Ghostbusters - Minaccia glaciale, recensione: chi chiamerai questa volta?

Autore: Nicholas Massa ,

Era il 2021 quando Ghostbusters: Legacy riportò una delle storie cinematografiche più iconiche di sempre sul grande schermo, tentando però, diversamente dal passato, di prenderne in mano le redini proseguendo lungo una strada sia nuova che canonica. L'idea alla base di un ampliamento del genere, ovviamente, fece fin da subito breccia fra le fila degli appassionati che, spinti dalla curiosità, hanno vissuto il ritorno dei loro film preferiti di sempre con un interesse generale alimentato sia da conferme che da smentite nel lavoro firmato allora da Jason Reitman. L'incertezza generale, però, non ha in alcun modo frenato l'idea di fondo, pronta a tornare nuovamente nei cinema mondiali l'11 aprile 2024 con Ghostbusters - Minaccia glaciale.

Si prosegue, dunque, seguendo la storia dei nuovi protagonisti che, a contatto con i volti iconici di un cast mai dimenticato, dovranno fare i conti con una nuova entità malvagia diversa da tutto quello che si è visto fino ad ora in questa saga, almeno sul grande schermo, espandendo ulteriormente una storia che ha ancora e sicuramente qualcosa da dire nel nostro presente, avvalendosi di modelli, richiami e una nostalgia sia ingombrante che calzante.

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Il passato e il presente, quindi, si ritrovano nuovamente a braccetto in un'avventura che tenta con tutte le proprie forze di guardare oltre, sfruttando una serie di rimandi iconici e citazioni che ne sorreggono le trovate, divertendo i cuori e gli occhi dei più attenti e appassionati.

Ghostbusters - Minaccia glaciale: dove eravamo rimasti?

A seguito degli eventi visti nel film precedente, Ghostbusters - Minaccia glaciale ci catapulta direttamente nell'azione più pura, ritrovando tutti i volti che abbiamo imparato a conoscere nel 2021, con qualche gradito ritorno dagli anni '80. Fin dalla sequenza di apertura è possibile scorgere l'energia e l'essenza narrativa di una pellicola che si distingue sia nei toni che nell'approccio rispetto al capitolo precedente, premendo immediatamente sull'acceleratore e riportando alla memoria alcune inquadrature iconiche direttamente dai primi due film usciti al cinema.

Così ci ritroviamo al fianco della famiglia Spengler, gli unici forse degni di ereditare l'attività degli originali Ghostbusters, trasferendosi nella leggendaria caserma dove tutto ha avuto inizio, e prendendo il loro posto in tutto e per tutto nel presente.

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La formazione ora è diventata fissa, così come l’utilizzo di mezzi e macchinari professionali del passato. Phoebe (Mckenna Grace), Trevor (Finn Wolfhard) e Podcast (Logan Kim) sono cresciuti, con Gary (Paul Rudd) e Callie (Carrie Coon) ad affiancarli nella lotta al sovrannaturale, in una New York dal sapore sia inedito che estremamente familiare. Come già accaduto prima di Ghostbusters - Minaccia glaciale, però, il lavoro degli Acchiappafantasmi non è mai semplice o facilmente identificabile dalle autorità, né è facile da gestire in termini di garanzia e sicurezza.

Da tutto ciò, questo ritrovato nucleo familiare dovrà affrontare le difficoltà di una professione slegata da qualsivoglia definizione o regola legislativa, e allo stesso tempo vedersela con una minaccia che trova le sue origini nell’antichità più dimenticata e oscura.

Sony Pictures.
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Nostalgia e autonomia in Ghostbusters - Minaccia glaciale

La prima cosa che salta all’occhio durante la visione di Ghostbusters - Minaccia glaciale, come anticipato anche prima, è proprio il cambio di marcia generale in termini di scrittura per immagini e azione. La mano di Gil Kenan è ben diversa da quella di Jason Reitman, approntando una costruzione formale fin da subito colorata, veloce e vivace, e concentrando gran parte dell’attenzione proprio sul confronto coi fantasmi in una città in continuo fermento. Non a caso, il film si frammenta in due dimensioni specifiche: quella del paranormale e dell’incontro/scontro con entità anche variegate con cui fare i conti, e quella più intima della famiglia.

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Una scrittura del genere (ricordiamo che alla sceneggiatura troviamo lo stesso regista affiancato dal suo precedente collega dietro la macchina da presa) riesce fin da subito a far entrare nel mood principale di un racconto che stordisce e soprattutto diverte dall’inizio alla fine, riservando al pubblico in sala un ritmo quasi mai stanco o rallentato, ma piuttosto stimolato dai dialoghi e dagli eventi in corso.

Nella costruzione di una storia di fondo dai tratti leggendari, e nel confronto con qualcosa di enorme, troviamo anche una specifica attenzione verso l’attuale cast, supportato dall’iconica formazione originaria, in un crescendo di momenti che vogliono indagare la loro situazione attuale e il rapporto con un contesto sicuramente affascinante quanto difficile da gestire e ancora tutto da scoprire.

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La scoperta, infatti, è un elemento centrale in Ghostbusters - Minaccia glaciale, in un film che tenta di attingere dal passato per trasformare, ampliare e approfondire alcuni elementi narrativi che gli appassionati conoscono bene. Partendo da tutto ciò, la pellicola riesce a portare nuovi sviluppi nella saga, riallacciandosi ad elementi sia conosciuti che sconosciuti, per poi spingere in avanti un racconto che sembra volersi librare con le proprie ali, senza riuscirci mai del tutto.

Sony Pictures.
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La nostalgia, infatti, ritorna ancora una volta centrale in ogni singolo sviluppo e inquadratura, infarcendo il lungometraggio con tantissime citazioni e easter eggs che faranno sicuramente piacere ai più attenti e preparati. Questo è necessariamente un male?

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Assolutamente no, anche se qualche riflessione in merito risulta d’obbligo, dato che il grande e iconico peso del passato riesce ancora a fare la differenza anche a distanza di anni in questo caso. Il passato a contatto col presente, quindi, torna per fare la differenza in Ghostbusters - Minaccia glaciale, tratteggiando insieme una narrazione dai toni spensierati e caciaroni, in alcuni frangenti, con l’unico apparente obiettivo di divertire dall’inizio alla fine, trascinando in un’avventura dai toni colorati e leggeri.

A fare la differenza, poi, troviamo un cambio di ambientazione fondamentale e sicuramente impattante nella scelta di trasportare il racconto a New York City. La Grande Mela, infatti, è legata a doppio filo con le storie degli Acchiappafantasmi e da sempre ne rappresenta la casa e parte dell'identità innegabile. In Ghostbusters - Minaccia glaciale questa ritorna ad essere un personaggio a sé stante nella narrazione principale.

Non un contorno distaccato, ma un insieme di voci capaci di avvolgere e valorizzare il materiale narrativo in corso (anche in questo caso alcuni luoghi iconici tornano a fare la differenza), dando nuova linfa vitale a un racconto dai tratti sia riconoscibili che inediti.

Sony Pictures.
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Vale la pena guardare Ghostbusters - Minaccia glaciale al cinema?

Se siete fan intramontabili dei Ghostbusters la risposta è ovviamente sì. Non fraintendeteci però, non si tratta affatto di un film perfetto, anzi. I dubbi su alcune trovate narrative, in termini di scrittura e sviluppo, restano qualcosa che non possiamo trascurare (non scenderemo nel dettaglio odne evitare spoiler pesanti), così come alcune semplificazioni in termini di caratterizzazione dei personaggi.

Ghostbusters - Minaccia glaciale è un film che cerca con tutte le sue forze di trovare la propria dimensione di appartenenza, restando ancora fortemente legato al proprio passato, forse anche troppo in alcuni frangenti. Nella semplicità generale del suo andamento, comunque, troviamo una pellicola che sa come divertire attraverso battute, citazioni e momenti esilaranti, tratteggiando un’avventura spigliata che sembra avere ancora qualcosa da dire oggigiorno.

Commento

cpop.it

70

Ghostbusters - Minaccia glaciale riporta al cinema una serie di personaggi che hanno contribuito ad alimentare la storia pop mondiale più attuale in questo senso. Perfettamente consapevole di ciò, sfrutta i passi del capitolo precedente per imbastire un'esperienza cinematografica spigliata, leggera e nostalgica, riallacciandosi allo stile originario della saga, per poi tentare verso una strada personale. Andando oltre l'emotività più nostalgica del lungometraggio, è proprio dal punto di vista della scrittura a non convincere del tutto purtroppo, restituendo i colori di un'avventura divertente in cui la semplicità generale prende il sopravvento anche su determinati sviluppi e piccolezze, senza intaccarne mai l'identità generale.

Pro

  • Il fatto di mantenersi saldo all'identità originaria della saga
  • La scelta di ambientare la storia a New York
  • Le idee di fondo ad ampliare le dinamiche principali della storia come la conosciamo e eventualmente conosceremo

Contro

  • La nostalgia è sia divertente ed emozionante che abbastanza ingombrante
  • La scrittura e la caratterizzazione semplicistica di alcuni sviluppi specifici
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