Batman Il Ritorno: un oscuro trionfo fra vendetta e redenzione

Storia e curiosità di Batman Il Ritorno: la favola oscura e violenta con cui Tim Burton chiuse la sua avventura cinematografica dedicata a Batman.

Autore: Domenico Bottalico ,

Non il primo ma sicuramente il più iconico dei Batman cinematografici sta per tornare al cinema. Michael Keaton infatti tornerà a essere Batman in The Flash, in tutte le sale dal 15 giugno, e dopo aver esplorato il suo esordio nel nostro articolo Batman (1989): quando Tim Burton conquistò Gotham torniamo a Gotham City per Batman Il Ritorno il secondo capitolo cinematografico diretto da Tim Burton che uscì nelle sale americane il 19 giugno 1992 e arrivò poi in Italia l'11 settembre dello stesso anno.

Batman Il Ritorno non solo riscosse un clamoroso successo commerciale, ma ravvivò anche la batmania che era esplosa nel 1989, conferendo una nuova e inedita dimensione al concetto di blockbuster, da quel momento associato anche ai film sui supereroi e a franchise dai risvolti decisamente meno pop. Questo fenomeno ha dato una impronta caratteristica che influenzerà, direttamente o indirettamente, la successiva produzione dei film Warner Bros. basati sui personaggi DC. Riscopriamo insieme la storia e alcune curiosità su Batman Il Ritorno.

Batman Il Ritorno: una oscura e violenta storia di redenzione

Dal successo di Batman alla genesi del sequel

Dopo aver sbancato il botteghino del 1989 con Batman, superando la concorrenza di pellicole diventate veri e propri cult come Ghostbusters II e Indiana Jones e l'Ultima Crociata, la Warner Bros. incaricò prontamente lo sceneggiatore Sam Hamm affinché buttasse giù una bozza iniziale di sceneggiatura per Batman II, un sequel diretto del primo film. L'intenzione era quella di riportare sul grande schermo non solo Michael Keaton, inizialmente contestato dai fan, ma poi acclamato come il Batman definitivo, un cliché che si ripeterà per praticamente tutti o quasi gli attori scelti per impersonare il Cavaliere Oscuro, ma anche Kim Basinger nel ruolo di Vicky Vale.

Dopo aver scartato l'idea di basare il secondo film sulla trasformazione del procuratore distrettuale Harvey Dent in Due-Facce, da ricordare che nel primo film il personaggio era stato interpretato da Billy Dee Williams, noto per il suo ruolo di Lando Calrissian in Star Wars, la prima bozza di sceneggiatura di Hamm era fortemente influenzata dal film noir The Maltese Falcon - in Italia noto come Il Mistero del Falco.

Questa bozza prevedeva come antagonisti il Pinguino e Catwoman, entrambi alla ricerca di un misterioso tesoro. La scelta di questi due villain era stata guidata dalla richiesta degli studios di portare sul grande schermo il Pinguino, considerato uno dei villain più emblematici di Batman dopo il Joker, grazie all'interpretazione di Burgess Meredith nella serie televisiva degli anni '60, e dalla volontà di Hamm e Burton di introdurre Catwoman nel contesto cinematografico del Cavaliere Oscuro.

La trama del film avrebbe visto i due villain, il Pinguino caratterizzato come un gangster di bassa lega ossessionato dalle armi a tema aviario e Catwoman come una femme fatale disinibita, seminare il caos a Gotham City durante le festività natalizie. Da un lato, avrebbero perpetrato una serie di brutali omicidi tra i senza tetto, su cui avrebbe indagato Vicky Vale, coinvolgendo così Batman. Dall'altro lato, avrebbero commesso misteriosi omicidi nell'alta società di Gotham.

Il film avrebbe raggiunto il suo climax introducendo un giovane orfano di 12 anni, esperto nelle arti marziali, nella bozza della sceneggiatura si menziona genericamente come Robin senza fare rifierimento a Dick Grayson, con il terzo atto completamente ambientato a Villa Wayne. Qui, il misterioso tesoro, custodito dalla famiglia Wayne e la cui storia plurisecolare sarebbe stata gradualmente rivelata a Bruce, sarebbe diventato il fulcro di una vera e propria caccia.

Dopo alcune revisioni della sceneggiatura, la Warner Bros. era convinta di poter procedere con le riprese del sequel, basandosi sul buon lavoro svolto con il personaggio nel primo film e credendo che fosse possibile renderlo più accessibile, rispondendo così a alcune delle critiche ricevute. In particolare, si mirava a ridurre l'aspetto gotico e a rendere Batman più adatto a un pubblico di tutte le età, introducendo una rigorosa politica "no kill" nel secondo film.

Tim Burton e il "non-sequel" Batman Il Ritorno

Gli studios non avevano però preso in considerazione la richiesta di un considerevole aumento di compenso da parte di Michael Keaton e, soprattutto, l'aperta mancanza di interesse di Tim Burton nel dirigere un sequel, idea espressa pubblicamente dopo l'uscita del primo film. Il regista addirittura definì "noioso" il processo di realizzazione del film, poiché non tutte le parti erano veramente interessanti, e ritornare per un sequel non gli avrebbe fornito stimoli significativi, oltre al fatto che un sequel avrebbe portato solo a un aumento delle entrate senza offrire molte nuove idee.

Dopo aver garantito a Michael Keaton un nuovo contratto del valore di 10 milioni di dollari, la Warner Bros. riuscì a convincere Tim Burton a tornare a lavorare per loro. Nonostante le sue riserve iniziali, essendo stato impegnato nella regia del cult Edward Mani di Forbice, uscito nel 1990, il regista accettò grazie alla promessa di ottenere totale libertà e controllo creativo sulla pellicola, un aspetto che aveva avuto solo parzialmente nel primo film.

Ciò che fu promesso a Burton, in sostanza, fu la possibilità di realizzare non un sequel diretto, ma un film autonomo che rispecchiasse il suo stile e la sua visione. Come primo passo, il regista assunse Daniel Waters, lo sceneggiatore di Schegge di Follia, e successivamente Wesley Strick per rivedere e rendere più coerente una sceneggiatura ritenuta troppo cartoonesca, troppo derivativa e mal indirizzata nel tentativo di creare una trama più solida e organica e avvicinare la versione cinematografica al fumetto.

La sceneggiatura iniziale di Hamm subì presto una completa rivisitazione, con modifiche che interessarono sia la trama della "caccia al tesoro" dei villain che la mancanza di un piano ben definito per le azioni del Pinguino - uno di questi piani, riguardante il congelamento totale di Gotham, sarà poi riutilizzato da Mr Freeze in Batman and Robin. Di conseguenza, nella versione finale di Batman Il Ritorno rimarranno solo pochi elementi della sceneggiatura originale di Hamm.

Uno degli elementi più celebri e riconoscibili è l'ambientazione natalizia, così come la presenza di una serie di omicidi. Tuttavia, quest'ultima verrà rimaneggiata per assumere una connotazione più biblica, rappresentando una vendetta nei confronti dei primogeniti delle famiglie facoltose della città.

https://www.warnerbros.it/scheda-film/genere-azione/batman-il-ritorno/
poster ufficiale Batman Il Ritorno
poster ufficiale Batman Il Ritorno

Inizialmente si considerò addirittura la sostituzione del Pinguino con Killer Croc, ma questa scelta fu osteggiata dagli studios. Di conseguenza, si optò per l'aggiunta di un pesante sottotesto di critica sociale per entrambi i villain. Per il personaggio del Pinguino, lo sceneggiatore trasse ispirazione da un doppio episodio della serie televisiva degli anni 60 intitolati "Hizzoner the Penguin" e "Dizzoner the Penguin", in cui il Pinguino si candidava a sindaco di Gotham.

Questa ispirazione sembrò soddisfare gli studios. Come contraltare al Pinguino, fu creato il personaggio di Max Schreck, un prototipo del capitalista dei primi anni 90, il cui nome era un omaggio all'attore che interpretò il Conte Orlok nel Nosferatu di Murnau.

Per quanto riguarda Catwoman, il suo personaggio subì una completa rivoluzione. Fu sviluppato un arco narrativo incentrato sul suo riscatto personale, andando contro una caratterizzazione più stereotipata della donna come oggetto del desiderio sessuale. Questa direzione narrativa si allineava con l'evoluzione dei fumetti dell'epoca, che stavano abbandonando gradualmente quella rappresentazione dei personaggi femminili.

Strick completò il processo di revisione eliminando sia Harvey Dent/Due-Facce che Robin. Sia per lo sceneggiatore che per Burton, il personaggio di Robin era considerato poco interessante, soprattutto in relazione alla caratterizzazione di Batman interpretato da Keaton, che era un solitario. Inoltre, il regista rifiutò inizialmente l'idea di un Robin come leader di una gang giovanile alleata di Batman e successivamente respinse anche la proposta di un Robin di colore esperto di meccanica, che avrebbe indossato una tuta da meccanico con la lettera "R" appuntata sopra, al posto del classico costume.

Batman Il Ritorno: un cast eccezionale

Daniel Waters contestò un aspetto in particolare del primo film: la mancanza di battute da parte di Batman. Poco prima dell'inizio delle riprese, furono quindi aggiunte numerose linee di dialogo per il Cavaliere Oscuro. Tuttavia, queste battute non vennero mai recitate. Quando Michael Keaton arrivò sul set, forte dell'esperienza del primo film, decise di tagliare praticamente il 90% delle battute aggiunte, sostenendo che molte di esse non si adattavano al personaggio. Keaton offrì un'interpretazione muscolare e maiuscola, la più vicina alla controparte cartacea di Batman fra quelle finora viste sul grande e sul piccolo schermo.

Inizialmente per interpretare Catwoman fu scelta Annette Benning grazie alle sue interpretazioni in Cartoline dall'inferno, Indiziato di reato - Guilty by SuspicionA proposito di Henry. Tuttavia, poco prima dell'inizio delle riprese, l'attrice rimase incinta e non poté partecipare al progetto. A quel punto, Sean Young si propose per il ruolo, facendo un'audizione indossando un costume fatto a mano. Sean Young aveva anche perso l'opportunità di interpretare Vicky Vale nel primo film a causa di una frattura alla clavicola.

Nonostante l'interesse di Sean Young, alla fine la scelta per il ruolo di Catwoman ricadde su Michelle Pfeiffer che dimostrò fin da subito una grande familiarità con il personaggio e riuscì a convincere Tim Burton, soprattutto per la sua presenza fisica, compresa la padronanza nell'uso della frusta. L'attrice si era allenata con campioni di kickboxing e domatori esperti per prepararsi al ruolo.

Il casting di Danny DeVito per il ruolo di Oswald Cobblepot, noto come il Pinguino, fu un processo meno tumultuoso. Tutti concordarono sul fatto che il taurino attore fosse l'erede ideale di Meredith Burgess, che aveva interpretato il personaggio nella serie TV degli anni 60. In una piccola curiosità: Burgess era stato originariamente scelto per interpretare Tucker Cobblepot, il padre di Oswald, ma si ammalò e il suo ruolo venne assunto da Paul Reubens.

Il ruolo del personaggio originale di Max Shreck, ispirato al banchiere J.P. Morgan e all'attore Vincent Price, fu affidato al carismatico caratterista Christopher Walken. Nella sceneggiatura originale di Daniel Waters, Max Shreck era indicato come il "fratello segreto" di Oswald Cobblepot, il Pinguino. Tuttavia, questa sottotrama non venne utilizzata nel versione finale del film.

Dopo l'eliminazione del personaggio di Harvey Dent interpretato da Billy Dee Williams, la produzione decise di sbarazzarsi anche dell'attore scelto per interpretare Robin, ovvero Marlon Wayans. Nonostante la sua selezione come Ragazzo Meraviglia, Wayans non girò alcuna scena e non fu presente sul set. Tuttavia, a causa di questioni contrattuali, gli studios dovettero compensare Wayans non solo per Batman Il Ritorno, ma anche per il successivo Batman Forever, anche se effettivamente il suo ruolo fu poi preso da Chris O'Donnell.

L'epica produzione di Batman Il Ritorno e le riprese

La produzione di Batman Il Ritorno prese ufficialmente il via solo all'inizio del 1991, con le riprese iniziarono a giugno dello stesso anno. Fu uno sforzo produttivo immane: oltre il 50% degli spazi dei Warner Bros. Studios di Burbank, in California, che ammontavano a circa 125.000 metri quadrati, furono occupati dai set del film. Uno dei set più imponenti fu quello della base segreta del Pinguino, che richiese la costruzione di una gigantesca vasca riempita con oltre 1,4 milioni di litri d'acqua.

Durante le riprese, oltre ai pupazzi animati e agli attori in costume, furono utilizzati anche veri pinguini. In particolare, furono impiegati 30 pinguini africani e 12 pinguini reali. La presenza di questi animali richiese la refrigerazione di alcune parti del set, il che comportò un certo "disagio" per la troupe e soprattutto per Michelle Pfeiffer, la cui tuta di lattice offriva scarso isolamento dal freddo.

Parte dei pinguini nella scena dell’assalto finale e i pipistrelli invece furono generati al computer mentre i pinguini meccanici furono realizzati dal leggendario Stan Winston.

Le scenografie di Batman Il Ritorno vennero realizzate da Bo Welch, che aveva già collaborato con Tim Burton in Beetlejuice ed Edward Mani di Forbice. Welch prese il posto di Anton Furst, il quale aveva vinto un premio Oscar per le scenografie di Batman. L'approccio di Welch fu leggermente diverso rispetto a quello di Furst, un po' più marziale combinando elementi dell'architettura brutalista, dell'Art Nouveau, dell'architettura sovietica e dell'espressionismo tedesco.

Una curiosità interessante riguarda la capsula per l'ingresso nella Batcaverna che venne modellata sulla vergine di Norimberga, un noto strumento di tortura del XVIII secolo.

Sul set furono inoltre adottate rigidissime misure di sicurezza, con l'accesso consentito solo tramite badge identificativo con foto. Nonostante queste precauzioni, trapelò una foto di Danny DeVito in costume nel ruolo del Pinguino, episodio che scatenò una caccia alla talpa all'interno degli studios. Gli studios ingaggiarono persino degli investigatori privati per cercare di individuare la fonte della fuga di informazioni, ma il colpevole non fu mai trovato.

A seguito di questo episodio, la sicurezza fu ulteriormente rafforzata tanto che persino a Kevin Costner fu impedito di accedere al set nonostante la sua curiosità di visitarlo.

Danny Elfman tornò a comporre la colonna sonora per il sequel. Rispetto al primo film però il compositore dovette scontrarsi con gli studios che desideravano includere più canzoni pop e ridurre le orchestrazioni, seguendo il successo ottenuto con il brano di Prince incluso nella colonna sonora del primo film. Elfman, con il sostegno di Burton, riuscì a prevalere e creando 95 minuti di musica originale per il film.

L'ispirazione per il tema principale di Batman Il Ritorno venne a Elfman durante un volo e la melodia venne registrata con un registratore portatile nel bagno dell'aereo. Questo causò non poche preoccupazioni tra i passeggeri a causa dei frequenti viaggi di Elfman in bagno e dei rumori insoliti che provenivano da lì.

Unico brano incluso nella colonna sonora del film è stato "Face to Face" dei Siouxsie and the Banshees, una scelta esplicita richiesta da Tim Burton per arricchire l'atmosfera del film con un elemento musicale particolare.

Fu Michelle Pfeiffer la vera protagonista delle riprese. La sua preparazione atletica impeccabile e il suo allenamento con la frusta la avvantaggiò in numerose scene come in questo incredibile filmato dietro le quinte trapelato qualche tempo fa:

L’attrice inoltre si immedesimò così tanto nella parte di Catwoman che non esitò a mettersi in bocca un vero uccellino nella scena a metà film che la vede protagonista con il Pinguino. L’unica scena non girata completamente dall’attrice fu la scena finale, quella in cui Catwoman si rivolge al Batsegnale, questo perché si decise di aggiungere la scena dopo la fine delle riprese, al suo posto nel costume c’è la sua controfigura.

L’aggiunta della scena fu dettata dal fatto che il personaggio aveva ottenuto responsi estremamente positivi nelle proiezioni in anteprima tanto da convincere Warner Bros. a dare via libera non solo ad un terzo film su Batman ma anche ad uno spin-off su Catwoman. Burton avrebbe dovuto supervisionare il progetto con la Pfeiffer che sarebbe tornata come protagonista. Il film avrebbe avuto un tono più leggero e le sue vicende si sarebbero svolte subito dopo la fine di quelle di Batman Il Ritorno con Selina in cerca di pace e tranquillità in un resort nel mezzo del deserto insieme ad altri eroi ed eroine.

Daniel Waters consegnò la bozza della sceneggiatura di questo spin-off il 6 giugno del 1995, il giorno dell’uscita di Batman Forever. La scarso riscontro di critica e pubblico sul terzo capitolo fece rapidamente rivedere i piani per il franchise batmaniano al cinema. Lo spin-off su Catwoman subì vari rimaneggiamenti, perse Michelle Pfeiffer come protagonista, sostituita ad un certo punto da Ashley Judd, finendo poi nel dimenticatoio. Parte di quello script fu utilizzato poi per il disastroso film omonimo del 2004 con Halle Berry.

Un nuovo costume per Batman Il Ritorno

Per Batman Il Ritorno il costume del Cavaliere Oscuro fu rivisitato e subì delle modifiche rispetto a quello utilizzato nel film precedente. Il nuovo costume venne realizzato con un materiale più leggero e flessibile, consentendo a Michael Keaton una maggiore libertà di movimento durante le riprese. Il design venne reso più stilizzato, e il simbolo sul petto assunse una forma più simile a quello presente nei fumetti.

Lo stesso Keaton apprezzò molto il nuovo costume e sottolineò come l’aspetto del “secondo” Batman fosse molto più intimidatorio di quello del primo film e che anche per questo motivo il personaggio non necessitasse di molti dialoghi. Questo contribuì a creare una presenza potente e silenziosa per il personaggio sullo schermo.

Il nuovo costume aiutò l'attore a compensare le limitazioni di movimento del collo imposta dal costume, una sfida per Michael Keaton durante le riprese di entrambi i film. Per superare questa limitazione, l'attore sviluppò una serie di movimenti repentini e violenti che coinvolgevano principalmente la parte superiore del corpo. Questo aiutò a compensare la mancanza di movimento del collo e a conferire al personaggio una presenza fisica più accentuata.

I villain di Batman Il Ritorno: il Pinguino e Catwoman

L'indossare il costume di Catwoman invece fu un'esperienza molto impegnativa per Michelle Pfeiffer durante le riprese di Batman Il Ritorno. Per l’attrice furono realizzate circa 60 tute di latex su misura dal costo di circa 1000 dollari l’una.

Le tutte erano assolutamente impossibili da indossare: la Pfeiffer infatti doveva cospargersi completamente di talco per riuscire ad indossare la tuta da cui poi veniva aspirata l’aria per risultare aderente. Una volta indossata poi la tuta veniva dipinta con una speciale vernice a base siliconica per donarle la sua caratteristica lucentezza. Il cappuccio era stretto e soffocante, inoltre l’attrice, una volta indossata la tuta, non poteva espletare i suoi bisogni costringendola a tenere il costume anche fino a 14 ore al giorno durante le riprese.

L’esperienza peggiore, dal punto di vista del costume, fu senz’altro quella di Danny DeVito. Il look del Pinguino era basato su una illustrazione di Tim Burton a cui si ispirò il leggendario Stan Winston, che aveva lavorato con il regista a Edward Mani di Forbice, per realizzare le protesi. Per vestire e truccare l’attore ci volevano circa 4 ore e mezza e lo stesso DeVito era costantemente a disagio a causa del peso delle protesi di silicone, disagio che sfruttò a suo favore non uscendo quasi mai dal personaggio durante le riprese e inserendo spesso fra una battuta e l’altra veri lamenti causati da questo disagio.

Piccola curiosità: la saliva grigiasta del Pinguino è una mistura di collutorio e colorante alimentare creata dallo stesso attore.

Batman Il Ritorno: una favola psico-gotica irripetibile

Accolto in maniera entusiastica dal pubblico, in maniera forse ancora più entusiastica del primo film, a Batman Il Ritorno non furono risparmiate critiche sparse soprattutto per i riferimenti sessualmente espliciti di molte scene, per la maggior violenza e azione e per il tono ritenuto ancora più gotico e oscuro del primo film. 

Nonostante le controversie, il film ebbe uno strepitoso successo al botteghino. Nel suo weekend di apertura, Batman Il Ritorno incassò 45,69 milioni di dollari, dimostrando un grande interesse da parte del pubblico. A livello globale, ha raggiunto un totale di circa 226,8 milioni di dollari, sebbene sia stato inferiore al guadagno del primo film, che aveva raggiunto circa 380 milioni di dollari a livello globale. Tuttavia, considerando che il budget di produzione del film fu di circa 80 milioni di dollari, Batman Il Ritorno venne considerato a tutti gli effetti un successo.

Con Batman Il Ritorno, il regista Tim Burton approfondì e ampliò molti dei temi che nel primo film aveva potuto solo accennare. Plasmando una sorta di fiaba psico-gotica che esplora il lato oscuro dell'eroe e dell'umanità, utilizzando il tema del doppio attraverso personaggi distorti per rappresentare l'ambiguità e la complessità della natura umana.

Il film si distingue per la sua tonalità cinica e disincantata, che critica apertamente il consumismo diffusi nella società dell'epoca e che aveva contribuito a creare con il primo film. McDonald’s avrebbe dovuto produrre degli Happy Meal a tema ma ritirò la campagna dopo aver visto il film. Inoltre quel diffuso ottimismo edonistico che, con la caduta dell’Unione Sovietica, imperava negli Stati Uniti dell’epoca serviva solo a coprire le brutture di una società già profondamente in crisi, basti vedere gli scontri nella Los Angeles di inizio anni 90.

Prodotto Consigliato
Batman Il Ritorno Steelbook (4K UHD + Blu-Ray)

Batman Il Ritorno Steelbook (4K UHD + Blu-Ray)

Il secondo capitolo cinematografico dedicato al Cavalieri Oscuro diretto di Tim Burton in una spettacolare versione in alta definizione.

L’idea di franchise, così come è intesa oggi, nacque con Batman e morì con Batman Il Ritorno. L’impronta autoriale di questi due film influenzerà tutta la produzione successiva dei cinefumetti DC/Warner Bros. con alcuni altissimi picchi, Christopher Nolan e Zack Snyder due su tutti, ma anche con tanti bassi dovuti all’incapacità di addomesticare questi personaggi a semplice prodotto di consumo slegato dall’amore viscerale dei fan e dal substrato storico da cui provengono.

Batman Il Ritorno nella cultura pop: fumetti, videogiochi e serie animata

Se Batman Il Ritorno segnò il declino per Batman al cinema, con i due capitoli successivi diretti da Joel Schumacher che verranno vituperati da critica e pubblico, è però anche l'inizio di una lunga stagione fortunata per Batman in altri media. I fumetti innanzitutto che beneficeranno di un picco di vendite tanto da spingere DC a rilanciare le storiche testate ma anche a vararne di nuove fra cui una dedicata a Catwoman e l’altra, intitolata Shadow of the Bat, che avrebbe dovuto raccontare storie dal taglio maturo riprendendo le atmosfere del film. Il successo del film portò inoltre al progetto di una nuova serie animata con protagonista il Cavaliere Oscuro, la mitica Batman: The Animated Series.

Il fatto poi che Batman Il Ritorno rigettasse una certa commercialità di cui era stata vittima, ma anche fautore, non significò una assenza di merchandise collegato al film anzi. Uno degli esempi più lampanti in questo senso fu la realizzazione di quello che ad oggi è ritenuto il miglior videogioco di Batman di sempre ovvero Batman Returns, beat’em up a scorrimento orizzontale realizzato da Konami:

Il videogioco, uscito fra la fine del 1992 e l’inizio del 1993, su svariate console ad 8 e 16-bit fra cui Sega MegaDrive e SNES che ad oggi rimane la versione miglior da poter rigiocare anche se non siete amanti del retrogaming.

Dove vedere Batman Il Ritorno in streaming

Attualmente Batman Il Ritorno è disponibile su SKY e in streaming su NOW. Il film è inoltre disponibile per l'acquisto e per il noleggio anche in 4K su Apple TV Plus, YouTube, Google Play, Prime Video, Chili, Rakuten TV e Microsoft TV.

Immagine di Copertina tratta dalla copertina della versione Blu-Ray del film.

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!