Daredevil: Rinascita, la morte shock del primo episodio spiegata (e il paragone con i fumetti)

La prima puntata di Daredevil: Rinascita ci catapulta in un turbine di emozioni e violenza!

Autore: Giuseppe Benincasa ,

La prima puntata di Daredevil: Rinascita ci catapulta in un turbine di emozioni e violenza, dove ogni istante sembra pesare come un macigno sul destino del protagonista e dei suoi amici e alleati.

Attenzione: seguono grossi spoiler sul primo episodio di Daredevil: Rinascita.

Qui sotto potete vedere proprio i primi minuti di ciò che accade prima del momento shock!

Mentre Matt, Foggy e Karen si ritrovano per festeggiare un raro momento di serenità a Josie’s Bar, il clima di festa si trasforma in un incubo quando Bullseye irrompe nella scena. Fuori dal locale, Foggy, il migliore amico di Matt, viene brutalmente colpito, morendo tra le braccia di Karen in una scena cruda e straziante.

L’immediata reazione di Matt, che preso dalla rabbia lancia Bullseye dal tetto, segna il punto di rottura: il suo abbandono temporaneo della maschera di Daredevil diventa simbolo di un’angoscia profonda e di un destino segnato da perdita e colpa.

Cosa accade nei fumetti?

Nei fumetti, invece, il destino di Foggy Nelson ha assunto un’interpretazione più sfumata e articolata. Durante l’iconica saga "Born Again", Foggy viene apparentemente ucciso ma la sua "morte" si rivela ben presto essere una messa in scena orchestrata dall’FBI, che lo inserisce nel programma di protezione testimoni con la nuova identità di "Everett Williams".

Questa scelta narrativa, infatti, permette ai fumetti di giocare con il concetto di perdita e redenzione, lasciando aperta la possibilità di una futura riapparizione del personaggio, e sottolineando come il dolore e il senso di colpa possano diventare catalizzatori per una trasformazione interiore di Daredevil.

La principale differenza tra il medium televisivo e quello fumettistico risiede proprio in questa scelta drammatica.

  • Nella serie TV la morte di Foggy è definitiva e viene utilizzata per scuotere in maniera immediata e viscerale lo spettatore, costringendo Matt a confrontarsi con i limiti della sua umanità e a rinunciare, almeno temporaneamente, all’identità del vigilante. L’intento dei produttori è chiaro: dare al racconto un tono maturo e senza compromessi, dove ogni scelta ha conseguenze inconfondibili e dolorose.
  • Nei fumetti, la "morte" di Foggy è solo un passaggio, una finta eliminazione che serve a intensificare il dramma e a mantenere vivo il personaggio come ancora emotiva per Matt. Il ritorno di Foggy, infatti, diventa uno degli snodi narrativi più affascinanti, poiché la sua presenza continua a fungere da bussola morale per il protagonista, nonostante le ferite profonde del passato.

Perché la scelta di uccidere Foggy?

Brad Winderbaum, uno dei vertici Marvel, ha commentato (via EW.com) che la decisione di far morire Foggy nella serie TV è stata presa dopo "molte notti insonni" ed è stata ritenuta necessaria per spingere Matt a confrontarsi con il lato oscuro della sua doppia vita. 

Ecco le parole di Winderbaum:

Non ci sono state decisioni facili; sono state necessarie molte notti insonni e discussioni accese per capire che cosa servisse davvero alla storia di Matt. Volevamo che il peso del sacrificio di Foggy colpisse non solo il protagonista, ma anche il pubblico, costringendo tutti a confrontarsi con la brutalità delle scelte che il mondo di Daredevil impone.

Questa scelta, secondo il responsabile, nasceva dal bisogno di spingere Matt Murdock a guardare in faccia il lato più oscuro della sua esistenza. Uccidere Foggy, il suo più caro amico e bussola morale, significa privarlo di quell’elemento che lo aiutava a mantenere l’equilibrio tra il dovere di difendere la giustizia e le sue fragilità umane. Winderbaum ha sottolineato che:

Daredevil non è solo un supereroe; è un uomo diviso tra la luce e l’oscurità. Senza Foggy, la sua umanità è esposta e il conflitto interiore diventa inesorabile. Volevamo mostrare che, in certi momenti, la violenza e il dolore sono inevitabili, e che ogni azione ha una conseguenza che si riverbera su tutto il tessuto emotivo del personaggio.

Il produttore ha anche spiegato che questa decisione aveva radici profonde nei fumetti, dove la "morte" di Foggy, poi rivelata essere una finzione per permettere al personaggio di tornare in scena, rappresentava un momento di crisi che spingeva Matt a ricostruire la propria identità.

Tuttavia, nella serie TV la scelta è stata resa definitiva per enfatizzare l’urgenza di un cambiamento drammatico nella vita dell’eroe, rendendo tangibile il prezzo che si paga nel mondo crudele di Hell’s Kitchen.

Abbiamo voluto dare al pubblico un evento traumatico, un punto di svolta che non lasciasse spazio a mezze misure. Il dolore e la rabbia di Matt, scatenati dalla perdita irreparabile di Foggy, sono la scintilla che alimenta il suo percorso di trasformazione. È una scelta che rompe il legame con il passato e apre la strada a una narrazione più oscura e realistica.

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