Tartarughe Ninja - Caos mutante, recensione: uno spasso per tutte le età

Tartarughe Ninja - Caos Mutante è finalmente sbarcato in streaming su Paramount+ in modo tale da poterlo rivedere tutte le volte che lo si desidera. Noi l'abbiamo visto prima che uscisse in sala e ve ne parliamo in questo articolo prova di ogni spoiler! Ecco cosa ne pensiamo del film animato prodotto da Paramount!

L'ultima avventura delle Tartarughe Ninja offre un'abbondante dose di divertimento e, anche se l'originalità non è il suo punto di forza, tira fuori una storia niente affatto banale che parla di accettazione, ricerca dell'identità e di genitori che devono mettersi in discussione.

Questi iconici rettili mutanti hanno una lunga storia che risale al 1984, quando i fumetti e le serie televisive dominavano la cultura pop. Tuttavia, grazie a Seth Rogen, Evan Goldberg e Jeff Rowe, le Tartarughe sono tornate sotto i riflettori con il film di animazione Tartarughe Ninja - Caos mutante focalizzandosi di più sul giusto target.

Questo trio creativo ha lavorato con passione per portare in vita i personaggi, regalando ai quattro protagonisti una vivacità che li rende reali, colorati, underground, simpatici, moderni e, soprattutto, autenticamente adolescenti. 

Dopo aver diretto I Mitchell contro le Macchine per Netflix, Jeff Rowe ha assunto il compito di guidare il progetto insieme a Seth Rogen.

Tartarughe Ninja - Caos mutante è pronto per essere un film di origini con l'ambizione di dare il via a una serie. Inutile dirlo, ma non perdete assolutamente la scena post credit!

Le "Teenage" Mutant Ninja Turtles sono finalmente adolescenti

Non ci si può girare intorno: il nuovo film Tartarughe Ninja - Caos Mutante è un coming of age. La chiave è l'enfasi sulla fase adolescenziale delle Tartarughe, un aspetto spesso trascurato, o almeno poco percepibile, nelle versioni precedenti.

Le tartarughe non partono come misteriosi giustizieri simil Batman: nelle prime scene di Tartarughe Ninja - Caos mutante sono quattro giovani che escono dalle fogne di New York unicamente per fare la spesa per loro padre Splinter. Ma sì sa, l'adolescenza porta con sé una gran voglia di emancipazione che, nel loro caso, significa sognare una vita normale al fianco degli umani.

Come la maggior parte degli adolescenti Leonardo, Donatello Raffaello e Michelangelo decidono di mentire al genitore per cose normalissime come vedere la commedia del 1986 Una pazza giornata di vacanza durante una proiezione all'aperto a Brooklyn (che, insieme ad alcune scene di vecchi film di kung fu con Jackie Chan, sono le uniche immagini realistiche in un contesto animato). I tarta-fratelli sognano la loro occasione per essere un po’ come Ferris Bueller, protagonista della commedia, che fa ballare gli altri cantando Danke Schoen e Twist and Shout.

Come dichiarato durante il Comic-Con di San Diego 2023, Nickelodeon e Paramount vogliono rinnovare il franchise dedicato alle Tartarughe Ninja. La scelta di rinfrescare il franchise portando il focus su temi teen si intona al character design e al tipo di animazione. Per la prima volta, le tartarughe sono veri teenager (nel senso che lo sembrano e si comportano come tali), e questo ha un impatto notevole.

A parte qualche dialogo un po' didascalico, la sceneggiatura riesce a parlare al pubblico di riferimento. Le tartarughe condividono l'immaginario della Gen Z e il film riflette i loro ritmi concitati, parole e pensieri che si accavallano, sovrabbondanza di stimoli sensoriali.

Tuttavia, gli autori hanno genialmente ripescato anche dall'immaginario collettivo dei Millennials che le tartarughe le hanno viste nascere e diventare famose. È pregevole l'uso di brani musicali degli anni 90 come controcanto per evocare l'epoca d'oro delle tartarughe: Eye Know dei De La Soul, Can I Kick It? di A Tribe Called Quest, No Diggity dei Blackstreet, Shimmy Shimmy Ya di Ol’ Dirty Bastard, What's Up? delle 4 Non Blondes.

Ne viene fuori un bellissimo mash-up pieno di riferimenti della cultura pop, hip hop, skater che si mescolano a citazioni da L'attacco dei giganti o dal MCU.

La grafica sporca e l'animazione di Tartarughe Ninja - Caos mutante

Rowe ha affermato che per trovare uno stile adeguato si è ispirato ai bozzetti che disegnava da ragazzo, incoraggiando i suoi collaboratori ad abbracciare l’imperfezione. Infatti, nell'aspetto visivo di Tartarughe Ninja - Caos mutante si nota chiaramente il tratto del disegnatore a matita, i colori sono sfumati come in un acquerello, altri tratti sono abbozzati come fossero la punta di un evidenziatore o di un pastello a cera, altri ancora sembrano dei graffiti che si vedono per le strade di New York.

Questo stile è stato influenzato dalla rivoluzionaria animazione di Spider-Man: Into the Spider-Verse, che ha dimostrato il potenziale di un approccio non convenzionale: Caos mutante si basa sulle innovazioni apportate da Sony Pictures Animation, e non solo dal punto di vista visivo.

Quello che Tartarughe Ninja - Caos mutante prende in prestito dalle avventure di Miles Morales è l’idea di slegarsi dai canoni, adoperare uno stile di disegno sporco che, con quel tocco underground che si sposa sia letteralmente che metaforicamente con il quartetto, si ricollega anche alle loro origini editoriali indipendenti, figlie di Kevin Eastman e Peter Laird.

Una trama poco originale, ma con personaggi ben sviluppati

Sebbene la trama di Tartarughe Ninja - Caos mutante non sia particolarmente innovativa, i personaggi sono il punto forte del film. A parte qualche dettaglio, la storia rimane fondamentalmente la stessa: dopo che il Techno Cosmic Research Institute assale il laboratorio di Baxter Stockman, una sostanza mutagena cola nelle fogne di New York City trasformando quattro tartarughe in creature antropomorfe, insieme a un topo di nome Splinter che crescerà i quattro come figura paterna. La differenza più grande forse è che il quintetto è un gruppo di "semplici" animali mutati loro malgrado che si approcciano al ninjutsu da autodidatti.

Splinter viene adattato a esigenze più moderne che lo rendono una figura genitoriale accessibile a un pubblico giovane e così anche April, (adolescente anche lei, diversamente dalle continuity classiche), la quale deve fare i conti con il bullismo, il riscatto sociale e il bisogno di esprimere sé stessa. Lontanissima da Megan Fox per intenderci.

Il film riesce a creare una profondità nel mondo circostante dando spazio ai comprimari e ai personaggi secondari come Mondo Gecko, Ray Fillet o Genghis Frog che, per quanto abbiano poche scene, riescono a rimanere impressi. Immancabili e strepitosi Rocksteady e Bebop, rispettivamente doppiati in originale da John Cena e Seth Rogen.

Vale la pena vedere Tartarughe Ninja - Caos mutante?

Ma quindi cos’è che non funziona in Tartarughe Ninja - Caos mutante? Poco, questo è un film divertente e spassoso, con una storia che scorre liscia, uno stile di animazione azzeccatissimo e che, nonostante alcuni cliché, riesce a catturare l'essenza delle Tartarughe. Un nuovo manifesto generazionale delle TMNT, in perfetto equilibrio tra innovazione e nostalgia.

Ciò che rende dolorosa la loro emarginazione è anche calarli in un tempo moderno in cui social network e cellulari li relegano ancor di più al ruolo di spettatori passivi delle vite degli altri. Per fortuna le contaminazioni generazionali riescono nella loro missione di rendere questo concetto dell'emarginazione universale.

La sola pecca forse è che l’intero soggetto si basa troppo su un'unica chiave: la necessità di essere accettati. Le tartarughe, Splinter, April e lo stesso antagonista vivono lo stesso disagio anche se declinato in modi diversi.