Martin Eden è il film scritto e diretto da Pietro Marcello uscito nel 2019. La poetica pellicola del regista italiano è stata presentata in anteprima mondiale alla 76esima edizione della Mostra di Venezia, dove l’interpretazione del protagonista Luca Marinelli ha emozionato critica, giuria e pubblico. Un successo tale che ha portato l’attore a vincere la sua prima Coppa Volpi proprio durante la manifestazione festivaliera.
Il titolo del film è ispirato dal suo protagonista principale e la storia è basata sull’omonimo romanzo pubblicato nel 1909 e firmato da Jack London. Inizialmente Martin Eden venne rilasciato a puntate sulla rivista Pacific Monthly, ma in seguito fu raccolto in un unico volume grazie alla The Macmillan Company. Un lavoro, quello di Jack London con il suo Martin Eden, che ha sempre incuriosito il pubblico e i lettori, vista la somiglianza che sembra intercorrere tra chi ha scritto il libro e il personaggio che va muovendosi nella storia.
Il libro Martin Eden di Jack London
Martin Eden: una storia autobiografica?
È per questo che molti, nel corso degli anni, si sono chiesti se Martin Eden fosse un’opera autobiografica: la risposta, però, è no. La domanda, in ogni caso, non è affatto banale. Come specificato, la vicinanza che si crea tra il personaggio di Martin Eden e quello del suo creatore Jack London è stata resa sempre più palese nel corso dei decenni grazie a molti appassionati e studiosi.
Martin Eden è un giovane marinaio con il sogno della letteratura. Le parole e i pensieri si riversano su carta nella vita dell’uomo, che deve però scendere a patti con la propria condizione di umile lavoratore. Nel libro il racconto si volge nella California del 1900, Martin Eden è innamorato dell’altolocata Ruth e il protagonista sferza velenose critiche contro il capitalismo. Nel film di Pietro Marcello, invece, Martin Eden è ambientato a Napoli negli anni Settanta del Novecento, l’interesse amoroso del protagonista ha il nome di Elena e il giovane porta avanti la propria battaglia in favore del socialismo.
In entrambe le versioni, il protagonista deve prima di tutto confrontarsi con i disagi di una vita che sente non appartenergli, diventando scrittore autodidatta e ambendo a far parte di quel circolo borghese che gli permetterebbe di poter vivere accanto alla sua amata. A subentrare, però, sono le radici dell’uomo, la sua integrità, quella che l’uomo sente di aver pian piano tradito e che trova significato nel finale della storia.
Le somiglianze tra Jack London e Martin Eden
Come abbiamo visto, dunque, il Martin Eden del romanzo, più di quello del film di Pietro Marcello, ha delle assonanze con lo scrittore Jack London. La più evidente è ovviamente il legame tra le origini umili dello scrittore americano e quelle del suo personaggio, entrambi alla ricerca di affermazione in ambito culturale.
Come il suo protagonista, poi, anche Jack London era un simpatizzante socialista. La sua visione, però, non era prettamente dogmatica, bensì più legata a un’ideale romantico, sentimentale, a tratti addirittura confuso. In qualche maniera è proprio attraverso questa chiave che il socialismo viene trattato all’interno del romanzo (con una presa più politica nel film di Marcello), tant’è che lo scrittore stesso ammise che pochi critici capirono che l’intento del libro era quello di essere un diretto attacco all’individualismo.
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Altra cosa che accomuna scrittore e suo protagonista è l’epilogo con cui i due uomini hanno concluso il loro percorso. Sia Jack London che il suo personaggio Martin Eden scelgono infatti di togliersi spontaneamente la vita: il personaggio di fantasia annegando nei pressi della sua prima casa da marinaio, il romanziere a causa di un’overdose di antidolorifici.
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