"A Nastya" è la dedica con cui si chiude il tormentato e talvolta lapidario musical firmato dal regista Leos Carax. L'identità della donna è uno degli elementi chiave per comprendere davvero di cosa parli Annette, il film con Adam Driver e Marion Cotillard che ha aperto il Festival di Cannes 2021.
Nastya Golubeva Carax, è la figlia del regista della pellicola Leos. Nel 2009, a soli tre anni era già comparsa nelle vesti di una bambina nel suo lungometraggio cult Holy Motors, che all'epoca fece una grande sensazione in Croisette. Il rapporto tra padre e figlia sembra dunque intenso e solido, tanto da dedicarle un musical che ha tentato di realizzare per oltre un decennio.
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Una dedica dal significato non scontato, considerando come viene trattato il tema della paternità del film.
Henry, Annette e l'amore
In Annette Adam Driver interpreta Henry "la scimmia di Dio", un comico irriverente che non si fa problemi a sfidare il pubblico con battute più che scorrette. All'apice della carriera s'innamora di Ann (Marion Cotillard), una cantante lirica talentuosa e famosissima. I due formano una coppia improbabile ma apparentemente solida, che attira l'attenzione dei rotocalchi.
L'amore totalizzante verso Ann di Henry è però condito da una dose di risentimento e gelosia: Henry non ama vederla morire ogni sera sul palco dell'Opera, è insofferente rispetto al suo approccio serio al lavoro e comincia a soffrire d'invidia quando la sua carriera continua ad andar a gonfie vele mentre quella di lui conosce una battuta d'arresto.

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Dall'amore tra i due nasce Annette: la bimba però è una marionetta, che appena uscita dal ventre materno ha un trucco da clown. Dopo la scomparsa di Ann, è Henry a prendersi cura di Annette, ma il rapporto tra i due è pieno di luci e ombre: Henry vuole sfruttare il miracoloso talento vocale di Baby Annette esponendola alla ribalta mediatica. Al contempo non sopporta che il Direttore faccia da mentore alla ragazzina e arriva a toglierlo di mezzo quando la sua paternità viene messa in forse.Carax racconta in Annette una paternità tormentata dalla consapevolezza che l'amore verso i figli non è innato ma acquisito per i legami di sangue. Annette stessa diventa via via consapevole della situazione è quando il padre le dice "ti amo" gli risponde "no, non per davvero, papà", alludendo alle circostanze della sua nascita e a come Henry e Ann l'abbiamo entrambi usata come uno strumento per manipolare le reciproche aspettative nelle dinamiche della coppia.
Il tema "psicoanalitico" dei rapporti padre e figlia tormentati ma profondi sembra essere di grande interesse per Carac, che non a caso nel precedente Holy Motors citava un grande classico del genere: Eyes Without a Face, un classico del cinema francese scritto e diretto da Georges Franju.

Nastya non si limita a ricevere una dedica: fa anche una piccola apparizione nel film. All'inizio del film, come sua abitudine, Carax si mostra in camera mentre è al lavoro e sta ascoltando alcune delle musiche del film. A un certo punto chiama Nastya e le chiede di controllare una cosa: i due, fianco a fianco, scrutano qualcosa oltre il vetro della sala di registrazione, guardando direttamente in camera.
A chi è dedicato Annette?
Annette è dedicato a Nastya, la figlia del regista Leos Carax. La ragazza appare anche nella prima scena del film e viene chiamata per nome dal padre, anche lui davanti alla macchina da presa.
Chi è Nastya a cui è dedicato Annette?
Annette è dedicato a Nastya, la figlia del regista Leos Carax. La ragazza appare anche nella prima scena del film e viene chiamata per nome dal padre, anche lui davanti alla macchina da presa.
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