Cannes 70, parata di star (e di polemiche) per Okja di Netflix

Autore: Elisa Giudici ,

Non c'è pace all'ombra delle palme francesi per Netflix. Nella seconda giornata di concorso, 19 maggio 2017, un piccolo incidente dà il via a una nuova serie di proteste e, dopo le polemiche di ieri e le dichiarazioni di Will Smith e Robin Wright, davvero non si parla d'altro in Croisette. Tanto che rischiano di passare in secondo piano i 2 film bizzarri e meravigliosi che sbarcano in concorso oggi. Le star hollywoodiane accorse per Okja invece si fanno subito notare al photocall. 

A Cannes 70 continua il caso Netflix

Un imprevisto e il film sbagliato su cui commettere errori: da questo mix letale è uscita fresca fresca la polemica di giornata. Già cala il buio sulla proiezione del mattino dedicata alla stampa, quella di Okja di Bong Joon-Ho, uno dei 2 film coreani e una delle 2 pellicole di Neflix a correre per la Palma d'Oro. Il film comincia a scorrere e gli spettatori sono sbigottiti, ma non per quanto succede nella pellicola, bensì perché l'immagine è chiaramente fuori fuoco e tagliata, tanto che le teste degli attori finiscono fuori dallo schermo. Scoppia il finimondo: fischi, lamentele, urla, gente che si alza e se ne va, giornalisti già pronti a twittare di un complotto contro il servizio di streaming e produzione statunitense. 

La verità è molto più semplice: un errore banale (le due ali del sipario non erano state completamente aperte), secondo alcuni voluto per danneggiare il film, secondo altri una sfortunata coincidenza per un film che era già, suo malgrado nell'occhio del ciclone. Il Festival sistema il problema dopo 10 minuti di follia in sala, ma per un programma serrato 10 minuti sono un'eternità e la scaletta collassa, mettendo tutti in difficoltà. Ovviamente compare un comunicato ufficiale a riguardo:

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Ormai però non si parla d'altro e non mancheranno ovviamente dichiarazioni dal parte del cast e sfottò sui social di curiosi e presenti. 

Okja: le reazioni della critica sul film

In questa querelle il film di Bong Joon-Ho ha ottenuto l'attenzione di tutti, certo, ma per i motivi sbagliati. Ci vuole più del solito infatti per leggere un articolo che parli del film in sé. Secondo i primi responsi della critica, questa fiaba avventurosa per famiglie è una piccola gemma che fonde il genio del cineasta coreano alla scrittura dell'autore e giornalista Jon Ronson. Con la sua sceneggiatura, Ronson ha portato un po' del sapore dei classici anglosassoni alla Roald Dahl in questa commedia a tratti surreale e  viene spesso citato per dialoghi brillanti. 

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Okja, parata di star per il film Neflix

I fan di vecchia data del regista però sostengono che il loro idolo possa fare molto, molto di più. Tanti poi hanno tanto la gaffe del regista, scoperto a controllare gli aggiornamenti sul suo cellulare proprio durante la conferenza stampa del film.

Jupiter's Moon a Cannes 70: una vetta bizzarra

Ha ottenuto decisamente meno attenzioni da parte della stampa ma non per questo ha sorpreso meno il film dell'ungherese Kornél Mundruczó, Jupiter's Moon. Promosso dalla sezione Un Certain Regard al concorso ufficiale, il bizzarro cineasta è tornato sulla Croisette con un film davvero spiazzante. I cinefili che lo avevano conosciuto per il suo precedente lavoro (che vinse nel 2016 proprio in Un Certain Regard) non saranno certo rimasti sorpresi: d'altronde stiamo pur sempre parlando di un regista che girò una sorta di apocalisse canina, utilizzando dozzine di cani in scene di grande virtuosismo e sconcertante allegoria in cui gli amici a 4 zampe si ribellavano contro l'uomo. 

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Stavolta invece si parla di migranti, tema centrale di questa selezione di Cannes 70. Aryan è un migrante che tenta di attraversare illegalmente il confine ungherese. Ferito da un colpo di pistola e finito in un centro detentivo, il ragazzo scopre di aver acquisito incredibili poteri come la levitazione, che gli permetteranno di fuggire ma attireranno su di lui le attenzioni di uomini senza scrupoli. 

Il parere della critica è unanime: Jupiter's Moon è un film di grande virtuosismo tecnico, ma incapace di essere altrettanto stupefacente e coerente nella parte narrativa, fagocitato dalle sue allegorie poco calibrate e talvolta esagerate. I giornalisti più pungenti sottolineano che più che la qualità cinematografica, a traghettare Mundruczó in competizione sia stato il tema attualissimo del suo film. 

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Quali altri sorprese ci riserverà la Croisette? Per scoprirlo, continuate a seguire il nostro speciale giornaliero con il meglio della Croisette, i video diari da Cannes e tutte le notizie dedicate! E domani succederà? Due indizi dal red carpet: Elisabeth Moss e Kristen Stewart

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