Summertime, la recensione: poteva andare molto peggio

L'originale Netflix italiano con tutte le premesse per essere un vero disastro e che invece riesce a fare quello che serie e fiction italiane non hanno mai imparato (o non vogliono imparare) a fare: aprirsi al pubblico internazionale.

Autore: Simone Alvaro Segatori ,

La Spagna ha fatto La Casa di Carta. La Germania ha fatto Dark. L'Inghilterra ha fatto Black Mirror. L'italia ha fatto Baby. Non so se sono solo io, ma mi sembra che il dislivello tra i prodotti citati e la serie nostrana sia parecchio evidente.

Ora, premettendo che ho abbandonato il panorama televisivo italiano da tempo e quando mi capita ancora di vedere una delle fiction che ci propina il nostro palinsesto televisivo mi viene la pelle d'oca, da un originale Netflix mi aspetto tutto un altro livello. E invece Baby fa imbarazzo, Luna Nera è un'occasione sprecata, Suburra è una ripetizione infinita di Gomorra. Capite bene quindi che quando ho sentito parlare di Summertime, l'originale Netflix italiano ambientato sulla costa adriatica e ispirato dal libro Tre Metri sopra il Cielo di Federico Moccia, ho avuto quasi un infarto.

Qualcosa di familiare eppure di diverso

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I personaggi di Summertime

Volendo prendere in prestito il tormentone dell'indimenticabile Pietro Sermonti in Boris, il problema delle serie nostrane rispetto a quelle estere è proprio che sono "troppo italiane". Un problema che per un prodotto della televisione può tranquillamente passare in secondo piano visto che si deve accontentare il pubblico che guarda, ma su un servizio streaming di livello mondiale come Netflix pensare di voler fare l'ennesima serie con lo standard di una fiction italiana è un'eresia.

Così, dopo aver ringraziato Netflix per avermi mandato in anteprima gli episodi di Summertime, inizio la visione. Accanto a me il mio fidato pregiudizio, compagno di tante avventure e che nel corso della recensione chiameremo con il docile appellativo di Terminator.

Summertime è la storia di Summer Bennati (Coco Rebecca Edogamhe) e di un estate sul lungomare di Cesenatico. Un'estate diversa e per molti versi atipica rispetto a quelle che era abituata a passare la ragazza. È infatti l'estate del suo primo grande amore e quella dei suoi 18 anni, un momento in cui si lascia qualcosa indietro e le preoccupazioni del futuro si fanno sempre più presenti. La ragazza non è l'unica però a vivere questo periodo di cambiamenti, con lei ci sono anche Edo (Giovanni Maini) e Sofia (Amanda Campana), gli amici di una vita, e Blue (Alicia Ann Edogamhe), la sorella della ragazza.

Dall'altro lato della barricata emotiva troviamo invece Alessandro Alba (Ludovico Tersigni) stella del motociclismo italiano che dopo un brutto incidente non sa più se vuole tornare a correre. Ale preferisce infatti rimandare il futuro a data da destinarsi e concentrarsi nel vivere appieno l'estate insieme all'amico Dario (Andrea Lattanzi), che l'ha seguito da Roma per diventare il suo meccanico di fiducia.

Sullo sfondo si muovono anche le vicende delle famiglie dei due protagonisti: Isabella (interpretata dalla cantautrice italiana Thony), mamma delle giovani Bennati che ha rinunciato al sogno di diventare cantante per prendersi cura delle ragazze e la famiglia di Ale divisa nella vita come nel lavoro. La madre è direttrice di un grande hotel di Cesenatico e il padre è l'istruttore di Moto della scuderia di Ale.

Tutto è molto familiare. È un estate che potremo aver vissuto tutti, l'estate dell'amore da villaggio turistico che finisce non appena si varca la porta d'uscita. Quando arriva l'inverno e costringe i nostri cuori a nascondersi di nuovo nelle profondità di un maglione. C'è però qualcosa di diverso che fa brillare la serie. Nonostante l'acerba recitazione di alcuni attori del cast, infatti, si avverte la volontà di dare a Summertime un respiro internazionale. Quasi come fosse un palloncino che si vuole liberare dai pesi "imposti" dal suo paese di produzione per provare a vedere quante persone può raggiungere uscendo fuori dai confini nazionali.

Mi girò verso il Terminator contento di queste prime impressioni ma vedo che il mio pensiero non l'ha scalfito, anzi è gia intento a prendere la mira per abbattere il palloncino.

Dove osano i fenicotteri

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I protagonisti principali di Summertime

La serie prosegue e nonostante qualche dialogo forse troppo caricaturale i personaggi risultano interessanti e riescono a farmi affezionare alle loro storie. Sia chiaro, il tutto è costruito in maniera molto semplice senza arguzie particolari nella sceneggiatura, ma forse proprio per questo motivo risulta molto più reale e funzionale di tanti altri teen drama che invece si impongono di mostrare una realtà giovanile totalmente fittizia e piena di cliché. 

Tra i personaggi più riusciti, Dario è quello che grazie al suo carattere di eterno impacciato dal cuore d'oro tiene alta l'attenzione risultando sempre simpatico e mai eccessivo. È bello vederlo conoscere e fare amicizia con Sofia, un'amicizia genuina e che mi ha fatto sentire partecipe del loro rapporto.

Tra quelli che invece mi hanno convinto di meno c'è Edo che dopo essere stato parte integrante della narrazione principale viene allontanato dalla trama e messo su un binario secondario, quasi a volergli dare un contentino per il servizio svolto. Così incontra una tizia di Vicenza - dalla calata che ricorda un po' quei personaggi macchietta che si vedevano nei film di Boldi e De Sica - che aggiunge carne al fuoco della narrazione come il cugino triste che porta sempre gli hamburger di tofu alla grigliata di famiglia. Fortunatamente le sue scene sono ridotte al minimo indispensabile anche se il mio Terminator ha già in programma di radere al suolo Vicenza per evitare di rivederla in una seconda stagione.

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Summer la protagonista di Summertime

In mezzo, tra chi riesce e chi viene raso al suolo, ci sono loro, i protagonisti Summer e Ale. Loro sono l'incarnazione moderna di Babi e Step e proprio come i primi due amanti, che vivevano Tre Metri sopra il Cielo, hanno un grande problema: non si parlano! Vivono quindi un rapporto fatto di sguardi, di litigi, di incomprensioni e di problematiche che basterebbe fermarsi un secondo e spiegarsi ma loro no, sono sempre troppo arrabbiati, troppo agitati, troppo presi da questa vita frenetica di Cesenatico by night che li sballotta a destra e sinistra senza meta. Il loro rapporto è quindi tutto un sospiri e sguardi, con poche battute dirette, il resto viene raccontato allo spettatore dai loro amici che, non essendo i protagonisti principali, pagano lo scotto e devono parlare quasi sempre e solo di Summer e Ale.

Fortunatamente arriva il momento 3MSC (stavolta senza bisogno di distruggere Ponte Milvio) che rimette le cose a posto e che risulta anche abbastanza tenero e capace di sciogliere il cuore degli spettatori più esigenti (e dove i fenicotteri giocheranno un ruolo fondamentale). Il Terminator però non si lascia ingannare e continua a caricare il mitragliatore in attesa delle battute finali.

L'originale italiano Netflix a cui dare una chance

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Sofia, Dario, Edo, Blue, Ale e Summer, i personaggi di Summertime

Summertime è costruito per piacere al pubblico internazionale, oltre a quello nostrano, di italiano non c'è nulla e la Cesenatico mostrata sembra quasi una Los Angeles in miniatura. Fautori di questa magia sono Francesco Lagi e Lorenzo Sportiello i registi della serie che grazie anche alla particolare fotografia offrono all'occhio qualcosa da guardare che risulta molto più emozionante della tunica di Don Matteo.

E proprio sulla costa da cui tutto era iniziato si appresta a finire il nostro viaggio con Summer e compagni. Forse l'unico originale italiano Netflix a cui vale la pena dare un'occhiata, con un cast giovane ma in gamba e una storia tanto leggera quanto vera e sempre sull'orlo di quell'interminabile inverno che è la vita.

Mentre scorrono i titoli di coda dell'ultimo episodio sento delle emozioni risvegliarsi in me, come se la serie fosse riuscita a riportarmi alla mente i miei 18 anni. Vorrei far uscire una lacrimuccia, ma mi trattengo, non vorrei che il Terminator mi giudicasse male. Quando mi girò verso di lui però lo vedo in lacrime, che sgorgano copiose da sotto gli occhiali neri. Si è commosso. Allora, penso tra me e me, che forse non è tutto perduto. Forse c'è ancora qualche speranza e un giorno anche l'Italia riuscirà a regalarci l'originale Netflix che meritiamo.

Poi lui si toglie gli occhiali, mi appoggia una mano sulla spalla e guardandomi negli occhi mi dice "È finito...Finalmente è Finito!"

Commento

Voto di Cpop

65
Con Summertime l'Italia fa il primo grande passo verso una serie TV dal respiro internazionale raccontando una storia tanto semplice quanto vera, adatta soprattutto a un pubblico adolescenziale.

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