House of Gucci, scopri la storia vera dietro il film con Lady Gaga

Il film diretto da Ridley Scott racconta il mito della casa di Gucci tra scandali, trame d'affari e omicidi. Un cast stellare - tra cui spicca anche Lady Gaga - per una storia (vera) pop e cool.

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Autore: Carlo Lanna ,

È attesissimo il nuovo film di Ridley Scott che rilegge, in chiave smaccatamente pop, uno dei fatti di cronaca nera più chiacchierati degli anni ’90. Con House of Gucci si raccontano gli eccessi, i vizi e le (poche) virtù della celebre casa di moda italiana amata in tutto il mondo. E per farlo, il regista di Blade Runner ha radunato un manipolo di star per un film che è già molto atteso da pubblico e critica. Nel cast, infatti, spuntano Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons, Salam Hayek e Al Pacino.  Nelle sale italiane dal tre dicembre, pandemia permettendo, House of Gucci è stato trainato da un trailer – che è già viralissimo in rete – e da una campagna marketing ben mirata in cui spicca la fisicità di Lady Gaga.

Ispirato a fatti realmente accaduti, il film è comunque un adattamento di The House of Gucci: A sensational story of Murder, Madness, Glamour and Greed di Sara Gray Forden. Il regista, però, promette uno sguardo schietto e sincero sulla vicenda. Al drama e all’opulenza, la trama segue gli eventi che nel 1995 hanno causato la morte di Maurizio Gucci, marito di Patrizia Reggiani e presidente della casa di moda. Tra realtà e “mito”, ecco quanto c’è di vero dietro il film con Lady Gaga.

Marzo 1995: quattro colpi di arma da fuoco

Al centro della narrazione c’è l’omicidio di Maurizio Gucci che è stato al timone della Casa di Gucci dal 1983 fino al giorno della sua morte. I fatti riportano che il giovane imprenditore è stato freddato da quattro colpi di arma da fuoco, di cui solo uno è stato quello mortale, mentre stava per entrare negli uffici della società. Era il 27 marzo del 1995 quando è avvenuto il misfatto.

La ricostruzione è molto accurata. In procinto di entrare nello stabile e dopo aver salutato Giuseppe Onorato – il portinaio -, dietro di lui sopraggiunge un uomo. Impugna una pistola e colpisce Maurizio quattro volte. La balistica ha affermato che due colpi sono arrivati alla schiena, uno al gluteo e quello mortale alla tempia. Il portinaio ha assistito all’omicidio e ha cercato di intervenire, ma è stato anche lui ucciso. Il killer sparisce, facendo perdere all’istante le sue tracce. L’imprenditore è morto all’età di 48 anni.

Un’indagine intricata ma piena di sorprese

Ovviamente, il caso ha scosso sia l’opinione pubblica che la stampa italiana che da sempre ha guardato con interesse agli eccessi della famiglia Gucci. Le indagini sono state affidate al Commissario Filippo Ninni che per anni ha brancolato nel buio, senza riuscire a sciogliere il nodo alla matassa. I sospetti sono caduti di Patrizia Reggiani ma non c’erano prove a suo carico. Fino a quando non è spuntato un testimone.

Un ospite in un albergo a una stella, tale Gabriele Carpanese, ha vantato di sapere dei dettagli sull’omicidio. L’uomo fa il nome di Ivano Savioni, portiere dell’albergo in cui ha soggiornato la gola profonda. Interrogato dalla polizia, Savioni ammette di essere un conoscente di Giuseppina Auriemma, confidente della Reggiani. Vengono così scoperti dei legami tra le due che fanno emergere sconcertanti verità sulla morte di Maurizio. La polizia giunge a conclusione che l’ex moglie dell’imprenditore ha pagato un mandante per una cifra di 600 milioni di lire.

Patrizia Reggiani che non ha mai ammesso la sua colpevolezza

Il caso diventa una vera e propria soap-opera, e la famiglia Gucci finisce nel mirino della stampa scandalistica. La Reggiani viene arrestata nel gennaio del 1997 e, insieme a lei, finisce in manette anche Benedetto Ceraulo. Si dice che sia stato l’esecutore dell’attentato ai danni di Maurizio. Con lui anche l’autista, Ivano Savioni e la stessa Auriemma. Patrizia, però, si è sempre dichiarata innocente.

Tuttavia le prove portate di fronte al giudice erano molto eloquenti. Le intercettazioni hanno permesso di ricostruire il quadro della vicenda. Nel 1998 è arrivata la sentenza e la Reggiani è stata condannata a 29 anni di carcere, una pena ridotta a 16. L’ergastolo, invece, è arrivato per l’esecutore materiale. Dal processo emerge l’immagine di una donna molto particolare, dal carattere forte ma schivo.

Oltre House of Gucci: il mito di una famiglia dissipata

Il caso echeggia ancora oggi nel mondo della TV. A distanza di anni, ad esempio, Patrizia Reggiani è stata invitata da Franca Leoni a Storie Maledette per un’intervista in cui l’ex moglie di Maurizio racconta il suo punto di vista sulla vicenda.  Ammette ancora la sua estraneità ai fatti. Inoltre, su Discovery, nel 2020, è stato trasmesso un documentario dal titolo Lady Gucci, che racconta la vicenda solo dal punto di vista di Patrizia.

Immagine di copertina di questo articolo tratta dal film House of Gucci. Crediti: Metro-Goldwyn-Mayer, Bron Studios, Scott Free Productions

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