Martin Eden: spiegazione e significato del finale del film

Il film di Pietro Marcello con protagonista Luca Marinelli trasporta con fedeltà la storia di Jack London in una Napoli novecentesca, sino al suo complesso finale: scopriamolo insieme.

Autore: Elisa Giudici ,

È stato uno dei protagonisti annunciati della 76esima Mostra d'arte cinematografica di Venezia e il film italiano più atteso e chiacchierato. Martin Eden di Pietro Marcello ha ripagato ampiamente le alte aspettative di critica e addetti ai lavori, convincendo la stampa italiana e internazionale, fino a garantire al suo protagonista Luca Marinelli la vittoria dell'ambita Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile nel concorso del Festival. 

Dal 4 settembre 2019 il film è arrivato nelle sale italiane e il pubblico può constatare da sé la forza di questa trasposizione novecentesca e napoletana di un dei titoli più amati di Jack London. La storia di crescita personale e croniche disillusioni creata dal grande autore di Zanna bianca e Il richiamo della foresta mantiene tutta la sua complessità narrativa e tematica grazie alla sceneggiatura del film e alla performance di Marinelli, che riesce a incarnare il crescendo emotivamente drammatico del suo protagonista. 

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Martin e Margherita
Martin Eden porta su schermo con sorprendente fedeltà il romanzo di London

Così come tutta la narrazione anche il finale del film è fedele al romanzo, ricco di sottotesti e significati. Tuttavia una particolare omissione temporale voluta del regista potrebbe disorientare lo spettatore in sala. Facciamo chiarezza ripercorrendo le fasi finali del film. 

L'interpretazione del finale del film

Show hidden content Nelle battute finali del film Marcello ha voluto inserire un salto temporale di cui prendiamo coscienza a poco a poco. Dopo essersi irrevocabilmente allontanato dall'amata Elena a causa dei contesti sociali a cui i due appartengono, ritroviamo Martin qualche anno più tardi. Ora è biondo, ha i denti segnati dai vizi attraverso cui annega la sua crescente insoddisfazione. La morte dell'amico e mentore Russ Brissenden a cui abbiamo assistito qualche scena prima ha lasciato un profondo segno nell'anima del giovane. A poco a poco intuiamo che ora Martin ha ottenuto il successo che ha sempre sognato. Il suo editore milanese lo ricopre di denaro e attenzioni, tanto che lo scrittore può vivere in un'enorme casa lussuosa e sta progettando un imponente tour letterario americano. Nonostante il successo ottenuto, il protagonista è profondamente infelice. A poco a poco scopriamo perché. 
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Martin Eden e i sindacalisti
Martin non riesce ad accettare che chi prima lo osteggiava ora lo lodi e ammiri
Ora al suo fianco c'è Margherita, una donna che lo ama sinceramente ma che Martin si sforza di tollerare. È apatico, depresso, ormai non scrive più. A perseguitarlo è il successo delle sue stesse opere, pochi anni prima rigettate dagli editori e ora incensate e amate dal pubblico. Divenuto ancora più radicale nella sua filosofia evoluzionista e nel suo individualismo, lo scrittore è diventato aspro, tagliente, eppure più fustiga il suo pubblico e più questo lo ama.Convinto e costretto a partecipare a un dibattito pubblico, Martin dovrà affrontare le insinuazioni della stampa che gli attribuisce erroneamente la paternità di un poema firmato da Brissenden. Il mentore e amico gli aveva raccomandato di distruggerlo, ma Martin l'ha pubblicato contro la sua volontà e ora si ritrova costretto a ribadire - non creduto - che non è opera sua. I suo scritti si fanno più radicali ed ermetici, ma il pubblico non lo abbandona.Disperato, Martin si decide a partire per gli Stati Uniti. Mentre Margherita lo attende al porto, Elena lo va a trovare a casa sua. La donna, che lo aveva lasciato in malo modo qualche anno prima, gli confessa il suo amore, ormai apertamente sostenuta dalla famiglia inizialmente ostile all'unione con lo spiantato scrittore autodidatta. Martin è disgustato e ferito dal tardo ravvedimento della donna e la caccia via. 
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Martin ed Elena in una scena del film
Persino l'amata Elena disgusta Martin Eden nelle fasi avanzate del film
Martin Eden si chiude con una lunga scena dello scrittore che passeggia per la spiaggia. Qui il piano temporale si fa meno rigido: vediamo una famiglia di migranti sulla spiaggia, ma sentiamo anche che un uomo annuncia lo scoppio della Guerra mondiale. Ormai però Martin è lontanissimo dalle tribolazioni quotidiane. Affranto e incapace di spiegarsi la sua stessa vita, entra in acqua, con l'evidente intento di togliersi la vita tra le onde, nel luogo che più ha amato e dove si è sentito a casa durante gli anni da marinaio.

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