Dopo una lunga giornata di lavoro, non c'è cosa più bella di tornare a casa, togliersi le scarpe, fare una bella cena, preparare tutto per il giorno dopo e, prima di dormire, sedersi sul divano e fare quello che più ci piace, come leggere il capitolo di un buon libro o giocare alla console. A dire il vero, la protagonista di Videogame Girl preferisce passare direttamente alla fase del gioco, dimenticando persino di mangiare.
Qualcuno allora potrebbe dire "Visto? È vero che i videogiochi fanno male alla salute", ma in realtà il nuovo manga di Toshokan, scritto e disegnato da Ken Wakai, vuole proprio sfatare questo mito. Sì, è vero, Shion Aku è completamente dipendente dalla cosiddetta "vita in-game", per molti un modo per fuggire dalla realtà e rifugiarsi in una zona di comfort - argomento che è stato ampiamente trattato nella recensione di Good Night World di Uru Okabe, edito in Italia da J-POP Manga.
Tuttavia, come vedrete, Videogame Girl sfrutta questa iperbole per veicolare un messaggio ben diverso. Il suo unico intento è quello di far capire che non c'è nulla di male a voler semplicemente fare ciò che ci rende felici, finché questo non arrivi a nuocere la propria salute fisica e, soprattutto, mentale.
Videogame Girl: manuale di videogiochi by Kumazo
In questo volume unico, Ken Wakai racconta le giornate di Shion Aku, un'impiegata con un'intensa passione per i videogiochi che risale alla sua infanzia. Oltre ai personaggi dei suoi titoli preferiti, c'è qualcun altro che le fa compagnia da tanti anni: lui è Kumazo, un orsetto di pezza vinto a un UFO catcher, nonché voce narrante della storia.
La vita della protagonista, chiamata "padroncina" da Kumazo, viene dunque raccontata dal punto di vista del suo inseparabile peluche, che l'ha vista crescere e che, nel frattempo, ha appreso i segreti dell'arte del gaming osservandola giorno dopo giorno
La scelta di una prospettiva diversa è già un incentivo ad approcciarsi alla lettura, spinti dalla curiosità di scoprire come sia la vita di una persona (e in questo caso di una otaku - che vive una passione in maniera praticamente ossessiva) vista con gli occhi di un giocattolo - chi è cresciuto con Toy Story apprezzerà.

Videogame Girl è uno slice of life di natura episodica. Se negli ultimi tempi avete letto manga come Mr. Villain's Day Off di Yuu Morikawa (edito da J-POP Manga), l'approccio di Ken Wakai alla scrittura potrebbe risultarvi un po' più familiare. Difatti, i numerosi e brevi capitoli del manga seguono un certo ordine cronologico, ma non è presente un vero e proprio intreccio, o quantomeno non così solido.
La divisione in capitoli è, infatti, prevalentemente tematica, volta sì a presentare la protagonista al lettore e a far entrare quest'ultimo nella sua vita quotidiana - la vita normalissima di una persona normalissima - ma anche ad offrire pillole del mondo videoludico, dalle meccaniche di gioco alla cultura del retrogaming, dai guilty pleasure di ogni giocatore agli aspetti più tecnici - un po' come aveva fatto Unche from Another World di Hotondoshindeiru, edito in Italia da Planet Manga.
Non sempre ciò che viene illustrato e spiegato risulta immediatamente accessibile, forse perché talvolta Ken Wakai dà alcune cose per scontate. Inoltre, in certi casi si creano quasi dei wall of text che rendono la lettura più pregna di quello che dovrebbe essere. Per questa ragione, proprio perché sarebbe un peccato penalizzare l'apprezzata leggerezza di una storia come Videogame Girl, suggeriamo di approcciarsi al volume a piccole dosi.
Così come Shion Aku, ogni sera, dedica il proprio tempo ai videogiochi, allo stesso modo potreste riservare la fine della vostra lunga giornata alla lettura di qualche capitolo di Videogame Girl, per gustarlo al meglio, senza che i piacevoli episodi della vita della padroncina di Kumazo finiscano per arrivare come "sparati nel mucchio", rischiando di generare più confusione che altro.
Videogame Girl: i disegni e l'edizione
I disegni di Ken Wakai si distinguono qui per il tratto ultrasottile, pulito e preciso. A distanza di più di dieci anni dalla prima opera, Boku wa hajikko ga suki (un ecchi scolastico), sicuramente lo stile dell'artista si è evoluto insieme alla sempre centrale figura femminile, ma senza essere venuto meno a una piacevole coerenza artistica.
Wakai si diverte a giocare con l'espressività dei personaggi nei momenti più buffi, passando dunque a uno stile tra il chibi e il caricaturale (ma non troppo, per mantenere vivo il filtro di dolcezza e delicatezza con cui tratta i volti femminili).
Molto interessante è l'appendice dedicata agli otaku e agli hikikomori, rispettivamente chi si dedica a un hobby o a una passione in maniera ossessiva e chi, invece, finisce per ritirarsi completamente e per molto tempo dalla vita sociale, interrompendo persino contatti con la propria famiglia.
Come detto inizialmente, Videogame Girl ci tiene a raccontare la vita Shion Aku senza la pretesa di giudicare a priori chi dona letteralmente anima e corpo a una passione, ma al tempo stesso senza nemmeno dimenticare che qualsiasi abuso può nuocere alla salute personale.

L'edizione di Toshokan rende Videogame Girl un vero gioiellino da conservare gelosamente, con una qualità di stampa impeccabile e, soprattutto, mantenendo viva la tradizione delle sovraccopertine poster. Senza dubbio il costo del volume di 10,90€ può scoraggiare, trattandosi di un tankōbon piccino, ma l'idea che si tratti di un'unica uscita può forse alleviare leggermente il dolore.
Commento
Voto di Cpop
70Pro
- Il punto di vista di un giocattolo
- Evoluzione artistica di Ken Wakai, pur conservando coerenza
- Ottima qualità dell'edizione, ma...
Contro
- ...Prezzo decisamente sproporzionato
- Non sempre immediatamente accessibile per chi non mastica abbastanza del mondo videoludico
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