Frozen II - Il segreto di Arendelle, la recensione: il ritorno magico di Elsa e Anna, tra alti e bassi

Autore: Elisa Giudici ,

Elsa e Anna sono tornate al cinema ed era inevitabile, in quest'epoca di remake, reboot, live action, sequel e prequel che assediano ogni franchise di successo in casa Disney. Impossibile dunque immaginare che la Casa del Topo, particolarmente versata nel trasportare una storia di successo in un brand multipiattaforma, non tornasse sul luogo del delitto, per così dire. Anzi, fa quasi impressione riflette su come siano passati sei anni dall'uscita di Frozen; un titolo che più di ogni altro nel canone disneyano dell'ultimo decennio ha saputo imporsi come nuovo classico.

Tutti conoscono Anna ed Elsa, amatissime dai bambini, dolce tormento dei genitori costretti a visioni continue del film, ma anche simbolo della comunità queer, partecipe in misura non certo marginale al successo popolare del primo Frozen. La giovane Elsa, principessa refrattaria al matrimonio e dall'identità in continuo cambiamento, è diventata un'icona della comunità LGBTQ+, che nel testo di Let It Go ha trovato un potente inno all'accettazione di ciò che si è davvero.

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I protagonisti di Frozen II
I protagonisti di Frozen II dovranno confrontarsi con il cambiamento (climatico) del regno di Arendelle

La vera sfida di Frozen II - Il segreto di Arendelle - un compito da far tremare i polsi - non è tanto quella di bissare il successo del predecessore, quanto quella di non tradire le aspettative di pubblici così diversi, gruppi che per motivi molto differenti s'identificano nelle protagoniste di questa storia Disney. Come fare sentire tutti di nuovo a casa senza respingere nessuno? 

Le origini di Arendelle

La risposta che i registi Jennifer Lee e Chris Buck si trovano costretti a dare è: perdere per strada la leggerezza del primo capitolo, la cui intuizione vincente era stata quella di ruotare tutto attorno a una canzone dalla forza travolgente, senza badare troppo a certe sciatterie della trama. Frozen II è innanzitutto chiamato a rimediare agli errori e alle omissioni del suo predecessore. Il film si apre con una lunghissima parentesi introduttiva in cui tornano i genitori di Elsa e Anna, ancora una volta condannati al ruolo di deus ex machina, dando il via alla storia e poi uscendo di scena.

Sarà proprio il padre delle due principesse a raccontare loro della foresta incantata (o forse maledetta) che diventerà il teatro dell'azione del film. La trama di Frozen II sembra quasi una riscrittura della storia del regno di Arendelle estremamente aderente alla sensibilità contemporanea, spesso con derive tra il didascalico e il furbo. Così ecco spuntare una sorta di popolo nativo dalle concezioni animiste che catapulta questa fiaba dalle influenze nordico europee in pieno territorio statunitense, con più di qualche eco da Pocahontas, foglioline volanti e metaforiche incluse.

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I protagonisti nella foresta di Frozen II
Il film si lascia alle spalle Arendelle per esplorare una foresta ricca di segreti e storie passate


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La vera fortuna di Frozen è che per ogni squilibrio della trama c'è un momento dedicato a Elsa che risolleva l'asticella. La protagonista si conferma ancor di più icona di una sensibilità contemporanea: ancor più di come vorrebbero essere le ragazzine (e non solo) oggi, Elsa incarna come si sentono le giovani generazioni. Introversa, ritrosa al contatto fisico e all'esternazione dei propri sentimenti, desiderosa di fuggire da una routine preordinata e paternalista e, non dimentichiamolo, coraggiosa, bellissima e con un innato senso dello stile. Elsa è la summa dei meme, delle stampe sulle magliette, di un'estetica e un'etica morale e ambientalista che si respira a pieni polmoni nelle piazze, nei cortei e suoi social.

Elsa ruba la scena a tutti

Il film ne è ben consapevole e capitalizza su di lei, dedicandole un paio di canzoni trascinanti, una galleria di outfit strepitosi, le scene d'azione più riuscite del lungometraggio e una collaborazione con creature magiche che spingono al massimo le possibilità tecniche dell'animazione Disney. I nuovi personaggi introdotti nel sequel sono davvero incolori, ma anche i coprotagonisti Anna e Kristoff faticano ad emergere, risultando ripetitivi e noiosi proprio per l'eccezionalità di Elsa, che ruba la scena a tutti. Per farlo si prende tanto spazio, tanto tempo e le canzoni migliori, lasciando al resto del cast le briciole.

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Elsa nuota e lotta con il cavallo d'acqua
Gli spiriti degli elementi come il cavallo d'acqua spingono al limite le possibilità dell'animazione Disney

L'unico a non sparire è Olaf, che gode dei siparietti più divertenti del film (occhio in questo senso anche alla scena dopo i titoli di coda, non lasciate la sala!) e del fatto di essere un personaggio dalla spiccata vena comica, in antitesi con il dramma interiore incarnato da Elsa. Persino Kristoff trova finalmente un po' di luce, con una canzone che osa un glam rock romantico anni '80 con tanto di chitarra elettrica e parodia di Bohemian Rhapsody, con le renne al posto dei Queen. L'unica a cui non viene fatta giustizia è Anna, intrappolata nel ruolo di balia di Elsa e di guardiana di una concezione più tradizionale di principessa. 

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Insomma, Frozen II non è certo un campione di costanza, ma tra tanti alti e bassi porta a casa discretamente il risultato. Probabilmente deluderà un po' il pubblico occasionale e quello dei cinefili, ma per le vaste e variegate schiere di fan del lungometraggio originario si rivelerà più che soddisfacente, perché il vero traguardo di Jennifer Lee e Chris Buck è di riuscire ancora una volta a parlare a tutti loro. 

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Sven e Olaf si abbracciano
Olaf rimane l'unico protagonista a non sparire nell'ombra proiettata da Elsa

Frozen II - Il segreto di Arendelle arriverà nelle sale il 27 novembre 2019

Commento

Voto di Cpop

65
Tra tanti alti e bassi, Frozen II capitalizza sull'eccezionale carisma di Elsa, che con le sue canzoni e la sua storia mette una pezza sull'avvio incerto del film. Piacerà ai fan del primo film.

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