Non faccio che ripeterlo a mio marito ogni volta che lo trasmettono (e infatti temo verrò imbavagliata a breve). Lo spot di True Blood “Non piangere sul sangue versato” è uno dei più belli mai visti per una serie in tv. Sapete perché? Perché per uno che non conosce la serie pare una tragedia greca. Gente che piange, accuratamente selezionata fra umani, vampiri e affini. Tanto per mostrare che i personaggi che finiscono in lacrime non sono tanti... Sono praticamente tutti. La chiusura invece è ironica (Jessica che non si ricorda di piangere sangue, in quanto vampiro, e di non poter di conseguenza fingere di non aver appena lacrimato). Ma per chi conosce e ama la serie, come noi, è la conferma di quanto ironica, geniale, provocatoria e originale sia la serie di Alan Ball. Ironica, geniale, provocatoria e originale come la puntata di ieri sera...
Perché una delle cose incredibili di True Blood è che contrariamente a quanto accade normalmente per le serie, gran parte delle puntate partono... nel pieno dell’azione. Come la puntata di ieri sera, che riparte dall’incursione di Sookie, Bill ed Eric nel covo di Russell. Ed ecco qui: lupi. Sono i lupi (“controllati” con la promessa di V) a proteggere Russell, non i vampiri che tutti ci aspettavamo di trovare nel suo covo. Poco importa, però: alla fine Russell viene catturato. Eric e Bill vengono costretti ad ammaliare Sookie e Alcide. Se Bill finge di ammaliarla, dicendole di vivere la sua vita come avrebbe dovuto, Eric obbliga Alcide a proteggere Sookie a costo della sua stessa vita... senza mai farsi coinvolgere romanticamente parlando. Tipico di Eric: già che c’era si è assicurato di non dover soffrire di gelosia.
La stessa gelosia che ha scatenato la lotta fra Jessica e Tara causata da Hoyt (altra “partenza” nel bel mezzo dell’azione). O almeno così pensa Hoyt. Salvare una vita però non vuol dire essere innamorati. Perché, come ho già detto, Jessica è una brava vampira... per quanto i vampiri possano essere bravi (si lo so, è il mio tormentone per questa stagione). Ci vuole poco ad interpretare correttamente le cose, quando si è in grado di farlo. Come accade ad esempio essendo un lupo, che ricorda qualcosa nonostante l’abbiano ammaliato. E come Sookie che capisce come Eric abbia impedito ad Alcide di avvicinarsi a lei. Alcide è giustamente stufo di essere manipolato dai vampiri e se ne va. Nel frattempo l’azione e le sottotrame continuano: Sam e Luna sono in ospedale (ricordate? Attaccati da uomini mascherati), mentre Emma è andata dalla nonna, la madre di Marcus. E mentre Sam promette a Luna che la troverà, è la stessa nonna a portarla in ospedale. Bisogna scendere a compromessi, certe volte. E bisogna fare i conti con il passato e le conseguenze delle proprie azioni, come succede a Terry e Patrick.
Anche LaFayette ha di che tenersi occupato con le conseguenze delle proprie azioni. Trova sua madre (la guest star Alfre Woodard) ricoverata nella struttura in cui lavorava Jesus e scopre che anche lei l’ha visto, come LaFayette... Che lo sente parlare attraverso sua madre. La trama s’infittisce, come si suol dire. Fare i conti con il proprio passato è davvero inevitabile. Ecco perché Jason racconta a Sookie del suo incontro e della rivelazione sulla morte dei loro genitori. Alla fine è sempre questione di fare i conti. Alcide accetta il ruolo di capobranco e deve sfidare l’attuale capo. Gli schieramenti che dividono i vampiri dividono anche i lupi, e naturalmente gli esseri umani. Come è sempre stato: in questo, le creature soprannaturali di BonTemps sono più umane che mai. Lo dimostrano le bugie raccontate dall’Autorità alle persone catturate da Russell... Che finiscono massacrate.
La resa dei conti è dietro l’angolo. Eric e Bill aspettano di conoscere il loro destino. Roman li accoglie come eroi, ma c’è qualcosa di strano. Non siamo sicuri di come andrà a finire... E infatti non c’è da fidarsi. Eric chiede di vedere Nora e rifiuta di ammettere la sua fedeltà a Lilith e alla religione dell’Autorità, come invece è sempre pronto a fare Bill. A modo loro, sono pronti ad affrontare la resa dei conti; la stessa cosa che deve fare Terry, uomo d’onore che ha commesso terribili azioni seguendo ordini ingiusti in guerra. Non tutti però hanno la possibilità di prendere le proprie decisioni. Hoyt ha deciso di farla finita, ma viene salvato dal gruppo di uomini uccidi-mostri. Perché non sempre le cose vanno come previsto: Russell Edginton viene messo in ginocchio per una pubblica esecuzione; un semplice click su un’app per iPhone e l’iStake si attiva. O forse no. La tecnologia a volte non funziona, sapete com’è... E a fare una brutta fine è il Guardiano, Roman, impalettato a sorpresa da Russell...
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!