Stasera in TV c'è Jumanji, vi siete mai chiesti chi ha creato il gioco?

Chi ha creato Jumanji? Non l'autore del libro nella realtà, lo scrittore americano Chris Van Allsburg. Bensì l'artefice del misterioso gioco magico (e del suo "fratello", Zathura) nella finzione. Le teorie non mancano e anche Jack Black ne ha una.

Autore: Silvia Artana ,

Ci sono film che entrano nel cuore e restano lì, anche se gli anni passano e l'età adulta si mangia un pezzettino di fantasia un giorno dopo l'altro. Jumanj è senza dubbio uno di quelli. La pellicola con l'indimenticabile Robin Williams ha conquistato generazioni di spettatori e continua a farlo, anche grazie ai due sequel, Jumanji: Benvenuti nella giungla e Jumanji: The Next Level. 

Stasera, 3 luglio, sul Nove dalle ore 21.25 c'è Jumanji con Robin Williams

Ma chi ha creato il gioco che "sa trasportar chi questo mondo vuol lasciar"? Nella realtà, Chris Van Allsburg è l'autore dell'albo illustrato per bambini sul quale si basa il franchise. Ma nella finzione, chi ha materialmente dato forma al mondo fantastico di Jumanji?

La domanda rimbalza tra i fan e (ovviamente) le ipotesi non mancano. E anche Jack Black (protagonista nei sequel) ne ha una.

Se siete curiosi e volete saperne di più, qui trovate alcune interessanti teorie.

La teoria su Nigel Billingsley 

Non c'è (quasi) bisogno di dirlo. Il luogo per eccellenza delle teorie è Reddit. E ovviamente non poteva mancare una sul creatore di Jumanji. Secondo l'utente CaliggyJack, l'inventore del mondo fantastico sarebbe Nigel Billingsley, ovvero il "personaggio non giocante" (PNG) interpretato da Rhys Darby, che appare per la prima volta in Jumanji: Benvenuti nella giungla e torna in Jumanji: The Next Level. Ma come è arrivato a questa conclusione, il "redditor"?

L'ipotesi dell'utente di Reddit si sviluppa dal ruolo dei PNG nei videogame. In generale, i personaggi non giocanti hanno un comportamento predefinito più o meno complesso a seconda della raffinatezza del gioco. In altre parole, seguono con diversi gradi di "intelligenza" un copione che per ogni azione prevede una reazione prestabilita.

Nel caso specifico di Jumanji, Nigel Billingsley è una guida e ha il compito di spiegare ai "personaggi giocanti" (PG) l'avventura, il loro ruolo e le loro abilità. Il PNG ha a disposizione una serie di comportamenti e risposte a domande specifiche. E quando gli uni o le altre esulano dal copione previsto, entra in una sorta di loop e ripete la risposta programmata. Tuttavia, in (almeno) un paio di circostanze, sembra che Billingsley rompa lo schema.

Il redditor CaliggyJack individua due momenti precisi. Il primo è il battibecco che ha con Anthony/Franklin "Topo" Finbar sul nome del personaggio. Il PNG chiama lo zoologo con il soprannome di "Topo" e quando questi replica che è "Toro", Billingsley ribatte:

No, caro signore, le assicuro che è 'Topo'. Un soprannome che le è stato dato per la statura ridotta e le adorabili maniere. 

Secondo l'utente di Reddit, la risposta del PNG non sembra programmata, ma spontanea. Come osserva il redditor, nell'economia del gioco, Billingsley dovrebbe dare per scontato che i personaggi conoscano il loro nome e pertanto non dovrebbe avrebbe un protocollo per replicare (come fa).

Il secondo momento in cui il PNG sembra rompere le regole è quando saluta i giocatori alla fine della partita. Il copione prevede che Billingsley tenda la mano e rimandi i partecipanti nel mondo reale con un grande sorriso. Ma quando sta per salutare Spencer/il dottor Smolder Bravestone, il PNG interrompe l'azione programmata per prendere lo zaino di Finbar che l'archeologo gli porge. Non solo. Billingsley pare cambiare espressione e abbandonare il sorriso stereotipato per uno rassicurante e che mostra reale affetto.

Cosa significa tutto ciò? Secondo l'utente CaliggyJack sarebbe la dimostrazione che Nigel Billingsley finge di essere un PNG. La guida è molto attenta a non smascherarsi, ma in un paio di circostanze la sua "umanità" emerge senza che possa fare nulla. Ma perché finge di essere un personaggio non giocante? A questo proposito, il redditor non ha dubbi. Nigel Billingsley è il creatore di Jumanji e prende parte al gioco in maniera discreta, ma in modo da indirizzare i partecipanti dove vuole lui.

Perché lo faccia è un'altra storia. E al momento, non sembra esserci risposta. 

Le ipotesi su un creatore misterioso

La teoria per cui Nigel Billingsley sarebbe il creatore di Jumanji è senza dubbio affascinante, ma non è l'unica che rimbalza tra i fan. Secondo un'altra, il gioco sarebbe stato creato da un mago o da una forma di vita aliena. A sostenerla ci sono alcuni commentatori dell'idea dell'utente di Reddit CaliggyJack e un articolo comparso un po' di tempo fa su SyFy

In base a questa ipotesi, il misterioso deus ex machina avrebbe dato a Jumanji la capacità di alterare lo spazio, trasportando alternativamente l'avventura nel mondo reale e i giocatori nell'avventura. Inoltre avrebbe reso il gioco capace di manipolare il tempo, come dimostra il finale del primo film, in cui Alan e Sarah tornano nel 1969 (quando stavano giocando la partita rimasta "bloccata"). Ma soprattutto, avrebbe dato a Jumanji la facoltà di vedere e sentire i suoi giocatori. In altre parole, avrebbe plasmato una entità senziente e intelligente.

Quest'ultimo (inquietante) aspetto sembra trovare conferma in diverse prove. Nella pellicola del 1995, il gioco "si accorge" dell'assenza di Sarah e punisce Peter per avere cercato di barare. Inoltre, in Jumanji: Benvenuti nella Giungla, si trasforma in un videogame dopo che il ragazzo che lo ha trovato lo abbandona disinteressato perché "nessuno gioca più ai giochi da tavolo".

A ulteriore conferma dell'ipotesi che Jumanji sarebbe stato creato da un mago o da una creatura aliena, i sostenitori della teoria portano anche il fatto che non è il solo gioco magico in circolazione. Nell'universo fantastico di Chris Van Allsburg esiste pure il board game Zathura, che presenta le stesse caratteristiche di Jumanji, ma ha come ambientazione lo spazio (e sul quale è stato realizzato un film nel 2005, Zathura - Un'avventura spaziale).

Tuttavia, allo stesso modo della teoria su Nigel Billingsley, anche questa non ha una risposta certa sul perché il gioco o, per meglio dire, i giochi siano stati creati. Come osserva l'articolo di SyFy, il deus ex machina dietro Jumanji e Zathura odia i bambini? Oppure sta conducendo una qualche sorta di esperimento? O ancora, l'obiettivo ultimo dei giochi è di portare i partecipanti a superare le loro paure? Se così fosse, il prezzo sarebbe davvero molto alto, considerato che i giocatori possono morire sul serio.

D'altra parte, la spiegazione della "spietatezza" di Jumanji (e Zathura) potrebbe essere forse in un'altra teoria non completamente sviluppata, secondo la quale il gioco è una sorta di "dannazione eterna" per qualcuno che vi è stato imprigionato per punizione (Nigel Billingsley?) ed è costretto a coinvolgere nuovi giocatori nel tentativo di trovare una via di uscita.

Ma anche così, i dubbi rimangono.

L'ipotesi di Jack Black sul creatore di Jumanji

Il creatore di Jumanji è un mistero che affascina non solo i fan, ma anche gli stessi protagonisti del franchise. In una intervista a Screen Rant rilasciata in occasione dell'uscita di Benvenuti nella giungla, Jack Black aveva dichiarato che gli sarebbe piaciuto che il terzo capitolo esplorasse le origini del gioco:

Penso che sarebbe affascinante capire chi c'è dietro a Jumanji.

The Next Level ha poi portato la storia in un'altra direzione. Ma l'ipotesi avanzata dall'interprete del professor Sheldon "Shelly" Oberon sul creatore di Jumanji rimane:

Sarebbe interessante esplorare le origini di Jumanji. Perché potrebbe essere coinvolta una qualche tecnologia aliena. [...] La cosa affascinante è che il gioco è vivo. Si è evoluto [dalla prima manifestazione, n.d.r.]. Potrebbe essere interessante vedere come si evolve nel prossimo capitolo. 

Chissà se sarà il "prossimo capitolo" a spiegarci una volta per tutte chi ha inventato il gioco di Jumanji!

 

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