni e componenti: Prendere una bella scatola, metterla sul tavolo e apparecchiare un gioco ricco di componenti gradevoli alla vista e al tatto è il primo modo per catturare l'interesse dei bambini ed ampliare l'esperienza ludica in un momento di festa, scoperta e coinvolgimento. Oltre alla qualità delle illustrazioni e alla componentistica, questo parametro fa riferimento al materiale utilizzato (viva legno e cartone, abbasso la plastica) e alla resistenza dei pezzi alla continua usura da parte dei bambini, cosa che non va affatto sottovalutata.
  • Compatibilità tra bambini diversi: La nostra esperienza viene da ore di gioco giocato specificamente con bambini della fascia d'età indicata, più combinazioni di ogni genere con bambini di fasce d'età differenti, perché in molte famiglie i bambini sono tanti ed è utile che i giochi possano essere vissuti insieme. Questo parametro determina quindi non la possibilità di far giocare bambini di 2, 4 o 6 anni al medesimo titolo suddivisi per fasce d'età, ma di far giocare bambini di 2, 4 e 6 anni assieme, garantendo per tutti il divertimento e allontanando la frustrazione.

Si tratta ovviamente di un giudizio personale, senza pretesa di universalità.Andiamo a cominciare!

Labirinto (Ravensburger)

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Labirinto

Labirinto

Nel Labirinto Magico ogni giocatore ha il compito di scovare oggetti misteriosi ed esseri straordinari, nascosti in un labirinto incantato, spostandosi lungo i percorsi magici del gioco; ottimo come idea regalo. Il labirinto si trasforma ad ogni turno e le vie di collegamento fra i diversi punti vengono stravolte di volta in volta; vince chi per primo riuscirà a scoprire tutti i tesori e gli incantesimi ritornando al punto di partenza

Uno dei “classici” tra i giochi da tabellone, che a distanza di decenni dal suo esordio si mantiene ancora piacevole e divertente. Spostare le tessere quadrate e muoversi all'interno del labirinto è semplicissimo, ma nasconde una complessità strategica non da poco, che costringe i giocatori grandi e piccoli ad acuire l'ingegno e a ragionare in maniera previsionale e a utilizzare la cosiddetta “intelligenza spaziale”.

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Ce ne sono in circolazione numerose varianti e alternative, brandizzate, complicate o semplificate, ma a nostro giudizio la versione migliore rimane quella base, eventualmente nell'edizione Limited Edition del Trentesimo Anniversario, che offre, oltre al gioco standard, la modalità “notturna” con tutta una serie di elementi fluorescenti da utilizzare. In questa versione i due “schemi”, diurno e notturno, sono complementari e alternativi, con l'aggiunta del fattore di atmosfera e tempo di quello da giocare “al buio” (prima che l'effetto fluorescente si esaurisca).

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Il giudizio su Labirinto

  • Rapidità di comprensione: 5. Un gioco autoevidente, dalle istruzioni immediate, e tuttavia dotato di una complessità nascosta da non sottovalutare, che emerge man mano dopo le prime partite.
  • Entusiasmo del bambino: 5. Colorato, divertente, sfidante e immediato. La versione con la variante notturna è inoltre molto di atmosfera.
  • Parere del genitore: 5. Un gioco semplice e accattivante, con un retrogusto fantasy e una buona profondità strategica.
  • Illustrazioni e componenti: 5. Grafica e componenti chiare, adeguate e gradevoli: niente da eccepire.
  • Compatibilità tra bambini diversi: 4. Sicuramente la nota dolente del gioco: la complessità strategica emergente del titolo si traduce in una disparità di efficacia tra giocatori di età troppo diversa tra loro. Il giocatore adulto lascerà per forza di cose vincere il bambino, mentre bimbi più grandi schiacceranno senza pietà quelli più piccoli. C'è da dire che il regolamento introduce delle varianti per arginare questo distacco, ma comunque il gioco rimane anche così molto soggetto al potenziale e alla capacità di concentrazione dei giocatori.
  • Lo abbiamo scelto perché: Ottimo titolo, classico senza tempo, semplice e accattivante da intavolare, ma al contempo profondo e sfidante se giocato a un livello “esperto”.

All'Avventura (Clementoni)

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All'avventura

All'avventura

Un gioco divertente per lanciarsi in avventure incredibili con gli amici e la famiglia! Con 4 diverse storie e 10 possibili personaggi da interpretare, i bambini potranno diventare i protagonisti di vere e proprie avventure. Ogni personaggio avrà speciali caratteristiche che gli permetteranno di affrontare le prove del gioco e i bambini potranno divertirsi a immedesimarsi in ognuno di questi.

Un po' a sorpresa, qualche mese fa Clementoni ha proposto uno strano ibrido tra gioco di ruolo, gioco da tavolo e librogame, chiamato All'Avventura.Si tratta di una scatola molto economica con dentro una nutrita componentistica tutta in cartoncino, diversi personaggi tra cui scegliere e 4 avventure giocabili.

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Il gioco simula le classiche situazioni, imprese, scenari e personaggi da gioco di ruolo, anche se declinate tutte per una audience di giocatori in erba: zero violenza, molta ironia, nomi e personaggi buffi e zuccherosi, molto spazio lasciato alla collaborazione e alla creatività. Le avventure vanno “masterate” da un adulto, che legge e fa procedere le avventure da un libretto, suddiviso in paragrafi collegati da scelte e opzioni in perfetto stile librogame. Un meccanismo di prove, votazioni, penitenze e trofei completa il gameplay. Esperimento molto interessante che riteniamo di dover premiare senz'altro, nonostante alcune pecche minori.

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Il giudizio su All'Avventura

  • Rapidità di comprensione: 5. Tutto molto immediato, anche se il meccanismo delle prove presenta una minima complessità. L'adulto facilitatore però si sobbarca di fatto la gestione di questa complessità e ai bambini non rimane che giocare seguendo le sue istruzioni.
  • Entusiasmo del bambino: 5. Avventure molto divertenti e intriganti, in reami puccettosi. L'idea di incarnare degli eroi all'avventura in mondi immaginari – un classico dei giochi di ruolo – risulta vincente anche per questa età.
  • Parere del genitore: 4. Un buon esperimento e un connubio tra generi diversi dopotutto ben riuscito. Ottime le trovate politicamente corrette delle varie avventure, dei personaggi e delle situazioni. Peccato solo che dopo averci giocato 4-5 volte la rigiocabilità con gli stessi bambini scende in picchiata.
  • Illustrazioni e componenti: 4. Illustrazioni belle ma non eccezionali, apprezzato l'uso di componentistica esclusivamente in cartoncino.
  • Compatibilità tra bambini diversi: 5. Il gioco è collaborativo e bambini di 4, 6 e 8 anni ci giocano assieme benissimo, ciascuno con i propri momenti di celebrità e la propria funzione. Il sistema delle penitenze e quello delle votazioni diverte e coinvolge tutti allo stesso modo. Nota: il gioco è classificato come party game per 2-8 giocatori dagli 8 ai 14 anni, ma per nostra esperienza pensiamo che dia il meglio di sé con 1-4 giocatori (più “master”) tra i 4 e i 10 anni.
  • Lo abbiamo scelto perché: Un ottimo tentativo di coniugare gioco di ruolo, librogame e gioco da tavolo per ragazzi.

Ticket to ride: Primo Viaggio (Asmodee Italia)

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Ticket to ride: rpimo viaggio

Ticket to ride: rpimo viaggio

Introduzione ottima per i giochi da tavolo adatto ai bambini, Ticket to Ride: Primo Viaggio è facile da imparare e rapido da giocare, rendendolo l'introduzione alla serie Ticket to Ride. Viaggia attraverso l'Europa e scopri città iconiche come Parigi, Vienna e Mosca; collega le città con le tue linee ferroviarie e vivi un'avventura indimenticabile

Da uno dei classici del gioco da tavolo, la versione per più piccoli che mantiene “il concetto” del gioco ma semplificarne molto le dinamiche per renderle adatte ai bambini. E così si sferraglia da un capo all'altro dell'Europa, da Brest a Mosca, da Ankara a Dublino, assieme a impavidi ragazzi viaggiatori che confini, razze e conflitti non sembrano sapere cosa siano.

Non una versione banalizzata del gioco standard, ma un ripensamento in chiave di semplificazione che assume una propria dignità e aspira a un proprio posto al sole.

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Il giudizio su Ticket to Ride: Primo Viaggio

  • Rapidità di comprensione: 5. Il gioco non è del tutto immediato e necessita di qualche minuto di rodaggio, ma inizia a scorrere liscio già dopo i primi turni.
  • Entusiasmo del bambino: 4. L'estetica del gioco richiama storie di ragazzi in gamba, viaggi su e giù per l'Europa e avventure mozzafiato... anche se poi tutto il gameplay consiste nel posizionare trenini e occupare linee ferroviarie, che forse per un bambino non rappresentano il massimo delle aspirazioni!
  • Parere del genitore: 5. Un titolo ben fatto e degno di stare a testa alta al fianco del più celebre “genitore”.
  • Illustrazioni e componenti: 4. Ottime illustrazioni, molto chiare e coinvolgenti. Sconta forse un eccesso di trenini di plastica monocromi, non certo eccezionali, ma ancora una volta questo punto è molto discrezionale. Se i vagoncini colorati vi piacciono, consideratelo un “5”.
  • Compatibilità tra bambini diversi: 4. Anche qui, il divario tra un giocatore di 10+ anni, uno di 8 e uno di 6 è abbastanza evidente e non ci sono molti modi per limarlo.
  • Lo abbiamo scelto perché: Un bel riadattamento di un classico moderno, con una propria dignità come stand alone.

La valle dei vichinghi (Haba)

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La valle dei Vichinghi

La valle dei Vichinghi

Nella valle dei Vichinghi si sta svolgendo la gara annuale di “butta giù il barile”. Servono coraggio e abilità, ma bisogna anche essere pronti a correre qualche rischio, per permettere ai giocatori di buttare giù i barili giusti con la boccia e posizionare i vichinghi sul pontile in modo strategico. Chi avanza troppo e cade in acqua per primo, però, rimane a mani vuote. Vince chi ha il bottino più grande di monete d'oro.

Le regole e l'impianto di La valle dei vichinghi si discostano un po' da quello che è l'intento di questa rassegna di titoli, perché il gioco è quasi tutto basato sulla destrezza ed è anche una recentissima novità, due aspetti che ci facevano propendere per inserirlo in delle classifiche successive e pensate ad hoc.

E tuttavia, come fare a lasciar fuori il titolo che si è appena aggiudicato il "Kinderspiel des Jahres 2019", ovvero l'ultima edizione di uno dei premi più ambiti al mondo dei giochi per bambini?

La valle dei vichinghi si presenta con un ampio tabellone componibile e molti elementi di gioco colorati e accattivanti, a partire da quattro bei drakkar di cartoncino da montare e da un macigno di plastica rotolante, che sul tavolo fanno la loro bella figura. Il gioco, però è molto più semplice di quanto l'appeal del tavolo faccia immaginare: bisogna far rotolare il macigno contro dei barili, come una specie di bowling da tavolo semplificato, e spostare i segnalini dei giocatori corrispondenti lungo un pontile fino a farli “cadere in acqua” uno dopo l'altro.

Quando qualcuno cade dal pontile, il suo segnalino ricomincia da capo e tutti gli altri acquisiscono alcune “monete d'oro” che poi determineranno il vincitore dopo una mezza dozzina di tuffi.

L'esperienza di gioco è animata da un po' di tattica, ma soprattutto dalla necessità di destrezza manuale e da molte risate. È un competitivo, ma le interazioni, i trucchi del mestiere e i meccanismi nascosti per far divertire 2-4 bambini insieme senza intoppi ci sono tutti. La giuria del celebre premio tedesco ci propone quindi un bel titolo, semplice ma esteticamente coinvolgente, che ci sentiamo di consigliare anche qui.

Il giudizio su La valle di vichinghi

  • Rapidità di comprensione: 5. Ci vuole più tempo a fare il setup della prima partita che a comprendere il regolamento. Una volta acquisite le poche regole, il gioco fila in maniera elementare.
  • Entusiasmo del bambino: 5. Grande, colorato e divertente, pieno di componenti accattivanti e con una dinamica coinvolgente.
  • Parere del genitore: 4. Bello, ma manca di profondità e di variabilità. A giudicare dall'aspetto ci si attende forse qualcosa di più di quanto il gioco, di fatto, non sia.
  • Illustrazioni e componenti: 4. Componentistica splendida e persino sovradimensionata al gioco in sé. I pezzi in plastica sono pochi e non si capisce perché non siano stati realizzati in legno, come la maggior parte degli altri giochi della Haba. Come sempre, se la plastica non è un problema, consideratelo pure un “5”.
  • Compatibilità tra bambini diversi: 4. Il confronto è tutto (o quasi) nell'abilità manuale dei giocatori, quindi bambini più bravi e precisi saranno sempre avvantaggiati. Ho visto però applicare - più o meno bene - dinamiche in stile “tutti contro uno” quando il più bravo è in vantaggio (il classico “runaway leader”) che qui sembrano funzionare, quindi il gioco supporta in qualche modo anche differenze di età impegnative.
  • Lo abbiamo scelto perché: Il più bel gioco per bambini del 2019, secondo la giuria più competente e riconosciuta al mondo.

L'Isola di Fuoco (Asmodee Italia)

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L'isola di fuoco

L'isola di fuoco

Un gruppo di esploratori si ritrovava su una remota isola vulcanica: chi di loro riuscirà ad ottenere il punteggio alto Per ottenere punti i giocatori potranno conquistare il Cuore di Vul-Kar, raccogliere i tesori disseminati per l’isola e scattare fotografie in alcuni punti di interesse. Ma attenzione ai cataclismi dell’isola: l’esplosione del vulcano potrebbe generare palle di fuoco capaci di travolgere gli esploratori

C'è poco da fare: quando L'Isola di Fuoco entra nell'agone dei più bei giochi da tavolo per bambini, quell'enorme scatola piena di biglie rosse, tesori, gioielli, miniature e carte colorate rischia di far scomparire tutti gli altri titoli. Ingombrante, colorato, divertente, “coatto”, questo titolo ritorna sui nostri tavoli un paio di anni fa, dopo una lunga parentesi di vuoto incolmabile, in una versione riveduta e corretta per renderlo più bilanciato e limare i difetti della prima, celeberrima edizione.

Il crowdfunding che ha riportato in vita questo classico perduto si è concluso con una scatola base ricca di componenti e altre tre accessorie, tutte localizzate oggi in italiano.

Ed ecco che la sfida può riprendere dove l'avevamo lasciata negli anni '80: intrepidi avventurieri che sfidano l'idolo Vul-Kar in un'isola tropicale, tra palle di fuoco, lapilli, monete d'oro, grotte, furti reciproci, maledizioni e altre mille cose venute fuori durante la campagna di finanziamento: navi corsare, palle di cannone, serpenti, api, alveari, tigri, elicotteri, macigni rotolanti, magliette portafortuna, gadget da accumulare, spade vorpal e tante altre piccole aggiunte.

Che si tratti di giocare alla versione “base”, a quella completa o a una qualsiasi variante intermedia, L'Isola di Fuoco farà divertire i bambini e gli adulti come ha sempre fatto, ma con in più un debug soddisfacente e un avanzamento modulare di complessità delle regole originarie, che lo rendono un titolo più che degno di entrare in questa top 5.

Va ovviamente considerato il prezzo “importante”, fuori scala rispetto a tutti gli altri giochi di questa rassegna.

Il giudizio su L'isola di Fuoco

  • Rapidità di comprensione: 3. Tante regole e regolette, base e avanzate, che rendono il gioco complesso e lunghetto da acquisire alle prime partite.
  • Entusiasmo del bambino: 5. Lanciare palle di fuoco dall'idolo in cima al vulcano, contro amici, sorelle e genitori, oggi come un tempo è un'esperienza più che gratificante.
  • Parere del genitore: 5. Amarcord e piacere del vintage molto presenti qui, bisogna ammetterlo. Il fastidio di raccattare continuamente le biglie, che cadono al minimo scossone tutto il tempo, è stemperato dal gusto di condividere con i più piccoli un'esperienza intergenerazionale.
  • Illustrazioni e componenti: 4. Componentistica molto colorata e articolata. Purtroppo il tabellone che rappresenta l'isola e le scatole sono un po' troppo leggere e instabili, e l'uso di plastica (ineluttabile) è sovrabbondante. Bene ma non benissimo.
  • Compatibilità tra bambini diversi: 4. Difficile, se non limitando le opzioni di gioco alle regole più semplici. Anche in questo caso, i bambini più grandi sapranno organizzarsi in modo tale da derubare o colpire continuamente quelli più piccoli, che rosicheranno tantissimo.
  • Lo abbiamo scelto perché: cavolo! è L'Isola di Fuoco!

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