Il Castello Invisibile, recensione: Kokoro attraverso lo specchio

Autore: Livia Soreca ,

Prima del grande ritorno di Hayao Miyazaki con il suo Il ragazzo e l'airone, di cui abbiamo una data d'uscita, un altro film d'animazione giapponese sta per conquistare la scena: Il Castello Invisibile di Keiichi Hara, prodotto da A-1 Pictures, è in arrivo al cinema l'11 settembre 2023.

Il film, un grande successo in Giappone già a partire dal 2022, sarà proiettato nelle sale italiane per soli 3 giorni, distribuito da Anime Factory. Il  ha saputo stuzzicare la curiosità sull'adattamento animato dell'omonimo romanzo di Mizuki Tsujimura e della serie manga di Taketomi Tomo; tuttavia, l'anteprima del film ha fatto sorgere diverse perplessità sulla resa complessiva.

Di cosa parla Il castello invisibile?

La tredicenne Kokoro trascorre le giornate nella propria stanza, col tentativo di mitigare i brutti pensieri che la scuola e le sue compagne le causano ogni volta. Questa sorta di "fuga dal mondo" trova il proprio apice quando la ragazzina scopre che può attraversare il proprio specchio. Improvvisamente si ritrova in un immenso castello in un luogo circondato dal mare, insieme a una misteriosa Bambina vestita di rosso e mascherata da Lupo.

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Altri sei adolescenti sono lì per lo stesso motivo di Kokoro: cercare la Stanza dei desideri e, dunque, la chiave per aprirla. Solo uno di loro potrà sfruttarla per realizzare uno dei propri sogni. Questa sfida, tuttavia, prevede una serie di dure regole, e l'infrazione potrebbe avere un prezzo carissimo.

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Il castello invisibile

Il castello invisibile è il romanzo di Mizuki Tsujimura, edito da DeAgostini.

Con un incipit veloce e dal forte impatto, non ci si sarebbe mai aspettato che Il castello invisibile fosse, in realtà, un adattamento dal ritmo piuttosto indolente - quantomeno fino a un certo punto. È come se il racconto restasse sospeso in una bolla per più di 80 lunghissimi minuti, prima di esplodere con un colpo di scena che ribalta la prospettiva con cui approcciarsi all'intera storia.

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Quindi, a differenza del romanzo che - per natura - riesce a sfruttare la distensione del ritmo narrativo in maniera più omogenea, l'anime de' Il castello invisibile non risulta perennemente coinvolgente, se non a partire dal grande plot twist. Lo sviluppo centrale della vicenda è a tratti poco stimolante, fiacco e talvolta "piatto", e concede una vera partecipazione dello spettatore quando ormai egli stava per perdere quasi la speranza. Solo in quel momento cruciale, viene svelato il potente segreto che permette al fantasy di sfociare in qualcos'altro.

Volendo adottare un punto di vista differente, un tale stravolgimento della situazione potrebbe comunque rivelarsi un punto di forza, in quanto lo spettatore viene travolto da uno stato di sorpresa assoluta. Il segreto del racconto è ben custodito per tutto il tempo, e da quel momento la vicenda sembra precipitare verso un epilogo che cambia radicalmente il tenore dell'intero film.

Il castello invisibile: la fiaba delle fiabe

Il castello invisibile vuole essere una fiaba moderna, che mira a rappresentare tematiche attuali sfruttando parte del grande immaginario della narrativa popolare occidentale, in particolare quella dei Fratelli Grimm. Il racconto attinge chiaramente ad alcune fiabe famosissime, e questa sorta di ipertestualità è sicuramente uno degli aspetti più accattivanti della storia.

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Infatti, si fa esplicitamente riferimento alla fiaba di Cappuccetto Rosso, così come la favola de' Il lupo e i sette capretti. In entrambi i casi, ricorre questo temuto animale che, nei racconti popolari, è la rappresentazione simbolica del male e del pericolo da cui tenersi alla larga.

In modo piuttosto evidente, Il castello invisibile cita anche il racconto di Lewis Carroll Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, donandogli qui un carattere corale. A quanto pare l'autore inglese è una continua fonte di ispirazione per il mondo nipponico: si pensi al manga di Alice in Borderland di Haro Aso.

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Ognuno dei protagonisti, dunque, raggiunge il luogo incantato attraverso il proprio specchio: un portale verso un mondo diverso, quasi fermo nel tempo. Qui essi possono "vivere il sogno di essere personaggi di un'avventura fantasy", come la Bambina vestita di rosso suggerisce loro (aprendo un varco nella cosiddetta "quarta parete").

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Non esiste una fiaba, o favola, senza un messaggio o una morale. Il castello invisibile, infatti, non lascia l'animo dello spettatore a mani vuote. Il film di Keiichi Hara, così come la storia originale di Mizuki Tsujimura, possiede un valore altamente simbolico e riflessivo, con un tenore drammatico non indifferente. Questo esplode davanti agli occhi del pubblico nell'ultima parte del film, rivelando un grande carico di emozioni.

Questa fiaba moderna, pur lasciandosi andare alla fantasia, si rivela quanto più legata alla realtà, trattando tematiche delicate come il bullismo, la solitudine, la violenza e persino il lutto. Il castello invisibile è un viaggio nei sentimenti umani, visti con gli occhi di tanti giovani adolescenti in cerca di qualcosa che possa renderli felici, almeno per una volta.

La resa su schermo de' Il castello invisibile

Il comparto artistico de' Il castello invisibile incontra alti e bassi. C'è da dire, innanzitutto, che l'operazione di adattamento del romanzo di Tsujimura sia stato sicuramente facilitato dalle tavole di Taketomi Tomo, che hanno creato un preciso immaginario da cui partire. La fotografia di Toshiaki Aoshima e Yôhei Miyawaki cerca di riprendere fedelmente alcune iconiche pagine del manga; diverso risulta il character design, qui più classico e meno caratteristico - si potrebbe anche dire meno fiabesco.

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Il primo volume de' Il Castello Invisibile di Taketomi Tomo, tratto dal racconto di Mizuki Tsujimura.

La combinazione tra animazione 2D e 3D in CGI non sempre ottiene l'effetto sperato. L'impressione è quella di assistere a molta più staticità delle stesse pagine del manga che invece, in qualche modo, sanno ben rendere l'idea del movimento. Una scelta in particolare, ossia l'uso della soggettiva in un'unica e precisa occasione, anche se ha un valore altamente simbolico risulta stridente con il resto, e curiosamente acerba nella sua resa grafica e tecnica.

Ad aggiustare il tiro arriva una delle scene più emblematiche del film, verso la parte finale, che - con immagini suggestive montate ad arte e incredibili giochi di luci e colori - riesce a mostrare finalmente parte di quell'atmosfera magica che il pubblico avrebbe voluto forse assaporare maggiormente.

Commento

cpop.it

68

Il castello invisibile pone i propri punti di forza nel grande plot twist e nei numerosi riferimenti a note fiabe della narrativa popolare. La vera pecca è quella di aver scelto uno sviluppo narrativo quasi sempre indolente, capace di far sorgere diversi dubbi sulla godibilità del film. La strada verso il grande colpo di scena è lunga, a tratti poco stimolante, ma in qualche modo può valerne la pena. Nonostante alcuni dettagli stridenti nell'animazione, Il castello invisibile riesce a trovare una propria via verso quelle atmosfere magiche che l'autore Mizuki Tsujimura ha trasmesso nel suo acclamato romanzo.

Pro

  • Accattivanti i riferimenti alle fiabe
  • Colpo di scena travolgente
  • -

Contro

  • Ritmo narrativo poco omogeneo
  • Sviluppo centrale della vicenda poco stimolante
  • Alcune animazioni stridono con il resto
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