Vi avevamo già parlato, diversi mesi fa, degli esperimenti eticamente discutibili del genetista He Jiankui, il quale affermò addirittura di aver contribuito alla nascita delle prime bambine geneticamente modificate della storia. Lo scienziato cinese, a suo dire, era mosso dalla volontà di rendere le neonate più resistenti a virus e malattie varie.
Vi avevamo accennato anche dell’ambizioso progetto di Neuralink di Elon Musk di creare delle neuroprotesi in grado di decifrare i segnali provenienti dal nostro cervello, abbattendo così definitivamente i confini che separano uomo e macchina.
In entrambi i casi la sperimentazione, secondo quanto affermato dagli addetti ai lavori, pare mossa da intenti positivi, ma bisogna anche fare i conti con una serie di questioni importanti fra cui, ovviamente, il non interferire in maniera così invasiva con quella che è la biologia dei viventi, umana e non.

Neanche però il tempo di finir di discutere sui casi precedenti, che girano già voci su degli studi "top secret", condotti allo scopo di creare embrioni ibridi uomo-scimmia.
Avete capito bene. Stando a quanto riportato sul quotidiano spagnolo El País dalla biologa Estrella Nunez dell'Università Cattolica Sant'Antonio di Murcia (UCAM), l'esperimento cinese, ancora avvolto nel mistero, sarebbe già in attesa di pubblicazione.
Nunez si è mostrata, per forza di cose, interessata ai progressi dei colleghi cinesi, considerando che ha collaborato a una precedente ricerca per la creazione del primo embrione uomo-maiale. Tale ricerca, non andata a buon fine, fu condotta due anni fa dal biologo Juan Carlos Izpisua Belmonte del californiano Salk Institute.
Nell'articolo spagnolo si parla in particolare di embrioni di scimmia geneticamente modificati, in modo da inattivare alcuni geni necessari alla formazione degli organi, per poi iniettare negli embrioni delle cellule staminali umane, dunque cellule potenzialmente in grado di dare origine a qualsiasi tessuto del nostro corpo.
Come risultato finale, gli scienziati cinesi avrebbero ottenuto degli embrioni ibridi uomo-scimmia, ma la loro crescita sarebbe stata arrestata pochi giorni dopo.
A tal proposito Pablo Ross, ricercatore dell'Università della California (a Davis), pensa che utilizzare delle scimmie come "contenitore" per la crescita di organi umani sia una scelta sconveniente:
Ho sempre pensato fosse sconveniente utilizzare embrioni di primati per esperimenti del genere. Gli embrioni di scimmia sono di dimensioni davvero modeste, e necessitano troppo tempo per svilupparsi adeguatamente.
Ironicamente la notizia giunge a noi poco dopo il "via libera" in Giappone agli esperimenti che si avvalgono dell'utilizzo di embrioni chimerici uomo-topo.
In attesa che le voci di El País vengano eventualmente confermate, non possiamo che chiederci fin dove il progresso sarà capace di spingersi per il bene dell'umanità senza mancare di rispetto al concetto di vita stesso.
E voi che ne pensate? Vi aspettate scenari futuri con primati intelligenti, magari simili a quanto visto ne Il pianeta delle scimmie di Franklin J. Schaffner?
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!