The Great, la recensione della serie con Elle Fanning e Nicholas Hoult

Dal 18 giugno in Italia su StarzPlay, The Great, con Elle Fanning e Nicholas Hoult è un piccolo gioiello della serialità televisiva creato da Tony McNamara, sceneggiatore de La Favorita.

Autore: Giulia Greco ,

Irriverente, satirico, brillante. The Great non è un classico dramma storico à la The Crown né un period drama come Downton Abbey. Nella serie di Tony MacNamara, la storia di Caterina la Grande, zarina di Russia animata dall'amore e dall'ammirazione per la politica riformatrice europea, parte da un premessa bene precisa: non ci troviamo di fronte a una fedele ricostruzione storica degli eventi, ma a un racconto “a tratti vero”, che mira a mettere in luce le contraddizioni insite nelle corti in un'epoca divisa tra le brutture e le violenze delle guerre e la diffusione degli ideali illuministi francesi.

La Caterina II di Prussia interpretata da Elle Fanning è una giovane e ingenua fanciulla che sogna di poter governare l'impero Russo secondo una politica ispirata alle opere e le idee di philosophes come Voltaire e d'Alambert, ma si trova suo malgrado catapultata in un un clima misogino e maschilista, dominato dal sadismo di un sovrano sciocco, viziato ed egoista.

Non sorprende allora che nel cuore della giovane Caterina, in cui fin da subito alberga il desiderio di grandezza per la Russia, nasca la volontà di spodestare l'imperatore suo marito e dar vita a un colpo di stato che le permetta di sedere sul trono di Russia.

Pur lontanissima dall'essere un'accurata trasposizione della storia sullo schermo, pur coi suoi toni volutamente sopra le righe, caricaturali e surreali, The Great riesce a restituirci un ritratto di Caterina, di Pietro III, dello sfarzo e dell'indolenza delle corti paradossalmente molto realistico. Le difficoltà di Caterina di camuffarsi in un ambiente che le è sconosciuto, i tentativi adeguarsi alla cultura di un luogo estraneo, gli sforzi compiuti per cercare di creare un legame con l'ostinato marito sono solo alcuni degli elementi che fanno di The Great un prodotto che, nel suo essere così stravagante e originale, non è solo il connubio perfetto di genio e sregolatezza, ma anche una critica sociale alla contemporaneità. Nella visione illuminata di Caterina è possibile, infatti, riscontrare tutta la passione e l'ambizione di chi brama cambiamenti significativi, continuamente contrastata da chi invece resta ancorato alla tradizione e a una morale corrotta. “Questa è la Russia”, ripetono di continuo i personaggi principali della serie, “è così che funziona”. Persino in chi appoggia e promuove gli ambiziosi piani di governo di Caterina resta radicata la convinzione che un vero cambiamento sia impossibile. E possiamo solo immaginare che sia proprio per questo che, nella realtà Russa di fine Settecento, la politica riformatrice di Caterina II fu sempre limitata e contrastata da una nobiltà che non aveva alcuna intenzione di perdere i propri privilegi.

A fare da contraltare a Caterina, c'è Pietro III, interpretato da uno straordinario Nicholas Hoult, che diviene simbolo di un dispotismo crudele e cieco di fronte alle ingiustizie della società. Hoult, ex protagonista di Skins e About a Boy, riesce nel complicatissimo compito di catturare tutti gli strati della complessa psicologia di un tiranno che, nei momenti più inaspettati, riesce a dimostrarsi anche incredibilmente sveglio, affascinante, un giovane uomo che non riesce ad affrancarsi dal pesante fardello derivante dall'essere il figlio di Pietro il Grande.

Il rapporto altalenante e i vivaci scambi tra Caterina e Pietro costituiscono, insieme alla cura per i costumi e le meravigliose ambientazioni (gli esterni della corte sono quelli della Reggia di Caserta!), il fiore all'occhiello di una serie che sa essere comica, allegra, divertente e grottesca al tempo stesso, ma che sa come non sconfinare mai nell'eccesso fine a sé stesso.

Una satira irriverente da vedere assolutamente.

Huzzah!

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Commento

stars

Voto di Cpop

100
Effervescente e brillante, The Great è la serie storica irriverente e anacronistica creata da Tony McNamara, già sceneggiatore de Le Favorita.

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