Il film Kingsman: Secret Service del 2014 diretto da Matthew Vaughn, è un adattamento cinematografico della omonima miniserie a fumetti scritta da Mark Millar e illustrata da Dave Gibbons.
Kingsman: Secret Service, primo capitolo del franchise, è una commedia spy-action incentrata su agenti segreti che vede nel cast principale Colin Firth, Taron Egerton, Samuel L. Jackson, Sofia Boutella, Michael Caine e Mark Strong.
Ricordiamo alcune delle scene più memorabili di Kingsman: Secret Service e approfondiamo le critiche sul finale controverso del film.
Kill Lancillotto
Uno chalet isolato è il luogo ideale per tenere un ostaggio al riparo da sguardi indiscreti. Peccato che la Kingsman sia in grado di arrivare dappertutto. È l'agente Lancillotto a suonare il campanello dell'abitazione e, una volta aperta la porta, ha inizio la mattanza. La spia neutralizza i rapitori con estrema facilità sorseggiando a colluttazione avvenuta un whisky del 62, ma tuttavia non farà in tempo a finire il bicchierino. Una lama affilata stile Kill Bill, che si scopre essere la protesi al posto della gamba della sadica assassina Gazelle (Sofia Boutella), lo sventra tra lo sguardo attonito del professore universitario rapito, a cui presta il volto Mark Hamill.
Rissa nel pub
Tra slow-motion e coreografie, ecco l'azione al cardiopalma secondo Matthew Vaughn.
"I modi (pausa) definiscono (ancora una pausa) l'uomo". Abito sartoriale su misura, ombrello al seguito: l'Harry Hart di Colin Firth è un insospettabile spia programmata per uccidere o, all'occorrenza, dare una lezione a una gang di balordi in un pub di Kensington. Ne sanno qualcosa gli aguzzini del protagonista Eggsy (Taron Egerton), messi fuori combattimento dall'elegante e occhialuto agente segreto.
La vestizione di Eggsy
Lo abbiamo già evidenziato. Kingsman: Secret Service guarda ai film di James Bond. E la scena in cui Galahad introduce Eggsy allo stile dell'agenzia ne è la prova. Non solo Brogue e Oxford divengono "parole secondo cui vivere" (mentre si fa chiarezza sull'esatta riproduzione del saluto formale di un aristocratico tedesco). Ma i gadget sono un chiaro omaggio al personaggio nato dalla penna di Ian Fleming e impersonato al cinema - tra gli altri - da Sean Connery e Roger Moore: penne di inestimabile valore e accendini d'oro, nascondono la doppia funzione di veleni mortali e granate.
La mattanza in chiesa
È forse la scena più iconica di Kingsman: Secret Service, quella che incarna meglio il gusto per l'eccesso del regista, qui impegnato a spingere al limite il pedale del pulp. Galahad vola fino in Kentucky per indagare sul misterioso piano criminale di Richmond Valentine (Samuel L. Jackson). Qui, in una chiesa, si scatena il finimondo, propiziato dal villain che controlla la popolazione per mezzo di chip inseriti nelle sim card dei telefonini. Dopo un'estenuante e sanguinario parapiglia, Galahad riesce a uscire dalla chiesa. Ma le sorprese non sono certo finite.
Il controverso finale
Il finale del film Kingsman: Secret Service, oltre a riservare al pubblico un'esplosione psichedelica di cervelli debitrice ai fumetti, è ricordato per una battuta volgare che è costata al regista Matthew Vaughn diverse critiche. È stato infatti accusato di misoginia dal momento che in una scena del film, la principessa Tilde promette del sesso anale al protagonista in caso di successo della missione. Il cineasta si è difeso sostenendo che si trattava di una presa in giro dei finali "bondiani" vagamente maschilisti.
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Guarda in alta risoluzione Kingsman The Secret Service !Immagini di copertina e di questo articolo tratte dal film Kingsman: Secret Service. Crediti: Marv Films, Cloudy Productions, TSG Entertainment
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