Freud e il mistero (risolto) del táltos: dal folklore ungherese alla teoria psicoanalitica, ecco cos'è e come interpretarlo

Autore: Elisa Giudici ,

È stata una delle sorprese seriali di marzo 2020: dopo aver registrato ottimi ascolti nella trasmissione alla TV austriaca, Freud ha conquistato anche il pubblico italiano su Netflix, apparendo nella classifica dedicata alle serie più popolari sin dalla sua uscita il 23 febbraio 2020. Sono tanti gli spunti d'interesse della serie che, pur avendo lasciato fredda la critica, ha catturato l'attenzione del pubblico. Il taglio adulto ed esplicito, la produzione europea, la rilettura fantasiosa e dissacrante del mito del padre della psicoanalisi: sembrano essere questi i punti di forza della serie, tanto che sembra probabile l'arrivo di una seconda stagione

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Al centro della narrazione c'è ovviamente il corpus scientifico di Freud, che ha dato il primo importante slancio allo studio della psicoanalisi. La presentazione però è ben lontana dall'essere una ricostruzione storica: di fatto Freud propone una versione alternativa della gioventù dello psicoanalista, in cui convivono terribili delitti e presenze demoniache. Tra queste ha generato curiosità e confusione la figura del táltos, che diviene centrale nelle fasi avanzate della serie. Complice una sceneggiatura tutt'altro che chiara nella propria esposizione, alcuni spettatori sono rimasti confusi. Il táltos è reale? Freud ha davvero combattuto contro un demone? O è un simbolo? 

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Un ritratto di profilo di Freud pensoso nel suo studio
Freud stesso darà una spiegazione razionale sul potere di Fleur del táltos

Questo approfondimento ripercorre le origini del termine e alcune possibili interpretazioni del suo utilizzo in Freud. La serie sfrutta ampiamente una certa ambiguità di fondo, per cui sono possibili letture anche differenti, che potete segnalare nei commenti al pezzo. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione, fate attenzione agli spoiler. In alternativa potete leggere un pezzo dedicato ad alcune curiosità spoiler free sulla serie. 

Cos'è il táltos, tra tradizione e serialità

Quella del táltos non è un figura inventata dalla serie Freud, bensì una parte importante del folklore ungherese: si chiama infatti così una figura simile a uno sciamano propria della tradizione nazionale. Non è una sorpresa: sappiamo che sia Fleur sia i suoi salvatori sono di origini ungheresi e vivono in esilio a Vienna, per cui non è una sorpresa che nella storia faccia capolino una figura legata alla cultura dell'Ungheria. È un vescovo cattolico di nome Arnold Ipolyi a mettere per la prima volta per iscritto la credenza popolare relativa al táltos.

Nel suo libro dedicato al folklore ungherese pubblicato nel 1854, il religioso spiega che sia credenza diffusa che il táltos è una persona scelta da un dio o uno spirito sin dalla nascita o comunque in giovanissima età. La presenza di denti nella bocca di un neonato, di un sesto dito a mani o piedi o di altre anomalie anatomiche portava gli abitanti dei villaggi ad identificare il bambino come medium tra dio e gli uomini. Se prima di compiere il settimo anno un osso del bimbo viene rotto, perderà l'abilità di parlare con gli spiriti. Le capacità del táltos non possono essere acquisite, insegnate o apprese: sono innate. 

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La figura ha origini pagane e secondo alcuni studiosi il termine significherebbe "aperto al mondo" oppure "stato d'incoscienza". Entrambe le interpretazioni si riferiscono al rituale principale legato ai táltos, una sorta di possessione del dio in cui gli spiriti parlano attraverso la sua bocca agli uomini, guarendo i malati. In particolare era diffusa la credenza che gli spiriti parlassero agli uomini tramite i táltos per metterli in guardi dai pericoli contro la nazione ungherese. Elemento patriottico e inconscio: un mix perfetto da rielaborare in Freud. 

Il táltos in Freud: psicoanalisi o magia?

Show hidden content Nella serie Netflix la storia del táltos viene svelata a poco a poco e con numerosi flashback. Raccontata nel suo ordine cronologico, vede la contessa Sophia von Szápáry che arriva a cavallo in un villaggio ricoperto di neve e cadaveri in quella che immaginiamo essere l'Ungheria. Qui sta per essere aggredita da un uomo nudo e ricoperto di sangue, ma interviene a salvarla una bambina (Fleur da piccola) che lo blocco sussurrando táltos. In alcuni frammenti della memoria di Fleur la troviamo in un capanna al centro del villaggio, circondata da acchiappasogni recanti il simbolo legato allo sciamanesimo. 
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Fleur e Sophia abbracciate
Fleur e Sophia anticipano Freud nella scoperta dell'ipnosi: spesso la scienza razionalizza il contenuto delle credenze popolari, provandone la base scientica
Sophia prende la bimba con sé e viaggia per l'Europa, fino a stabilirsi con Viktor a Vienna. I due progettano di uccidere l'imperatore austriaco per quanto fatto patire al popolo ungherese negli anni passati: l'imperatore infatti ha annesso la nazione al suo regno lasciando che i propri soldati uccidessero e stuprassero i civili ungheresi. Il tentativo di ribellione del padre di Sophia lo porta a venire ucciso da traditore. Di questo periodo sappiamo poco, perché la serie non si sofferma e anzi è parecchio confusa a riguardo. Quel che è certo è che l'abilità innata di Fleur di condizionare la gente come medium è manipolata da Sophia, che in qualche modo ha appreso delle tecniche simili a quelle dell'ipnosi che Freud sta tentando di sviluppare, ma decisamente più affinate ed efficaci. Sophia ipnotizza Fleur, che a sua volta risveglia il táltos nei rampolli dell'aristocrazia ungherese, con lo scopo di trasformare un ballo a corte in un'ecatombe. Non temete: siamo lontani dalla realtà medica dell'epoca e di oggi. Se è vero che è possibile suggestionare le persone tramite alcune tecniche, è molto difficile se non impossibile farlo a questi livelli e di certo non basta una parola sussurrata all'orecchio o un tocco di mano. Bisogna essere un po' elastici nell'accettare quanto la serie ci propone, così come lo è il giovane Freud. Lo studioso ipotizza che il táltos non sia altro che il subconscio e l'incoscio umano (la serie non fa nemmeno distinzione tra i due), ovvero tutto ciò che di represso e rimosso nascondiamo nell'animo. Per manovrare le persone, Fleur risveglierebbe il loro lato più istintivo e primitivo, il retaggio del mondo animale, senza freni o condizionamenti sociali. Alcuni però  - come Mucha, Rodolfo e in ultima istanza Kiss - hanno un lato animale e istintivo così forte da prendere il sopravvento, finendo per portarli a esaudire i loro più macabri desideri. 
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Freud nudo nella vasca da bagno osserva Fleur vestita e immersa nell'acqua
Freud nella sua parte animale e istintiva è attratto da Fleur, tanto di masturbarsi nella vasca da bagno pensando a lei
Un momento chiave della serie è la traumatica prima volta della ragazza, anzi, una notte di prime volte più o meno consensuali. Per proteggere Fleur, una seconda personalità dormiente prende il sopravvento. Questa ha caratteristiche maschili (voce più profonda, atteggiamento aggressivo, apparente forza muscolare più sviluppata) e si dimostra sessualmente vorace, tanto da sedurre Freud e consumare con lui un rapporto sessuale per ben due volte nel giro di poche ore. Nella lettura del giovane dottore non c'è nulla di sovrannaturale in tutto questo: sono i traumi passati e presenti della ragazza che l'hanno portata a sviluppare una seconda personalità, che protegge la prima nei momenti di difficoltà.Anche spiegandola così rimangono molti punti oscuri, come la scena dell'orgia di poco precedente all'attentato (di cui Freud "intravede" i segni al suo arrivo nella villa) e la capacità di Fleur (e di Freud?) di vedere il musicista morto nell'appartamento a fianco di quello del dottore . La serie, un po' per scelta un po' per difficoltà a fare chiarezza sulle sue svolte, lascia volutamente alcune situazioni irrisolte, in cui c'è spazio per ipotizzare la presenza di un elemento paranormale. Freud stesso, insieme a Kiss e Fleur, sarà protagonista di una sorta di sogno o allucinazione in cui esplorerà i desideri del suo táltos: uccidere il padre, giacere con la madre, avere rapporti sessuali con la fidanzata e con Fleur stessa.
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Un vasetto contenente di cocaina sullo scrivania di Freud
La dipendenza dalla cocaina salva Freud dal suicidio
La stessa fidanzata di Freud accorre in città perché ha un inspiegabile sogno premonitore molto preciso su un suo possibile tentativo di suicidio, sventato all'ultimo probabilmente perché il sistema nervoso di Freud sovreccitato dalla cocaina e quindi meno propenso a piegarsi all'ipnosi.  

Per approfondire ulteriormente le sovrapposizioni tra le scoperte psicoanalitiche di Freud e le scelte della serie, consiglio di leggere un approfondimento dedicato alle variazioni della sigla di Freud e ai titoli dei singoli episodi, perché sintetizzano molto efficacemente i vari stadi psicologici vissuti dai protagonisti: la medium Fleur, l'ispettore Kiss e Freud. 

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