I migliori (e i peggiori) film Disney del 2019, tra animazione, live action e supereroi Marvel

Autore: Elisa Giudici ,

In attesa di vedere come sarà e come andrà al botteghino l'attesissimo Episodio IX della saga di Star Wars L'ascesa di Skywalker, Disney può già essere più che soddisfatta del suo 2019, almeno dal punto di vista economico. Stando alle ultime rilevazioni, dei primi dieci incassi a livello mondiale ben sei sono produzioni e coproduzioni della Casa del Topo.

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Non solo: più si studiano i dati e più risultano impressionanti. I sei film Disney più visti a livello globale occupano le prime sei posizioni della classifica, hanno tutti sfondato la quota psicologica del miliardo di dollari (solo Joker di Warner Bros è riuscito a fare altrettanto) e il primo posto è occupato da Avengers: Endgame, che ha incassato la cifra mostruosa di 2,79 miliardi di dollari.

Scorrendo a ritroso il 2019 troviamo ben dieci film Disney arrivati nelle sale italiane, tra supereroi Marvel (Captain Marvel, Avenger Endgame, Spider-Man: Far From Home), film d'animazione (Frozen II, Ralph Spacca Internet, Toy Story 4), remake con tecnica di fotorealismo digitale (Dumbo e Il Re Leone) e live-action (Maleficent - Signora del male e Aladdin). Oltre a Star Wars, ai fini di questa classifica ho escluso un pugno di pellicole Disney. Innanzitutto Lilli e il Vagabondo, perché è un'esclusiva Disney+, senza distribuzione nelle sale e ancora inedita in Italia.

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Lilly e il Vagabondo sul portico
Lilly e il Vagabondo non viene incluso nella classifica in quanto ancora inedito in Italia

Inoltre ho tralasciato il ricco bacino di coproduzioni Disney, con l'importante eccezione di Spider-Man: Far From Home, considerati i suoi stretti rapporti con il mondo MCU. Dopo l'acquisizione di FOX, film con Terminator - Destino oscuro e X-Men - Dark Phoenix sono tecnicamente coproduzioni Disney, che è però intervenuta solo nelle fasi tardive della loro produzione, con un'influenza poco quantificabile sul risultato finale. Non essendo associati dal grande pubblico a Disney, ho deciso di ignorarli, così come i film per la televisione (Descendants 3 e Kim Possible).

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Rimangono dunque dieci film Disney arrivati nelle sale nel 2019. Mi sono divertita a metterli in ordine dal più deludente al più appagante, tenendo conto del loro successo al botteghino, del responso della critica e del mio gusto personale.

10 - Il re leone

Se sulle posizioni più alte della classifica avevo qualche dubbio, sul fanalino di coda non ho avuto esitazioni. Il re leone è stato uno dei film peggiori che io abbia visto quest'anno, soprattutto considerando la potenza di fuoco di chi l'ha creato. Un inutile sfoggio di fotorealismo (con risultati bizzarri quando i leoni parlano o cantano) messo al servizio di una storia ricalcata in maniera imbarazzante su un grande classico d'animazione tradizionale, con risultati controversi.

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Il re leone versione 2019
Il remake di Il re leone ha diviso critica e pubblico

Spogliato della vivacità musicale e delle cromie proprie dell'animazione 2D per la scelta di dargli un aspetto documentaristico, il film non si inventa praticamente nulla. Difficile giustificarne l'esistenza, se non per l'evidente volontà di testare i limiti della tecnologia e del botteghino, capitalizzando su una storia molto amata. Che ci sia una certa crisi creativa e molta paura del nuovo in casa Disney è evidente dal fatto che i remake live action usciti nel 2019 sono quasi la metà del parco titoli arrivati in sala. A differenza di Il libro della Giungla del 2016, Jon Favreau qui non fa davvero nulla a livello registico per dare una patinatura di freschezza o una parvenza di novità. Il botteghino (specie quello italiano) dà ragione a Disney, ma la critica lo ha demolito e mi sento di sottoscrivere al 100% con questo responso.

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9 - Maleficent - Signora del male

L'unico flop di casa Disney di quest'anno è un film che si è fermato a quota 460 milioni di dollari a livello globale, giusto per dare un'idea del gigantismo dell'azienda. Rispetto al suo predecessore cambia poco o niente, sia a livello qualitativi sia a livello narrativo: il fulcro della storia è sempre Angelina Jolie in versione (moderatamente) malvagia, stavolta affiancata da Michelle Pfeiffer.

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Angelina Jolie in Maleficent
Angelina Jolie non è riuscita a bissare il successo di Maleficent

Rispetto ad altri film Disney del 2019 ha l'indubbio merito di tentare di tirar fuori dal cappello una storia originale, seppur con risultati modestissimi. L'unico comparto in cui brilla davvero è quello di una produzione faraonica, con costumi e scenografie da lasciare a bocca aperta. Peccato sia carente anche dal punto di vista degli effetti speciali. La recensione del film.

8 - Dumbo

No, Tim Burton non ha entusiasmato con il remake di Dumbo, nonostante sia una storia per toni e per tematiche decisamente nelle sue corte. Se il regista è ormai lontano dai suoi fasti di qualche decennio fa, c'è da dire che non ha giovato l'intervento familista operato sulla trama, molto ingentilita nei toni e mediata dal racconto di vicende umane rispetto a quelle elefantine.

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Dumbo nel remake 2019
Dumbo sembra quasi l'ospite del suo stesso film nel remake del 2019

Sulla carta è comprensibile che Disney si sia sentita a disagio a riproporre un classico noto per essere quasi traumatico per la crudeltà di alcune scene, tuttavia è proprio la vicenda straziante di Dumbo a imprimersi nella mente dello spettatore. L'aggiunta della famigliola di artisti circensi, per quanto abbagliante grazie alla splendida presenza di Eva Green, finisce per rubare spazio alla vera star del film, che conosce parecchi momenti di stanca. Si è voluto aumentare il minutaggio (dato che il film originale del 1941 dura appena 64 minuti) ma non si è trovata una storia abbastanza forte da dare ulteriore smalto al remake, che risulta dimenticabile.

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7 - Spider-Man: Far from Home

Nell'anno di Endgame, Spidey e lo spettatore avevano davvero bisogno di una vacanza dai toni luttuosi e drammatici (ma anche gargantueschi) degli ultimi grandi film Marvel. Seppur spensierato e divertito al punto giusto, Far from Home spinge così tanto l'acceleratore sulla commedia da risultare un po' sgangherato e nonsense (vedi la scena della banana in aeroporto, che nemmeno Stella Stai di Umberto Tozzi può redimere).

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Tom Holland e Jake Gyllenhaal in Far From Home
L'ottima intesa tra Tom Holland e Jake Gyllenhaal salva Far From Home

Dalla sua ha però la grande fortuna di avere nel cast Tom Holland, uno degli attori prediletti dal grande pubblico in questo momento, e un Jake Gyllenhaal in grado di tenere testa a un villain farsesco e sopra le righe. I due hanno una chimica tale che le loro iterazioni spingono il film nel territorio della sufficienza.

6 - Frozen II - Il segreto di Arendelle

Lontano dai fasti del primo lungometraggio, Frozen II si dà comunque da fare per tenere testa alle aspettative del pubblico, tentando se non di fare qualcosa di nuovo, almeno di replicare e rilanciare sul territorio del suo predecessore. A remargli contro è proprio la sua stessa popolarità, che probabilmente ha frenato Disney da prendere scelte più epocali e dirompenti.

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I protagonisti di Frozen II
Elsa, Anna e Kristoff non brillano ma convincono nel sequel di Frozen

Il tentativo di rimediare a certe incongruenze narrative del passato c'è, le canzoni divertenti non mancano, la parte d'azione che ha per protagonista Elsa è avvincente. Certo il tentativo di renderlo più inclusivo e vicino alla sensibilità contemporanea lo rende molto didascalico, ma non ne pregiudica la riuscita discreta. La recensione.

5 - Ralph Spacca Internet

Si può replicare il discorso fatto per Frozen II, ma con l'ulteriore bonus che il tono qui rimane più sbarazzino, con un più di una battuta sorprendentemente rivolta al pubblico dei soli adulti. Anche se non amo particolarmente questo incessante utilizzo comico di autoironia e citazioni a pioggia caratteristico di questo momento cinematografico, con il suo fiume di easter egg e riferimenti alla storia di Internet Ralph mi ha convinto e divertito. Tuttavia rimane un po' straniante vedere brand di colossi della Silicon Valley e di grandi aziende diventare materiale narrativo di un film per bambini, almeno sulla carta.

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Le principesse Disney e Vanellope chiacchierano
Ralph Spacca Internet è ricco di citazioni interne al vasto universo Disney

Più di tutto però ho apprezzato la sceneggiatura che mette al centro un eroe maschile costretto a confrontarsi con il suo lato più manipolatore e totalizzante nel suo rapporto con le donne della sua vita, insegnandogli a guardarsi dentro e a cambiare. Non male davvero.

4 - Captain Marvel

Se penso a un film Marvel leggero ma riuscito, più che a Far From Home citerei Captain Marvel. Considerando poi i tanti problemi di scrivere la genesi di un personaggio senza nemmeno sapere dove andrà a parare nei film successivi e che ruolo abbia avuto prima e dopo il momento mostrato, il risultato mi sembra eccellente.

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Captain Marvel nel poster del film
Captain Marvel dimostra ancora una volta come Marvel gestisca brillantemente la complessità del MCU

Certo non è dotato di una regia sopraffina o di una scrittura brillante, ma l'ultimo film realizzato per ragioni di continuity da Marvel è stato il primo Captain America, decisamente peggiore di questo titolo modesto negli scopi eppure a tratti sorprendente. È incredibile come Marvel sia riuscita a tirare fuori un film più che godibile considerando i tanti legacci e lacciuoli narrativi e produttivi con cui si è dovuta confrontare. Come inizio oltraggiosamente tardivo del capitolo di superoine femminili protagoniste di film loro dedicati non c'è male: stiamo a vedere cosa succederà nel 2020 con La Vedova Nera.

3 - Aladdin

Non è che Aladdin sia un film riuscitissimo, ma è un remake live action che a differenza degli altri usciti nel 2019 si prende dei rischi narrativi e mette sulla carta delle novità stilistiche e registiche. Fuori di metafora lo definirei un'allegra caciaronata, ma tutto sommato più vivace e memorabile di tanti film Disney senza nervo e senza idee visti nel 2019.

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Aladdin e il Genio nel film Disney 2019

A fare la differenza non è tanto il cast (più o meno passabile, senza grandi picchi) quanto piuttosto la regia di Guy Ritchie, che dà una forte impronta personale al film. Aladdin guarda al mondo di Bollywood e a quello dei musical anni '50, riscrivendo l'iconografia della storia e dei personaggi, puntando sul dinamismo dell'azione e sulla comicità degli scambi. Certo si ritrova per le mani un villain iconico ridotto a una macchia sbiadita (povero Jafar!) ma ha una direzione artistica precisa e creativa, che in un momento di così scarsa verve creativa vale oro.

2 - Toy Story 4

Mettere mano a una trilogia miracolosamente perfetta come quella di Toy Story e non rovinare tutto è già di per sé un enorme risultato. Toy Story 4 è accessorio e decisamente meno necessario dei suoi precedessori, ma combina un livello cinematografico eccelso (per animazione ma anche per le sue raffinatissime scelte registiche) con una storia che non ha paura di crescere, cambiare, senza rassicurare lo spettatore e ripetersi a tutti i costi.


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Woody in Toy Story 4
Toy Story 4 è commovente e molto riuscito

Tornare su Woody e costringerlo a cambiare rischiava di "rovinare" il personaggio, invece Toy Story 4 lo ha reso più anziano ma ancor più profondo, umano, capace d'invecchiare e d'imparare dai suoi errori, rendendolo ancora di più uno dei più grandi protagonisti della storia del cinema tutto. L'aggiunta di una punta di femminismo poi non guasta.

1 - Avengers: Endgame

Non è forse il miglior film in assoluto di casa Disney (scettro che probabilmente va a Toy Story 4) ma sicuramente è il più memorabile del 2019. Vuoi perché è chiamato a tirare le somme di un film dal finale epocale, vuoi perché figlio di un gigantismo produttivo insuperabile, vuoi perché finalmente ha saputo infilare il giusto equilibrio tra ironia e dramma, Endgame è davvero l'autentica fine di un'era.

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I protagonisti di Avengers: Endgame
Endgame conclude un ciclo ma soprattutto lascia un'impronta nitida sull'annata cinematografica 2019

Qua e là sa essere profondo, quasi sempre a livello di sceneggiatura è un cecchino che mira al cuore dello spettatore, ma i Russo hanno saputo usare anche il cervello. Dietro i momenti d'esaltazione per il pubblico degli appassionati (su tutti Captain America che inforca il martello di Thor, ma in tutta la battaglia finale c'è finalmente l'estetica e l'etica propria del mondo dei comics) Endgame butta lì scelte rivoluzionarie. Ad esempio, abbiamo un Thor panzuto che rivela le sue fragilità e torna ad essere eroe senza che questo equivalga a rimettersi in forma, sgretolando un'epica maschile e maschilista che ha reso fino difficile dare spazio a un mondo (di supereroi) nuovo.

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