Ant-Man 3, recensione no spoiler: l'MCU fa un piccolo passo avanti

Leggi la recensione di Ant-Man and the Wasp: Quantumania per scoprire come e se funziona il primo film della quinta fase Marvel.

Autore: Elisa Giudici ,

Ant-Man and the Wasp: Quantumania è un piccolo passo all’interno di una nuova fase del Marvel Cinematic Universe (MCU), l’ennesima. Siamo arrivati alla Fase 5 e grandi rivoluzioni non s’intravedono all’orizzonte.

La sensazione di stanchezza per alcuni spettatori ora è chiaramente percepibile, complice la gestione non perfetta del post Endgame e la moltiplicazione degli eventi Marvel, come ad esempio le miniserie su Disney+.

La chiusura della Fase 4 del MCU non ha saputo azzeccare un film univocamente entusiasmante, con epigoni convincenti ma strabordanti di personaggi e filoni narrativi, alternati a titoli molto traballanti.

Ant-Man fronteggia promesse e aspettative della Fase 5

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Il terzo film dedicato ad Ant-Man quindi ha una missione molto delicata. Da una parte prova a stuzzicare gli spettatori dopo qualche mese di astinenza con il ritorno dei super Marvel al cinema. Sul piatto c’è la promessa di un nuovo crescendo verso il doppio film evento targato Avengers, il culmine della Fase 5, che vedremo tra qualche anno e molti film.

Dall’altra c’è il tentativo di rimanere fedeli alla caratteristica principale del franchise di Ant-Man, un supereroe underdog che zitto zitto si è conquistato una trilogia dedicata. Il segreto di Ant-Man and the Wasp: Quantumania? Quello di essere nato come un di più, un’extra caratterizzato da un tono decisamente più leggero e ambizioni più contenute di altri colleghi (Thor, Captain America).

Già nelle sue premesse, Ant-Man ispira un pathos differente, un’urgenza contenuta. Le aspettative pesano meno rispetto a pellicole che ne fronteggiano di altissime, unite a ospiti ingombranti come Doctor Strange o Black Panther.

Lo Scott Lang di Paul Radd si muove da sempre più agilmente, alleggerito da aspettative minime. Una leggerezza che il suo viaggio nel Regno Quantico continua a ricercare. Due ore e spicci di durata, aria da fantascienza avventurosa e ironia sono gli elementi che fanno girare Ant-Man and the Wasp: Quantumania… non senza qualche intoppo.

Com’è Ant-Man and the Wasp: Quantumania

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La buona notizia è che che Ant-Man 3 funziona egregiamente, specie per quanti andranno al cinema più alla ricerca di divertimento e avventura. Chi invece arriverà con taccuino e penna, pronto a intercettare gli sviluppi del MCU, rischia di rimanere un po’ deluso.

Non è che Ant-Man and the Wasp: Quantumania non abbia una sua storia da raccontare, anzi: è il film che introduce il pubblico che non ha visto la serie di Loki a una conoscenza approfondita di Kang (o quantomeno, di un Kang). Il villain della pellicola è piaciuto molto nelle prime reazioni ad Ant-Man 3, complice l’interpretazione potente di Jonathan Majors e il contesto in cui si sviluppa lo scontro tra buoni e cattivi.

Come sappiamo già dai trailer di Quantumania, il film porta tre generazioni di Ant-Man e Wasp nel Regno Quantico, dove è rimasto intrappolato Kang il conquistatore. Sfuggire alla solita formula della Terra da salvare dà un bel passo al film.

La pellicola si diverte a esplorare un regno assurdo di sapore fantascientifico, ricolmo di nuovi personaggi e provvisto di un suo fronte ribelle.

C’è tanto Star Wars in Quantumania per trama, personaggi e mood, con “prestiti” e ispirazioni sia dal canone cinematografico sia dalle serie animate. Per non parlare di veri e propri furti operati ai danni di un canone ormai da un secolo saccheggiato a livello narrativo e visivo: quello di John Carter.

Il gusto quindi è space opera, l’escapismo che diverte e meraviglia con l’esplorazione dei pianeti, che in questo caso diventano la dimensione dell’infinitamente piccolo dei Quanti.

Quello che funziona meno invece è il tentativo del film di connettersi al discorso ancora in fase di evoluzione del Multiverso, delle linee temporali modificate dalla TVA. La pellicola è anche indebolita da un cast vastissimo e dalla solita, cronica incapacità di sacrificare qualcosa per focalizzarsi sugli sviluppi narrativi più importanti, poco valorizzati per dare spazio a tutto e tutti. 

Ant-man 3 è il classico film i cui sviluppi più interessanti arrivano sul finale e nelle scene extra. Anche riflettendoci post visione, rimane un po’ di confusione e perplessità. Arrivando con le giuste aspettative però il divertimento è assicurato. 

L’immagine di copertina di questo articolo è tratta da Ant-Man and the Wasp: Quantumania di Marvel Studios

Commento

Voto di Cpop

66
Quantumania è una divertente space opera nel Regno Quantico, che si fa forte del personaggio promettente di Kang, della collaudata idonia Marvel e di grande leggerezza. Un po’ di stanchezza però si sente.

Pro

  • L'esplorazione del Regno Quantico
  • La presenza di Kang
  • La leggerezza e il ritmo tipici dei film di Ant-man

Contro

  • Pochi sviluppi impattanti sull'MCU
  • Tanti, troppi prestiti da Star Wars e John Carter
  • Non concentra le sue energie sui personaggi e le storie che funzionano di più
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