Polaris will never be gone, recensione: quando il fanatismo nasconde una commovente realtà

Autore: Federica Polino ,

J-POP Manga amplia il suo catalogo e, come per Noyu Girl di Haro Aso, mette a disposizione dei propri lettori un cofanetto splendidamente illustrato contenente la miniserie manga in tre volumi di Eke Shimamizu, Polaris Will Never Be Gone.

L'opera offre una profonda analisi circa le sfavillanti luci e le orrende tenebre che aleggiano attorno all'ambiguo mondo Idol, ponendosi in aperto contrasto con altri manga del genere come Se la mia idol preferite arrivasse al Budokan morirei, ma presentando non poche analogie col caso narrato in Oshi No Ko - My Star.

Prodotto Consigliato

Polaris will never be gone, cofanetto

Volumi 1, 2, 3 di Polaris Will never be gone di Eke Shimamizu

La vita della protagonista, Mizuumi Tachibana, viene completamente fagocitata da un mondo che mescola una folle idolatria nei confronti della sua dea Sora Tajima, leader delle Polaris, e rabbia cieca nei confronti della restante popolazione, colpevole di aver dimenticato la sua idol preferita.

Polaris will never be gone JPOP
Polaris will never be gone
Polaris will never be gone vol2

Tra sfavillanti scintillii e turpe oscurità 

Mizuumi Tachibana è una liceale non-ordinaria e di indole tranquilla: perennemente distratta, incompresa, non le interessa granché di ciò che gli altri pensino di lei. Mizuumi sembra aver perduto la voglia di vivere dopo la dipartita della sua idol preferita, Sora Tachibana: la morte della giovane cantante e centro delle Polaris ha gettato in un vortice di disperazione la fan che, a due anni dai fatti, non si capacita di come le persone abbiano osato dimenticarsi di una dea.

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Questa tossicità d’intenti amorosi unita alla venerazione che Mizuumi prova per Sora si trasformano in una tremenda depressione, il ché incarna perfettamente la mole di problemi reali che ruotano attorno allo sfavillante mondo delle idol: un fanatismo che contiene in sé il germe della tragedia.

Mizuumi sembrerebbe essere destinata ad una triste esistenza, finché un giorno spunta dal nulla un video che rimescolerà le carte in tavola: Sora Tajima, in abiti da idol e chioma fluente, riappare in tutto il suo candido splendore. La ricomparsa di Sora ricorda a tutti gli effetti quella di un Messia: le persone riprendono a discuterne, tornano a prestare attenzione alla leader delle Polaris, i riflettori sembrano essere nuovamente puntati su di lei. 

Il ricordo di Sora continua a vivere, malgrado appaia subito chiaro si tratti di un impostore, eppure, come si usa dire anche da noi:

L’importante è che se ne parli.

Polaris will never be gone J-POP
Polaris will never be gone
Sora bambina

Renju Kooriyama è un popolare studente delle superiori che frequenta il medesimo liceo di Mizuumi: dietro il suo sorriso e la sua delicatezza, Kooriyama nasconde un’anima oscura, una personalità machiavellica che gli permette di risultare amabile agli occhi degli altri, senza mai rivelare la vera identità da cinico misantropo.

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Renju, di fatti, è un giovane annoiato che detesta i suoi compagni e che non comprende come le persone possano entusiasmarsi per le piccole cose, da lui considerate insignificanti: pertanto, tiene un diario in cui riversa tutto il suo odio nei confronti dell’umanità. L’unico hobby che gli da sollievo è il Cinema, poiché lo aiuta ad estraniarsi dal mondo circostante.

Tuttavia, un giorno Renju maldestramente perde il proprio diario degli orrori, e quest’ultimo sarà rinvenuto proprio da Mizuumi, che ne approfitterà per ricattarlo ed indurre il giovane a lavorare per lei: avvolta da un'aura serafica, la ragazza gli rivela imperturbabile di essere lei l’impostore che sta impersonando Sora.

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Sotto lo sguardo sbigottito (e a tratti terrorizzato) di Kooriyama, la giovane lo invita ad entrare nel suo mondo: la stanza, tappezzata di foto, poster, gadget di Sora Tajima, rivela una preoccupante vena di follia, ma nulla avrebbe mai potuto eguagliare il motivo che si nasconde dietro le azioni di Mizuumi.

Lei, una ordinaria studentessa senza alcun talento, darebbe la propria vita pur di permettere alla divina Sora Tajima di continuare a vivere. Non importa quanto le costerà, ha intenzione di continuare a girare video fingendo di essere la defunta idol, affinché le persone rispolverino la propria memoria e tornino a ricordare la sua dea.

L’ossessione e gli ideali di Mizuumi, la passione che brilla nei suoi occhi, affascinano l’annoiato Renju, che decide di darle una mano a realizzare il suo sogno: se Mizuumi ha trovato in Sora un riparo, Kooriyama trova in Mizuumi un motivo per esistere, qualcosa che colmi quel vuoto che sente dentro.

Voglio aiutare soltanto lei.

Polaris will never be gone JPOP
Polaris will never be gone
Mizuumi e Renju

Il trambusto mediatico che ne deriva mette in luce le oscurità che si celano dietro il sogno idol nipponico: Mizuumi viene notata dal manager Saiji Tozuka che non si lascia sfuggire l’opportunità di sfruttare la venerazione della studentessa e trasformarla in denaro.

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Tozuka invita Mizuumi a diventare un’idol e a riportare in auge le Polaris, tessendo una rete di inganni e sotterfugi degni di un magnate discografico, malgrado ben presto sveli i suoi veri intenti: rivelare la vera identità di Mizuumi, puntando tutti gli occhi su di lei, andando ad oscurare il ricordo della dea Sora Tajima.

Presenteremo Mizuumi Tachibana come degna erede della sua amata defunta idol, approfittando del grande interesse che sta riscuotendo.

[…] La morte… è l’apice dell’intrattenimento.

L’esatto contrario di quel che avrebbe desiderato Mizuumi. Costernata e tradita, la giovane scappa dalla sala di registrazione, seguita a ruota da Renju.

La giovane Mizuumi ha sempre vissuto solo in funzione di Sora Tajima, il suo unico intento è renderla immortale ed eterna, far comprendere a tutti la sua natura divina: questo è ciò che la rende felice.

Tuttavia, vien da sé chiedersi se ci sia altro dietro questa ossessione: perché Mizuumi sembra conoscere così bene Sora? E come mai conserva una serie di oggetti personali appartenuti alla defunta, quali la sua carta d'identità e alcune foto? Ma soprattutto...

...chi è davvero Mizuumi Tachibana?

Le risposte sono nascoste nelle stelle. E in alcune lettere impregnate di lacrime.

Polaris, denuncia o racconto d'amicizia?

Eke Shimamizu denuncia apertamente l’industria discografica giapponese, puntando il focus sul problema attraverso l'ambiguo personaggio di Saiji Tozuka, spietato manager deciso a sfruttare l’attenzione catturata dalla nuova Sora per monetizzare il più possibile. L’uomo agisce subdolamente, e nulla sembra poter fermare la sua sete di successo: neanche la tragica morte di una diciassettenne.

Tuttavia, malgrado il tema della denuncia sia ben definito e sottoposto ad un' approfondita analisi, non è certamente quello principale: Polaris will never be gone è la storia di due ragazze, Sora e Mizuumi, e del loro indissolubile legame che neanche la morte è riuscita a spezzare.

Nel corso della narrazione, spesso incappiamo in panels e discorsi criptici, capaci di trasmettere una lieve ma onnipresente sensazione di disagio: sin dal primo volume, il lettore sa che dietro tutte quelle parole, gli occhi vitrei della protagonista, la sua ossessione nei confronti di quella determinata idol, nascondono in realtà qualcos’altro

Il mistero che aleggia nell’aria per i primi due volumi si abbatte sul lettore come un macigno nel corso del terzo volume, e cambierà la vostra percezione dell’intera storia: non più una denuncia, non più l’analisi della follia derivata dalla mercificazione delle idol, bensì la storia dei destini intrecciati di due ragazzine che condividono il medesimo dolore

Una storia toccante, due protagonisti agli antipodi, un racconto intrigante che affascina ed incuriosisce il lettore fino al terzo volume, quando il leitmotiv del misterioso passato di Mizuumi raggiunge l'apice della narrazione e la matassa di intrighi si scioglie in un colpo solo.

Delicatezza e linee intermittenti

Un tratto delicato, linee talvolta appena accennate ed intermittenti, così Shimamizu ha ideato un manga che poggia le sue basi sulla narrazione di una storia commovente, a tratti anche disturbante, ma che catturerà completamente la vostra attenzione.

L’autrice preferisce puntare il focus sul dettaglio degli occhi, sacrificando il lavoro sulla cinetica dei movimenti o l’espressività dei propri personaggi, a dimostrazione che nello sguardo sia presente l’anima dell’individuo: occhi spenti per Mizuumi quando non è impegnata a pensare a Sora, occhi velati per dar forma alla malinconia e alla depressione, occhi splendenti quando la giovane lotta con tutta sé stessa per raggiungere i propri obiettivi.

Le tre illustrazioni a colori che accompagnano i volumi perfettamente curati da J-POP incorniciano un'opera che, nella sua semplicità, è in grado di appassionare ed incuriosire: probabilmente, anche per lo stile minimalista adottato da Shimamizu.

 

Immagine in evidenza tratta dal volume 3 di Polaris will never be gone, via amazon.it   

Commento

cpop.it

80

La storia di due bambine che condividono il medesimo doloroso destino. Una fan accecata da una folle idolatria nei confronti della sua dea Sora Tajima, misto a rabbia cieca nei confronti della restante popolazione, colpevole di aver dimenticato la sua idol preferita. Mizuumi, per veicolare nuovamente l'attenzione su quest'ultima, prenderà un'irrevocabile decisione che porterà a galla tutte le oscenità che nasconde il mondo idol, mentre una triste verità sarà man mano svelata. Il ritorno delle Polaris vi stupirà.

Pro

  • Ottima gestione del mistero
  • Perenne sensazione che la protagonista stia nascondendo qualcosa
  • Tratto accennato, delicato, intermittente, spezzato, come l'anima di Mizuumi
  • Analisi approfondita circa una tematica sociale da non sottovalutare

Contro

  • Malgrado non stoni nel complesso, alcuni personaggi sono mono-espressivi
  • I primi due volumi sottotono
  • Avremmo preferito un approfondimento sul resto dei personaggi
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