Spy x Family Code: White - recensione: la vacanza di una famiglia folle e divertente

Autore: Nicholas Massa ,

A seguito del grande successo ottenuto dal manga e dalla trasposizione animata, Spy x Family sceglie di debuttare sul grande schermo con una storia che catturerà sicuramente l'attenzione degli appassionati. Prodotto da WIT Studio e CloverWorks e distribuito da Sony Pictures, Spy x Family Code: White ritrova i protagonisti principali di una storia che ha affascinato il pubblico, trasportando la narrazione in un momento divertente, emotivo, spensierato e coerente con l'originale carta e inchiostro di Tatsuya Endo.

Partendo da un pretesto semplicissimo, come del resto avviene anche negli altri racconti, il lungometraggio animato, diretto da Takashi Katagiri e sceneggiato per il cinema da Ichirō Ōkouchi, si riallaccia alla storia che tutti conosciamo, e allo stesso tempo la reintroduce daccapo, rendendo l'esperienza sul grande schermo facilmente accessibile anche a tutti coloro che non ne hanno mai sentito parlare.

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Nel fare ciò, il film adotta modalità specifiche di narrazione senza dilungarsi troppo, spiegando prima di immergersi in un'avventura "familiare" dove le influenze delle spy-stories e dei film action si amalgamano in una rielaborazione leggera ma funzionale agli eventi in corso. Spy x Family Code: White arriva nei cinema italiani il 24 aprile 2024, mentre la sua controparte televisiva è attualmente disponibile su Crunchyroll.

Spy x Family Code: White, un viaggio di famiglia come tanti altri

In un mondo fittizio in cui la parte Est e Ovest non sono da sempre in buonissimi rapporti, una super spia riceve un incarico che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. Nell'Operazione Strix, nome in codice della missione, dovrà utilizzare tutte le sue incredibili abilità per creare una famiglia fittizia e infiltrarsi in un prestigioso istituto scolastico al fine di raggiungere l'obiettivo assegnatogli. Loid, con il nome in codice Twilight, riesce quindi a incontrare una donna, Yor, che accetta di sposarlo senza fare troppe domande, e trova una bambina che sembra adatta alle sue esigenze in un orfanotrofio, Anya.

Tutti e tre si sono ritrovati insieme per una serie di eventi che non hanno nulla a che fare con un reale interesse reciproco, ognuno con un segreto che non rivela agli altri (Yor è un sicario spietato, mentre Anya ha il potere di leggere i pensieri delle persone), ma col passare del tempo si sviluppa un rapporto particolare fatto di ombre e sincerità genuina.

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Spy x Family Code: White si apre presentando al pubblico proprio questa situazione, per poi avviare il racconto della parentesi cinematografica. Per via di un compito affidato ad Anya a scuola, quello di prepararsi e studiare per una gara di dolci, Loid deciderà di portare tutta la famiglia fuori per un weekend di vacanza così da prepararsi al meglio e portare avanti l’Operazione Strix in modo impeccabile. Il viaggio, però, si trasformerà ben presto in una vera e propria avventura dalle tinte sia esilaranti che politiche, lanciando una delle più improbabili famiglie di sempre in uno scontro del tutto inaspettato e senza esclusione di colpi.

SPY X FAMILY CODE: white Sony Pictures Italia
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Spy x Family Code: White… tutto questo per un dolce?

Mantenendosi saldamente ancorato allo spirito leggero della controparte cartacea, Spy x Family Code: White costruisce un’avventura che scherza continuamente sulla sua stessa serietà più action, trasportando in un viaggio dalle tinte sia curiosamente romantiche e delicate, che allo stesso tempo adulte. Senza mezzi termini, sono i protagonisti principali a tenere in piedi l’intera narrazione, con quella particolare caratterizzazione che cattura fin da subito e sorprende con il procedere degli eventi.

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Partendo da alcuni modelli narrativi piuttosto comuni (la super spia distaccata, insensibile e trasformista, il sicario sanguinario e violento, ecc.), il film ne rielabora le ragioni profonde in un viaggio in cui la componente umana di ognuno si scontra continuamente con il ruolo più prevedibile. Nella commistione tra pericolosità sottocutanea e sensibilità intima ritroviamo alla perfezione lo spirito del manga, e tutto l’appeal che una storia come questa ha saputo mantenere nel corso degli anni.

Vedere Twilight, Yor e Anya in un viaggio di famiglia sul grande schermo è qualcosa di spassoso, specialmente alla luce del fatto che non sono una famiglia vera, o comunque sia tradizionale. Nell’incontro scontro fra due mondi, quello dello spionaggio e quello di un quadretto tradizionalissimo e apparentemente borghese, Spy x Family Code: White gioca le sue carte migliori, trasportando in una storia con due facce che riescono a comunicare perfettamente fra loro, senza risultare mai troppo distanti, in un certo qual modo. All'interno degli equilibri divertenti di un contesto sui generis, inoltre, subentra la casualità comica di un trio (con anche il fedele amico a quattro zampe Bond) capace di tirar fuori il meglio dall’altro senza neanche rendersene conto a volte, in un legame fatto di segreti e allo stesso tempo di riflessioni personali.

SPY X FAMILY CODE: white Sony Pictures Italia
SPY X FAMILY CODE: white
Loid Forger

Andando oltre la storia e la caratterizzazione dei personaggi in gioco, Spy x Family Code: White convince pure dal punto di vista formale, mostrandosi sul grande schermo in un’esperienza fluida e piuttosto curata dal punto di vista dell'animazione, e soprattutto attraverso una regia dinamica, capace di valorizzare sia i momenti più concitati, intimi e privati, che le sequenze action ed esplosive. Lo sguardo di Takashi Katagiri si muove fra inquadrature ampie e panoramiche, piani sequenza e dettagli mirati, capaci di catturare fin dal principio e restituendo sensazioni per lo più positive.

Vale la pena guardare Spy x Family Code: White?

La risposta a questa domanda è sicuramente sì. Sia che siate fan del manga e dell’anime, sia che non abbiate mai visto o sentito parlare di questa storia, la visione sul grande schermo è consigliata. Il fatto di lavorare su qualcosa di inedito, scegliendo di introdurre la storia principale daccapo è un grande punto a favore di un lungometraggio che tenta di essere più di una semplice trasposizione animata. Ritrovando tutti i dettagli e stilemi narrativi delle controparti uscite in precedenza, Spy x Family Code: White si concentra sui personaggi e su un’avventura che sa divertire e catturare dall’inizio alla fine. Complice l’innegabile fascino dei protagonisti principali e quel particolare insieme di elementi che tende ad avvicinarli continuamente, pur senza mostrarli in tutto e per tutto.

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Commento

cpop.it

78

Partendo da una storia che ha saputo facilmente conquistare il grande pubblico, sia di lettori che davanti al piccolo schermo, Spy x Family Code: White porta al cinema una manciata di personaggi che riesce facilmente a lasciare il segno. Catapultando e ripresentando la storia nota in un'avventura del tutto imprevedibile, il film diverte e funziona, ponendosi con quegli accenti leggeri e sentimentali facilmente riconoscibili dai fan di sempre. Allo stesso tempo, però, il lungometraggio animato diretto da Takashi Katagiri, si pone anche verso coloro che non hanno mai letto il manga o visto l'anime, offrendo pure una fruizione ampia e aperta.

Pro

  • I protagonisti e la loro caratterizzazione rappresentano il cuore pulsante del film.
  • La commistione di generi all'interno del racconto.
  • La coerenza con il materiale di partenza.
  • La regia di Takashi Katagiri.

Contro

  • Alcuni "spiegoni obbligatori" e rapidi.
  • Alcuni dettagli vengono dati troppo per scontati.
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