La Trilogia dei Fondatori: il fantasy industriale di Robert Jackson Bennet

Autore: Manuel Enrico ,

Scorrendo rapidamente le proposte letterarie dedicate al fantasy, sembra sempre più evidente che la tradizionale impronta tolkeniana stia lasciando spazio a una visione differente del genere. Se per diversi anni l’allontanarsi dal canone fantasy classico imposto allo scrittore britannico sembrava l’eccezione, come accaduto con opere come La Ruota del Tempo, il nuovo corso del genere pare aver fatto di questa eccezionalità la sua legge suprema.

A partire da nomi oramai divenuti maestri acclamati del fantasy contemporaneo come Erikson (La Caduta di Malazan) o Sanderson (Mistborn, Le Cronache della Folgoluce), l’impianto narrativo delle più recenti proposte del genere privilegiano una narrazione più contemporanea in cui a dominare à un differente approccio all’opera di world building, con una tendenza al focalizzarsi sull’umanità, rendendola fulcro di una narrativa in cui, oltre alla mancanza di altre specie, la magia, altro elemento cardine della letteratura fantasy, viene riscritta in un’accezione più utilitaristica.

Advertisement

Filosofia a cui pare essersi ben adattato Robert Jackson Bennet con la sua Trilogia dei Fondatori, che con Foundryside viene portata in Italia da Mondadori all’interno della sua collana Oscar Fantastica.

La Trilogia dei Fondatori: il fantasy incontra l'industrializzazione

Vedendo quali sono state le ultime pubblicazioni di Mondadori, è interessante notare come nel catalogo dell’editore siano presenti diverse tipologie di fantasy, intelligente varietà che consente ai lettori di apprezzare in modo più ampio il genere stesso. Se tramite i Draghi, volumi di ampia foliazione e resi celebri dalla loro inconfondibile cura grafica, sono riproposti cicli storici della letteratura fantasy (come il Ciclo di Terramare, Belgariad o Elric di Melnibonè), con Oscar Fantastica viene avviata un’opera di espansione della letteratura fantasy, andando a presentare sfumature più recenti e particolari. In questa collana sono stati pubblicati titoli particolarmente affascinanti come la Gentleman Bastard Sequence, la Trilogia dei Pulvimanti o La Compagnia Nera, una ricca offerta in cui ora si colloca anche la Trilogia dei Fondatori

La Trilogia dei Fondatori: la ricerca di un nuovo fantasy

Come altri dei titoli citati, anche l’opera di Robert Jackson Bennet si presenta come una gradevole novità rispetto alla tradizione del fantasy. L’idea di abbandonare un contesto di stampo fiabesco è divenuta una delle ispirazioni maggiori del periodo, dando vita a una nuova grammatica narrativa in cui viene premiata un’attinenza a periodi storici che hanno rappresentato un importante svolta nell’evoluzione sociale e tecnologica. Aspetto già evidenziato nell’evoluzione della saga di Mistborn, ma che nella Trilogia dei Fondatori diventa una meccanica essenziale dell’attenta opera di world building di Bennet.

Advertisement

L’abbandono di una tradizione fantastica di stampo tolkeniano è oramai consolidata nella produzione contemporanea, che mira a erodere sempre più il confine tra fantastico e reale, andando a cerca punti di contatto che siano veicolo di una maggior correlazione. Una ricerca che porta a puntare a una profonda ristrutturazione di elementi fondanti del genere, come ambientazione e elemento magico. 

Non stupisce quindi che diversi autori puntino a cercare dei periodi storici di forte impatto, che hanno contribuito a segnare l’evoluzione sociale. A venire privilegiata in questa selezione è quasi sempre la Rivoluzione Industriale, il momento in cui compare prende forma non solamente la moderna concezione di economia industriale, ma anche la nascita di una ben più radicata disparità sociale. 

A vedere in questo periodo una potenzialità affascinante è stato anche Bennet, che non a caso trasforma la sua trama in un’allegorica rappresentazione dell’alba del mondo industriale. Lo scenario della Trilogia dei Fondatori si appella alla concezione di città pre-industriale, in cui l’avvento delle nuove metodologie produttive viene sostituito dalla presenza delle Istoriazioni, magia tecnologica che consente di imprimere una nuova vivacità alla società. 

Advertisement

Una capacità che viene rivestita tanto della fascinazione per il magico, quanto di una natura pratica e da catena di montaggio. La produzione in serie di comandi istoriati, la specializzazione di diverse Compagnie in particolari ambiti e una spietata concorrenza echeggiano delle tipiche meccaniche della competitività imprenditoriale, che Bennet utilizza per ritrarre una società fortemente iniqua, capace di sfruttare il popolino riducendolo al rango di materiale da utilizzare, desensibilizzandolo. 

Un tratto che accumuna la Trilogia dei Fondatori al ritratto delle società della prima industrializzazione, in cui dominavano disparità e un’incapacità di creare una nuova dinamica socio-economica che fosse fonte di prosperità per ogni fascia sociale.  Sin dal primo capitolo della trilogia, Foundryside, Bennet imprime questa anima alla sua ambientazione, intrecciando la progressiva definizione dei personaggi alla loro dimensione urbana. 

Magie tecniche e rivoluzione sociale

Centrale in questo sviluppo la componente magica della saga. Non si tratti di poteri in senso tradizionale, quanto di una capacità tecnica, una vera e propria arte che viene insegnata e imparata, che consente di sfidare le leggi della natura e di ingannare la realtà. L’intuizione vincente di Bennet è il trovare nell’Istoriazione una valida sostituta a incantesimi e magie canoniche, rendendola al contempo la base su cui sviluppare una società tecnologicamente avanzata. L’elemento magico viene ricondotto quindi a una dinamica utilitaristica, con un utilizzo delle funzionalità dell’istorazione che mostra una sensibilità autoriale raffinata, capace di rendere questo elemento costitutivo del ciclo una fonte di riflessione, lasciando emergere una serie di dilemmi etici e morali che echeggiano tematiche contemporanee, non ultimo l’annoso dibattito sull’intelligenza artificiale.

Advertisement

La Trilogia dei Fondatori si rivela una storia che concilia in modo ottimo la definizione dell’ambientazione e lo sviluppo della trama del ciclo. Accogliere il lettore in Tevanne non era semplice, considerata la complessità tanto della società quanto delle dinamiche che la animano, eppure Bennett trova una felice crasi tra la descrizione degli ambienti e delle politiche che governano la città e la definizione emotiva permeata dai protagonisti. 

Pur mostrando un ritmo narrativo fortemente dinamico, sono presenti  momenti di relativa calma in cui i dialoghi e la scrittura coinvolgente di Bennet, tradotta da Lia Tomasich con rispetto della verve narrativa dell’autore, rendono i personaggi cari al lettore, che inizia a empatizzare rapidamente con queste figure apparentemente separate da una società rigidamente strutturata, ma che trovano nelle proprie vicissitudini personali una comune sofferenza che li porta a divenire non solamente una forza rivoluzionari in seno a Tevanne, ma una famiglia sui generis

La trama della Trilogia dei Fondatori

Tevanne è una società di stampo proto-industriale, in cui il potere è detenuto dai Fondatori, famiglie a capo di compagnie commerciali che decidono, tramite un consiglio oligarchico, le sorti di Tevanne. Solo chi ha la possibilità di creare la propria compagnia commerciale può ambire a rivestire un ruolo politico all’interno della società tevanniana, che viene rigidamente divisa in caste che alimentano una profonda disparità sociale. Coloro che hanno ruoli rilevanti all’interno delle compagnie commerciali vivono nei campos, quartieri esclusivi in cui si vive secondo le specifiche regole della compagnia commerciale proprietaria, alimentando una guerra economica tra le diverse compagnie.

Advertisement

Coloro che non hanno modo di rientrare in questa dinamica, sono vengono relegati a Foundryside, il quartiere povero dei pariah, Modellato sulle slums di inizio ‘800, Foundryside è un mondo a parte rispetto a Tevanne, dove vivono ladri, assassini e disperati, ma anche dove è possibile trovare uno dei principali motori della società di Tevanne: istoriatori illegali. Gli istoriatori sono artigiani capaci di utilizzare un’arte di natura magica che, tramite una serie di comandi specifici incisi sugli oggetti, consente di far compiere alla materia inanimata azioni che sollevano l’uomo comune dalla fatica quotidiana.

Tramite l’istorazione si possono avere carrozze semoventi, far volare oggetti oppure avviare catene di montaggio prive di operai. L’istoriazione è la vera forza di Tevanne, che nelle mani delle compagnie commerciali ha dato vita a una vera e propria guerra commerciale, combattuta a suon di istoriazioni e di nuove modalità con cui adattare questa magia alle proprie necessità.

In questo clima di sfruttamento e industrializzazione selvaggia, Sancia Grado è una giovane ladra che vive a Foundryside, dotata di un dono che la aiuta nella sua professione: poter interagire con gli oggetti istoriati. Forte di questa sua capacità, Sancia viene assoldata per rubare un oggetto misterioso, compito eseguito con non poca difficoltà ma che la porterà a esser al centro di una vicenda dai tratti inquietanti che non si limiterò a stravolgere la sua esistenza, ma che cambierà per sempre la concezione stessa dell’istoriazione, facendo riemergere verità ataviche che potrebbero rivelarsi letali per il mondo intero.

Da questa prima esperienza, Sancia diventa parte di una banda di rivoluzionari che mira a ribaltare gli equilibri di potere di Tevanne. Dopo aver scoperto la verità dietro le origini dell'Istoriazione, Sancia e i suoi alleati scoprono di dover affrontare una minaccia sempre più letale, che arriva dal passato remoto di Tevanne, in procinto di riscrivere l'intera realtà. 

I volumi della Trilogia dei Fondatori

Mondadori pubblica la Trilogia dei Fondatori all’interno di Oscar Fantastica, presentando i volumi nel tradizionale formato della collana, con un volume corposo ma maneggevole, impreziosito da un impianto grafico studiato da Barbara di Landro che rende pieno merito all’immagine di Will Stahele.

 Apprezzabile la scelta di Mondadori di riportare sempre sulle copertine il nome dei traduttori, che tanto merito hanno nell’adattare nella nostra lingua personalità autoriali differenti preservandone quanto più possibile l’identità stilistica, e l’inserimento in quarta copertina di una serie di hashtag che hanno il ruolo di punti di riferimenti per la selezione di una lettura mirata da parte del pubblico.

Foundryside

Prodotto Consigliato

Foundryside. The Founders (Vol. 1)

Foundryside. The Founders (Vol. 1)

Sancia Grado è una ladra, e una ladra tremendamente brava. Il suo ultimo obiettivo, un magazzino sorvegliatissimo sul molo di Tevanne, non sembra per niente fuori della sua portata. Ciò che Sancia non sa è che quello che le hanno chiesto di rubare è un manufatto dal potere inimmaginabile, che potrebbe rivoluzionare la tecnologia magica delle istoriazioni. Le compagnie mercantili che controllano questo potere – l'arte di usare speciali segni per far diventare gli oggetti quotidiani senzienti – l'hanno già usato per trasformare Tevanne in una spietata macchina capitalista. E se dovessero riuscire a decifrare i segreti del manufatto, riscriverebbero il mondo stesso per adattarlo ai loro scopi. Nemici potenti vogliono Sancia morta e il manufatto per sé. E nella città di Tevanne non c'è nessuno che possa fermarli. Per avere una possibilità di sopravvivere e di fermare il letale processo che si è messo in moto, la ragazza dovrà schierare alleati improbabili, imparare a sfruttare il potere del manufatto e, soprattutto, dovrà trasformarsi in qualcosa che non avrebbe mai immaginato

Shorefall

Prodotto Consigliato

Shorefall. The Founders (Vol. 2)

Shorefall. The Founders (Vol. 2)

Qualche anno fa, Sancia Grado sarebbe stata felice di guardare Tevanne bruciare. Ora invece spera di trasformare la sua città in qualcosa di nuovo. E di migliore. Insieme ai suoi amici Orso, Gregor e Berenice, è sul punto di sferrare il colpo decisivo ai crudeli padroni di Tevanne per privarli di un potere che detengono da decenni, quando le giunge un presagio terrificante: Crasede, il primo dei leggendari gerofanti, sta per tornare. Grazie all'arte magica delle istoriazioni, Crasede ha attraversato i secoli, dispensando giustizia e distruzione, purificando mondi nel fuoco e radendo al suolo imperi, fino a sconfiggere la morte stessa. Il suo ritorno significa la fine per Tevanne, e non solo. E ora è compito di Sancia fermarlo, che lo voglia o meno. La sua unica possibilità di vincere la battaglia ormai alle porte è invocare un nuovo dio e aprirsi a un'inedita tecnica di istoriazione che potrebbe cambiare ciò che significa essere umani. Ma alla fine poco importa di chi sarà la vittoria: in ogni caso, niente sarà più come prima. Il secondo capitolo della trilogia "The Founders" ci riporta al mondo creato da Robert Jackson Bennett nell'acclamato Foundryside... per forgiarlo di nuovo.

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...